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Autore: Brokenhearted    29/10/2011    4 recensioni
"Davanti a lui soltanto macerie e dolore.
La sua nazione, il suo popolo, tutto, stava per essere distrutto. A causa solo e unicamente di Germania.
Era sull’orlo delle lacrime, lo sapeva. Distruzione. La parola si ripeteva nel suo cervello, come un canto di morte.
La sua Inghilterra stava per crollare.
Non poteva crederci. Non poteva credere che fossero arrivati a quella guerra. Il mondo, le nazioni, sarebbero tutti morti.
Lo leggeva negli occhi dei soldati, della gente."
Inghilterra sa che la sua nazione crollerà. Tutto è destinato a finire, in quella guerra. La prima guerra mondiale che sconvolse completamente tutti gli stati.
Inghilterra lo sa, ma non lo vuole ammettere.
Nessun pairing, one-shot, forse abbastanza forte. Non lo so neanch'io.
Genere: Drammatico, Malinconico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dovreste averlo capito che io amo Inghilterra. E beh, in questi ultimi giorni ho talmente tanta ispirazione per storie, che non riesco a non pensarci. 
Beh, io ho amato la prima guerra mondiale, in storia. L'ho conosciuta quando iniziavo a vedere Hetalia, ed è stato l'argomento che più mi ha colpito. Davvero, mi ha colpito come l'uomo possa recare tanto dolore a sé stesso.
è infatti l'argomento di cui ho parlato durante l'esame di terza media (e su cui ho delle idee mooolto mie e personali.) Insomma, non potevo non scriverci. Su questo argomento e su Inghilterra. E probabilmente ci scriverò anche su Italia, ma non so.
Scusate, l'ho scritta in un momento di depressione.
Passando ai ringraziamenti... Beh, non avrei studiato la prima guerra mondiale senza
questa canzone, e non avrei scritto questa pseudostoria, se non fosse stato per questa. Ascoltatele entrambe, fanno capire perfettamente il mio stato d'animo. Si, sono una punk depressa.
Chiedo scusa per l'altra mia storia, che ho mollato così. D: Diciamo che sto aspettando l'ispirazione, perché quella l'ho scritta molto di getto, non pensando al proseguimento. Perciò, mi ci vorrà un po'.
E probabilmente nel frattempo scriverò altro, se mi riesce.
E infine... ringrazio quelle che hanno recensito l'altra. o hanno risposto alle varie recensioni lasciate in giro, o hanno letto la mia storia. Grazie davvero per il sostegno.<3
Specialmente... grazie, Marghe. ♥ Ti voglio bene, France.
Ah, per il rating... dato che tratta argomenti abbastanza "forti" ma non troppo l'ho messo arancione, se è troppo alto ditemi che abbasso. Non lo so proprio, non mi ci muovo bene con il rating.
La ripetizione finale è voluta... anche se non so se è venuta bene. Per quanto riguarda l'OOC negli avvertimenti, l'ho messo perché non so come è uscito il mio Inghilterra.
Beh, dopo questo papiro vi auguro solo buona lettura. Ah si, un po' per la canzone, un po' per la stanchezza... Sto piangendo, quasi. Spero che vi faccia lo stesso effetto, così saprò di aver raggiunto l'obiettivo. In senso buono, chiaramente. 
Baci, Ironic. ♫


Sentì una voce, come un sussurro lontano.
Davanti a lui soltanto macerie e dolore.
La sua nazione, il suo popolo, tutto, stava per essere distrutto. A causa solo e unicamente di Germania.
Era sull’orlo delle lacrime, lo sapeva.
Distruzione. La parola si ripeteva nel suo cervello, come un canto di morte.
La sua Inghilterra stava per crollare.
Non poteva crederci. Non poteva credere che fossero arrivati a quella guerra. Il mondo, le nazioni, sarebbero tutti morti.
Lo leggeva negli occhi dei soldati, della gente.
Disperazione.
Desideravano tutti tornare a casa, alla normalità. Senza quelle vecchie e infangate uniformi.
Soldati che morivano, e altri soldati che arrivavano.
Era un ciclo continuo, che non accennava a fermarsi.
Sarebbe passato ancora un giorno, e poi un altro, senza che nulla sarebbe finito. La guerra sarebbe continuata per sempre, vederne la fine era solo una flebile illusione.
Era la prima guerra che aveva sconvolto così il mondo.
Non aveva pari nella storia. E si sperava che non ne avesse mai, in futuro. Sempre che questo esistesse.
Inghilterra non ne era più tanto sicuro.
Afferrò il fucile, non aveva tempo da dedicare ai suoi pensieri. Non in quel momento, non in quel fronte. Doveva lottare.
Altre vite sprecate, si disse. Perché non potevano buttare quei fucili, e convivere in pace?
Perché l’uomo doveva recare a sé stesso tale dolore, inutilmente?! Perché alla fine tutti avrebbero sofferto, anche Germania, anche Austria.
Sentì di nuovo una voce chiamarlo. Era solo un’illusione? O era reale?
Non sapeva più neanche riconoscere i suoi sogni, troppo vividi, dalla realtà.
Era tutto così terribile, che rifugiarsi nei sogni, nei ricordi delle persone care, era l’unica maniera per sopravvivere. E lui ne aveva, di persone care cui pensare.
Il suo fratellino, anzi fratellone, cresciuto troppo in fretta. – America
Lo stato che gli era stato sempre accanto, per quanto si odiassero (o facessero finta di odiarsi). – Francia
Il povero anello debole della catena, cui era affezionato per la sua dolcezza. – Italia
E tutti gli altri stati. E il suo popolo, la sua nazione.
Finché c’erano loro, aveva un motivo per lottare.
Impugnò meglio il fucile, mentre gli spari continuavano. Però non avrebbe smesso, per loro non l’avrebbe fatto.
E anche se quella guerra avesse distrutto tutto, finché c’erano persone per cui lottare… Inghilterra l’avrebbe fatto.
Anche se era soltanto un burbero e antipatico teinomane, l’avrebbe fatto.
L’avrebbe giurato sul suo onor d’inglese… lui l’avrebbe fatto.

  
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