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Autore: Reby80    01/07/2006    0 recensioni
Attenzione Spoiler 2°stagione - Kate e Jack stanno vivendo la loro storia, ma i problemi sono sempre in agguato.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charlie, Jack, Kate, Sun
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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"Problemi di fiducia"

Kate si alzò traballante dal letto, se così si poteva definire un materassino con sopra qualche coperta, e si diresse verso l'uscita della tenda.

Il senso di nausea che l'aveva svegliata l'accompagnò fino al margine della foresta dove si sedette respirando profondamente per cercare di stare meglio, ma non servì a nulla e, come le succedeva ormai da tre giorni, stette male.

Dopo qualche minuto si riprese, si lavò i denti e tornò nella tenda.

Era ancora l'alba e Kate nella penombra poteva vedere i lineamenti di Jack, il viso rilassato e l'addome che si muoveva seguendo il ritmo regolare del suo respiro. Sorrise malinconicamente, pensando a quanto l'amava e a quanto era spaventata da questo amore...

 

*Flashback*

 

Jack e Kate ridevano e scherzavano davanti al fuoco, in compagnia degli altri. Era stata una buonissima giornata, Hurley aveva fatto l'inventario di ciò che c'era nella dispensa della botola che avevano trovato e aveva distribuito del vero cibo a tutti i superstiti che, per la prima volta dall'incidente, sembravano felici.

Kate quel pomeriggio si era fatta anche la doccia nella botola e non le sembrava vero di aver usato uno shampoo profumato...e poi...e poi c'era stato l'inconveniente di Jack, che era entrato in bagno proprio mentre lei si era appena avvolta nell'asciugamano. Kate era rimasta attonita, ma lo sguardo di lui sul suo corpo l'aveva piacevolmente stupita. Jack era rimasto letteralmente imbambolato e la ragazza aveva avuto la tentazione di baciarlo, ma poi si era limitata a provocarlo un po’, passando a pochi cm da lui sussurrandogli "Ho lasciato lo shampoo per te...".

Kate sorrise...

"Sto parlando con te, Kate"

"Uh, cosa?" disse la ragazza sollevando lo sguardo allegro su Jack e ritornando troppo bruscamente alla realtà.

"Dicevo...mi dai una cioccolata? So che ne hai una scorta..."

"Si, tieni" disse sorridendo, mentre ne estraeva un paio dal suo zaino "Ma non dirlo a nessuno, se Hurley lo venisse a sapere si arrabbierebbe, oggi non voleva neanche che prendessi lo shampoo! A proposito...alla fine non ti sei fatto la doccia..." disse osservando i vestiti di Jack, che erano gli stessi dalla mattina.

"Emmm...no, io pensavo di farmela dopo, sai oggi non ho avuto tempo..." Jack sorrise e la guardò, ripensando al momento in cui aveva aperto la porta del bagno. Si sarebbe aspettato di tutto, tranne che di trovare Kate completamente bagnata e mezza nuda di fronte a lui.

Kate sostenne lo sguardo, poi sorrise maliziosamente "Questa volta non puoi negarlo..." disse in un sussurro.

Anche Jack sorrise "Negare cosa?"

"Avevi detto che se mi avessi guardata in quel modo, me ne sarei accorta, e oggi, nella doccia, me ne sono accorta... "

Jack rise imbarazzato, abbassando lo sguardo e fissando il terreno per un attimo, per poi riportarlo su di lei.

"Davvero? E cosa ti fa pensare che io ti stessi guardando...in quel modo?"

Kate sorrise nervosa "Tu sei bravo a nascondere gli stati d'animo, ma i tuoi occhi non mentono..."

"Ah, si? E cos'hai visto nei miei occhi?"

Kate sorrise, si alzò in piedi, poi si piegò verso di lui e avvicinò la bocca al suo orecchio "Vieni con me..." disse sensualmente prima di dirigersi verso la foresta.

Jack la seguì, senza pensare alle persone intorno a loro che potevano vederli, in quel momento non gli interessava di nessuno tranne che di lei.

Quando finalmente furono fuori dalla vista degli altri, Kate si avvicinò all’uomo e gli mise dolcemente le mani sulle spalle, dopo pochi istanti le spostò sul collo mentre lo guardava intensamente.

Jack vide il bellissimo viso della ragazza avvicinarsi e dopo un momento sentì le labbra di Kate appoggiarsi sulle sue. Si baciarono a lungo e profondamente, finché Jack non interruppe il contatto “Kate…” disse con voce roca “penso che sia arrivato il momento di farmi la doccia…che ne dici di farmi compagnia?”

 

*Fine flashback*

 

Jack aprì gli occhi lentamente, dal rumore che sentiva intorno a lui capì di aver dormito troppo, cosa che odiava. Si stirò mentre le voci dei suoi compagni di sventura gli giunsero alle orecchie: il pianto di Aaron, le risate di Charlie e Hurley, il vivace abbaio di Vincent…

Grugnendo si alzò e quando la coperta scivolò a terra si rese conto di essere nudo. Guardò nella semioscurità della tenda alla ricerca dei boxer che Kate aveva gettato chissà dove la sera precedente. Sorrise al pensiero fugace di lui e Kate intenti a fare l’amore, ma poi si concentrò sulla ricerca del resto dei vestiti…

Dopo qualche minuto l’uomo uscì dalla sua tenda indossando dei pantaloni grigi e una maglietta nera con le maniche strappate. Si guardò intorno, ma non vide Kate da nessuna parte, alzò lo sguardo verso il sole, tra meno di un’ora sarebbe dovuto andare a coprire il suo turno alla botola e voleva vederla prima, almeno per darle il buongiorno.

“Ehi, Claire!” disse avvicinandosi alla ragazza intenta a giocare con il bambino che, fortunatamente, sembrava essersi calmato “Hai visto, Kate?”

“No, ma…ti sei svegliato adesso, dottore?” chiese sorridendo.

Jack rispose alla provocazione con un alzata di spalle e un sorriso.

Cominciò a camminare lungo la spiaggia alla ricerca della ragazza…

 

NDA: Consiglio dell’autrice (che sarei io…): mentre leggete il prox flashback ascoltate “Unchained Melody” dei Righteous Brothers (la colonna sonora di ”Ghost”), fatelo perché l’effetto è completamente diverso!

 

*Flashback*

 

Kate stava scorrendo alla svelta i vari dischi presenti nella botola, cercandone uno da ascoltare, finalmente trovò qualcosa che le ispirava e lo inserì.

La musica si diffuse in tutta la stanza.

 

Oh, my love, my darling,
I hunger for your touch,
Alone.
Lonely time.

 

Soddisfatta si girò per tornare al computer, quando con un sussulto si accorse di non essere più sola.

Sulla porta c’era Jack, che lo osservava con le braccia incrociate, le labbra erano strette e incurvate in un mezzo sorriso. Kate sentì il battito del suo cuore accelerare alla vista dell’uomo. Poi lo vide avvicinarsi a lei e porgerle la mano. Kate sgranò gli occhi, stupita del gesto, non si aspettava certo che a Jack piacesse ballare. Che stupida...non aveva mai pensato troppo ai passatempi che può avere un dottore, ormai abituata a vederlo come un eroe di un film di Indiana Jones…


And time goes by, so slowly,
And time can do so much,
Are you still mine?
I need your love.

I need your love.
God speed your love to me.

 

Jack la strinse a sé e la guardò perdendosi nei suoi grandi occhi, poi le mise una mano tra i capelli facendole appoggiare la testa sul suo petto, mentre con l’altra le accarezzava la schiena. Iniziò a muoversi lentamente, senza fare troppo caso al ritmo della musica, tutto ciò che gli importava era la sensazione che gli faceva provare il corpo di Kate contro il suo. Sentì le mani della ragazza appoggiarsi alla sua vita e dopo pochi istanti stringersi a lui dolcemente. Chiuse gli occhi e si lasciò trasportare dalle emozioni,felice, anche se spaventato dai suoi stessi sentimenti.


 
Lonely rivers flow to the sea, to the sea,
To the open arms of the sea.
Lonely rivers sigh, wait for me, wait for me,
I'll be coming home, wait for me.

 

Kate si stringeva forte a Jack. Si sentiva talmente al sicuro tra le sue braccia che se avesse potuto rimanere così per sempre era sicura che non avrebbe più avuto paura nella sua vita, nessuno le avrebbe più fatto del male, lei non avrebbe fatto più male a nessuno, nessuno l’avrebbe trattata da criminale, nessuno l’avrebbe compatita e nessuno avrebbe avuto paura di lei.

 

Oh, my love, my darling,
I hunger, hunger, for your love,
For love.
Lonely time.

 

Jack si scostò leggermente da lei, ma solo per prendere il suo viso tra le mani. Si guardarono negli occhi continuando a ballare, se il piccolo movimento che facevano si poteva chiamare ballo.

Jack le accarezzò il viso dolcemente e, facendosi coraggio, le disse qualcosa, così piano che Kate poté solamente leggergli le labbra…

“Ti amo”.

Jack vide gli occhi di Kate inumidirsi, la vide deglutire e un senso di panico si impadronì di lui, ma dopo un istante sentì le mani della ragazza accarezzargli il viso, le guance e le orecchie e la vide sorridere un po’ timidamente.

Le vide abbassare lo sguardo per poi riportarlo su di lui dopo un istante.

“Ti…ti amo anch’io, Jack”


And time goes by, so slowly,
And time can do so much,
Are you still mine?
I need your love.
I need your love.
God speed your love to me

 

A Jack mancò il respiro e la strinse forte a sé sentendo delle lacrime calde scorrergli lungo il viso.

Kate era innamorata di lui.

“Jack…” disse la ragazza mentre si spostava leggermente per osservarlo “…non piangere, amore…”poi gli si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra. Dopo poco il bacio divenne più profondo e di nuovo Kate e Jack si persero uno dentro l’altro.

 

*Fine flashback*

 

Kate e Sun erano sedute vicine, sulla sabbia. La mano di Sun era appoggiata affettuosamente su quella di Kate.

“Io…io sono sconvolta Sun, io…come potrei…non posso! Ho fatto solo dei casini nella mia vita…”

“Non avere paura, Kate…tu…lo ami?”

Kate si voltò verso la sua unica confidente sull’isola, strinse le labbra e annuì, sorridendo.

“Allora ti verrà tutto naturale, lui ti starà vicino, non so immaginare chi meglio di lui possa essere padre, glielo devi dire, Kate”

“Forse hai ragione…”

“Kate, è una cosa bellissima, il bambino sarà…sarà…te e Jack insieme…in un'unica persona”

Kate scoppiò a piangere, in un pianto di felicità, poi abbraccio la sua amica “Grazie, Sun…”

 

*Flashback*

 

“Non credo che mi sentirò mai pronto per avere un figlio” disse Jack osservando Claire che cullava dolcemente Aaron.

“Stai parlando sul serio, Jack?” gli rispose Charlie, osservandolo con aria stupita “Avrei detto che sei il tipo adatto, insomma… se non sarai un buon padre tu, chi mai potrà esserlo? Sei in gamba, sei responsabile…cos’altro potrebbe desiderare un figlio?”

“Un bambino ha bisogno di avere un padre che passi del tempo con lui, a giocare, a divertirsi, che non lo tratti come un fallito, ma che gli parli come ad un adulto. Un figlio non ha bisogno di uno come me…irrequieto, che perde il senso del tempo al lavoro e non rincasa mai prima di notte fonda perché altrimenti sente di non aver fatto il suo dovere. Un figlio ha solo bisogno d’amore e tempo…”

 

*Fine flashback*

 

Jack era nervoso, si sedeva sul divano e poi si alzava, andava al computer e poi girava per la stanza. Non aveva trovato Kate da nessuna parte. E se le fosse successo qualcosa? E se l’avesse volutamente evitato?

No, non credeva fosse così, non poteva essere così…

Andò in bagno, e mentre si lavava il viso sentì un rumore nell’altra stanza.

“Jack?”

L’uomo tirò un sospiro di sollievo. Era la voce di Kate.

Si affrettò a raggiungerla e sorrise nel vederla.

“Ciao piccola…” disse mentre le dava un breve bacio sulle labbra poi tornò serio “Si può sapere dov’eri finita? Mi sono svegliato e non c’eri…”

“Io…ho fatto una passeggiata” sorrise nervosa abbassando lo sguardo “Ti devo dire una cosa, Jack”

L’uomo strinse le labbra e alzò leggermente le sopracciglia, com’era solito fare quando era teso “Dimmi” disse velocemente e scostandosi leggermente da lei.

“Jack…” Kate sospirò, doveva dirlo e basta senza stupidi preamboli che avrebbero innervosito Jack ancora di più “Sono…sono incinta”. Kate vide la bocca di Jack aprirsi leggermente e gli occhi sgranarsi. Si aspettava un sorriso, un abbraccio e invece vide il viso sconvolto dell’uomo, vide che si passava una mano tra i capelli corti, lo vide girarsi e iniziare a camminare nella stanza.

Kate era paralizzata, avrebbe voluto dire qualcosa, ma ogni parola le moriva in gola.

“Sei…sei sicura?”

Kate strinse leggermente gli occhi, osservando Jack, già irritata “Si, sono sicura, Jack”

“No, voglio dire…hai fatto il test?”

“Si, l’ho fatto e comunque lo saprei anche senza il test…” la voce di Kate era tesa, non si aspettava certo questa reazione, anche Sun aveva detto che Jack sarebbe stato felice.

“Ma… ma com’è successo?”

Kate sorrise sarcasticamente, i suoi occhi tradivano però il suo disappunto, guardò a terra poi rialzò lo sguardo sull’uomo, scotendo la testa in segno di disapprovazione, senza rispondere alla sua stupida domanda.

“Ma noi…” riprese l’uomo, avvicinandosi a Kate e abbassando un po’ la voce “…siamo stati attenti, no?”

“Evidentemente non abbastanza, Jack…” disse Kate alzando la voce mentre sentiva gli occhi riempirsi di lacrime, ma non gli avrebbe dato questa soddisfazione e si sforzò di ricacciarle indietro.

“Ma Kate…noi non…non possiamo avere un bambino” la ragazza si sentì come se le avessero dato un pugno in faccia, anzi forse quello le avrebbe fatto meno male, sospirò prima di parlare “Ok, ho capito, Jack…non ti preoccupare, penserò a tutto io…” poi senza dire altro, corse fuori dalla botola, le lacrime iniziarono a caderle sul viso, mentre scappava via, senza voltarsi indietro…

 

Quella sera Jack era seduto in riva al mare, aveva lo sguardo duro perso nell’oceano, ripensava a suo padre, non voleva essere come lui e invece erano così simili…aveva giurato tanto tempo prima che non si sarebbe mai comportato così, ma Jack aveva tanta paura che se avesse avuto un figlio sarebbe diventato come la persona che più aveva odiato, ma anche amato, nella sua vita.

“Jack” sentì una voce femminile chiamarlo e dopo poco Sun comparve al suo fianco “Posso sedermi?” chiese e Jack le rispose con un cenno del capo.

“Dov’è Kate, Jack?”

“Non lo so”

Sun lo guardò perplessa, cosa gli stava succedendo?

“Tu lo sai, non è vero?” le chiese il dottore improvvisamente.

Sun annuì.

“Io…io sono confuso, Sun. Non era nei miei piani, io…io non volevo un figlio, io non mi sento in grado di crescere un figlio, non voglio essere come mio padre…lui mi ha sempre trattato come un fallito e ha messo la sua carriera davanti a tutto, davanti a me, a mia madre, davanti a suoi valori….”

“Tu non sei così Jack!” disse Sun a voce alta e Jack la guardò smarrito, non era da lei usare quel tono di voce “Si può sapere cosa ti prende? Kate è da qualche parte, tutta sola e spaventata probabilmente! E tu stai qui a farti dei problemi inesistenti? Io non conoscevo tuo padre, Jack, ma nessuno è perfetto, devi solo volerlo e amarlo, il resto verrà da sé…sono sicura che sei abbastanza intelligente e buono da non rifare gli stessi errori di tuo padre e da non trattare come un fallito un bambino nato dall’amore tra te e Kate…a meno che il problema vero non sia un altro…”

“Cosa intendi?”

“Non vuoi avere un figlio con lei?”

Jack si girò di scatto verso la ragazza “Come puoi dire una cosa del genere, Sun?”

“Te lo dico, Jack, perché credo che sia quello che sta pensando lei in questo momento e, a meno che tu non voglia perderla per sempre, ti conviene andarla a cercare”

Jack annuì impercettibilmente poi si alzò “Hai ragione, Sun, la devo trovare” disse e poi si girò.

“Jack, aspetta” L’uomo si voltò verso la ragazza che gli appoggiò una mano sul braccio “Sarai un ottimo padre”

Jack sorrise malinconicamente “Grazie, Sun. Grazie di tutto”

 

Kate era nel sentiero dietro la botola, non aveva fatto molta strada. Ormai non piangeva più, ma non aveva la forza di tornare in spiaggia e rischiare di vederlo. Per quanto riguardava il bambino si sarebbe arrangiata, come aveva sempre fatto nella sua vita. Lo avrebbe cresciuto da sola. Lo avrebbe amato anche se immaginava che sarebbe stato doloroso vedere ogni giorno il frutto del suo amore per Jack. Jack…non voleva un figlio con lei…che stupida era stata a innamorarsi di lui, un dottore e una fuggitiva…come aveva potuto pensare che Jack l’avrebbe amata per sempre? Probabilmente lei era solo un passatempo per lui, un modo per allietargli le lunghe giornate sull’isola…

“Kate!”

La ragazza si voltò di scatto e osservò Jack raggiungerla.

“Vai via, Jack.” disse la ragazza “Non voglio parlare con te, mai più.” Disse mentre si alzava in piedi.

“Kate, mi dispiace, mi dispiace tanto.” Jack le si avvicinò e fece per abbracciarla, ma Kate gli scostò le mani bruscamente.

”Non mi toccare!” la ragazza si voltò e prese a camminare verso la spiaggia.

“Aspetta, Kate! Ti prego, fammi spiegare!”

“Spiegare, Jack?” disse Kate rigirandosi verso l’uomo “La tua espressione è stata abbastanza esaustiva, grazie. Ti dico solo una cosa…non me lo sarei mai aspettato da te.” mentre lo disse la parole vennero rotte dal pianto. Accidenti, ma perché piangeva sempre?

Jack le si avvicinò e con forza la prese tra le braccia, questa volta la ragazza non trovò l’energia per allontanarsi “Kate, ti prego, perdonami…io…ho solo avuto paura…” disse l’uomo in tono dolce, mentre la teneva stretta.

“Mi ami, Jack?” chiese improvvisamente la ragazza, tra le lacrime, con il viso appoggiato al suo petto.

“Lo sai, Kate, ti amo tantissimo” rispose lui teneramente, mentre le accarezzava i capelli.

“Pensi che io non possa essere una buona madre? Pensi che io non sia abbastanza buona per te?

“Kate, tu sei più di quanto un uomo possa sognare, sei la ragazza più bella, coraggiosa e in gamba che io abbia mai conosciuto…come potrei pensare che tu non sia abbastanza buona, eh?”

“E allora perché?”

“Perché, Kate, ero io che non mi sentivo all’altezza, lo sai, mi conosci…ho problemi di fiducia…con me stesso”

Jack sentì che la ragazza si rilassava sempre più tra le sue braccia “Non ti lascerò mai più sola…te lo prometto”

“Ci vorrà un po’ di tempo per tornare come prima…” disse Kate, ma Jack dal tono capì che ormai il peggio era passato.

“Aspetterò tutto il tempo necessario, nel frattempo ti tratterò come un principessa…”

Kate scostò la testa dal suo petto e lo guardò negli occhi, sorridendo appena “Voglio solo il tuo amore, Jack…nient’altro…”

“Quello ce l’hai già…”

“Allora dimostramelo…”

Jack sorrise e la baciò dolcemente sulle labbra, poi la prese per mano e insieme si diressero verso la spiaggia.

 

Fine

 

 

 

 

 

  
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