“La
Corte dichiara Draco
Lucius Malfoy colpevole. Il condannato è costretto a
scontare 15 anni nel
carcere di massima sicurezza di Azkaban.” Il
mondo mi crolla addosso. Io sono
innocente.
Innocente.
Innocente.
Innocente.
Maledetto
Silente. Maledetto
Potter. Maledetto ordine degli sfigati.
Da
quando ho ricevuto il
marchio ho lavorato come spia per i buoni passando loro informazioni
preziose,
rischiando la pelle ogni momento della giornata, stando lontano dalla
mia amata
per proteggerla, e sono proprio i buoni che mi ripagano così.
Maledetti
bastardi.
Vengo
scortato fuori da tre
Auror, come se temessero che potrei fuggire con tutti i controlli che
ci sono e
le protezioni varie.
“Malfoy,
ti prometto che…”
“Sfregiato,
non voglio più
vedere la tua brutta faccia. Cosa ci ho guadagnato a passare dalla
vostra
parte? Te lo dico io, una vita da condannato, essere riconosciuto come
il
cattivo e quindici anni in carcere. Ma ciò che
più mi uccide è il dover
separarmi da lei, il doverla perdere, il non poterla rivedere. Tu ora
tornerai
nella tua calda e accogliente casetta, che ricorda bene è
una proprietà della
prestigiosa famiglia Black e non ne sei degno, tornerai dalla tua
fidanzatina
dai capelli rossi e chi se ne frega di quel bastardo di Malfoy. Chi se
ne frega
del Mangiamorte, chi se ne frega del figlio braccio destro di
Voldemort, lui è
solo il cattivo. Ma ricorda
bambino-che-purtroppo-è-nuovamente-sopravvissuto,
quando uscirò verrò a cercarti e ti
riempirò di botte. Quando sarò soddisfatto,
andrò a cercare la mia donna e spera che non mi abbia
dimenticato, in caso
contrario tornerò da te e farò ciò che
Voldemort non è stato in grado di fare
per ben due volte. Trema Potter, che la prossima volta che vedremo, non
sarai
felice.” Gli sputo in faccia e vengo strattonato dagli Auror.
“ASPETTATE!
Vi prego,
aspettate.” Dannazione che diavolo ci fa lei qui? Le avevo
detto di non venire,
non doveva vedermi così. Non deve ricordarmi
così.
Mi volto verso la mia amata
come una bestia,
ma appena incontro i suoi occhi colmi di lacrime, strattono gli Auror e
l’accolgo tra le mie braccia.
“Ssh
amore, ssh, non
piangere. Non sono mica morto.”
“Draco,
amore mio. Draco.”
La stringo forte a me, gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma devo
essere
forte, anche se tutti credono che sia la coraggiosa e temerari
Grifondoro che
ha combattuto come un leone contro Voldemort e i suoi seguaci, io so
che è solo
la mia tenera, dolce e fragile Hermione. Tutto il mio mondo.
Buffo
come solo lo scorso
anno ci insultassimo in continuazione. La insultavo solo per attirare
la sua
attenzione, ne ero follemente innamorato sin dal nostro primo incontro
ma gli
insegnamenti di mio padre mi impedivano di amarla alla luce del sole,
così
l’amai di nascosto, nel mio cuore.
Soffrii
quando la vidi,
bella come solo una dea può essere, al ballo del Ceppo con
quel troglodita di
Krum. Schiantavo tutti coloro che volevano chiederle un appuntamento.
Ero
geloso di Weasel e dello Sfregiato, loro potevano abbracciarla,
parlarle, stare
con lei, mentre io mi dovevo accontentare di osservarla da lontano, di
essere
la sua ombra, di insultarla per avere la sua attenzione. Ero logorato
dalla
gelosia.
Credevo
che lei mai avrebbe
potuto amarmi. Credevo che lei mi vedeva come un mostro, una persona
cattiva,
un Mangiamorte. Ma ovviamente mi stupì.
Ma
dove diavolo è finita?
È
notte e mi aggiro per il castello in cerca di Hermione ma non la trovo.
L’ho
persa di vista quando è uscita dalla biblioteca, dannazione,
così non potrò
accertarmi che arrivi incolume al suo dormitorio.
Mi
sento strattonare da un braccio e un profumo di vaniglia invade le mie
narici.
Hermione. Sento il cuore accelerare i battiti e le gote arrossarsi, per
fortuna
è buio.
“Mezzosangue,
vuoi saltarmi addosso?” Le chiedo sapendo, che purtroppo, le
mie labbra non
avranno mai il piacere di saggiare quei boccioli di rosa.
“Furetto,
non ho neanche parlato, ti sono di spalle e tu mi hai riconosciuta? Hai
gli
occhi anche dietro? Non dire che mi hai vista che ero sotto un
incantesimo di
disillusione.” Maledizione ed ora come esco da questa
situazione?
“Stai
farneticando, la so-tutto-io sta perdendo colpi.”
“Non
tergiversare furetto. Dato che non vuoi parlare lo farò io
per te e non
interrompermi. Mi segui tutte le sere da quando esco dalla biblioteca
fino al
dormitorio. Mi osservi di nascosto mentre studio, mentre sono al lago,
mentre
siamo in Sala Grande, mentre siamo a lezione. Mi osservi sempre. Ogni
pretesto
è buono per portare la mia attenzione su di te. ogni scusa
è buona per
rivolgermi la parola, anche se sono insulti. Dovunque volga lo sguardo
ci sei
tu, tu, tu sempre tu.” Maledizione non sono stato bravo nel
non farmi scoprire.
Ora avrà capito tutto e mi minaccerà di non
importunarla più, oppure mi farà
schiantare dai suoi fidi amichetti, sempre se non lo fa lei.
“Sono
arrivata ad una conclusione dopo diversi anni di
riflessioni.” Sto tremando,
non voglio perdere quel poco che ho di lei.
“Oh
mezzosangue, pensi a me? Quale onore per i…”
“Taci
Malfoy e ascolta la mia conclusione.”
“Sono
proprio curioso.” Maledizione mezzosangue il non poterti
vedere in faccia, non
poter annegare nei tuoi occhi castani così profondi e
sinceri, mi sta
annientando.
“Tu
mi ami.” Smetto di respirare, mi gelo sul posto. Anche lei
non si muove. Trovo
la forza e mi volto verso di lei con la mia migliore faccia da schiaffi
e il
mio solito ghigno denigratorio. Non posso farmi scoprire e perderla per
sempre.
“È
solo una bugia, io non ti…non ti amo.” Queste
parole mi sono costate uno sforzo
sovrumano, ma non potevo dirle il contrario e sentirmi dire che per lei
non è
la stessa cosa. Mi sfida con lo sguardo e sorride in segno di vittoria.
Si
allontana da me, no resta un altro po’. fammi assaporare un
altro po’ il calore
e la morbidezza del tuo corpo. Fammi illudere di poterti stringere tra
le mie
braccia. Si volta e si incammina.
La
guardo andare via. Via da me.
Si
ferma e mi parla sempre dandomi le spalle.
“Peccato,
perché io ti amo da morire dal primo giorno in cui ho
incontrato la tua odiosa
faccia.” Resto impietrito e lei si incammina nuovamente.
Lei…lei…lei
mi ama?
Lei
mi ama.
Mi
ama.
Mi
ama.
Se
non avessi una certa etichetta da seguire e un certo nome mi metterei a
ballare
urlando il nome di Godric.
Un
attimo, ma lei se ne sta andando. Con uno scatto le arrivo alle spalle
e
l’avvolgo in un abbraccio. Sento la sua risata cristallina
inondare le mie
orecchie e ne resto ammaliato come sempre.
“Dove
credi di andare?” La stringo possessivamente al mio corpo.
Lei è mia.
“Da
qualcuno che mi ama dato che tu non mi ricambi,
perciò…” Le impedisco di
continuare bloccando quelle inutili parole con le mie labbra.
Finalmente.
“Ti
tirerò fuori amore,
tornerai da me. Far…”
“No
amore, non devi fare
nulla, ti chiedo solo una cosa.”
“Tutto
ciò che vuoi.” La mia
piccola, dolce Hermione.
“Aspettami.
Sono egoista lo
so, ma non posso e non voglio saperti con un altro che non sia io.
Aspettami
amore mio, tornerò da te e saremo felici.” La
stringo a me come a volerla
inglobare e non lasciarla andare. Ma l’amara
verità mi richiama alla realtà.
“Malfoy,
finiscila è ora di
andare.” Fulmino l’Auror con lo sguardo.
“Caro
Peterson, credo che
mio figlio abbia bisogno ancora di qualche minuto e si ricordi, se gli
sarà
torto un solo capello, se non uscirà da quel posto nelle
stesse condizioni in
cui lo avete sbattuto dentro, non vedrai più la luce del
sole o non mi chiamo
più Lucius Abraxas Malfoy.” Ecco
un’altra rivelazione avuta il giorno della
battaglia. Mio padre. Lucius Malfoy, membro dell’ordine della
Fenice, spia
all’interno dei Mangiamorte, solo che lui è stato
più fortunato. Il suo
doppiogioco era custodito da Minerva McGranitt, che ha potuto
confermare la
posizione dei miei genitori. Io invece avevo come custode Silente e lui
è
morto, per mano di colui che credeva un uomo fidato, ma che in
realtà si è
rivelato il più viscido dei Mangiamorte, Severus Piton. Eh
si, Silente aveva
sempre sbagliato il suo giudizio su di lui.
“Devo
andare amore, ma prima
devo fare una cosa. Madre.” Mi rivolgo all’altra
donna del mio cuore. Con un
sorriso dolce e materno annuisce e mi da ciò che le avevo
chiesto qualche tempo
fa.
Prendo
l’anello delle donne
Malfoy e mi inginocchio dinanzi al mio amore.
“Sposami.
Quando uscirò,
sposami Herm.” Piange e ride contemporaneamente annuendo e
buttandosi tra le
mie braccia. Sono al settimo cielo.
“Ti
amo mezzosangue.”
“Ti
amo furetto.”
“Ci
prenderemo cura di lei
figliolo, verrà con noi al Manor e appena uscirai
organizzeremo il matrimonio
del secolo.” Strano ma vero, i miei genitori, soprattutto mio
padre, stravedono
per il mio angelo. Lei è riuscita a conquistare anche il
freddo e rigido Lucius
Malfoy.
“Verrò,
verremo tutti i
giorni amore mio, ti stancherai di me.”
“Non
credo potrò mai
stancarmi di te.”
“Mi
dispiace Herm, ma il
Wizengamot ha vietato ogni visita ed ogni lettera.” Lei
piange ancora di più ed
io indurisco la mascella. Perché? Perché non
possono concedermi almeno di
vederla o di scriverle? Perché tutte a noi?
Perché il destino è così crudele
con noi?
“Dobbiamo
andare.”
“Vai
amore, non voglio che
si spazientiscano e ti facciano del male.” Dolce amore mio si
preoccupa sempre
degli altri e mai di sé stessa.
“Vale
la pena esser
picchiato se posso tenerti ancora tra le braccia.” Ma
ovviamente quei bastardi
non la pensano come me e mi strattonano lontano da lei.
“Ti
tirerò fuori Draco. Te
lo giuro amore mio. Sii forte, io ti aspetterò, non
dimenticarmi. Non
dimenticarti di noi.”
“Non
potrò mai dimenticarmi
della mia vita. Padre, madre abbiate cura di voi e prendetevi cura
della mia
futura sposa.” Le mimo un ti amo con le labbra, lei mi
ricambia e vengo portato
via.
“DRACOOOOOOOOOOOOOOO!!!”
Abbasso il capo. I Malfoy non sono deboli, non piangono e se lo fanno,
non si
fanno vedere. Ma cazzo, fa troppo male.
Tornerò
da te amore mio.
Dal
mio cuore scendono
lacrime di sangue.
3
ANNI DOPO
Lei.
Lei. Lei è il mio pensiero
fisso. Mi aggrappo a tutti i nostri momenti insieme, a tutte le
litigate, a
tutti i baci, a tutte le volte che abbiamo fatto l’amore,
alla prima volta che
abbiamo fatto l’amore, entrambi impauriti, entrambi
innamorati. Mi aggrappo a
tutti i nostri momenti, non vorrei che con il passare degli anni
dimentichi
qualcosa del suo viso.
Ripenso
ai suoi caldi occhi
castani, al suo sorriso dolce e sbarazzino, al broncio che aveva ogni
volta che
la facevo arrabbiare, alle gote arrossate ogni volta che le facevo un
complimento o le dicevo di amarla.
“Malfoy,
hai conoscenze
veramente importanti e amici affidabili, sei fortunato. In pochi hanno
ciò che
hai avuto tu. Sei libero. Preparati che sarai fuori di qui tra cinque
minuti e
vedi di non farti rivedere. Puoi dire al caro paparino che non ti
è stato torto
un capello.” Guardo l’Auror Peterson allibito, ho
sentito bene?
“Sei
diventato sordo? Non
credevo che il soggiorno ad Azkaban ti piacesse così
tanto.” Mi alzo di scatto
e mi avvicino.
“Non
stai scherzando?” Mi sorride.
“Ho
la faccia di uno che
scherza? Dai preparati. La Granger deve essere follemente innamorata di
te,
insieme alla tua famiglia e ai suoi amici, ha smosso mari e monti per
farti
scarcerare. Potter ti aspetta fuori. Buona fortuna.” La mia
Hermione. Il mio
angelo. Ovviamente è troppo testarda per fare come le ho
detto, no, lei doveva
fare di tutto per liberarmi. Esco di corsa fuori. La luce del sole mi
acceca,
respiro a pieni polmoni. È bella la libertà.
“Malfoy,
che piacere
rivederti.” Mi volto al suono di quella voce. Guardo oltre
lui. Guardo intorno,
ma di lei non c’è traccia. Perché non
è venuta?
“Non
agitarti furetto, solo
io e il Ministro siamo a conoscenza della tua scarcerazione. Non ho
detto nulla
ad Herm e alla tua famiglia perché pensavo che volessi far
loro una sorpresa,
anche se quello più sorpreso sarai tu. Ecco la tua
bacchetta.”
“Sfregiato,
non mi sei
mancato neanche un po’. Lei come sta?”
“Come
vuoi che stia? Non ha
più quella luce particolare che aveva negli occhi quando era
con te. I primi
tempi era più morta che viva, niente e nessuno riusciva a
farla riprendere.
Viveva in camera tua, sul tuo letto indossando una tua camicia. La tua
preferita, diceva sempre. Stringeva tra le mani una vostra foto e
ripeteva il
tuo nome come una litania. Tua madre, tuo padre, Molly,, Ginny, io e
Ron non
sapevamo più che fare. Poi sono andato a cercare i suoi
genitori, ho restituito
loro i ricordi, ma appena hanno saputo tutto, non ne hanno
più voluto sapere di
lei. Ovviamente non l’ho sobbarcata di questa ulteriore
sofferenza e le ho
detto di non averli ritrovati.” Le lacrime si accumulano agli
angoli dei miei
occhi, stringo i pugni fino a farmi male.
“Continua.”
Sibilo gelido e
sofferente.
“Poi
si è ripresa. Diciamo
che ha trovato nuovamente qualcosa per cui vivere ma ti sta aspettando.
Ogni
giorno passa ore alla finestra aspettando il tuo ritorno.”
Sorrido amaramente.
Mi
aspetta, non posso
perdere altro tempo.
“Potter,
per quanto voglia
conversare ancora con te, ho un impegno improrogabile.”
“Vai
Malfoy. Va da lei e
falle tornare pienamente la voglia di vivere, solo con te
sarà finalmente se
stessa.” Mi sto per smaterializzare quando mi blocco.
“Potter,
lo dirò ora e lo
negherò anche sotto tortura. Grazie per ciò che
hai fatto per me, ma
soprattutto grazie per non averla abbandonata.”
“Oh
Malfoy farò finta di non
aver sentito ed inoltre io non ho fatto nulla, se non dare qualche
spintarella
ai piani alti. È stata lei a trovare gli incantesimi adatti
per ritrovare i
documenti, scritti da Silente, che provavano la tua innocenza.
È stata sempre
lei, lei e la sua tenacia, lei e la sua testardaggine, lei e
l’amore che prova
per te, per voi.” Annuisco alle sue parole anche se alla fine
sono un po’
incomprensibili e senza curarmi di salutarlo mi smaterializzo nel
giardino del
Manor. Sarei potuto comparire in salotto o nella mia camera da letto,
ma voglio
fare una sorpresa a tutti.
Mi
guardo intorno, il
giardino è bellissimo. Più bello di come
ricordassi. Si vede il suo tocco.
Tulipani,gigli e rose. I suoi fiori preferiti. Orchidee i fiori di mia
madre.
Girasoli? Da quando le mie donne amano i girasoli.
Respiro
a pieni polmoni
l’aria di casa.
Sono
tornato. Sono
emozionato e non riesco a fare un passo, troppa è
l’agitazione. Cosa farà
quando mi vedrà? Cosa dirà? Mi vorrà
ancora sposare? Mi amerà ancora?
“Ehi
ciao fiolellino, come
stai oggi?” Mi volto come stregato al suono di quella voce.
Di chi è? C’è
qualche intruso.
“Ma
come sei bello, sei
clesciuto un altlo po’. Sai ieli Ally mi ha pleso di nuovo in
gilo pelché la
sua mamma le ha detto che il mio papà ha lasciato la mia
mamma, pelché non ci
voleva. Sono tolnata a casa piangendo e la mamma e la nonna si sono
preoccupate, poi il nonno mi ha complato tanti dolcetti e la nonna lo
ha
sglidato. Ihihih.” Ma chi diavolo è? Mi inoltre in
quello che sembra un campo
di girasoli e resto meravigliato dalla bellezza che mi trovo davanti. Una
bellissima bambina dai capelli biondi e gli occhi grigi che mangia un
uovo di
cioccolato, con indosso un grazioso vestitino azzurro pieno di
girasoli. Ecco
chi è la proprietaria di questa parte di giardino.
Hai
i miei occhi e i miei
capelli, ma il viso, il viso è di…
“Oh…ohhh…ohhhhhh…sei
venuto.
Sei venuto.” È semplicemente favolosa.
È bellissima. È un angelo. Inizia a
saltare battendo le mani e ridendo gioiosamente. Musica per le mie
orecchie.
Poi
si blocca e inizia a
correre in direzione del Manor, ma si volta di scatto, con le
guanciotte rosse
è ancora più bella.
“Non
te ne andale, non ti
muovele, lesta lì, allivo subito. Hai capito?”
Sorrido e annuisco, diventa
ancora più rossa, poi prende la rincorsa e mi salta al
collo, per fortuna ho
avuto i riflessi pronti.
Mi
riempi il viso di teneri
bacini, mentre la stringo tra le braccia e rido di felicità,
di gioia, di
amore, di libertà.
“Ti
amo, ti amo, ti amo, ti
amo…” La stringo forte al mio petto mentre una
lacrima solca il mio viso e lei
continua a ripetere di amarmi. Non sai quanto ti amo io, piccolo angelo.
“Furetto
a quanto pare non
hai perso la capacità di far innamorare tutte di te, senza
distinzione di età.”
Mi blocco al suono di quella voce rotta dal pianto. Mi volto lentamente
e vedo
la mia donna, la mia compagna, la mia migliore amica, tutta la mia vita
che mi
guarda piangendo e tremando. Il suo sorriso, bello come il sole.
Ripercorro la
sua figura con lo sguardo. È più bella di come la
ricordassi. I miei ricordi
non le rendono giustizia.
“Mamma,
mamma hai visto. È papà.
Papà è venuto. Papà ci ama, non ci ha
abbandonati.”
“Certo
che ci ama papà. Ti ho
detto tante volte di non credere alle parole di Ally. Sua madre, Pansy,
è
gelosa di noi. È gelosa perché il nostro
papà è bellissimo.” Sorrido appena
sento la punta di gelosia, ma mi rabbuio di nuovo. Pansy è
stata capace di far
soffrire una bambina, e non una qualunque, ma mia figlia.
Voglio
correre da lei e
abbracciarla, ma voglio anche continuare il mio piccolo angelo tra le
braccia. Sposto
la bambina su un braccio e sporgo l’altro verso di lei. Non
aspettava altro. Corre
verso di me e si tuffa tra le mie braccia. Piange sul mio petto e come
la
bambina mi bacia tutto il viso. Ridiamo e piangiamo sussurrandoci il
nostro
amore.
“No
mamma, papà non è
bellissimo. Lui è il nostro principe.” Le stringo
a me. la mia famiglia.
“Credo
che non ci sia
bisogno di presentazioni, però le facciamo comunque.
Papà lei è Narcissa
Malfoy, aspettavo te per scegliere il secondo
nome…”
“Jane.
Narcissa Jane Malfoy,
le due donne che amo, ora riunite in una sola.” Mi sorride
arrossendo. Come mi
sono mancate le sue guance rosse.
“Sissi
lui è…”
“Papà.”
Mi
volto verso la
fonte della voce. Resto di sasso. Un bambino. Un bambino biondo, con
gli occhi
azzurri come l’oceano, uno sguardo furbo e vispo e uno strano
aggeggio,
sicuramente babbano, in bocca. Spalanco la bocca stupito e mi volto
verso la
mia mezzosangue.
“Sorpresa!
Sono due.” La bacio
con tutto l’amore che provo per lei. Faccio scendere le mie
donne dalle mie
braccia e mi abbasso allargando la braccia verso il piccolino. Lui
sputa quel
coso a terra e mi corre incontro.
“Papà!
Papà! Papà!” Mi salta
al collo e lo stringo a me. Mio figlio.
“Grazie.”
Dico al mio angelo
piangendo come un bambino. Anche lei si accovaccia e ci abbraccia,
coinvolgendo
la piccola Sissi.
“Fuletto,
hai visto è venuto
papà. Ola puoi lasciale il ciuccio e clescele.” Li
guardo e scoppio a ridere
seguita dal mio amore.
“Ehi
seccina, io sono già
clesciuto. La mamma dice che quando non c’è
papà sono io l’uomo di casa. Non è
vero papà?” Annuisco semplicemente. Le parole
potrebbero rovinare questo
favoloso momento.
“Amore
si dice secchiona non
seccina e poi tu sei il mio ometto, non lo dimenticare mai. Inoltre
quante
volte ti ho detto di non chiamare Sissi, secchiona? Sei proprio come
tuo padre.”
Lui gonfia le guance e si imbroncia.
“Ma
lei mi chiama semple
fuletto.”
“Tranquillo
campione, anche
la mamma mi chiama furetto. Ma dimmi un po’ il tuo
nome.”
“Dlake.”
Fisso la mia
bellissima fidanzata emozionato.
“Drake.
Grazie amore.”
“Non
potevo chiamare l’altro
uomo della mia vita in nessun altro modo, e poi guardalo. È
la tua fotocopia, e
non solo fisicamente, mi fa disperare proprio come il padre.”
Li prendo tutti e
tre tra le mie braccia e mi rotolo sull’erba fresca.
Ridiamo.
Ridiamo di cuore. Ridiamo
di gioia. Ridiamo di felicità. E piangiamo.
Finalmente
saremo una
famiglia. Finalmente saremo felici e nessuno turberà questa
nostra felicità.
“Bambini,
non pensate che ci
sia qualcun altro che voglia vedere il papà? Andate a
chiamare i nonni e Drake,
mi raccomando non…”
“…chiamale
il nonno vecchio
o vecchiaccio, lo so me lo dici semple. Ma mamma, lui cammina semple
con il
bastone e poi non sa volale con papà, è
vecchio.”
“DRAKE!”
Una risata scappa
dalle mie labbra e la mia mezzosangue mi guarda furente.
“Amore,
la sua logica non fa
una piega.”
“Ma
certo, è così che ti
ripagano i figli. Li allevi cercando loro di impartirgli tutta
l’educazione
possibile e loro alle spalle ti danno del vecchio. Bel ringraziamento
figliolo.”
Mi alzo di scatto e sorrido in direzione dei miei genitori. Come mi
sono
mancati. La mia bellissima mamma e il mio rigido papà.
“Padre.
Madre.”
“Oh
bambino mio.” Per la
prima volta vedo la composta Narcissa Black in Malfoy come un normale
essere
umano. Corre verso di me e si butta tra le mie braccia.
“Bambino
mio. Tesoro mio. Come
sono felice di riaverti qui.” Anche lei mi bacia ovunque
mentre io torno
bambino affondando il naso nei suoi capelli.
“Mamma.”
È la prima volta
che la chiamo così e lei singhiozzando mi stringe di
più a se.
“Contegno
miei cari,
contegno. Siete dei Malfoy.” Rido sul collo di mia madre.
“Tranquilla
amore è tutta
scena. Devi vederlo con i nipoti. Drake gli ha fatto venire tanti
capelli
bianchi, lo fa disperare in continuazione, gli fa sempre dispetti.
Dovresti vederli
insieme, non si capisce chi sia il più piccolo. Mentre con
Sissi è un’altra
storia, si è praticamente innamorato di lei, la vizia da
morire e non accetta
che i bambini le ronzino troppo attorno. Dice che il suo fiore non deve
esser
guardato e toccato da nessuno.” Rido di cuore in direzione di
mio padre che per
la prima volta lo vedo in imbarazzo.
“Cissa
per favore, sai anche
tu che quel bambino è più pestifero di suo padre
alla sua età.”
“O
forse ha ragione mio
figlio e sei veramente invecchiato.” Gli dico mentre mi
avvicino per
abbracciarlo.
“Ricorda
che i Malfoy non invecchiano
mai.”
“Siete
per caso eterni? Che
sciagura.” La mia Herm ha il mio stesso umorismo.
“Mezzosangue
hai lo stesso
humor del tuo fidanzato.”
“Oh
Lucius, un detto babbano
dice chi si somiglia si piglia.”
“Ahhh,
mi farete disperare
voi quattro. Bambini, andiamo dentro, Manny ha preparato un dolce per
voi. Cissa,
cara, ti aggiungi a noi?”
“Certo
amore.” Strabuzzo gli
occhi, da dove è uscito tutto questo amore tra i due?
“Papà
ma tu non vai più via?”
Mi chiedono i gemelli con i lacrimoni agli occhi. Mi piego verso di
loro e li
stringo tra le mie braccia.
“Angeli
miei, non vado da
nessuna parte. Io e la mamma vi raggiungiamo tra pochi minuti, e mi
raccomando
lasciate un pezzo di dolce anche a me.” Li bacio entrambi e
corrono verso la
villa seguiti dai miei genitori.
Finalmente
posso dedicarmi completamente
al mio amore. Mi volto verso di lei e il mio sguardo viene attirato da
un
luccichio proveniente dalla sua mano. L’anello di
fidanzamento. Il mio sorriso
potrebbe oscurare il sole.
“Non
l’hai tolto.” Le sussurro
mentre mi avvicino.
“Ci
hai ripensato per caso?”
Mi chiede inarcando un sopracciglio mentre la stringo tra le mie
braccia e
lentamente le sfilo l’anello mentre lei mi guarda curiosa.
“Sai
l’ultima volta che ci
siamo visti ti ho chiesto di sposarmi in un modo poco romantico, ma da
egoista
quale sono, volevo legarti a me in tutti i modi, se avessi potuto ti
avrei
sposato quel giorno. questi tre anni li ho passati vivendo nel tuo
ricordo. Rivivendo
i tuoi occhi, i tuoi sorrisi, le tue guance rosse, i nostri baci, i
nostri
abbracci, le volte che abbiamo fatto l’amore e si anche le
volte in cui
litigavamo o ti facevo arrabbiare. Rivedevo i tuoi sguardi inferociti e
quelli
carichi d’amore, quelli indagatori e quelli carichi di
fiducia. Vivevo nel tuo
ricordo. Vivevo di te, di noi. Ora sono qui, grazie alla tua
testardaggine. Io che
credevo di farti una sorpresa, sono rimasto infinitamente sorpreso. Due
bambini.
Due magnifici angeli. I nostri angeli. Ora ci resta una sola cosa da
fare, una
sola cosa per essere una famiglia a tutti gli effetti,
perché noi già lo siamo,
ma sai sono all’antica e voglio ufficializzare sempre tutto.
Perciò Hermione
Jane Granger, unica donna che abbia mai amato e che mai
amerò, mio grande amore
e tormento, mia immensa gioia e felicità, vuoi farmi
l’onore di diventare mia
moglie e custodire per sempre il mio cuore?” Le chiedo con il
cuore in mano. Lei
si inginocchia alla mia altezza e mi coinvolge in un bacio romantico e
passionale.
“Si.
Si mio unico amore. Si,
mio migliore amico e confidente. Si vita mia. Voglio sposarti e
custodire per
sempre il tuo cuore, così come tu custodirai il
mio.”
“Grazie
amore mio, grazie.” Ci
baciamo di nuovo rotolando sull’erba fresca. Ridiamo di gioia
tra un bacio e l’altro
e subito veniamo raggiunti da due testoline bionde e urlanti.
“Ci
sposiamo. Ci sposiamo.” Ripetono
in coro i gemelli mentre io stringo la mia famiglia tra le mie braccia.
“Sono
bellissimi non trovi
caro?” Sposto lo sguardo emozionato e commosso sul dolce viso
della mia
bellissima moglie.
“È
tornato Cissy. Il nostro
amato figliolo è tornato e finalmente quegli angeli avranno
un padre. Finalmente
la nostra bambina ha nuovamente al suo fianco l’uomo che ama.
Finalmente saremo
felici.” Stringo la donna che amo tra le mie braccia e la
bacio dolcemente. Solo
con lei sono sempre stato me stesso. Un debole sentimentale e
romanticone.
“Forse
ha ragione Drake, sto
invecchiando veramente se piagnucolo come una femminuccia.”
“Non
dire sciocchezze amore,
per me sei ancora quel ragazzino arrogante e spocchioso che ho
conosciuto ad
undici anni sul treno per Hogwarts.” L’abbraccio
stretta a me mentre osserviamo
felici la nostra ritrovata famiglia che si rotola sull’erba.
Ciao
ragazzi,
secondo tentativo di Dramione, la prima è piaciuta, ma era
acerba, questa è un
po’ più profonda. Spero vi piaccia e mi facciate
sapere cosa ne pensate. A presto,
spero, un bacio Mary.