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Autore: CecileBlack    30/10/2011    1 recensioni
Dal Prologo:
Abbiamo perso. Tutto quello che riesco a pensare, è solo questo. Abbiamo fallito. Non è servito a nulla, distruggere gli Horcrux, nulla. Non è rimasto nulla. Solo macerie, di un mondo che prima ci apparteneva. Ora invece è suo. Hogwarts è caduta, metà dei nostri sono morti. Non ci resta che fuggire. Lacrime salate mi cadono sulle guancie, e non posso fermarle. Tutto è finito, tutto è perso.

Voldemort ha vinto, il Mondo Magico è nelle sue mani. Ma non tutto è perduto. La Resistenza è l’unica speranza di quelli che ancora ricordano la pace. Nuovi alleati, uno più improbabile dell’altro, aiuteranno i nostri eroi. Ma riusciranno nell’impresa che tre anni fa hanno fallito?
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Grifondoro, Il trio protagonista, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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Salve a tutti! Sono qui con la mia primissima Long Fic, e sinceramente ho un po' di paura. L'idea è nata mentra guardavo gli episodi di un cartone animato (Bakugan) e ascoltavo la sigla... Questa storia parla della resistenza a Voldemort, che ha preso il sopravvento sul Mondo Magico. Vi avverto, non sarà una storia leggera, e farò anche morire dei personaggi che non vorrei, ma che serviranno allo scopo della storia. I personaggi morti nella Battaglia di Hogwarts in compenso ci sono ancora, e anche Piton è ancora vivo. Non so ancora cosa ne farò di lui xD.
Dopo questo lungo e inutile sproloquio, vi lascio alla lettura del Prologo.
P.S. Gli aggiornamenti non saranno molto frequenti, ma mi impegnerò al massimo!
P.P.S. Se per favore mi lasciaste una recensione, ne sarei felice: voglio migliorare, e voi potreste aiutarmi!
P.P.P.S. Buona lettura!
Cece

Prologo

 

Battaglia finale, Hogwarts, 1998

 

Sudore, lacrime, sangue, fango. Il mio viso è quasi irriconoscibile, ma non mi importa. Harry sta per affrontarlo, e tutto il Mondo Magico è in attesa di una mossa. Che non arriva. Sono immobili, si scrutano, si osservano. Ma non si muovono. Un sorriso, un ghigno, più serpentesco che umano. Un boato, un’esplosione.

Merda, è tutto quello che riesco a pensare. Ci hanno fregati. Mentre afferro Harry e Ron, mentre lancio un ultimo grido, avvertendo gli altri. Tutto ciò che riesco a pensare, sono due parole. Abbiamo perso. Tutto quello che riesco a pensare, è solo questo. Abbiamo fallito. Non è servito a nulla, distruggere gli Horcrux, nulla. Non è rimasto nulla. Solo macerie, di un mondo che prima ci apparteneva. Ora invece è suo. Hogwarts è caduta, metà dei nostri sono morti. Non ci resta che fuggire. Lacrime salate mi cadono sulle guancie, e non posso fermarle. Tutto è finito, tutto è perso.

Poi, sento la familiare sensazione della Smaterializzazione ed erba. Erba fresca. Apro gli occhi, e tutto ciò che vedo sono macerie. Ovunque, tranne che sul punto dove ci sono io. Riesco a scorgere due figure poco distante da me. Penso subito ad Harry e Ron. So che sono loro. Allora perché, mentre mi avvicino, una di loro sembra avere i capelli biondi?

Il mio cervello si rifiuta di accettare quello che la mia mente ha elaborato. Draco Malfoy. No, non può essere lui. Chiudo gli occhi, e quando li riapro mi aspetto di trovare la familiare zazzera rossa. Ma invece no, i capelli sono sempre lisci e biondi, gli occhi di ghiaccio, non più color dell’oceano. Sbatto le palpebre un paio di volte, ma l’immagine non cambia.

Sento un gemito. Proviene da poco più distante, e riconosco subito la chioma corvina.

«Harry?» azzardo.

«He-Hermione? Sei tu?» chiede lui, spalancando gli occhi verdi

«Granger?!? Potter?!? Ma dove mi avete portato?» una terza voce ci interrompe. Quella voce, sempre piena di disgusto, di ironia e sarcasmo, di presa in giro, ora è semplicemente terrorizzata.

«Io… Non ne sono certa. Dovremmo essere… Alla periferia di Londra» rifletto, ad alta voce. Il primo luogo che mi è venuto in mente quando ho capito che eravamo perduti. Ma… Io avevo afferrato Ron!

«E, di grazia, cosa ci faccio io qua?» ancora quella voce. Quella che mi ricorda che ho commesso uno sbaglio, che non si sa come ho confuso il ragazzo che amavo con il mio più acerrimo nemico. Come ho potuto?

«Ho… Commesso un errore» dirlo ad alta voce, è come una pugnalata dritta al cuore. E’ come ammettere di aver abbandonato una delle persone più importanti della tua vita, e di averlo fatto apposta.

«Me ne sono accorto. E chi volevi trascinare via, se mi è dato saperlo?» chiede ancora lui.

Ma dirlo ad alta voce, sarebbe come ammettere ancora che ho sbagliato, maledizione, e che questa sbaglio costerà caro, molto caro a…

«Ron» Harry ha dato voce ai miei pensieri. Il suo nome, pronunciato a voce alta, è per me un’ulteriore stilettata al cuore.

«Torniamo indietro» posso dire solo questo, ho un groppo in gola che mi impedisce di respirare.

«Rifletti Granger. Hogwarts è in mano sua, ormai. Il tuo amico sarà morto, o catturato. O forse è scappato, chi lo sa. Magari molti altri se ne sono andati, prima o dopo l’esplosione. Tornare indietro sarebbe un suicidio» la sua voce, fredda e controllata anche in un momento così, ha il potere di farmi riflettere. Per una volta non vi scorgo traccia di presa in giro, solo fredda determinazione.

«Cos’è successo? All’improvviso c’è stato un boato, e poi mi sono ritrovato qua.» Harry è confuso. Credo che sia normale, dopotutto l’ho portato via senza dire nulla.

«Una trappola. Una fottutissima trappola. C’erano altri Mangiamorte, là fuori. Ho riconosciuto l’incantesimo. Descructo Maxima. Distrugge tutto nel raggio di chilometri. E’ come una bomba atomica magica, ci ho Smaterializzati in tempo, appena prima che l’onda d’urto ci colpisse. Ovviamente Voldemort aveva ideato il contro incantesimo, che ha permesso ai suoi di rimanere vivi. Tutti quelli che non sono fuggiti sono morti» dire queste parole è stato come essere torturata. Non ce la facevo, a ogni parole era come se tutto diventasse più vero, più reale. Era come se il mondo che conoscevo fosse andato in pezzi, per lasciare posto solo a una buia desolazione, ad un’oscurità permanente.

Harry fa un profondo respiro. Sa che Malfoy ha ragione, così come lo so anche io. Ma ammetterlo è difficile, troppo difficile.

«Non possiamo, Hermione. Non possiamo farlo»

Non reggo più la tensione, e scoppio in un pianto a dirotto. Ron… E tutti gli altri, quelli che abbiamo lasciato indietro… Come abbiamo potuto?

«Ma… E tutti gli altri? Come faremo? Li lasciamo lì, in balìa degli eventi?»  chiedo, disperata

«Te l’ho detto, Granger. E’ finita. Abbiamo perso.» dice Malfoy, freddo come sempre.

E la verità mi cade addosso, come una valanga, come delle macerie da cui so che non mi rialzerò. Vivere nell’illusione che tutto si sarebbe sistemato, dare per scontato che Harry l’avrebbe sconfitto, che poi avremmo vissuto tutti più felici. Ecco il mio errore. Sottovalutare il nemico, credere di avere la vittoria in pugno. Sono stata così stupida. Come ho potuto?

E adesso le persone che amo pagheranno caro, molto caro.

Per colpa mia. Solo mia.

«Dovevo morire» sussurro.

Vedo gli occhi color del ghiaccio di Malfoy spalancarsi. Harry apre la bocca, e poi la richiude.

«Tu vorresti morire? E a che scopo, sentiamo?» mi sputa addosso il biondo

«Per non soffrire più» appena le ho pronunciate, ho sentito subito qualcosa di sbagliato in quelle parole.

«Per non soffrire? Che fine ha fatto Hermione? Quella che trova sempre una soluzione a tutto, la strega più brillante della nostra generazione, quella senza la quale non avrei fatto nulla? Che fine ha fatto? Perché non sei tu» le parole di Harry sono come una secchiata d’acqua gelida. Ma ormai tutto è perduto, cosa rimane? Do voce ai miei dubbi, e stavolta risponde Malfoy.

«Non peccare di superbia, Granger. Chissà chi altri si è salvato. Non sei l’unica che sa usare il cervello, sai? Se non mi avessi Smaterializzato tu, l’avrei fatto da solo»

«E allora? Chissà dove sono finiti. Molti saranno morti, e alcuni anche catturati» replico.

«Questo è da vedere. Ora, come prima cosa, dobbiamo decidere cosa fare» Harry ha già riflettuto, ha accantonato la tristezza e sta cercando di salvarci, come sempre.

Decidere cosa fare. Facile. Non ricordo nemmeno dove ci siamo Smaterializzati. Non so dove siamo, non ci resta nulla.

Siamo in un mondo che non ci appartiene, che ci è stato strappato da un nemico troppo forte.

Cosa dovremmo fare? Cosa ci resta?

  
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