Lei ha un cuore che batte, lei ha un’anima, lei ha degli arti veri, lei ha degli occhi puliti, lei ha un corpo bellissimo, lei ha un uomo, lei ha dei capelli decenti, lei ha tutto ciò che io non ho.
Lei è umana.
Perché i miei amici provano a consolarmi?
L’unica cosa che vorrei fare in questo momento è tornare fra le braccia di Victor.
Delle lacrime amare scendono sulle mie guance, lacrime che nella mia vita terrena non ho versato, sempre chiusa sotto una campana di vetro, lacrime che nessuno potrà mai ascoltare, lacrime bagnate, lacrime impolverate, lacrime di un cadavere, lacrime che ho ancora da versare.
Una smorfia di disgusto mi dipinge le labbra.
Disgusto per quell’uomo che mi ha ridotta così, disgusto per Victor che mi odia ormai, disgusto per questo maledetto posto, disgusto per il fatto che non posso andare sulla Terra dei viventi, disgusto per lei, Victoria, che è riuscita a rapirmi l’amato.
Un profumo di mimosa mi riempie le narici.
Mimosa come il profumo dell’orgoglio di mia madre il giorno del mio matrimonio, mimosa come il profumo di mio padre quando faceva no con la testa, mimosa come il profumo di Victor quando mi sorride, mimosa come il profumo di Victoria quand’è agitata, mimosa come il profumo di quell’uomo quando ha pensato di derubarmi e ridurmi così.
Un’ultima lacrima scende solitaria, una lacrima che ho versato solo perché ne ho ancora da consumare.
Solo perché ho ancora lacrime da versare.