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Autore: Toboe    28/10/2011    6 recensioni
Jasper camminava nella foresta tenendo per mano sua nipote Renesmee.
Era uscito per andare a caccia e la bambina aveva insistito per andare con lui.
Aveva accettato volentieri.
Le emozioni della mezza vampira erano piacevoli e starle accanto lo rilassava.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jasper Hale, Renesmee Cullen | Coppie: Alice/Jasper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Jasper camminava nella foresta tenendo per mano sua nipote Renesmee.
Era uscito per andare a caccia e la bambina aveva insistito per andare con lui.
Aveva accettato volentieri.
Le emozioni della mezza vampira erano piacevoli e starle accanto lo rilassava.
Così l’aveva presa sulle spalle e l’aveva portata fino oltre il confine del Canada, beandosi della felicità che provava Renesmee, piacevolmente sorpresa da quell’inusuale dimostrazione di affetto da parte dello zio.
Ad un tratto, l’odore umido di sangue giunse alle narici di entrambi: cervi.
Seguirono la scia fino ai margini di una radura e scorsero gli ungulati mentre brucavano ignari dell’imminente pericolo.
«Zio Jazz, scommettiamo che il più grosso me lo prendo io?»
«Oho! Come no Nessie! Se lo prendi tu, ti riporto a casa sulle spalle come prima, altrimenti correrai sui tuoi bei piedini!»
Renesmee ghigno.
«Affare fatto!»
Detto questo si lanciò sul branco, veloce ed aggraziata.
Jasper rimase imbambolato per un secondo, incantato a guardare quello strano miracolo che era sua nipote.
Poi si riscosse e si lanciò sugli animali, ma non fece in tempo ad attaccare il grosso maschio che aveva adocchiato, perché Renesmee, leggera e letale, lo aveva già ucciso e dissanguato quasi del tutto.
La bambina alzo la tesa dalla sua preda e gettò uno sguardo impertinente a Jasper.
«Hai visto zio Jazz? Il più grande l’ho preso io!»
Jasper rise.
«Già! Mi sono incantato a guardare la mia nipotina a caccia e ho perso tempo!»
Renesmee si alzò gongolante, spazzolandosi i jeans con le mani per rimuovere i residui di terra e polvere.
«Torniamo a casa Nessie?»
propose il vampiro biondo.
«Guarda che la zia Alice non scappa mentre tu sei lontano eh! Possiamo fare con calma, senza bisogno di preoccuparci di nulla!»
Se avesse potuto arrossire, Jasper sarebbe stato di una decisa sfumatura di bordeaux.
«Piccola peste! Vieni qui che lo zio Jazz ti deve dire due cose…»
E si buttò ridendo sulla bambina.
La prese per la vita e la lanciò in aria, per poi riprenderla e iniziare a farle il solletico.
«Zio Jazz!» Renesmee tentava di riprendere fiato, con scarsi risultati. «Zio Jazz! Basta! Ti prego! Pietà!»
Jasper le fece un’ultima pernacchia sul collo e poi, soddisfatto, si alzò, le sorrise e le porse una mano per aiutarla a tirarsi su.
Lei si aprì in quel suo sorriso disarmante, si lasciò aiutare e trattenendo la mano del vampiro, comunicò in quel suo modo così particolare.
«Ti voglio bene zio Jazz! Mi sono divertita un sacco oggi! Mi porterai anche altre volte a caccia con te?»
Jasper l’abbracciò.
«Anche io ti voglio bene Nessie e perché no, certo che potrai tornare a caccia con me!
Però adesso andiamo a casa, ti va? Jacob sarà in crisi!»
Renesmee rise.
«Già! Si starà facendo scoppiare la testa mettendo in lista tutti i possibili pericoli a cui potrei andare incontro e il fatto che la mia pelle sia pressoché impenetrabile non lo sfiora minimamente!»
Jasper rise di gusto e poi se la caricò di nuovo sulle spalle, per poi iniziare a correre verso casa, mentre Renesmee sorrideva contenta e quell’emozione era così forte in quel momento che Jasper si sentì davvero bene.
Presto furono nei pressi del fiume che scorreva dietro alla villa e in breve le mura bianche e familiari emersero dagli alberi.
Jasper fece scendere Renesmee, che trotterellò verso casa, e si avviò anche lui verso la porta sul retro.
Una volta varcata la soglia si ritrovò nel grande e luminoso ingresso.
Renesmee era corsa subito da Bella e adesso era seduta sulle sue gambe.
Le teneva una mano sulla guancia, probabilmente le stava raccontando cos’avevano fatto durante il pomeriggio.
Edward era lì vicino e ascoltava rapito il resoconto della figlia.
L’amore che emanavano era così intenso che Jasper rimase per qualche minuto lì, in piedi in mezzo all’ingresso, lasciandosi trasportare dalle emozioni che lo investivano.
Poi, però, iniziò a percepire un’altra emozione, più lieve, perché veniva dal piano superiore, ma comunque ben distinguibile.
Era una combinazione di sollievo, felicità e amore, ma anche voglia di vederlo.
Jasper capì al volo  a chi appartenevano quelle emozioni.
Immediatamente salì al piano di sopra e si diresse verso la stanza che divideva con lei.
Aprì la porta.
Alice era seduta sul letto, lo stava aspettando.
«Ciao!» Disse piano Jasper andando a sedersi vicino a lei.
«Ciao! E’ stato molto carino portare Nessie con te oggi, era così contenta!»
Jasper sorrise.
«Quella bambina è davvero speciale!
E’ sempre così allegra! Sai che non so resistere a un buon clima emotivo!»
Alice ridacchiò e appoggiò la testa sulla spalla di Jasper.
Lui l’abbracciò dolcemente.
«Mi sei mancato oggi Jazz»
«Anche tu mi sei mancata Alice»
E, delicatamente, poggiò le sue labbra su quelle di lei.
  
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