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Autore: maryc    30/10/2011    5 recensioni
Tratto dalla storia:
“La Corte dichiara Draco Lucius Malfoy colpevole. Il condannato è costretto a scontare 15 anni nel carcere di massima sicurezza di Azkaban.”
Il mondo mi crolla addosso.
Io sono innocente.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sorpresa | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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La mia unica ragione di vita

“La Corte dichiara Draco Lucius Malfoy colpevole. Il condannato è costretto a scontare 15 anni nel carcere di massima sicurezza di Azkaban.” Il mondo mi crolla addosso. Io sono innocente.

Innocente.

Innocente.

Innocente.

Maledetto Silente. Maledetto Potter. Maledetto ordine degli sfigati.

Da quando ho ricevuto il marchio ho lavorato come spia per i buoni passando loro informazioni preziose, rischiando la pelle ogni momento della giornata, stando lontano dalla mia amata per proteggerla, e sono proprio i buoni che mi ripagano così.

Maledetti bastardi.

Vengo scortato fuori da tre Auror, come se temessero che potrei fuggire con tutti i controlli che ci sono e le protezioni varie.

“Malfoy, ti prometto che…”

“Sfregiato, non voglio più vedere la tua brutta faccia. Cosa ci ho guadagnato a passare dalla vostra parte? Te lo dico io, una vita da condannato, essere riconosciuto come il cattivo e quindici anni in carcere. Ma ciò che più mi uccide è il dover separarmi da lei, il doverla perdere, il non poterla rivedere. Tu ora tornerai nella tua calda e accogliente casetta, che ricorda bene è una proprietà della prestigiosa famiglia Black e non ne sei degno, tornerai dalla tua fidanzatina dai capelli rossi e chi se ne frega di quel bastardo di Malfoy. Chi se ne frega del Mangiamorte, chi se ne frega del figlio braccio destro di Voldemort, lui è solo il cattivo. Ma ricorda bambino-che-purtroppo-è-nuovamente-sopravvissuto, quando uscirò verrò a cercarti e ti riempirò di botte. Quando sarò soddisfatto, andrò a cercare la mia donna e spera che non mi abbia dimenticato, in caso contrario tornerò da te e farò ciò che Voldemort non è stato in grado di fare per ben due volte. Trema Potter, che la prossima volta che vedremo, non sarai felice.” Gli sputo in faccia e vengo strattonato dagli Auror.

“ASPETTATE! Vi prego, aspettate.” Dannazione che diavolo ci fa lei qui? Le avevo detto di non venire, non doveva vedermi così. Non deve ricordarmi così.

 Mi volto verso la mia amata come una bestia, ma appena incontro i suoi occhi colmi di lacrime, strattono gli Auror e l’accolgo tra le mie braccia.

“Ssh amore, ssh, non piangere. Non sono mica morto.”

“Draco, amore mio. Draco.” La stringo forte a me, gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma devo essere forte, anche se tutti credono che sia la coraggiosa e temerari Grifondoro che ha combattuto come un leone contro Voldemort e i suoi seguaci, io so che è solo la mia tenera, dolce e fragile Hermione. Tutto il mio mondo.

Buffo come solo lo scorso anno ci insultassimo in continuazione. La insultavo solo per attirare la sua attenzione, ne ero follemente innamorato sin dal nostro primo incontro ma gli insegnamenti di mio padre mi impedivano di amarla alla luce del sole, così l’amai di nascosto, nel mio cuore.

Soffrii quando la vidi, bella come solo una dea può essere, al ballo del Ceppo con quel troglodita di Krum. Schiantavo tutti coloro che volevano chiederle un appuntamento. Ero geloso di Weasel e dello Sfregiato, loro potevano abbracciarla, parlarle, stare con lei, mentre io mi dovevo accontentare di osservarla da lontano, di essere la sua ombra, di insultarla per avere la sua attenzione. Ero logorato dalla gelosia.

Credevo che lei mai avrebbe potuto amarmi. Credevo che lei mi vedeva come un mostro, una persona cattiva, un Mangiamorte. Ma ovviamente mi stupì.

Ma dove diavolo è finita?

È notte e mi aggiro per il castello in cerca di Hermione ma non la trovo. L’ho persa di vista quando è uscita dalla biblioteca, dannazione, così non potrò accertarmi che arrivi incolume al suo dormitorio.

Mi sento strattonare da un braccio e un profumo di vaniglia invade le mie narici. Hermione. Sento il cuore accelerare i battiti e le gote arrossarsi, per fortuna è buio.

“Mezzosangue, vuoi saltarmi addosso?” Le chiedo sapendo, che purtroppo, le mie labbra non avranno mai il piacere di saggiare quei boccioli di rosa.

“Furetto, non ho neanche parlato, ti sono di spalle e tu mi hai riconosciuta? Hai gli occhi anche dietro? Non dire che mi hai vista che ero sotto un incantesimo di disillusione.” Maledizione ed ora come esco da questa situazione?

“Stai farneticando, la so-tutto-io sta perdendo colpi.”

“Non tergiversare furetto. Dato che non vuoi parlare lo farò io per te e non interrompermi. Mi segui tutte le sere da quando esco dalla biblioteca fino al dormitorio. Mi osservi di nascosto mentre studio, mentre sono al lago, mentre siamo in Sala Grande, mentre siamo a lezione. Mi osservi sempre. Ogni pretesto è buono per portare la mia attenzione su di te. ogni scusa è buona per rivolgermi la parola, anche se sono insulti. Dovunque volga lo sguardo ci sei tu, tu, tu sempre tu.” Maledizione non sono stato bravo nel non farmi scoprire. Ora avrà capito tutto e mi minaccerà di non importunarla più, oppure mi farà schiantare dai suoi fidi amichetti, sempre se non lo fa lei.

“Sono arrivata ad una conclusione dopo diversi anni di riflessioni.” Sto tremando, non voglio perdere quel poco che ho di lei.

“Oh mezzosangue, pensi a me? Quale onore per i…”

“Taci Malfoy e ascolta la mia conclusione.”

“Sono proprio curioso.” Maledizione mezzosangue il non poterti vedere in faccia, non poter annegare nei tuoi occhi castani così profondi e sinceri, mi sta annientando.

“Tu mi ami.” Smetto di respirare, mi gelo sul posto. Anche lei non si muove. Trovo la forza e mi volto verso di lei con la mia migliore faccia da schiaffi e il mio solito ghigno denigratorio. Non posso farmi scoprire e perderla per sempre.

“È solo una bugia, io non ti…non ti amo.” Queste parole mi sono costate uno sforzo sovrumano, ma non potevo dirle il contrario e sentirmi dire che per lei non è la stessa cosa. Mi sfida con lo sguardo e sorride in segno di vittoria.

Si allontana da me, no resta un altro po’. fammi assaporare un altro po’ il calore e la morbidezza del tuo corpo. Fammi illudere di poterti stringere tra le mie braccia. Si volta e si incammina.

La guardo andare via. Via da me.

Si ferma e mi parla sempre dandomi le spalle.

“Peccato, perché io ti amo da morire dal primo giorno in cui ho incontrato la tua odiosa faccia.” Resto impietrito e lei si incammina nuovamente.

Lei…lei…lei mi ama?

Lei mi ama.

Mi ama.

Mi ama.

Se non avessi una certa etichetta da seguire e un certo nome mi metterei a ballare urlando il nome di Godric.

Un attimo, ma lei se ne sta andando. Con uno scatto le arrivo alle spalle e l’avvolgo in un abbraccio. Sento la sua risata cristallina inondare le mie orecchie e ne resto ammaliato come sempre.

“Dove credi di andare?” La stringo possessivamente al mio corpo. Lei è mia.

“Da qualcuno che mi ama dato che tu non mi ricambi, perciò…” Le impedisco di continuare bloccando quelle inutili parole con le mie labbra. Finalmente.

“Ti tirerò fuori amore, tornerai da me. Far…”

“No amore, non devi fare nulla, ti chiedo solo una cosa.”

“Tutto ciò che vuoi.” La mia piccola, dolce Hermione.

“Aspettami. Sono egoista lo so, ma non posso e non voglio saperti con un altro che non sia io. Aspettami amore mio, tornerò da te e saremo felici.” La stringo a me come a volerla inglobare e non lasciarla andare. Ma l’amara verità mi richiama alla realtà.

“Malfoy, finiscila è ora di andare.” Fulmino l’Auror con lo sguardo.

“Caro Peterson, credo che mio figlio abbia bisogno ancora di qualche minuto e si ricordi, se gli sarà torto un solo capello, se non uscirà da quel posto nelle stesse condizioni in cui lo avete sbattuto dentro, non vedrai più la luce del sole o non mi chiamo più Lucius Abraxas Malfoy.” Ecco un’altra rivelazione avuta il giorno della battaglia. Mio padre. Lucius Malfoy, membro dell’ordine della Fenice, spia all’interno dei Mangiamorte, solo che lui è stato più fortunato. Il suo doppiogioco era custodito da Minerva McGranitt, che ha potuto confermare la posizione dei miei genitori. Io invece avevo come custode Silente e lui è morto, per mano di colui che credeva un uomo fidato, ma che in realtà si è rivelato il più viscido dei Mangiamorte, Severus Piton. Eh si, Silente aveva sempre sbagliato il suo giudizio su di lui.

“Devo andare amore, ma prima devo fare una cosa. Madre.” Mi rivolgo all’altra donna del mio cuore. Con un sorriso dolce e materno annuisce e mi da ciò che le avevo chiesto qualche tempo fa.

Prendo l’anello delle donne Malfoy e mi inginocchio dinanzi al mio amore.

“Sposami. Quando uscirò, sposami Herm.” Piange e ride contemporaneamente annuendo e buttandosi tra le mie braccia. Sono al settimo cielo.

“Ti amo mezzosangue.”

“Ti amo furetto.”

“Ci prenderemo cura di lei figliolo, verrà con noi al Manor e appena uscirai organizzeremo il matrimonio del secolo.” Strano ma vero, i miei genitori, soprattutto mio padre, stravedono per il mio angelo. Lei è riuscita a conquistare anche il freddo e rigido Lucius Malfoy.

“Verrò, verremo tutti i giorni amore mio, ti stancherai di me.”

“Non credo potrò mai stancarmi di te.”

“Mi dispiace Herm, ma il Wizengamot ha vietato ogni visita ed ogni lettera.” Lei piange ancora di più ed io indurisco la mascella. Perché? Perché non possono concedermi almeno di vederla o di scriverle? Perché tutte a noi? Perché il destino è così crudele con noi?

“Dobbiamo andare.”

“Vai amore, non voglio che si spazientiscano e ti facciano del male.” Dolce amore mio si preoccupa sempre degli altri e mai di sé stessa.

“Vale la pena esser picchiato se posso tenerti ancora tra le braccia.” Ma ovviamente quei bastardi non la pensano come me e mi strattonano lontano da lei.

“Ti tirerò fuori Draco. Te lo giuro amore mio. Sii forte, io ti aspetterò, non dimenticarmi. Non dimenticarti di noi.”

“Non potrò mai dimenticarmi della mia vita. Padre, madre abbiate cura di voi e prendetevi cura della mia futura sposa.” Le mimo un ti amo con le labbra, lei mi ricambia e vengo portato via.

“DRACOOOOOOOOOOOOOOO!!!” Abbasso il capo. I Malfoy non sono deboli, non piangono e se lo fanno, non si fanno vedere. Ma cazzo, fa troppo male.

Tornerò da te amore mio.

Dal mio cuore scendono lacrime di sangue.

 

3 ANNI DOPO

Lei. Lei. Lei è il mio pensiero fisso. Mi aggrappo a tutti i nostri momenti insieme, a tutte le litigate, a tutti i baci, a tutte le volte che abbiamo fatto l’amore, alla prima volta che abbiamo fatto l’amore, entrambi impauriti, entrambi innamorati. Mi aggrappo a tutti i nostri momenti, non vorrei che con il passare degli anni dimentichi qualcosa del suo viso.

Ripenso ai suoi caldi occhi castani, al suo sorriso dolce e sbarazzino, al broncio che aveva ogni volta che la facevo arrabbiare, alle gote arrossate ogni volta che le facevo un complimento o le dicevo di amarla.

“Malfoy, hai conoscenze veramente importanti e amici affidabili, sei fortunato. In pochi hanno ciò che hai avuto tu. Sei libero. Preparati che sarai fuori di qui tra cinque minuti e vedi di non farti rivedere. Puoi dire al caro paparino che non ti è stato torto un capello.” Guardo l’Auror Peterson allibito, ho sentito bene?

“Sei diventato sordo? Non credevo che il soggiorno ad Azkaban ti piacesse così tanto.” Mi alzo di scatto e mi avvicino.

“Non stai scherzando?” Mi sorride.

“Ho la faccia di uno che scherza? Dai preparati. La Granger deve essere follemente innamorata di te, insieme alla tua famiglia e ai suoi amici, ha smosso mari e monti per farti scarcerare. Potter ti aspetta fuori. Buona fortuna.” La mia Hermione. Il mio angelo. Ovviamente è troppo testarda per fare come le ho detto, no, lei doveva fare di tutto per liberarmi. Esco di corsa fuori. La luce del sole mi acceca, respiro a pieni polmoni. È bella la libertà.

“Malfoy, che piacere rivederti.” Mi volto al suono di quella voce. Guardo oltre lui. Guardo intorno, ma di lei non c’è traccia. Perché non è venuta?

“Non agitarti furetto, solo io e il Ministro siamo a conoscenza della tua scarcerazione. Non ho detto nulla ad Herm e alla tua famiglia perché pensavo che volessi far loro una sorpresa, anche se quello più sorpreso sarai tu. Ecco la tua bacchetta.”

“Sfregiato, non mi sei mancato neanche un po’. Lei come sta?”

“Come vuoi che stia? Non ha più quella luce particolare che aveva negli occhi quando era con te. I primi tempi era più morta che viva, niente e nessuno riusciva a farla riprendere. Viveva in camera tua, sul tuo letto indossando una tua camicia. La tua preferita, diceva sempre. Stringeva tra le mani una vostra foto e ripeteva il tuo nome come una litania. Tua madre, tuo padre, Molly,, Ginny, io e Ron non sapevamo più che fare. Poi sono andato a cercare i suoi genitori, ho restituito loro i ricordi, ma appena hanno saputo tutto, non ne hanno più voluto sapere di lei. Ovviamente non l’ho sobbarcata di questa ulteriore sofferenza e le ho detto di non averli ritrovati.” Le lacrime si accumulano agli angoli dei miei occhi, stringo i pugni fino a farmi male.

“Continua.” Sibilo gelido e sofferente.

“Poi si è ripresa. Diciamo che ha trovato nuovamente qualcosa per cui vivere ma ti sta aspettando. Ogni giorno passa ore alla finestra aspettando il tuo ritorno.” Sorrido amaramente.

Mi aspetta, non posso perdere altro tempo.

“Potter, per quanto voglia conversare ancora con te, ho un impegno improrogabile.”

“Vai Malfoy. Va da lei e falle tornare pienamente la voglia di vivere, solo con te sarà finalmente se stessa.” Mi sto per smaterializzare quando mi blocco.

“Potter, lo dirò ora e lo negherò anche sotto tortura. Grazie per ciò che hai fatto per me, ma soprattutto grazie per non averla abbandonata.”

“Oh Malfoy farò finta di non aver sentito ed inoltre io non ho fatto nulla, se non dare qualche spintarella ai piani alti. È stata lei a trovare gli incantesimi adatti per ritrovare i documenti, scritti da Silente, che provavano la tua innocenza. È stata sempre lei, lei e la sua tenacia, lei e la sua testardaggine, lei e l’amore che prova per te, per voi.” Annuisco alle sue parole anche se alla fine sono un po’ incomprensibili e senza curarmi di salutarlo mi smaterializzo nel giardino del Manor. Sarei potuto comparire in salotto o nella mia camera da letto, ma voglio fare una sorpresa a tutti.

Mi guardo intorno, il giardino è bellissimo. Più bello di come ricordassi. Si vede il suo tocco. Tulipani,gigli e rose. I suoi fiori preferiti. Orchidee i fiori di mia madre. Girasoli? Da quando le mie donne amano i girasoli.

Respiro a pieni polmoni l’aria di casa.

Sono tornato. Sono emozionato e non riesco a fare un passo, troppa è l’agitazione. Cosa farà quando mi vedrà? Cosa dirà? Mi vorrà ancora sposare? Mi amerà ancora?

“Ehi ciao fiolellino, come stai oggi?” Mi volto come stregato al suono di quella voce. Di chi è? C’è qualche intruso.

“Ma come sei bello, sei clesciuto un altlo po’. Sai ieli Ally mi ha pleso di nuovo in gilo pelché la sua mamma le ha detto che il mio papà ha lasciato la mia mamma, pelché non ci voleva. Sono tolnata a casa piangendo e la mamma e la nonna si sono preoccupate, poi il nonno mi ha complato tanti dolcetti e la nonna lo ha sglidato. Ihihih.” Ma chi diavolo è? Mi inoltre in quello che sembra un campo di girasoli e resto meravigliato dalla bellezza che mi trovo davanti. Una bellissima bambina dai capelli biondi e gli occhi grigi che mangia un uovo di cioccolato, con indosso un grazioso vestitino azzurro pieno di girasoli. Ecco chi è la proprietaria di questa parte di giardino.

Hai i miei occhi e i miei capelli, ma il viso, il viso è di…

“Oh…ohhh…ohhhhhh…sei venuto. Sei venuto.” È semplicemente favolosa. È bellissima. È un angelo. Inizia a saltare battendo le mani e ridendo gioiosamente. Musica per le mie orecchie.

Poi si blocca e inizia a correre in direzione del Manor, ma si volta di scatto, con le guanciotte rosse è ancora più bella.

“Non te ne andale, non ti muovele, lesta lì, allivo subito. Hai capito?” Sorrido e annuisco, diventa ancora più rossa, poi prende la rincorsa e mi salta al collo, per fortuna ho avuto i riflessi pronti.

Mi riempi il viso di teneri bacini, mentre la stringo tra le braccia e rido di felicità, di gioia, di amore, di libertà.

“Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…” La stringo forte al mio petto mentre una lacrima solca il mio viso e lei continua a ripetere di amarmi. Non sai quanto ti amo io, piccolo angelo.

“Furetto a quanto pare non hai perso la capacità di far innamorare tutte di te, senza distinzione di età.” Mi blocco al suono di quella voce rotta dal pianto. Mi volto lentamente e vedo la mia donna, la mia compagna, la mia migliore amica, tutta la mia vita che mi guarda piangendo e tremando. Il suo sorriso, bello come il sole. Ripercorro la sua figura con lo sguardo. È più bella di come la ricordassi. I miei ricordi non le rendono giustizia.

“Mamma, mamma hai visto. È papà. Papà è venuto. Papà ci ama, non ci ha abbandonati.”

“Certo che ci ama papà. Ti ho detto tante volte di non credere alle parole di Ally. Sua madre, Pansy, è gelosa di noi. È gelosa perché il nostro papà è bellissimo.” Sorrido appena sento la punta di gelosia, ma mi rabbuio di nuovo. Pansy è stata capace di far soffrire una bambina, e non una qualunque, ma mia figlia.

Voglio correre da lei e abbracciarla, ma voglio anche continuare il mio piccolo angelo tra le braccia. Sposto la bambina su un braccio e sporgo l’altro verso di lei. Non aspettava altro. Corre verso di me e si tuffa tra le mie braccia. Piange sul mio petto e come la bambina mi bacia tutto il viso. Ridiamo e piangiamo sussurrandoci il nostro amore.

“No mamma, papà non è bellissimo. Lui è il nostro principe.” Le stringo a me. la mia famiglia.

“Credo che non ci sia bisogno di presentazioni, però le facciamo comunque. Papà lei è Narcissa Malfoy, aspettavo te per scegliere il secondo nome…”

“Jane. Narcissa Jane Malfoy, le due donne che amo, ora riunite in una sola.” Mi sorride arrossendo. Come mi sono mancate le sue guance rosse.

“Sissi lui è…”

“Papà.” Mi volto verso la fonte della voce. Resto di sasso. Un bambino. Un bambino biondo, con gli occhi azzurri come l’oceano, uno sguardo furbo e vispo e uno strano aggeggio, sicuramente babbano, in bocca. Spalanco la bocca stupito e mi volto verso la mia mezzosangue.

“Sorpresa! Sono due.” La bacio con tutto l’amore che provo per lei. Faccio scendere le mie donne dalle mie braccia e mi abbasso allargando la braccia verso il piccolino. Lui sputa quel coso a terra e mi corre incontro.

“Papà! Papà! Papà!” Mi salta al collo e lo stringo a me. Mio figlio.

“Grazie.” Dico al mio angelo piangendo come un bambino. Anche lei si accovaccia e ci abbraccia, coinvolgendo la piccola Sissi.

“Fuletto, hai visto è venuto papà. Ola puoi lasciale il ciuccio e clescele.” Li guardo e scoppio a ridere seguita dal mio amore.

“Ehi seccina, io sono già clesciuto. La mamma dice che quando non c’è papà sono io l’uomo di casa. Non è vero papà?” Annuisco semplicemente. Le parole potrebbero rovinare questo favoloso momento.

“Amore si dice secchiona non seccina e poi tu sei il mio ometto, non lo dimenticare mai. Inoltre quante volte ti ho detto di non chiamare Sissi, secchiona? Sei proprio come tuo padre.” Lui gonfia le guance e si imbroncia.

“Ma lei mi chiama semple fuletto.”

“Tranquillo campione, anche la mamma mi chiama furetto. Ma dimmi un po’ il tuo nome.”

“Dlake.” Fisso la mia bellissima fidanzata emozionato.

“Drake. Grazie amore.”

“Non potevo chiamare l’altro uomo della mia vita in nessun altro modo, e poi guardalo. È la tua fotocopia, e non solo fisicamente, mi fa disperare proprio come il padre.” Li prendo tutti e tre tra le mie braccia e mi rotolo sull’erba fresca.

Ridiamo. Ridiamo di cuore. Ridiamo di gioia. Ridiamo di felicità. E piangiamo.

Finalmente saremo una famiglia. Finalmente saremo felici e nessuno turberà questa nostra felicità.

“Bambini, non pensate che ci sia qualcun altro che voglia vedere il papà? Andate a chiamare i nonni e Drake, mi raccomando non…”

“…chiamale il nonno vecchio o vecchiaccio, lo so me lo dici semple. Ma mamma, lui cammina semple con il bastone e poi non sa volale con papà, è vecchio.”

“DRAKE!” Una risata scappa dalle mie labbra e la mia mezzosangue mi guarda furente.

“Amore, la sua logica non fa una piega.”

“Ma certo, è così che ti ripagano i figli. Li allevi cercando loro di impartirgli tutta l’educazione possibile e loro alle spalle ti danno del vecchio. Bel ringraziamento figliolo.” Mi alzo di scatto e sorrido in direzione dei miei genitori. Come mi sono mancati. La mia bellissima mamma e il mio rigido papà.

“Padre. Madre.”

“Oh bambino mio.” Per la prima volta vedo la composta Narcissa Black in Malfoy come un normale essere umano. Corre verso di me e si butta tra le mie braccia.

“Bambino mio. Tesoro mio. Come sono felice di riaverti qui.” Anche lei mi bacia ovunque mentre io torno bambino affondando il naso nei suoi capelli.

“Mamma.” È la prima volta che la chiamo così e lei singhiozzando mi stringe di più a se.

“Contegno miei cari, contegno. Siete dei Malfoy.” Rido sul collo di mia madre.

“Tranquilla amore è tutta scena. Devi vederlo con i nipoti. Drake gli ha fatto venire tanti capelli bianchi, lo fa disperare in continuazione, gli fa sempre dispetti. Dovresti vederli insieme, non si capisce chi sia il più piccolo. Mentre con Sissi è un’altra storia, si è praticamente innamorato di lei, la vizia da morire e non accetta che i bambini le ronzino troppo attorno. Dice che il suo fiore non deve esser guardato e toccato da nessuno.” Rido di cuore in direzione di mio padre che per la prima volta lo vedo in imbarazzo.

“Cissa per favore, sai anche tu che quel bambino è più pestifero di suo padre alla sua età.”

“O forse ha ragione mio figlio e sei veramente invecchiato.” Gli dico mentre mi avvicino per abbracciarlo.

“Ricorda che i Malfoy non invecchiano mai.”

“Siete per caso eterni? Che sciagura.” La mia Herm ha il mio stesso umorismo.

“Mezzosangue hai lo stesso humor del tuo fidanzato.”

“Oh Lucius, un detto babbano dice chi si somiglia si piglia.”

“Ahhh, mi farete disperare voi quattro. Bambini, andiamo dentro, Manny ha preparato un dolce per voi. Cissa, cara, ti aggiungi a noi?”

“Certo amore.” Strabuzzo gli occhi, da dove è uscito tutto questo amore tra i due?

“Papà ma tu non vai più via?” Mi chiedono i gemelli con i lacrimoni agli occhi. Mi piego verso di loro e li stringo tra le mie braccia.

“Angeli miei, non vado da nessuna parte. Io e la mamma vi raggiungiamo tra pochi minuti, e mi raccomando lasciate un pezzo di dolce anche a me.” Li bacio entrambi e corrono verso la villa seguiti dai miei genitori.

Finalmente posso dedicarmi completamente al mio amore. Mi volto verso di lei e il mio sguardo viene attirato da un luccichio proveniente dalla sua mano. L’anello di fidanzamento. Il mio sorriso potrebbe oscurare il sole.

“Non l’hai tolto.” Le sussurro mentre mi avvicino.

“Ci hai ripensato per caso?” Mi chiede inarcando un sopracciglio mentre la stringo tra le mie braccia e lentamente le sfilo l’anello mentre lei mi guarda curiosa.

“Sai l’ultima volta che ci siamo visti ti ho chiesto di sposarmi in un modo poco romantico, ma da egoista quale sono, volevo legarti a me in tutti i modi, se avessi potuto ti avrei sposato quel giorno. questi tre anni li ho passati vivendo nel tuo ricordo. Rivivendo i tuoi occhi, i tuoi sorrisi, le tue guance rosse, i nostri baci, i nostri abbracci, le volte che abbiamo fatto l’amore e si anche le volte in cui litigavamo o ti facevo arrabbiare. Rivedevo i tuoi sguardi inferociti e quelli carichi d’amore, quelli indagatori e quelli carichi di fiducia. Vivevo nel tuo ricordo. Vivevo di te, di noi. Ora sono qui, grazie alla tua testardaggine. Io che credevo di farti una sorpresa, sono rimasto infinitamente sorpreso. Due bambini. Due magnifici angeli. I nostri angeli. Ora ci resta una sola cosa da fare, una sola cosa per essere una famiglia a tutti gli effetti, perché noi già lo siamo, ma sai sono all’antica e voglio ufficializzare sempre tutto. Perciò Hermione Jane Granger, unica donna che abbia mai amato e che mai amerò, mio grande amore e tormento, mia immensa gioia e felicità, vuoi farmi l’onore di diventare mia moglie e custodire per sempre il mio cuore?” Le chiedo con il cuore in mano. Lei si inginocchia alla mia altezza e mi coinvolge in un bacio romantico e passionale.

“Si. Si mio unico amore. Si, mio migliore amico e confidente. Si vita mia. Voglio sposarti e custodire per sempre il tuo cuore, così come tu custodirai il mio.”

“Grazie amore mio, grazie.” Ci baciamo di nuovo rotolando sull’erba fresca. Ridiamo di gioia tra un bacio e l’altro e subito veniamo raggiunti da due testoline bionde e urlanti.

“Ci sposiamo. Ci sposiamo.” Ripetono in coro i gemelli mentre io stringo la mia famiglia tra le mie braccia.

 

“Sono bellissimi non trovi caro?” Sposto lo sguardo emozionato e commosso sul dolce viso della mia bellissima moglie.

“È tornato Cissy. Il nostro amato figliolo è tornato e finalmente quegli angeli avranno un padre. Finalmente la nostra bambina ha nuovamente al suo fianco l’uomo che ama. Finalmente saremo felici.” Stringo la donna che amo tra le mie braccia e la bacio dolcemente. Solo con lei sono sempre stato me stesso. Un debole sentimentale e romanticone.

“Forse ha ragione Drake, sto invecchiando veramente se piagnucolo come una femminuccia.”

“Non dire sciocchezze amore, per me sei ancora quel ragazzino arrogante e spocchioso che ho conosciuto ad undici anni sul treno per Hogwarts.” L’abbraccio stretta a me mentre osserviamo felici la nostra ritrovata famiglia che si rotola sull’erba.

 

Ciao ragazzi, secondo tentativo di Dramione, la prima è piaciuta, ma era acerba, questa è un po’ più profonda. Spero vi piaccia e mi facciate sapere cosa ne pensate. A presto, spero, un bacio Mary.          

   
 
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