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Autore: Merope Molly Lestrange    29/10/2011    6 recensioni
Se Tom Riddle avesse avuto una persona speciale all'orfanotrofio ? E se Lord Voldemort avrebbe potuto cambiare e non l'ha fatto ?
Una piccola semplice One-shot ... Spero vi piaccia !
Un segno del vostro passaggio non sarebbe male, giusto per non famri deprimere ...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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E’ la solita giornata piovosa qui a Londra e non voglio stare qui in questo letamaio pieno di bambini strillanti e feccia, si feccia faranno anche parte della razza umana ma io sono migliore, loro non possono competere con me. Quella sciocca di Mrs  Cole crede di poter comandare ma non sa che sono io il padrone qui e metterò in chiaro che non deve darmi ordini. Sono seduto sul letto e fisso con odio il muro dinanzi a me, vedo fiamme e corpi che bruciano, le ombre si susseguono creando una sequenza di morte e dolore, ci vedo le persone che odio. So essere gentile se voglio ma preferisco essere pericoloso farmi rispettare.  Perché devo stare in questo stupido orfanotrofio ? Me la caverei benissimo da solo, meglio ragazzo di strada che ragazzo d’orfanotrofio. Un pianto inizia nella stanza accanto e altri cinque mocciosi si uniscono a lui, odio i loro pianti, cos’hanno da piangere ? Io non ho mai pianto forse neanche quando sono nato a differenza di questi poppanti che passano tutto il loro tempo a piangere. Stringo i denti per la rabbia e il fiore sulla scrivania prende fuoco e come l’ultimo granello si consuma la porta si apre è una bambina.

Volto di scatto al testa con sguardo omicida << Cosa vuoi ?! >> le dico aggredendola ed alzandomi in piedi.

<< Niente … >> risponde lei terrorizzata chiudendosi la porta alle spalle.

<< Chi ti ha dato il permesso di entrare ?! >> righio.

<< Volevo solo conoscere qualcuno sono arrivata neanche un’ora fa  >>

<< E cosa vuoi che me ne importi ? Non ho tempo da perdere con te >>

<< Quanto sei cattivo … io sono  Kelly e tu ? >>

<< Tom Orvoloson Riddle,  ora sparisci >>  le dico avvicinandomi per incuterle timore.

<< Piacere … quanti anni hai ? >> chiede lei con vocetta piccola piccola.

<< Dieci compiuti ieri, ora smamma ! >>

<< Io anche ho compiuto gli anni ieri ! Che bello siamo nati lo stesso giorno ! Io ne ho cinque >>

<< Cosa me ne importa! Vuoi sparire ora con le buone o con le cattive ? >> le intimo per l’ultima volta a un passo dal suo viso.

<< Che ho fatto ? >> mi chiede ingenua e poi senza che io potessi rendermene conto mi cinge alla vita, ma che cos’è ?

<< Che stai facendo ? >> dico un po’ spiazzato.

<< Ti sto abbracciando …  >>

Abbracciare, quello era un abbraccio ? Una sensazione di calore, benessere e pace. Nessuno mi aveva mai abbracciato, a nessuno avevo permesso una cosa del genere e non pensavo sarebbe mai successo.

La allontano bruscamente << Come ti sei permessa ?! >>

<< Ma … >>  disse con gli occhi da cucciolo << io non volevo fare nulla di male… >>

<< Sparisci ! >> Per quanto quell’abbraccio mi avesse fatto sentire bene non potevo permettermi ancora una debolezza del genere.

Lei non si muove, rimane lì a fissarmi poi apre la bocca << Vuoi essere il mio fratellino ? >>

Questa cosa mi lascia spiazzato, nessuna persona sana di mente l’avrebbe detto e di sicuro questa bambina ha qualcosa che non va.

Non le rispondo e rimango lì fermo ad osservarla con sguardo perplesso .

<< Allora ? >> incalza lei.

<< Cosa intendi precisamente per fratellino ? >>

<< Che ci vogliamo bene e mi aiuti … >>

<< Non se ne parla ! >>

<< Ti prego facciamo una prova ! >> mi supplica lei abbracciandomi di nuovo e ridandomi quella sensazione di calore.

Ci rifletto su, non è per nulla facile ma potrebbe farmi comodo così Mrs Cole non scoccerebbe più per il mio essere asociale ma infondo io cerco di non essere contagiato dalla feccia però non voglio che mi abbracci in pubblico e neanche quando siamo da soli.

<< Va bene … ma niente abbracci e comando io >>

 

 


 

 

Sono passati anni da quel giorno, Kelly è morta uccisa da me stesso in una fredda sera d’inverno del mio settimo anno quando il mostro che era in me non c’è l’ha fatta più a rimanere dentro e in un attimo di follia e una luce verde lei si è spenta. Ritrovarono il suo corpo sul pavimento della mia stanza proprio sotto la finestra e nessuno mi rivide più nell’orfanotrofio, non era la prima volta che uccidevo ma quella volta mi sentii in colpa e non volli mai più provare quella sensazione, divenni un uomo senza pietà e senza amore.

 E mi rendo conto che ogni volta che la vita mi ha sorriso io l’ho fatta piangere,

Ogni cosa può essere speciale ma per me no io volevo di più volevo essere migliore ed ho sbagliato.

Forse non sarei diventato quello che sono.

Lei mi sorrideva sempre ed io non l’ho mai fatto per lei, vorrei farlo adesso sulla sua tomba ma lei proverebbe solo disgusto.

  
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