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Autore: _heyitsseryj    28/10/2011    3 recensioni
La storia parla di una ragazza che parte per Londra, la città che ha sempre amato, ma senza sapere che avrebbe realizzato il suo più grande sogno...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui, su un sedile di un aereo diretto verso la città che sogno di vedere da anni, ovvero, Londra. Qualche mese fa la nostra prof. d'inglese ci aveva annunciato di questo viaggio studio in Inghilterra e adesso, finalmente, eccoci qui. Mi chiamo Serena, ho sedici anni e vivo nel nord'Italia. 'And the black keys never looks so beautiful and a perfect rainbow never seems so dull...' Era questa la canzone che stavo ascoltando quando Camilla, una delle mie migliori amiche, mi svegliò per dirmi che l'aereo era appena atterrato all'aeroporto di Gatwick. Mi svegliai, misi l'iPod nella borsa, mi sfregai gli occhi e guardai fuori dal finestrino, non riuscivo a credere di essere lì e mi sembrava ancora più incredibile il fatto che ci sarei rimasta per ben due settimane! Erano le 07:30 del mattino, scendemmo dall'aereo, andammo a prendere le valigie e ci dirigemmo verso il college. Arrivate a scuola ci fecero fare subito il test d'ingresso per valutare il nostro livello di conoscenza della lingua. Il mio non era male, ero nel livello intermedio insieme a delle altre mie amiche. La professoressa ci comunicò che questa volta non saremmo stati negli appartamenti del college, ma che ci avrebbero smistati a due a due in delle famiglie. Io decisi di stare con Camilla. E' impressionante quanto mi trovi bene con lei, parliamo di tutto e di più quando siamo insieme, lei è semplicemente fantastica. Dopo aver deciso le coppie e sistemati i gruppi per le lezioni la prof. ci accompagnò nelle nostre famiglie. Arrivammo davanti alla casa. Era una villetta bianca non molto grande, con molte finestre e con un grande giardino intorno. In mezzo al giardino c'era un tavolo con delle sedie, una dondola e un pozzo, come quello della favola di Biancaneve, con dei fiori appoggiati sopra. Scendemmo dal taxi, mi voltai verso Camilla e le dissi: « Chissà cosa ci aspetta! », lei mi guardò e mi disse: « Dall'esterno non sembra male... speriamo di avere la stessa fortuna con la famiglia! » Ci dirigemmo verso la porta e suonammo il campanello. Una signora con i capelli biondi, con un viso dolce e che non dimostrava più di 45/50 anni, ci aprì la porta. « Buongiorno! Voi siete le ragazze che dovrò ospitare per due settimane, giusto? » Io e Camilla rispondemmo con un bel buongiorno e sì in coro. « Perfetto, benvenute! » ci disse la signora con un tono davvero felice. Ero davvero nervosa, non sapevo cosa aspettarmi, infondo mi sarei dovuta confrontare con una famiglia completamente diversa dalla mia, anzi, che non aveva niente in comune con la mia. Beh, almeno così pensavo in quel momento. Entrammo in casa, era una casa davvero carina, molto semplice... insomma, il tipo di casa inglese. Appoggiai a terra la valigia, mi guardai intorno e dissi con un tono un po' preoccupato: « Piacere, io mi chiamo Serena. » « io mi chiamo Camilla, piacere. » disse lei con un tono del tutto tranquillo. « Il piacere è tutto mio, ragazze. Io mi chiamo Dee, benvenute nella nostra casa! Spero con tutto il cuore che vi troviate bene qui con noi e se avrete bisogno di qualcosa chiedete pure! » Era davvero dolcissima, sorrideva sempre. Ci sedemmo sul divano, parlammo un po' e lei ci raccontò della sua famiglia: ci disse di avere tre figli, una femmina e due maschi. La ragazza si chiamava Ella e aveva quindici anni, i due ragazzi: Ben, diciassette anni e Matt diciannove anni. Dopo aver finito la chiacchierata ci accompagnò nella stanza degli ospiti e ci lasciò da sole. Nella camera c'erano due lettini, una scrivania con un computer dell'Apple, un divanetto e un armadio. Era una stanza davvero carina e spaziosa. Dopo aver disfatto la valigia Camilla mi disse che sarebbe andata a farsi una doccia, così io rimasi da sola in camera. Mi stesi sul letto, ero davvero stanca, e mi misi a pensare. I tre nomi dei figli di Dee avevano qualcosa di molto familiare... ma cosa? Subito non riuscì a capire... che avessero a che fare con ciò che stavo pensando? O era uno dei miei soliti viaggi mentali da Oscar? Dopo aver pensato per qualche minuto mi addormentai, ero davvero sfinita.
  
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