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Autore: Alexiel94    30/10/2011    12 recensioni
Ade se ne stava seduto sul trono degli Inferi con aria corrucciata. Si stava chiedendo cosa esattamente fosse quella cosa di cui parlavano tutti i mortali morti negli ultimi cinque anni, descrivendola come la cosa più bella mai creata. [...] Non aveva mai sentito nominare una cosa del genere dagli altri dei, e ora doveva assolutamente togliersi il dubbio.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ade, Bianca di Angelo, Nico di Angelo, Persefone
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ade alle prese coi social network



Ade se ne stava seduto sul trono degli Inferi con aria corrucciata. Si stava chiedendo cosa esattamente fosse quella cosa di cui parlavano tutti i mortali morti negli ultimi cinque anni, descrivendola come la cosa più bella mai creata. Corrugò le sopracciglia, era sicuro che i mortali avessero usato una parola specifica per descriverla, ma quale? Rimase a riflettere per alcuni minuti, quando poi gli venne improvvisamente in mente: l'avevano chiamata social network. Ma che accidenti è un social network? si chiese il dio. Non aveva mai sentito nominare una cosa del genere dagli altri dei, e ora doveva assolutamente togliersi il dubbio. -Bianca!- chiamò a gran voce Ade, e una decina di minuti dopo fu raggiunto dallo spettro di quella che un tempo era stata sua figlia. -Per quale motivo mi avete chiamata, padre?- chiese lei.
-Sai che cos'è un social network?- chiese il signore degli Inferi. Bianca sbattè le palpebre un paio di volte, e guardò il padre con aria confusa. -Un cosa?-.
-Social network- ripetè Ade -ogni persona morta da almeno cinque anni non fa che parlarne-.
-Padre, vi devo per caso ricordare che ho vissuto per settant'anni in un albergo/casinò?- gli domandò sarcasticamente la figlia. Ade dovette constatare che la ragazzina aveva ragione, come aveva potuto scordarselo? Ce l'aveva mandata lui al casinò Lotus. Si grattò il mento, se sua figlia non era a conoscienza di cosa esattamente fosse questo fantomatico "social network" a chi lo avrebbe potuto chiedere? Ebbe l'improvvisa illuminazione, si alzò dal suo trono e andò a recuperare il cellulare che Persefone gli aveva regalato per celebrare i tremila anni di matrimonio e compose il numero. Attese battendo un piede a terra impaziente che dall'altro capo la persona rispondesse, ma dopo vari squilli partì una voce maschile sibilante. -Sono George, questa è la segreteria telefonica del Divino Ermes, il messaggero degli dei. Se deve consegnare una lettera, digiti uno. Se deve consegnare un pacco, digiti due. Se ha da recapitare un dono per l'umanità, digiti tre...-
-Geroge, smettila immediatamente di fare l'idiota e passami Ermes- gli ordinò Ade irritato. Il serpente però continuò imperterrito -Eventuali lamentele o reclami possono essere inoltrati a: Ladone, Giardino delle Esperidi, San Francisco-.
-Hey, Ade!- lo salutò stavolta la voce del messaggero degli dei allegramente.
-Bando alle ciance Ermes- tagliò corto Ade -devi portare immediatamente un messaggio a mio figlio Nico, digli che lo convoco con urgenza nel mio palazzo-.
-Detto, fatto- rispose Ermes per poi chiudere la chiamata. Bianca, che aveva assistito alla telefonata in silenzio, solo allora trovò il coraggio di esprimere quello che aveva pensato sentendo pronunciare il nome del fratello. -Scusate padre, ma anche Nico ha vissuto per settant'anni nel casinò Lotus, è possibile che anche lui non sappia cos'è un...come lo avete chiamato?...social-qualcosa-.
-Bianca, ti vorrei far presente che adesso tuo fratello è vivo- le disse il dio con fare quasi irritato -può avere scoperto che è un social network-. Bianca non fu molto convinta della risposta del padre, anzi, pensò che probabilmente anche Nico non avrebbe saputo cosa rispondere, ma evitò di esprimerlo ad alta voce. Rimase ad aspettare pazientemente la venuta del fratello, che fece irruzione nella sala del trono tutto trafelato, si fermò ansimando davanti al trono del padre e chiese ansante -Per cosa...mi avete...convocato...padre?-.
-Figliolo, devi togliermi un dubbio esistenziale- esordì Ade, e per qualche secondo Nico si sentì fra l'importante e l'imbarazzato all'idea di svelare al padre (un dio, per giunta!) un qualche segreto della vita, ma questa bellissima sensazione si dissolse appena il signore degli Inferi aggiunse -Sai cos'è un social network?-.
-Non sapete...cos...seriamente?- Nico fu talmente spiazzato dalla domanda che questa fu l'unica frase di senso compiuto che riuscì a pronunciare. Subito dopo però scoppiò a ridere incontrollatamente, e dopo qualche minuto cadde in ginocchio in preda ad un attacco di risa troppo forti sotto lo sguardo scettico del padre e della sorella. -State scherzando, vero?- chiese appena fu in grado di riprendere fiato.
-No- rispose Ade scocciato, anche se in realtà era contento del fatto che almeno uno dei suoi figli sapesse cos'era un social network. -Che cosa sarebbe esattamente?-.
-Non te lo so spiegare bene a parole- rispose il ragazzino -ma se mi porti un computer te lo posso mostrare-.
-Finalmente!- esultò il signore degli Inferi, per poi alzarsi dal suo trono e sparire in una stanza laterale. Quando furono soli Bianca guardò il fratello con affetto e per qualche secondo ebbe l'istinto di saltargli addosso e abbracciarlo, ma poi le venne in mente che era un'anima senza corpo materiale, per cui sarebbe stato abbastanza inutile. Evidentemente anche Nico dovette pensare una cosa del genere, dato che si avvicinò timidamente a lei e si bloccò a un paio di metri di distanza. -Mi manchi- le disse.
-Oh, Nico, non puoi immaginare quanto manchi tu a me- disse Bianca commossa ed emozionata -Non avrei mai dovuto lasciarti-.
-...E pensare che quando ho comprato questo affare Zeus e Poseidone mi hanno riso dietro per tre anni di fila. "Ma cosa ci fa il dio degli Inferi con un computer?" dicevano. Bhè, cari fratelli, ora lo vedrete che ci faccio con un computer!- l'invettiva di Ade giunse fino alle orecchie dei figli, interrompendo il momento carico di emozioni che si era creato fra loro. Il dio entrò nella sala del trono con in mano un portatile, che consegnò a Nico chiedendogli di mostrargli il social network. Il ragazzino lo accese ed entrò in internet, per poi aprire la pagina di registrazione di un sito. Ade alle sue spalle lo vide posare il cursore di fianco alla scritta "Nome", voltarsi e chiedere -Con che nome vi registro?-.
-Come sarebbe a dire con che nome mi devi iscrivere? Dio Ade-. Nico guardò stranito il padre, e disse -Non potete, sui social network nessuno si registra col proprio vero nome-.
-E allora come avresti intenzione di iscrivermi?- gli chiese Ade ironicamente.
-Mmh...- Nico rimase a rimuginare per un paio di minuti, per poi dire -Ade è un nome troppo lungo, bisogna mettere un'abbreviazione...-.
-Nico, ci terrei a precisare che il nome di nostro padre ha solo tre lettere- gli fece notare Bianca, ma lui replicò dicendo che era troppo lungo comunque. Che poi, cosa ci fosse di lungo nel proprio nome, Ade non lo capiva proprio. -Quindi vi iscrivo come Ady Infernale Rocker- concluse il ragazzino soddisfatto, per poi scrivere il nome appena annunciato sulla pagina di internet.
-Aspetta, non ti seguo- gli disse Ade -Infernale lo posso capire, dato che sono il dio degli Inferi, ma perchè "rocker"? Non ho mai suonato nulla durante la mia eterna vita-.
-Padre, va di moda mettere nel proprio nome delle caratteristiche, anche se non le si possiedono- spiegò Nico col solo risultato di confondere ancora di più il padre, che già dall'inizio non aveva idee chiarissime.
-Per la barba incolta di Zeus, non avrei mai creduto che fosse così difficile iscriversi ad un social network- si lamentò il signore degli Inferi, facendo tuonare il cielo molti metri sopra di lui. La sua improvvisa ira divampò, si alzò in piedi e puntando l'indice accusatorio verso l'alto gridò -Sì, tu lassù tuona quanto vuoi, ma anche mamma diceva che la tua barba è incolta! Incolta! INCOLTA!-. Nico e Bianca si scambiarono un'occhiata eloquente e fecero entrambi un passo indietro, mentre il loro divino padre continuava -...Ogni artista greco ti raffigura con una barba più spettinata dei capelli di un tizio che è stato colpito da un fulmine, e...-
-Scusate padre- disse Nico con un velo di terrore nella voce, temendo che il suddetto padre lo avrebbe potuto trasformare in uno scarafaggio per aver interrotto il suo divino soliloquio -ho finito di iscrivervi al social network-. L'attenzione del dio tornò immediatamente al computer, di cui vide una pagina internet con su scritto "Ady Infernale Rocker" e la foto di un tizio che non aveva mai visto, molto bello e con uno sguardo talmente intenso che sembrava voler perforare lo schermo del computer. -Nico, cosa Tartaro ci fa la foto di quel tizio sulla mia pagina del social network?- chiese Ade leggermente (ma solo leggermente) irritato.
-Padre, nessuno sui social network mette la propria vera foto- spiegò Nico -per cui ho messo quella del primo attore che mi è capitato a tiro-. Ade annuì titubante, per fare intendere al figlio che aveva capito, ma in realtà era sempre più confuso. Che senso ha mettere un'immagine che non è la propria se teoricamente quello dovrebbe essere il proprio profilo? pensò. Decidendo di ignorare i suoi dubbi tornò a concentrare la propria attenzione sullo schermo del computer, dove vide la scritta "Appy Ultrafighissimo Haiku ti ha mandato una richiesta d'amicizia", e sotto "Accetta/Ignora". -Oh, Tartaro- gemette Ade -è quell'esaltato di Apollo. Nico, fai ignora-.
-Padre- sospirò Nico, armandosi di pazienza per spiegare al padre le contorte caratteristiche dei social network -non posso ignorare le richieste di amicizia, sui social network più hai amici più sei figo-.
-Ma che senso ha accettare la richiesta di amicizia di una persona che non si sopporta?- intervenne Bianca, confusa almeno quanto il padre.
-Parole sante- la appoggiò Ade.
-Non devi per forza essere amica di una persona per accettare la loro amicizia sui social network- disse Nico, per poi cliccare il tasto "Accetta". Ade sospirò, stufato da quelle macchinazioni machiavelliche che stavano dietro i social network, e disse -Almeno abbi la decenza di ignorare i figli di quegli idioti dei miei fratelli-.
-Ops- sussurrò Nico, e si voltò a guardare il padre con aria colpevole. Ade, insospettito dalla reazione del figlio, lanciò un'occhiata allo schermo del computer e lesse la frase "Ady Infernale Rocker ha stretto amicizia con Perseus Jackson e Talia Grace". -Nico, comincia a scappare- gli disse Bianca intimorita dall'improvviso sguardo omicida del padre. Ma contrariamente alle previsioni catastrofiche della ragazza, il dio riuscì a calmarsi un pochino dopo avere notato una cosa, e chiese a Nico -Perchè loro sono iscritti col proprio vero nome?-.
-Perchè non sono fighi quanto voi, padre- rispose immediatamente Nico, in parte perchè lo pensava per davvero, ma soprattutto perchè pensava che con un po' di captatio benevolentiae avrebbero fatto sbollire l'ira del padre. -Sapete, solo gli sfigati si registrano col proprio vero nome-.
Salvato in corner, pensò Bainca notando che lo sguardo del padre si fece più calmo e rassicurato dopo la frase del figlio.
Sfigati...mi piace questa parola per descrivere i figli di Sparafulmini e Algamarina pensò Ade soddisfatto. Peccato però che il suo attimo di trionfo durò relativamente poco, dato che in quel momento un urlo disumano fece sobbalzare tutti i presenti nella sala. -ADE! DOVE TARTARO SEI?!-. La divina Persefone fece il suo ingresso nella sala più furiosa che mai, tanto che Bianca e Nico si aspettavano di vederla sprigionare fiamme da un momento all'altro. -Persefone, ma che ci fai qui?- chiese Ade allibito, per poi aggiungere davanti allo sguardo omicida della moglie -Non fraintendere, non che non mi piaccia passare del tempo con te, ma è metà maggio e stai alterando l'equilibrio delle stagioni...-
-Non mi importa nulla delle stagioni!- gridò la donna furiosa. Ade la guardò con aria confusa, e per Persefone fu la goccia che fece traboccare il vaso. -Ti ho beccato sai? Ti sei iscritto come "single" sui social network per cerare più in fretta le tue amanti mortali?!-.
-Persefone cara, io non ho nemmeno...- comincò il dio, ma in quel momento la donna estrasse da non-si-sa-bene-dove una spada lunga tre metri (e non tre metri per modo di dire, tre metri nel senso trecento centimetri) e urlò -Ti farò pentire di avere cercato amanti mortali sui social network!-.
-Credo sia meglio togliere il disturbo- disse Nico, che dopo aver salutato la sua amata sorella provvide a dileguarsi immediatamente dal palazzo di Ade. Bianca invece non fece in tempo ad uscire e dovette assistere alla scena seguente che purtroppo la finezza e il rispetto verso le persone facilmente impressionabili ci impediscono di mostrare, basti solo sapere che mai come allora la ragazzina fu grata di essere uno spettro e non poter sentire dolore fisico. Persefone, ormai soddisfatta di averle date di santa ragione al marito, se ne andò con assoluta nonchalance, mentre questi si rialzava da terra tremante e sanguinante. -Ehm...io vado- sussurrò Bianca, non del tutto sicura che il padre l'avesse sentita, ma non se ne preoccupò e tornò nell'Elisio. Ade invece, cercando di ignorare i dolori di più o meno tutto il corpo, fissò il computer che ancora mostrava la pagina di "Ady Infernale Rocker" con odio, lo prese in mano e in un impeto di rabbia lo spezzò in due. Stupidi mortali, sono solo capaci di complicarsi la vita, pensò.
   
 
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