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Autore: Yammi    28/10/2011    3 recensioni
E' così curioso che proprio nella mia, di vita, non ci fosse amore. Io, che ero la sua principessa. Io, che ne ero la custode, non potevo averlo. Pensieri si annidano negli angoli del mio cervello, per sussurrarmi che, forse, nemmeno nei miei sogni potevo amare.
Ed è qui, tra questi pensieri, che inizia la mia storia. E' tra questi pensieri che inizia la mia fine.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minako/Marta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Another Day
Questa One-Shot è stata scritta per il concorso indetto dalla pagina facebook Moon Revenge. Ecco il
link della pagina, che spero vi piaccia quanto piace a me: http://www.facebook.com/MoonRevengeD
 E' stata una bella esperienza scrivere su Princess Venus e potrei farlo anche per le altre Senshi.
Ammetto che mi sono lasciato un pò prendere la mano e forse la Fan Fiction non rispecchia
 le aspettative dell'admin, ma visto che la mia aspettativa principale non è vincere
ma creare spero comunque che gli piaccia, in qualsiasi caso.
E che piaccia anche a voi, ovviamente. Ringrazio
InnerPower che mi ha aiutato con la
correzione. Come sempre
Buona Lettura!

Y
ammi.



M
i dispiace per tutte le parole che non ho detto
è troppo tardi, perché sei andato via.
Mi sento come se fossi persa, con nient'altro che sogni infranti
così sola, tengo stretti i ricordi.
Ma io so che tu starai sempre nel mio cuore
per sempre, perché tu sei l'unico amore che ho conosciuto.



Non capisco perchè proprio oggi. Non capisco perchè proprio ora. C'era tanto tempo, tanti giorni tra cui il fato poteva scegliere, tra il passato e il futuro. Invece ha scelto proprio questo, ha scelto proprio questo presente.
Perchè ora? Perchè?
Quanto vorrei parlare con il destino, quanto vorrei parlare con i miei sogni, per chiedergli perchè sono così indegna di loro.
E cosa sognavo, di così irraggiungibile?
L'Amore.
E' così curioso che proprio nella mia, di vita, non ci fosse amore. Io, che ero la sua principessa. Io, che ne ero la custode, non potevo averlo. 
Pensieri si annidano negli angoli del mio cervello, per sussurrarmi che, forse, nemmeno nei miei sogni potevo amare.
Ed è qui, tra questi pensieri, che inizia la mia storia. E' tra questi pensieri che inizia la mia fine.
Era un mattino bugiardo, quello in cui mi svegliai. Un mattino che presagiva una docile giornata. Il sole, alto, illuminava la mia camera. L'odore dei fiori inebriava l'aria e la brezza di un mare lontano faceva danzare le mie ricamate tende bianche. Com'ero felice, quel mattino.
Il perchè...è un segreto.
Mi alzai piena di forze, di speranze, di aspettative. Il mio balcone di marmo bianco sembrava brillare di luce propria. Il cielo così azzurro, così profondo. Potevo specchiarmi nelle nuvole, così bianche da sembrare trasparenti.
Il mio regno sembrava aver raggiunto il suo massimo splendore. Una luce sembrava provenire dalla capitale di Uryel, dove io mi trovavo. Un miraggio lontano sembrava il mio palazzo.
Il Magellan Castle sembrava davvero la dimora dei sogni. O, almeno, lo era dei miei. Almeno nel mio palazzo, nella mia camera, in un portagioie antico, in una piega del cuore potevo segretamente custodirli.
Scelsi gelosamente l'abito più sontuoso, il trucco più raffinato, il profumo più accattivante.
Il perchè...è un segreto.
Quel giorno sapevo che non poteva essere completamente perfetto. Le mie cortigiane, a colazione, continuavano ad insistere che dovevo trovarmi un marito, così sarei diventata una splendida regina. Quante lettere, quante promesse di amori immortali, quante parole inutili ogni giorno dovevo assecondare. Ma io ormai avevo messo sottochiave il mio cuore.
Per chi...era un segreto.
Un segreto che non avrei mai rivelato, se non al vento.
Tutto il giorno lo attesi, tutto il giorno lo aspettai. Correvo per i prati intorno al castello aspettando il momento in cui avrei finalmente incrociato quegli occhi, di nuovo. Quegli occhi in cui mi sarei nuovamente specchiata.
Oh, il mio amore! Si, lo avevo, avevo un amore in cui credere.
Oh, il mio Principe Azzurro! Com'è banale chiamarlo così, ma la verità è che lui è veramente il mio Principe Azzurro. Ne parlavo tutto il giorno, senza che nessuno potesse capire che stavo parlando di lui.
«Aspetto il mio Principe Azzurro»
«Lo sogno ogni notte, il mio Principe Azzurro»
Frasi del genere pendevano dalle mie labbra, dove poco prima le sue si erano posate.
Il mio amore, il mio Principe, il segreto della mia vita.
Eppure, quel giorno, non venne.
Ormai il tramonto illuminava le capitali lontane e il cielo, con la sua aurora dai mille colori, si stagliava nel riflesso delle mie lacrime. Residui di ricordi, di speranze vane si infrangevano al suolo sotto forma d'acqua, sotto forma di dolore.
Perchè? Perchè non era venuto?
Eppure l'avevo aspettato tutto il giorno. Mi ero fatta così bella, avevo mantenuto il segreto come mi aveva detto di fare. Avevo fatto di tutto per essere alla sua altezza.
Chissà, forse era ancora sulla Terra. Forse era stato trattenuto dal Principe.
Si, sicuramente non avrebbe mai infranto la nostra promessa, se non per il Principe. Il suo compito era quello di proteggerlo, insieme agli altri 3 generali. E, purtroppo, io ero sempre seconda a lui.
Una sera, in un nostro incontro segreto, litigammo per questo. Lui mi diceva che ero ingiusta, che non capivo, che ero un'egoista.
Ed io davvero non capivo: chi vorrebbe essere secondo, per il proprio amore?
Ma quella sera non ci pensai. Quella sera non ne parlai. Pensavo ingenuamente che se non ne avessi mai parlato non sarebbe mai diventato reale. 
E poi, in un attimo, rieccolo. Quel suono d'arpa melodioso, misterioso, irraggiungibile.
Sapete, noi della capitale di Uryel avevamo una leggenda. Questa dolce melodia proveniva dal tempio di Tanès, inaccessibile se non per i sacerdoti e per i membri della famiglia reale. Si diceva che quell'arpa suonava ogni volta che il regno raggiungeva l'apice della pace e della stabilità. Non si è mai saputo chi la suonasse, se un sacerdote o un'entità misteriosa, ma se l'arpa avesse smesso di suonare sarebbe stato un presagio di morte, di sventura, d'apocalisse.
Mai avrei potuto pensare che sarebbe stato proprio quello, il giorno. Che sarebbe stata proprio quella, la fine. Che proprio in quella notte dimenticata anche dal tempo il mio destino si sarebbe compiuto.
Mi alzai, mentre il suo armonioso suono continuava a danzarmi intorno. Uscii di nuovo sul balcone, per farmi cullare dalla dolce brezza della sera.
E poi accadde, nel momento in cui volsi gli occhi al cielo verde smeraldo.
Il suono dell'arpa si arrestò e, da lontano, il Silver Millennium e la Terra furono inghiottite dalle fiamme.
Io urlai, la mia anima urlò, l'intero universo stava urlando.
Le mie cortigiane accorsero immediatamente, per fermarmi. Dovevo andare, dovevo raggiungerlo.
Il mio amore era lì, lo sapevo. Era lì a combattere, era lì a morire.
Dovevo raggiungerlo, ad ogni costo.
Di nuovo le lacrime invasero i miei occhi, mentre mi chiedevo ancora perchè.
Cos'avevamo fatto di male, noi, se non amare? Cos'avevamo di così sbagliato, se non un segreto?
La verità è che era tutto così ingiusto.
Non avevamo avuto la possibilità di amarci completamente. Non avevamo avuto la possibilità di rivederci, un'ultima volta.
E poi, accadde ancora.
Il cielo si tinse di un rosso rubino, le fiamme ci investirono e noi tutti perimmo senza possibilità di salvezza.
Ma a me non importava, non più. Perchè ormai io e il mio cuore eravamo morti insieme al mio Principe Azzurro.
Forse, adesso, nell'eternità della morte potremo finalmente amarci. Quale amore poteva essere eterno, se non quello che inizia con l'eternità stessa?
Speravo, nel momento in cui le fiamme invasero il mio corpo riducendolo in cenere, che in un futuro io e il mio amore ci saremo potuti rincontrare. Forse non ci riconosceremo, nè io nè lui. Però almeno ci saremo rivisti
e, forse, con un pò di fortuna ci saremo di nuovo amati.
Eppure quei pensieri che si erano annidati in me continuavano a sussurrarmi che quello non era il mio destino.
Forse ero destinata a qualcosa di più grande. Una forza, un'energia, un destino più degno di me. Ma la verità che è io volevo qualcosa di indegno, volevo l'amore in tutte le sue forme. Volevo soffrire per amore, volevo gioirne, volevo parlarne fino al mio ultimo respiro.
Ma questo non era la mia vera strada, purtroppo.
Il mio destino, forse, sarà sempre quello di combattere tra ciò che sono e tra ciò che vorrei essere.
Una donna Innamorata. Una principessa solitaria.
Ma c'è una cosa in cui, anche nell'attimo prima della morte, continuo veramente a sperare. Che questo ricordo non venga spezzato, che quest'amore continui ad essere custodito nella memoria di qualcuno. Cosi chè io, il mio amore, il mio regno e la mia vecchia vita non verremo mai dimenticati.


Io credo, io credo che saremo insieme,
un giorno, in un altro tempo e luogo.
Da qualche parte, in qualche modo, ci rincontreremo un altro giorno
che apparterrà a noi due.
Saremo insieme, da qualche parte, in qualche modo.
Un altro giorno, in un altro tempo e luogo.
Another Day - Ami Daimond.
   
 
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