Un Sayan stressato
Bulma, dopo aver lavorato tutto il
pomeriggio, si ritirò nella sua camera da letto sfinita.
Oramai il sole stava tramontando e un freddo vento autunnale la fece
rabbrividire entrando dalla finestra. Dopo una doccia calda si vestì e si fece
pensierosa quando avvertì un rumore di passi pesanti provenienti dal corridoio.
Sull'attenti e curiosa si mise dietro la porta socchiusa per vedere di chi si
trattasse. Poteva tranquillamente escludere sua madre e suo padre, infatti,
benché fosse un uomo, suo padre non aveva mai avuto un passo pesante e il suo
ospite alieno, alias Principe dei Sayan, camminava sempre in modo tremendamente
silenzioso.
Si stupì parecchio quando vide Vegeta camminare in modo tanto anomalo.
Non era da lui, pensò, camminare tanto lentamente, con la testa bassa, una mano
appoggiata al muro e pestando forte i piedi. Altrettanto strano era il fatto che
non avesse dato segno di essersi accorto della sua presenza.
Bulma tornò nella sua stanza quando lo vide entrare nella propria camera da
letto.
Si sedette sul morbido materasso. Lei doveva fare qualcosa, non poteva più
andare avanti così!
Vegeta si stava massacrando nella sua navicella a super gravità. La smania di
battere Kakaroth, rivendicare il suo titolo e soprattutto il desiderio di
ricoprirsi dell'oro del super Sayan lo stavano sfiancando. Lei sapeva bene che
non gli interessava sconfiggere i cyborgs che sarebbero arrivati fra tre anni,
ma non voleva che lui si sfiancasse lì dentro.
La mattina seguente Bulma si alzò quando
il sole era già alto e il Sayan, come suo solito, era già nella sua
personalissima camera di tortura. Lei infatti poteva sentire distintamente il
rumore dei colpi che rimbalzavano sulle pareti super resistenti della struttura.
La ragazza scese al piano di sotto per preparsi la colazione e in seguito si
diresse nei laboratori.
Quando scese l'oscurità, tornando nella sua stanza, vide Vegeta con un
espressione stanca e provata. Decise di fare qualcosa.
"Vegeta! Guarda come ti sei ridotto, sei uno straccio. Dovresti decisamente
riposare."
Vegeta non disse nulla continuando a dirigersi verso la camera da letto.
"Vegeta ascoltami, insomma!"
Dovette correre verso di lui per sostenerlo vedendolo scivolare a terra
improvvisamente.
"Non ti reggi neppure in piedi…" disse preoccupata e vedendo la sua
espressione stanca e notando che non respirava regolarmente, d'istinto, gli mise
una mano sulla fronte.
"Oh cielo! Ma sei bollente, ho rischiato di ustionarmi toccandoti!"
Finalmente il Sayan parlò anche se a fatica "Sto…benissimo."
"Ma cosa stai dicendo?! Hai la febbre. Ti porto in camera, sù."
"Febbre? I Sayan non hanno la febbre! Per chi mi hai preso?" sbottò
irato per quell'offesa.
"Scusami, però non stai bene e devi riposarti."
Il Principe decise di non replicare, si fece accompagnare nella sua stanza e
dovette sopportare la terrestre che si permise, perfino, di rimboccargli le
coperte come fosse un moccioso.
"Bene" esordì la scienziata "non hai la febbre, ma è evidente
che sei debilitato a causa dello sforzo cui sottoponi il tuo corpo, ed inoltre
sei stressato mio caro, quindi dovrai rimanere a riposo per un po'. Comunque
rimani qui, io vado a prenderti la cena e te la porto."
Vegeta chiuse gli occhi, ma quanto parlava quella donna?
Tentò di rilassarsi e vi riuscì poiché, quando la donna tornò, lui non se ne
rese neppure conto.
Aprì gli occhi sorpreso, allora stava peggio di quanto pensasse.
Bulma sorrise, come era carino Vegeta quando dormiva, ormai sapeva bene di avere
un debole per il bel maschio alieno.
"Ecco la cena, è ancora calda." La giovane si sedette sul letto
mangiando la sua porzione di cibo mentre guardava Vegeta fare altrettanto con la
sua ben più abbondante. Quando finirono, Vegeta, vedendo che la ragazza si
tratteneva, le chiese "Bè? Che fai ancora qui?"
Lei prese una sedia e si mise al suo fianco "Che domanda ridicola! Ti tengo
d'occhio."
Vegeta alzò un sopracciglio curioso "E perché?"
Bulma sorrise dolcemente "Perché sei mio ospite, ricordi? E poi dovrà pur
esserci qualcuno se tu dovessi star male durante la notte."
"Tsk! Sciocchezze." Disse l'uomo voltandosi dall'altra parte dandole
le spalle.
Bulma sorrise, afferrò il computer portatile che aveva portato nella stanza del
Principe e iniziò a lavorare.
La scienziata terminò il suo progetto
un'ora dopo e quando si apprestò a spegnere il computer si rese conto di essere
stata davvero molto assorta, non si era neppure accorta che il guerriero si era
addormentato.
Incredibile come cambiasse espressione il viso del Sayan nei momenti di riposo,
era totalmente rilassato e la bocca socchiusa gli conferiva un'aria
insolitamente dolce.
Inoltre Bulma poté constatare che, a differenza di Goku, Vegeta non russava
affatto.
Posò il computer e si avvicinò al viso del Principe, come le sarebbe piaciuto
dargli un bacio, ma non osò per paura che se ne potesse accorgere, era talmente
imprevedibile!
Erano le due di notte quando Bulma,
assopitasi sulla sedia, si svegliò sentendo il Sayan farfugliare.
Si avvicinò e gli toccò la fronte; allontanò la meno immediatamente,
scottata. Probabilmente il giovane stava gemendo a causa del malessere a lungo
accumulato
Gli sfiorò con una carezza il viso sudato e lo sentì biascicare: "…madre…"
Bulma, interdetta, si fermò stupita per poi assumere uno sguardo malinconico.
L'aveva presa per sua madre?
Era significativo infatti che Vegeta, nel momento in cui si sentiva più debole,
al tocco di una donna rispondesse invocando il nome della madre.
In realtà lei non aveva mai osato interrogarlo sulla sua vita strettamente
privata, ma se l'aveva chiamata così, pensò, anche lui doveva aver avuto una
madre.
Tornò a toccare la sua guancia e si sorprese nel vedere come egli si calmasse
lentamente e smettesse di farfugliare.
La ragazza sorrise, chissà come lui aveva sofferto la solitudine in tutti
quegli anni. Doveva essere una tortura terribile.
Vegeta si calmò e si riprese durante la notte, la mattina, infatti, era pieno
di energia e pronto per intraprendere gli allenamenti.
Bulma, dopo avergli preparato una colazione abbondante, si raccomandò.
"Sta attento Vegeta, non esagerare lì dentro o starai ancora male.
Capito?"
E il Sayan annuì, interdetto da quel sorriso quasi…materno.
FINE
Ciao a tutti,
ho ripubblicato la storia a carattere più grande dato che mi è stato fatto
notare che la lettura era difficoltosa. Chiedo scusa per l'inconveniente, ma non
me ne ero accorta.
Per chi avesse letto la storia per la prima volta: spero sia piaciuta anche se
mi sembra un po' troppo melensa XD, ma lascio che siate voi a decidere.
Un Saluto a tutti.
Ciao!!!