-Lily! È arrivato! Prendi Harry e scappa!-
James!
Era arrivato.
Lui era arrivato.
Ma lei, Lily, lo sapeva.
Come aveva potuto?
Dubitare di Remus?
Ovvio che era stato Peter.
Lo aveva visto strano, triste, in quel periodo.
Non avrebbero dovuto fidarsi.
Perché ora la loro vita, ma soprattutto la vita del suo piccolo Harry, era in pericolo.
-Avada Kedavra!-
Un tonfo.
-James!-  
No.
Lei non doveva crollare.
Non doveva accasciarsi sul pavimento.
Doveva proteggerlo.
Doveva proteggere il loro Harry.
Perché Voldemort, non poteva ucciderlo.
Doveva entrate nella cameretta di Harry e chiudere a chiave la porta.
Che stupida.
Come se non bastasse un incantesimo “Alohmora” per aprirla.
La chiave si stava girando.
Era arrivato.
-Spostati sciocca!-
-No! Ti prego non Harry, prendi me ma non lui!-.
-Spostati ti ho detto!-
-No! No ti prego!-
E poi tutto finì.
Lily cadde a terra.
Con una grazia innaturale per una persona nel suo stato: morta.
E intanto il piccolo Harry pensava che fosse tutto uno scherzo.
Eppure non c’era scherzo nel modo in cui Voldemort la scavalcava.
E non c’era scherzo nel modo in cui i suoi grandi occhi verdi erano immobili rivolti al soffitto.
Spenti.