Toc toc... toc toc.. la porta.. un ragazzo con i capelli
rossi si avviò ad aprire. toc toc "arrivo arrivo!" disse Ron
spazientito alzando gli occhi al cielo. Aprì la porta e rimase letteralmente di
sasso "Hermione! che diavolo ci fai qui?!?" disse spalancando gli
occhi e la bocca per la sorpresa. La ragazza aveva l'aria di non aver dormito
ne essersi cambiata per qualche giorno "non dovresti essere in Bulgaria
con.." ormai Ron non lo voleva neanche pronunciare quel nome. Da quando
Hermione aveva fatto comunella Con Krum per tutto l'anno precedente e ci era
pure andata insieme al ballo del ceppo Ron aveva decisamente smesso di essere
un suo fan e il fatto che lei avesse deciso di passare le vacanze da lui gli
aveva tolto il buon umore per due settimane anche se lei non faceva che
ripetere che erano solo amici.. "si come no.. e secondo te un ragazzo di
18 anni come Krum ti invita al ballo e a stare da lui per l'estate perché vuole
conoscere la cultura inglese?" Le aveva fatto notare lui più volte ma la
ragazza sembrava fare orecchie da mercante a questi discorsi e lui, doveva
ammetterlo, era geloso marcio.
E ora ritrovarsela di colpo davanti alla porta di casa era stato un bello
shock!
Hermione fece un lungo respiro e disse "lo so, e credimi per come sono
andate le cose questo è l'ultimo posto dove sarei voluta venire ma non avevo
altra scelta. I miei sono in vacanza in America..." Ron storse il naso
"bè scusa se casa mia fa tanto schifo!" poi la guardò in faccia per
un secondo e aggiunse sospirando "avanti entra dentro.." lei gli
sorrise, entrò e fece cadere il pesante baule con le sue cose sul pavimento
dell'ingresso-soggiorno-cucina della tana "mi dispiace non intendevo in
quel senso il fatto è che.." si affrettò a dire dondolando le braccia
avanti e indietro in vistoso imbarazzo. Ron le avvicinò una sedia, si sedette a
cavalcioni su un'altra, poggio le braccia sullo schienale e le disse
"avanti spara, che ti è successo?"
Hermione si sedette, fece un respiro profondo e iniziò a raccontare: era andata
in vacanza da Viktor e all'inizio era stato bellissimo, la Bulgaria era uno
splendido paese! Ma poi circa una settimana fa lui inaspettatamente (almeno per
il parere di Hermione) le aveva fatto la dichiarazione chiedendole se voleva
diventare la sua ragazza (arrossì leggermente a quelle parole) ma per lei era
solo un amico, solo un buon amico e rifiutò. Gli raccontò di come lui le aveva
detto che poteva comunque fermarsi fino alla fine delle vacanze e di come lei
dopo quattro giorni non ce l'aveva più fatta a sopportare quella situazione e
se ne era andata. "e così ho passato tre giorni tra treno, nave, pullman
per riuscire a raggiungere casa tua e.... eccomi qui...." concluse sorridendo
in modo forzato e continuando a stropicciarsi le mani per il nervosismo. Ron se
ne era stato zitto ad ascoltare tutta la storia. A questo punto alzò il mento
dalle braccia poggiate sullo schienale "è per questo che non volevo venire
qui! perché avevi maledettamente ragione e io mi vergognavo troppo non per
altro! Ora però mi puoi dire quello che vuoi! Puoi ridere quanto ti pare giuro
che non ti biasimo..." si affrettò a dire prima che lui potesse aprire
bocca e arrossendo violentemente subito dopo. Ma Ron non rise.. non la prese
neanche in giro si limitò ad alzarsi a batterle un paio di volte la mano sulla
spalla e a dire "bè mi limiterò a un te l'avevo detto.." e poi
aggiunse muovendosi verso la porta "vado a dire a mia madre qui sul retro
che ti fermi da noi fino a che non tornano i tuoi..." Hermione era senza
parole. E le risate di scherno? E le battutine acide per cui era tanto famoso?
Si aspettava di tutto ma comprensione e gentilezza da parte sua in un occasione
simile proprio no.. "Ron!" lo chiamò quando ormai era sulla porta
"che c'è?" "hem.. fino alla fine delle vacanze... i miei tornano
a metà settembre.. se non è un problema..." gli disse con un filino di
voce imbarazzata "nessun problema.. conosci mia madre! Per lei questa è anche
casa tua e di Harry" e aprì la porta "Ron!" lo chiamò di nuovo,
lui si limitò a voltarsi dalla sua parte "grazie.."gli disse lei. Lui
le sorrise e uscì dalla stanza.
Ron si richiuse lentamente la porta alle spalle senza far rumore. Fece un
respiro profondo... e iniziò a scatenarsi in quelle che sembravano grida di
esultanza totalmente mute. Saltellò un po' su e giù silenziosamente alternando
gesti per celebrare la vittoria ad altri di dubbia raffinatezza rivolti
probabilmente all'indirizzo di Krum. Poi si ricompose e andò ad avvisare sua
madre..
Era vero, moriva dalla voglia di sputtanarla per farle pagare quelle due
settimane di paturnie che gli aveva rifilato andandosene da Krum ma non ce
l'aveva proprio fatta vedendola in quelle condizioni, in fondo si era già
abbastanza umiliata da sola a venire e a raccontare tutto proprio a lui... e
poi quando faceva quella faccia da gattino abbandonato proprio non gli riusciva
di trattarla male, anzi gli veniva una gran voglia di abbracciarla anche se si
era sempre guardato molto attentamente dal farlo....
Passarono due delle tre settimane che li separavano dal primo settembre, data
in cui avrebbero dovuto fare ritorno ad Hogwarts.
Due settimane molto piacevoli per quanto potè constatare Hermione. L'avevano
sistemata in camera con Ginny che le era molto simpatica ma praticamente aveva
passato tutto il tempo appiccicata a Ron prevalentemente nella sua stanza a
studiare o a far finta di studiare di modo da avere l'appoggio di mamma Weasley
per tenere Fred e George fuori dai piedi.
Avevano cacciato gli gnomi dal giardino per ben tre volte, mandato due volte a
fuoco la tenda della camera di Percy prima di riuscire a fare l'incantesimo
fredda fiamma, contato le stelle cadenti la notte di san Lorenzo (questa volta
non da soli ma con anche Fred George e Ginny con un leggero disappunto di
Hermione) e una volta avevano passato mezza giornata nel campo dietro la tana a
cercare grattastinchi che si era spaventato dopo un'improvvisa apparizione del
fantasma di casa attraverso il letto di Ron e anche attraverso lui stesso. Era
stata bene e non si era più sentita così rilassata da quando era bambina.
Era domenica mattina presto e mamma Weasley aveva buttato tutti giù dal letto
per riabituarli alle levatacce dei giorni di scuola. Idea ovviamente accolta da
malumori generali da parte di tutti.
Erano tutti intorno al tavolo della colazione quando Ron diede una leggera
gomitata a Hermione per richiamare la sua attenzione "ti va di andare al
lago a un miglio da qui dopo colazione, non ci siamo ancora mai stati!" le
chiese sotto voce nella vana speranza di non essere sentito dai suoi rumorosi
fratelli maggiori. Speranza vana perché Fred e George sembravano aver
sviluppato un udito soprannaturale dato che avevano sentito tutto alla
perfezione come se la domanda fosse stata fatta a loro "al lago?"
disse Fred "buona idea Ron!" aggiunse George "non ci andiamo da
quando ci sei caduto dentro tutto vestito come un idiota!" commentarono
all'unisono sfoderando una coppia di identici ghigni malefici "non sono
caduto! Mi ci avete buttato voi due maledetti bas.." ringhiò a denti
stretti ma uno schiaffetto lo raggiunse dietro la testa impedendogli di
terminare l'insulto "ti ho detto mille volte di non usare quell'epiteto
disgustoso per i tuoi fratelli Ronald!" lo rimproverò sua madre. Lui stava
per replicare qualcosa che, Hermione lo sapeva, non sarebbe stato molto educato
quando la donna aggiunse "e comunque loro non possono venire con voi..
devono aiutarmi a rinvasare le begonie me lo anno promesso ieri!" e questa
volta strizzò l'occhio al suo figlio più giovane che gli sorrise con
gratitudine. Subito la casa si riempì delle proteste veementi dei gemelli che
dichiaravano di non aver mai promesso nulla di simile e che a riguardo erano a
prova di veritaserum. Hermione buttò un occhio a Ron e poi alla porta. Lui la
seguì, lei prese lo zaino con alcune cose e uscirono ridendo come matti...
Hermione non si era mai resa conto di quanto un miglio fosse lungo prima di
quel giorno. ci volle quasi un ora prima di arrivare a scorgere il lago e il
pontile di legno che ci si allungava sopra per qualche metro. "avanti!
Mamma mia che pelandrona! Neanche la strada fosse in salita!" le disse Ron
ridendo vedendola arrancare di qualche passo dietro di lui "se tu non
corressi magari potrei riuscire a starti dietro!" replicò lei "io non
sto correndo sei tu che hai le gambe corte!" rise di nuovo lui. L'ultima
affermazione non doveva esserle piaciuta un gran che però, perché cominciò a
correre nella sua direzione con una faccia che non prometteva nulla di buono
"oh oh.." commentò lui prima di mettersi a correre per sfuggire alla
sua furia omicida "Ron i tuoi fratelli ti ci hanno solo buttato in questo
lago io ti ci annego proprio!" gli urlò tentando di sembrare arrabbiata ma
con scarsi risultati dato che stava ridendo come una matta. Lo raggiunse, lo
spinse da dietro e lo atterrò sul pontile senza troppi complimenti, quindi gli
si sedette sulla schiena giusto per rendere più chiaro chi comandava
"pietà mi arrendo mi arrendo! Hai le gambe lunghe come quelle di una
giraffa!!" scherzò lui da quella posizione tutt'altro che comoda. Hermione
rise non pensandoci neanche una attimo a spostarsi "mi spiace ma non stai
migliorando così!" Ron si alzò di botto e dato che la ragazza era
leggerissima venne sbalzata via cadendo di lato. Lui la guardò con la faccia
come se stava per scoppiare di nuovo a ridere "ok, facciamo che è pari per
oggi..." disse solo Hermione mettendosi a sedere. Ron si sedette vicino a
lei sul pontile, si guardarono un secondo in faccia e poi distolsero
immediatamente lo sguardo mettendosi a ridere di nuovo. Ci volle qualche minuto
prima che riuscissero a riprendere fiato, poi Hermione prese lo zaino che era
rimasto qualche passo più indietro e ne estrasse due lattine di succo di zucca.
Ne tirò una a Ron che la prese al volo. "stappala dai! Dobbiamo
brindare!" esordì entusiasta "a che cosa?" le chiese lui tirando
la linguetta metallica dalla lattina "come non te ne sei accorto?"
gli chiese lei con la faccia stupita come se la cosa non fosse assolutamente
possibile "sono due settimane intere che non litighiamo neanche per lo
spazzolino da denti!" disse ancora battendo leggermente la lattina contro
quella di lui e bevendo una lunga sorsata "è un nuovo record!" Ron ci
pensò un istante poi disse "perché, hai usato il mio spazzolino da
denti?" A Hermione per poco non andò di traverso il succo di zucca "è
un modo di dire Ronald!" disse tossicchiando e ridendo "ah!"
commentò lui arrossendo un po' sulle orecchie "bè è vero che non abbiamo
mai litigato per due settimane! Wow.." commentò sorridendo. Era vero e non
se ne era neanche accorto. Sarebbe stato bello se fosse stato sempre così ma
poi quando stavano a scuola Hermione diventava terribilmente saccente e
insopportabile... bè in effetti anche lui quando stavano lì non gliene faceva
passare una... il fatto era che lo divertiva troppo prenderla in giro, anche se
in quelle due settimane non gliene era venuta proprio voglia.. non succedeva
quasi mai che dovessero passare tanto tempo insieme senza Harry e lui si era
stupito di quanto era stato bene con lei anche senza il suo migliore amico...
Rimasero in silenzio a bere il succo beandosi del meraviglioso venticello che
filava sul pontile, c'era un piacevole odore di fiori e gli unici rumori erano
provocati da uccellini e qualche grillo.
Hermione scolò l'ultimo sorso di succo e poggiò la lattina vicino a lei,
inspirò profondamente l'aria stiracchiandosi bene le braccia "ahhh.. come
si sta bene qui! hai ragione dovevamo venirci assolutamente..." commentò
"non si sta così bene quando ci stanno Fred e George... loro non fanno che
urlare e se non stai attento ti ritrovi con qualche ragno nel colletto (brividi
raggelanti per Ron) o direttamente a mollo nel lago fangoso.." disse lui
di rimando "bè adesso loro non ci sono! Quindi possiamo goderci questa
pace.." replicò ancora Hermione non riuscendo a smettere di sorridere
"uffa.. non voglio tornare a scuola quest'anno.." Ron stava per
chiedere divertito se quella che parlava era proprio Hermione Granger la secchiona
più secchiona della storia di Hogwarts quando lei fece qualcosa di altamente
inaspettato: si stese pancia in su.. poggiando la testa sulle gambe di Ron che
si irrigidì come uno stoccafisso "che- che stai facendo?" le chiese
con voce roca arrossendo vistosamente su tutta la faccia "dai ti prego
lasciami restare!" si limitò a dire lei in tono supplichevole e chiudendo
gli occhi. Ron fece un respiro profondissimo per calmarsi e continuando a
ripetersi nella testa: rilassati, calmati non è niente di eccezionale, siete soltanto
soli, vicino a un lago e lei ti poggia la testa sulle gambe niente di.. arrossì
di nuovo ancora più vistosamente.
"come sto bene.... Ma perché l'estate non dura di più?" disse ancora
lei non muovendosi di un millimetro.. Ron si chiese se anche lui contribuiva a
farla stare bene... o magari no... magari sarebbe stata meglio da sola.
Cominciò a studiarla bene in viso approfittando dei suoi occhi chiusi, quel
viso che conosceva così bene.
La guardava e vedeva quella stessa pelle chiara, quelle sopracciglia sottili
scure, quella bocca sottile, quel neo piccolo piccolo sulla guancia sinistra e
quegli occhi attenti adesso chiusi, quasi sempre contratti in un espressione
severa che invece ora erano così rilassati, e quei capelli castani inanellati,
tanti, tantissimi. A Ron non era mai capitato di vederne di simili a nessuna.
Conosceva ogni centimetro di quel viso come le sue tasche eppure adesso,
sembrava accorgersi solo adesso di quanto fosse terribilmente carina.
Prese un ricciolo dalla sommità della testa di lei e iniziò ad attorcigliarlo
intorno al suo dito, lo spostò indietro e ne prese un altro: erano morbidi come
il cotone. Era tutto assorto in questa attività quando lei, probabilmente
avvertendo il tocco gli chiese tranquilla "che fai?" "metto
ordine.." fu la risposta "bè auguri.." commentò Hermione
sorridendo, sapeva quanto i suoi ricci fossero assolutamente inordinabili. A
entrambe venne un po' da sorridere, poi Ron si fermò "sai Hermione credo
di aver capito perché Krum si è innamorato di te.." le disse tutto serio.
La ragazza aprì gli occhi, come mai se ne usciva con Viktor proprio adesso, lei
se l'era quasi dimenticato! che significava? Che era una che lasciava
malintendere il suo comportamento perché si era stesa sulle sue gambe
nonostante non stessero insieme? "che vuoi dire?" gli chiese
guardandolo un po' storto "voglio dire.." si affrettò a rispondere
vedendo la sua faccia "che è normale che si sia innamorato di te... dato
che.... Sei così carina.." concluse arrossendo un pochino.
Hermione scattò seduta "che fai mi prendi in giro? Non è
divertente.." gli urlò in faccia. Si pentì un' istante dopo di quello che
aveva detto, maledizione alla sua testa sospettosa ma ormai l'aveva detto. Ron
la guardò un' attimo sconvolto e arrabbiato poi disse "come non detto
lasciamo perdere.." si alzò in piedi e si allontanò rapidamente. Hermione
lo seguì "Ron aspetta." Lo afferrò per la maglietta, lui si voltò
bruscamente "HO DETTO.." urlò "lasciamo perdere!" si liberò
dalla sua presa e si incamminò a grandi falcate verso casa. Hermione non sapeva
tornare da sola e fu costretta a seguirlo a distanza di qualche metro. Fu un
tragitto triste e silenzioso in cui lei si diede almeno 100 volte della
stupida. Per la prima volta Ron l'aveva definita carina e lei non gli aveva
creduto di riflesso... che razza di idiota... doveva rimediare assolutamente...
Per tutto il resto del giorno Ron non le rivolse neanche la parola e la evitò
accuratamente persino sulle scale. Hermione si sentiva sempre più giù e sempre
più in colpa.
Quella sera stavano davanti al camino acceso il più lontano possibile l'uno
dall'altro. I signori Weasley se ne erano andati a fare una passeggiata
romantica sotto la luna con sommo disgusto di tutti i loro figli maschi, Percy
si era chiuso in camera sua già da parecchio (e ci aveva messo la chiave dopo
il duplice incidente delle tende) con l'ordine restrittivo di non essere
disturbato per nessuno motivo, pena una conferenza di tre ore sui doppifondi
dei calderoni standard, Ginny tentava di distrarre Hermione dallo stato di
depressione in cui era piombata mostrandogli l'incantesimo di appello che aveva
appena imparato attirando a se anche il gatto e Fred e George stavano
tormentando Ron nel tentativo di convincerlo a fargli da cavia per le loro
ultime creazioni.
"Senti un po' fratellino..." gli chiese a un certo punto Fred
"come mai tu e Granger non vi parlate?" "ma che domande fai Fred
è ovvio che anno litigato perché lui le avrà detto qualcosa di cattivo!"
gli fece eco George scompigliando poco delicatamente i capelli del fratello
minore "già Ron non è bravo a trattare le ragazze!" rise Fred
"Ron è un farlocco! Ron è un farlocco!" cominciarono a canticchiare
simultaneamente. Hermione vedeva Ron che aveva la faccia completamente rossa e
gli fumava la testa dalla rabbia eppure non ribatteva niente, non si difendeva
ne gli raccontava come erano andate le cose. Non poteva più sopportare che lo
trattassero così per colpa sua. Scattò in piedi e disse all'indirizzo dei
gemelli a volume forse un po' più alto del necessario "è stata colpa
mia!" Fred e George la fissarono, anche Ron a bocca aperta. Ammettere una
cosa del genere davanti a quei due equivaleva a un suicidio!
I due gemelli si avvicinarono a lei ridendo malignamente "che è
successo?" chiesero in coro. Hermione sospirò e disse "lui mi ha
fatto un complimento, io non gli ho creduto e l'ho trattato male..." lo
guardò dritto in faccia "e mi dispiace tanto sono una scema.." Ron
era di sasso Fred e George scoppiarono a ridere così forte da far tremare le
pareti e Hermione prendeva gradualmente un colore simile a quello dei capelli
della famiglia Weasley mentre Ginny tentava di convincere i due a smetterla.
Ron scattò in piedi, afferrò Hermione per la mano e la trascinò seguito dalle
risate dei gemelli fino al pianerottolo a metà delle scale "ma che
fai?" gli chiese lei "ti salvo la vita mi pare ovvio! Ti rendi conto
della pazzia che hai fatto? Ora quei due.." "non la smetteranno mai
più di prendermi in giro perché mi hanno finalmente trovata in fallo. Lo so
bene.." lo interruppe Hermione e poi aggiunse "ma dovevo chiederti
scusa assolutamente, sono stata davvero cattiva oggi con te.." lui
sembrava tutto fuorché ancora arrabbiato e questo sollevò non poco la ragazza
"sai bene che mi sarebbe passata da sola domani, mi conosci no.." le
disse passandosi una mano nei capelli "bè veramente due anni fa non mi hai
parlato per quattro mesi.. e comunque stavolta dovevo proprio chiederti
scusa.." gli disse sorridendo. Lui le rimandò il sorriso "perdonata..
e poi quello che hai fatto prima vale anche doppio!" risero. Due colpi di
pugni sulla porta gli fecero capire che Percy non aveva gradito tutto quel
frastuono e si zittirono mettendosi le mani sulla bocca. "comunque.."
continuò Ron a voce bassa "tanto per la cronaca, pensavo davvero quello
che ti ho detto oggi.." "grazie.." disse Hermione sorridendo e
poi aggiunse "e non solo per quello che hai detto oggi, per tutte queste
due settimane; sei stato veramente molto tenero e comprensivo con me perciò...
grazie di cuore" poggiò una mano sul suo collo e si alzò sulle punte dei
piedi stampandogli un bacio sulla guancia. Si scostò e lo guardò divertita
mentre lui diventava rosso bordò fino alla radice dei capelli e scappava via
subito dopo.
Quando ormai era sparito su per le scale Hermione scoppiò a ridere e rise fino
alle lacrime: era carino, terribilmente carino e lei lo sapeva bene, oh si che
lo sapeva....
Ron entrò come un fulmine in camera sua, chiuse la porta facendo rumore e ci
butto la schiena contro tanto per sincerarsi che nessuno riuscisse ad aprirla
neanche a spallate. Fece un respiro profondo... andò a sedersi sul letto. Mi ha
baciato. Pensò. Mi ha baciato davvero! Si insomma quello era un bacio vero non
come quando nelle lettere scrive -baci hermione- mi ha baciato veramente!! A
questo pensiero finalmente focalizzato divenne ancora più rosso di prima.
Allora forse... io bè potrei.. NO.
È per questo che è andata via da casa di Krum! Perché lui si è fatto strane
idee! No, no, lei è venuta da me perché io sono il suo migliore amico e aveva
bisogno di stare tranquilla.
Ron riflettè un attimo su quanto avesse appena formulato e un pensiero ancora
più brutto gli balenò in testa: non era lui il migliore amico di Hermione.. era
Harry! Quello che c'era tra lei e Harry non era neanche lontanamente
paragonabile ai continui litigi che faceva con lui.
Non era andata dal moretto solo perché a Privet drive proprio non era il caso
di farsi vivi specialmente se ci si presentava come amici di Harry. Ma allora
lui che cos'era di preciso per lei? Buttò la testa tra le mani strofinandosi
energicamente i capelli quasi fosse un modo per tirar fuori una risposta.. in
quel momento sentì bussare alla porta. Non poteva essere che lei dato che
nessuno dei suoi fratelli Ginny compresa non si faceva alcun problema a
piombare in camera sua senza preavviso a qualsiasi ora del giorno e della
notte. Si alzò, aprì la porta e la guardò tentando di assumere un'aria di
naturale indifferenza. "mi chiedevo quando sarebbe arrivato Harry.."
gli chiese con l'aria di chi ha sparato la prima balla che gli era passata per
la testa "venerdì prossimo. I miei lo vanno a prendere a casa.."
rispose lui chiedendosi che diavolo centrasse Harry adesso. In quel momento una
voce squillante lo richiamò da sotto "Ron!!!"era sua madre.. istintivamente
il ragazzo si sporse in avanti schiacciando involontariamente Hermione contro
lo stipite della porta "che c'è mamma!?" chiese a voce alta.
Hermione era come paralizzata, inchiodata tra il muro e il corpo di Ron a pochi
millimetri dal suo. Sentì il suo profumo di frutta estiva invaderla e la gola
gli si seccò all'istante mentre un brivido le percorreva tutta la schiena.
Intanto la signora Weasley diceva qualcosa di incomprensibile per la troppa
distanza dal piano di sotto. "aspetta che vengo giù non sento un
tubo!" le urlò lui. Si ritrasse un pochino e si accorse finalmente di
Hermione là bloccata "oddio scusa! Ti ho incastrata nel muro! Dì hai
sbattuto la testa?" le chiese agitato poggiandole una mano dietro la nuca
e avvicinando il viso al suo per controllare. Le guance di Hermione si
infiammarono all'istante, Ron vedendole fece un paio di rapidi passi indietro
"co-cos'è quella faccia?" le chiese imbarazzato. Lei non rispose non
riuscendo ne a muoversi ne a dire niente. Lui si guardava attorno nervosamente.
Hermione raccolse tutte le briciole della sua dignità e disse con il tono più
naturale che gli venne fuori "perché non vai a sentire che vuole tua
madre?" Ron non se lo fece ripetere e schizzò giù per le scale. Hermione
fece un lungo sospiro e si lasciò cadere sul letto. Accidenti ma che mi è
preso? Uff... è solo che per come stava sembrava che stesse lì lì per
baciarmi... e io... stupida smettila di pensare a queste cose! Basta!! Si urlò
mentalmente.
Il giorno dopo entrambe fecero ampiamente finta di nulla: Hermione ignorò il
fatto che fosse arrossita così vistosamente e Ron il fatto che lei l'avesse
baciato e lui per poco non si era preso un colpo. La mattina lui Fred e George
andarono a giocare a quiddich sul promontorio e come al solito era in a difesa
degli anelli mentre quei due lo bombardavano di tiri. Hermione e Ginny invece
avevano fatto un'esplorazione segreta in camera dei gemelli (anche se
all'inizio Hermione era contraria poi si era fatta sopraffare dalla curiosità)
e avevano trovato la roba più strana frutto della loro quasi professione di
alchimisti di scherzi. Il pomeriggio invece i due lo avevano passato in camera
a tentare di terminare la relazione di pozioni e Ron si era lamentato
continuamente inveendo contro Piton che secondo lui si divertiva a dare compiti
impossibili da svolgere per il semplice gusto di potergli poi dare degli idioti
e su questo Hermione non fu proprio in grado di contraddirlo.
"ti prego Hermione ripetimi di nuovo che dopo questo abbiamo finito
tutto.. ti prego fallo per la debole psiche!" disse Ron per l'ennesima
volta. La ragazza alzò gli occhi al cielo "dopo questa relazione non
dobbiamo più aprire libro fino al primo settembre.." esalò. Ripresero a
scrivere tutti e due. Ogni tanto Ron allungava un occhio verso il foglio di
Hermione nel tentativo di copiare qualcosa ma con scarso successo dato che lei
non abbassava la guardia neanche per un momento. Dopo un'altra mezz'ora in cui
l'unico rumore che riempì quella mansarda fu lo scivolare incerto della penna d'aquila
sulle pergamene, Ron buttò un occhio fuori dalla finestra: il cielo rossastro.
"che ore sono?" chiese "le 7 meno dieci" rispose Hermione
quasi senza alzare la testa dal foglio. Ron scattò giù dal letto come se avesse
appena ricordato un impegno importante "vieni con me mi è venuta in mente
una cosa.." Hermione lo guardò esterrefatta "ma la relazione.."
"giuro che ci facciamo nottata però ora ti devo fare vedere una cosa.
Avanti muoviti!" la esortò saltellando per l'impazienza "e se non la
vedo adesso alle sette meno dieci non potrò farlo mai più?" gli chiese lei
sarcastica scendendo dal letto con la massima calma "non più fino a
domani... oh andiamo dai!!" controvoglia Hermione lo seguì giù per le
scale. L'idea di interrompere lo studio non la esaltava ma sembrava che lui non
potesse sopportare un rifiuto in quel momento.
Arrivati davanti alla porta la signora Weasley li fermò con fare perentorio
"Ronald Weasley dove credi di andare a mezz'ora dalla cena!" lui la
guardò in faccia e scandì bene le parole "ti giuro, che alle sette e mezza
siamo qui" la donna alzò gli occhi al cielo mentre il suo sestogenito
trascinava letteralmente Hermione fuori di casa.
Andarono sul retro, corsero per qualche centinaio di metri e si avvicinarono a
una collinetta dalla pendenza a dir poco proibitiva. Ron cominciò a fissare il
terreno tentoni come se stesse cercando qualcosa "si può sapere che stiamo
facendo?" gli chiese lei spazientita "chiudi la bocca" tagliò
corto lui. Hermione stava già per urlargli contro un insulto quando lui gridò
trionfante "eccolo qui!" lei si avvicinò e scoprì nascosti dall' erba
alta qualcosa di molto simili a dei gradini che si snodavano fino alla cima
della collinetta. Li percorsero lentamente mentre Hermione si stava ancora
chiedendo,tenendosi saldamente al bordo della maglietta di Ron, cosa ci stava
andando a fare in cima a un posto tanto ripido. La risposta arrivò qualche
istante dopo quando, raggiunta la sommità, si vide innondare letteralmente da
un'accecante luce solare rosso fuoco. Strizzò gli occhi per vedere meglio e
rimase piacevolmente sconvolta di come da lassù si godesse un panorama stupendo
sul tramonto del sole: una gigantesca palla di fuoco arancione scuro che
affondava lentamente nell'orizzonte contornata da un cielo con tutte le
sfumature del rosso, del rosa e del viola. "wow! È bellissimo!" disse
con un tono di voce eccessivamente alto a causa dell'eccitazione. Ron sorrise
tutto soddisfatto mettendosi le mani in tasca e fissando a sua volta il sole
"come arrivare quassù lo sappiamo solo io e Bill.." le disse a un
certo punto "è stato lui a scoprire il passaggio e l'ha detto a me quando
è andato via da casa, per farmi contento, sai nessuno badava un gran che a me
prima, specialmente con i gemelli a piede libero per casa tutto il giorno..."
Hermione gli sorrise "bè in questi ultimi anni hai attirato parecchio
l'attenzione!" lui sorrise ironicamente. Lei sapeva bene quanto gli
pesasse essere l'ultimo (dei ragazzi almeno) aveva sempre dovuto fare una
fatica del diavolo per farsi notare sia a casa dove era il più piccolo, sia a
scuola dove per molti era solo l'ennesimo Weasley. Eppure lei l'aveva sempre
notato. Non si era mai accorto che era dal primo anno che gli stava alle
costole anche quando non erano ancora amici? Non gli bastava che per lei fosse
importante? Bè... pensò.... Forse se glielo avesse detto ogni tanto, avrebbe
potuto. Poi le venne in mente una cosa "ma questo posto.. non era un po'
un segreto? Si insomma tra te e tuo fratello.." Ron rise un po' "si
lo era ma per te posso fare un eccezione sapevo che ti sarebbe
piaciuto..." Hermione si sentì arrossire e fu contenta che la luce intensa
del sole lo mascherasse. Guardò Ron che fissava l'orizzonte: il suo profilo, il
suo naso un po' a punta, le sue lunghe braccia distese lungo i fianchi e i suoi
capelli rossi proprio come quel tramonto che risaltavano anche di più sotto
quella luce. Quanto le piacevano, ora, sembravano proprio fiamme.. in quel
momento Ron si girò a guardarla, lei distolse lo sguardo in imbarazzo "è
meglio che andiamo, sennò mia madre mi scortica.." Hermione rise e lo
seguì all'imboccatura della "scala". Cominciarono a percorrere i
gradini. Ron le aveva preso la mano per scendere "attenta a dove metti
piedi. Vedi di non cadere perché non ti vengo a raccogliere capito?"
continuava a ripeterle dandosi arie da duro probabilmente per l'imbarazzo delle
dita della ragazza intrecciate alle sue.
Mentre si accingeva a raccomandarle prudenza per l'ennesima volta però mancò lo
scalino. Hermione si sentì trascinare giù con una velocità che non gli permise
di lasciare la mano. Rovinarono tutti e due a terra e ruzzolarono per qualche
metro fino a fermarsi sul suolo pianeggiante alla base della collinetta
nell'erba alta: lui era steso di schiena e lei stesa, spiaccicata completamente
sopra di lui, le sue mani sulle braccia di lei piegate sui gomiti ai lati delle
sue spalle, i loro nasi si sfioravano. Ron aveva le guance arrossate e
respirava con un po' di affanno sia per la paura della caduta sia per
l'imbarazzo della situazione in cui si trovava. Sentiva il piccolo corpo di lei
sul suo. I piedi gli arrivavano alle ginocchia. Sentiva le loro gambe
parzialmente intrecciate, i loro sessi premuti l'uno contro l'altro e il suo
seno schiacciato sul petto. Istintivamente strinse un po' di più le braccia di
lei con le mani come a volerla trattenere. Hermione dal canto suo sapeva che
doveva alzarsi ma proprio non ne trovava la forza ne la voglia, sentiva il suo
corpo, sentiva il suo respiro affannoso sul viso e il suo odore di frutta. non
ebbe il coraggio di far prendere alla ragione il sopravvento: socchiuse gli
occhi, inclinò il viso leggermente verso sinistra e lo baciò sulle labbra con
tutto il sentimento di cui era capace. Ron non capì subito cosa stava
succedendo. Rimase lì con gli occhi aperti fissi sul cielo sopra di loro. Si
lasciò baciare da lei e capiva benissimo perché tutti fossero così entusiasti
dei baci e delle labbra delle ragazze. La bocca di Hermione era calda, morbida,
estremamente soffice. Chiuse gli occhi mentre lei gli accarezzava con le labbra
le sue, prima l'una poi l'altra. Spostò le mani dalle sue braccia e le cinse la
schiena premendola contro di se per non darle alcuna possibilità di alzarsi
mentre cominciava a ricambiare il bacio con tutta la goffa inesperienza che
possedeva. Hermione ebbe un tuffo al cuore quando le loro lingue si
incontrarono nella sua bocca mentre sentiva la mano di Ron scivolarle sulla
schiena fino al collo e poi affondare nei suoi capelli. Il suo tocco era
incredibilmente dolce come una carezza.
Rimasero lì stesi a baciarsi così per un tempo non ben precisato. La testa di
entrambe vagava.. quando si staccò ancora una volta da lui un attimo per
riprendere fiato Hermione aprì gli occhi e rimase spiacevolmente sorpresa di
vedere il buio intorno a loro. Si alzò di scatto da sopra di lui mentre il suo
cervello ricominciava a funzionare a tempo di record "che ti prende
adesso?" le chiese lui alzandosi sui gomiti mentre lei guardava l'orologio
"Ron sono le 8!!" Gridò Hermione in preda al panico alzandosi in
piedi. Panico che non tardò a farsi vedere neanche dalle parti di Ron che
scattò in piedi gridando con la voce in falsetto "oh no! Mia madre mi
ammazzerà!" "avanti muoviamoci!" disse Hermione iniziando a
correre.
In meno di un minuto, non si sa bene come, furono davanti alla porta di casa ma
tanto era tardi comunque. Ron respirava affannosamente ed era bianco come un
lenzuolo "coraggio.." gli disse lei stringendogli un attimo la mano.
Lui fece un respiro profondo e entrarono.
Quella che seguì fu la predica più lunga e con il tono di voce più elevato che
Hermione ricordava di aver mai sentito. La signora Weasley era a dir poco
furibonda e urlava così tanto che neanche Fred e George ci trovarono nulla di
divertente stavolta. Ron ascoltò tutto a testa bassa e con la faccia rossa come
un ravanello. Hermione non sapeva dove guardare e si sentiva terribilmente in
colpa ma in un angolino remoto della sua testa anche tanto tanto felice.
Dopo che mamma Weasley gli ebbe dato per la centesima volta dell'irresponsabile
gli intimò di andarsene in camera sottolineando che avrebbe saltato la cena.
Sapeva che quello era in assoluto il modo peggiore con cui potesse punirlo data
la sua inarrestabile fame ma in quel momento Ron aveva lo stomaco talmente
chiuso che non avrebbe potuto mandare giù neanche uno spillo e fu ben felice di
prendere di corsa la via delle scale. Hermione lo seguì immediatamente "oh
no cara non dicevo anche a te!" le disse subito la donna con una voce
immensamente dolce incredibile dopo quanto avesse sbraitato fino a qualche
momento prima "no no. In fondo è anche colpa mia e poi non ho per niente
fame la ringrazio.." disse subito Hermione con il tono più educato che gli
riusciva e prese anche lei le scale.
Il signor Weasley tirò un lungo sospiro di sollievo al pensiero che fosse
finita quasi se la fosse presa lui la sgridata. Sua moglie, doveva convenirlo,
era veramente terribile! Specie contando il fatto che da ragazza era stata la
regina indiscussa nel rientrare tardi al dormitorio.
Quando Ron vide entrare Hermione in camera arrossì violentemente e evitò il suo
sguardo. Lei si mise seduta sul letto di fronte a lui. Ci fu qualche
interminabile minuto di silenzio poi Ron parlò "puoi... puoi andare a
mangiare tu se vuoi... non c'è bisogno che mi fai compagnia..." "non
mi va.." disse lei secca anche se in effetti un certo appetito ora che si
era calmata cominciava a salirgli "e poi non voglio lasciarti solo.. mi
sembri ancora piuttosto provato" aggiunse senza riuscire a biasimarlo per
questo. Ron sorrise amaramente "chissà quanti ragazzi hanno rimediato una
strigliata simile dopo il loro primo bacio... perché succedono tutte a
me?" "Più di quanti immagini credo..." tentò di rassicurarlo
lei. Poi gli si avvicinò e lo baciò su una guancia accoccolandoglisi tra le
gambe "abbracciami dai.." disse non senza un certo imbarazzo. Non si
era mica ancora abituata al fatto che stessero insieme... perché era così no?
Ma evidentemente non era un problema solo suo perché Ron divenne rosso ancor
più di poco fa mentre la abbracciava stretta a se con le sue braccia lunghe.
Rimasero qualche minuto così poi lei con un gigantesco sforzo di volontà e buon
senso si liberò dal suo abbraccio "bè! Mettiamoci sotto! Abbiamo ancora
una relazione di pozioni da finire o sbaglio?" disse con il suo solito
tono da professoressina "eccola di nuovo nella versione regina delle
secchione!" commentò lui sospirando con il suo solito tono canzonatorio
"come ti permetti! Non sono una secchiona!" ribattè lei fintamente
offesa. Tanto ormai ci era abituata e non che fosse del tutto falso.
"preferisci che ti chiami vice della Mcgrannith?" scherzò ancora più
pesantemente lui "per carità!" risero entrambe e riaprirono i libri.
Hermione era contenta che nonostante il bacio, nonostante tutto fosse ancora tutto
come prima....
Hermione andò a letto solo verso le tre del mattino. Si stese. Buttò un occhio
a Ginny che dormiva placida nel sul letto sotto la finestra, sospirò forte
guardando il soffitto. Era troppo felice per riuscire a prendere sonno. Ora a
distanza di qualche ora tutto le appariva decisamente a fuoco. Aveva baciato
Ron. Lei per prima!! Si sentì arrossire a quel pensiero, e lui (cosa ancora più
bella) l'aveva ricambiata. L'aveva stretta tra le sue braccia. Stretta con
forza ma anche tanta tenerezza. Tra un'ala di scarabeo e una radice di
mandragola quella sera avevano avuto modo di parlarne, anche se a spizzichi e
bocconi dato che Ron non era stato in grado di pronunciare due parole in fila
senza arrossire come un pomodoro e balbettare. Era stato lui a chiederle se
dopo quello che era successo su quel prato potevano considerarsi, si insomma,
"fidanzati o roba del genere" aveva detto. E lei si era sentita
terribilmente felice e certo che gli aveva detto di si! Poi tanto per
sdrammatizzare aveva puntato l'attenzione sul fatto che adesso però non avrebbe
più dovuto rivolgere sguardi svenevoli a nessun'altra ragazza, veela comprese.
E lui le aveva subito ricordato di tenersi alla larga da qualsiasi prodotto di
origine bulgara. A lei era venuto troppo da ridere!
Si rigirò su un fianco guardando la ragazza addormentata nel letto accanto al
suo, guardò i suoi capelli rosso fuoco nella penombra della stanza e immaginò
di vedere quelli di Ron così incredibilmente uguali a quelli della sorella. Poi
sia addormentò beatamente.
La mattina dopo la sveglia del gallo, istruito a dovere, cantò alle
Uscì dalla stanza rianimandosi i capelli e sul pianerottolo incrociò proprio
Ron che le sorrise immediatamente. "buongiorno!" disse lei con voce
squillante non appena l'ebbe raggiunta. "buongiorno.." disse lui con
un'insolita voce maliziosa e chinandosi senza preavviso su di lei per baciarla
sulle labbra.
Scandalizzata da tanta audacia gli poggiò rapidamente le mani sul petto
allontanandolo di qualche centimetro e arrossendo tutta "bè?" gli
chiese lui visibilmente contrariato "Ron non possiamo! Non qui!"
squittì Hermione in un sussurro "se ci vedessero i tuoi o peggio Fred e
George morirei dall'imbarazzo!" Ron emise un lamento di insofferenza ma
convenì sul fatto che la ragazza avesse ragione. Piuttosto che farsi beccare
dai suoi fratelli a baciare Hermione sulle scale si sarebbe fatto 4 ore di
pozioni di seguito che, lui e Harry avevano convenuto su questo, equivaleva al
bacio dei dissennatori di Azkaban.
La superò con un passo laterale viste le esigue dimensioni del pianerottolo.
Hermione, temendo evidentemente di essere stata troppo distaccata, lo fermò per
le spalle non appena ebbe sceso un gradino. Gli stampò un rapido bacio sul
collo proprio dietro l'orecchio che divenne immediatamente bordò e gli disse a
voce bassa "dopo colazione... andiamo al campo dove siamo stati
ieri..." e aggiunse arrossendo delle sue stesse parole "pensi di
farcela a resistere?" lui scosse velocemente la testa in segno di assenzo
e scese le scale di corsa. Hermione si chiese da dove le fosse venuta fuori
tanta malizia, era bastato un giorno solo!
I tre giorni che seguirono furono piuttosto strani. Senza più il peso dei
compiti estivi sul groppone i due passarono tutto il tempo appiccicati l'uno
all'altra come due francobolli principalmente fuori casa. E questo lo avevano
fatto anche prima di mettersi insieme ma stavolta c'era qualche sottile
differenza. Percorrevano ancora su e giù, parlando a rotta di collo e
scherzando, i campi pieni di spighe dei vicini ma lo facevano tenendosi per
mano, le dita teneramente intrecciate, erano andati di nuovo a togliere le
erbacce dal campo di zucche dietro casa solo che Ron le aveva chiesto almeno 5
volte al minuto se potesse abbracciarla. Adorava abbracciare Hermione perchè
era veramente piccola e gli piaceva anche tirarla un po' su da terra mentre la
abbracciava e sentire lei ridere quando lo faceva. Dal canto suo Hermione
adorava che Ron glielo chiedesse tutte le volte era tanto tenero da sembrare un
bambino. E poi, se quella prima volta sul prato non avevano saputo esattamente
cosa fare l'uno della bocca dell'altra bisognava ammettere che in quello si
erano allenati parecchio.
Arrivò pigramente il venerdì mattina, data in cui Harry sarebbe stato liberato
dalla prigionia estiva dei Dursley e condotto con sua somma gioia alla tana.
Prossima fermata Hogwarts.
Percy si era già smaterializzato da tempo al lavoro al ministero
raccomandandosi di salutare Potter da parte sua non appena fosse arrivato, il
signor Weasley stava approntando la macchina prestatagli dal ministero della
magia per la partenza. Questa volta avevano deciso di andare in quel modo dato
lo scompiglio causato l'anno prima con l'arrivo tramite camino sbarrato e tutto
il resto, Fred e George non stavano letteralmente più nella pelle all'idea di
rivedere Duddly e magari provare qualche altra diavoleria su di lui dato che
inaspettatamente i loro due fratelli minori erano diventati più sospettosi del
previsto, dal canto suo mamma Weasley era ben decisa ad andare con loro
stavolta, prima di tutto per tener d'occhio i suoi terribili figlioli secondo
poi per conoscere i famosi zii di Harry. Con somme alzate di occhi al cielo di
tutti, Harry compreso, non si era ancora convinta che fossero così male.
Ron era in camera sua con Hermione e, per motivi che i suoi genitori non erano
proprio riusciti a comprendere, aveva sentenziato che non sarebbe andato con
loro. Preferiva aspettarli a casa. "ascolta!" disse tutto eccitato
alla ragazza tenendole le mani e facendole dondolare avanti e indietro "la
casa sarà vuota fino alle cinque! Ho detto che rimango a casa così bè
possiamo.." disse accennando con lo sguardo al letto e arrossendo
vistosamente "bè sai senza tutti quei fili d'era e quei forasacchi,
starcene un po' tranquilli, un po' più comodi!" "non vedo
l'ora!" disse Hermione sorridendo con la punta del naso che sfiorava il
suo e baciandolo rapidamente sulla bocca per un istante; poi un pensiero gli
balenò in mente "scusa ma anche Ginny va con loro?"
"cazzo!" imprecò Ron mordendosi il labbro inferiore "aspetta
qui.." uscì di corsa dalla stanza e si fiondò alla ricerca della
sorellina.
La trovò che riordinava le foto di famiglia sopra il camino "Oh Ginny! Ti
stavo proprio cercando!" disse con un tono molto cordiale quando la vide.
Le andò incontro "senti tu vai a prendere Harry?" le chiese tagliando
corto "no.." fu la secca risposta "ma perché no! In fondo, dai
non ti piacerebbe stare in macchina vicino a lui?"tentò di provocarla
"non giocare con i miei sentimenti non lo sopporto!" disse diventando
paonazza "hai ragione scusami.. ma non lo vedi da così tanto tempo!"
insistette Ron "bè se per questo neanche tu! E sei il suo migliore
amico!" ribattè subito lei in tono canzonatorio di chi ha capito da un ora
che è da un'altra parte che voleva andare a parare. Ron storse il naso indeciso
se essere orgoglioso o infastidito che la sua sorellina non si facesse
abbindolare così facilmente "senti.." riprese a parlare lei
"perché non mi dici la verità? Guarda che lo so che stai insieme a
Hermione l'ho capito da una vita!" il ragazzo divenne rosso più dei suoi
capelli e tentò di balbettare qualche smentita "non prendermi in giro dai!
Vi ho visti martedì mattina sulle scale! E poi avevo già i miei dubbi quando
siete rientrati tardi l'altra sera.." poi lo guardò divertita spalancare
la bocca dalla sorpresa e, inorgoglita dalla sua perspicacia, aggiunse in tono
di sfida "azzardati a negare e dico tutto a Fred e George!" "per
carità! Qualsiasi cosa ma non quello!" disse Ron con un tono di voce
eccessivamente alto recuperando miracolosamente l'uso della parola. Poi arrossì
di nuovo e fissando con ostinazione il pavimento disse "si ok non lo
nego... oggi è solo che, volevo passare un po' di tempo solo con lei in
camera... quindi se non ti dispiace.." che vergogna parlare di queste cose
con la sua sorellina ma... non che avesse molta scelta. Ginny fece un sorriso
radioso e gli spuntò da sotto incontrando il suo sguardo, data la differenza di
altezza dovette abbassarsi veramente poco "non preoccuparti!" gli
disse allegra "vedi pensavo giusto di chiudermi n camera due piani sotto
di voi a sentire a palla il mio cd rock preferito allo stereo!" Ron la
guardò per un istante incredulo poi felice gli prese il viso tra le mani e le
stampò un bacio sulla fronte "grazie!! Ti devo un favore!" lei
trotterellò ridendo verso le scale "stai pur certo che non tarderò a
chiedertelo! Ah!" fece come se si fosse appena ricordata di un particolare
indispensabile "mi raccomando prendi tutte le precauzioni!" le disse
con un'irritante aria da saputella in materia, ma Ron era troppo in estasi per
accorgersene e si limitò a sorridere. Un istante dopo il cervello venne di
nuovo connesso "aspetta un po'! ma che hai capito guarda che non vogliamo
mica!...." le urlò dietro arrossendo fino alla radice dei capelli ma la ragazza
aveva già preso la porta della sua camera di corsa ridendo come una matta.
"uff.. quella Ginny.." sospirò pesantemente Ron.
I due piccioncini aspettarono con febbricitante impazienza che l'auto si
decidesse a lasciare il vialetto dopo un'infinita lista di raccomandazioni da
parte di mamma Weasley, poi rimasti finalmente soli andarono in camera
"accidenti a mia madre!"borbottò Ron "manco dovessi rimanere da
solo a casa per un mese!" "dai che ti importa!"gli disse
sorridendo Hermione e baciandolo subito dopo sulla bocca. Il ragazzo non se lo
fece ripetere due volte e incrociò le braccia dietro la sua schiena ricambiando
il bacio che si fece subito pieno di passione. Lui la mise seduta sul letto
piano continuando a baciarla e spostandosi senza staccarsi un attimo da lei
dalla sua bocca al suo collo, poi sulla clavicola lasciata scoperta dalla
canottiera. Lei gli affondò le mani nei capelli sospirando di piacere e
baciandolo di tanto in tanto sulla spalla attraverso la camicia. Lo spinse sul
petto per farlo stendere e gli si mise a cavalcioni sopra riprendendo a
baciarlo sulle labbra. Entrambe poterono piacevolmente constatare che non c'era
alcun paragone possibile tra il letto e i campi di spighe.
Continuarono ancora per diversi minuto così, poi Hermione si staccò un po' dal
suo viso e iniziò a slacciargli con un gesto lento delle dita i bottoni della
camicia. Ron fu colto alla sprovvista "Her-Hermione che stai
facendo?" gli chiese con voce un po' roca. Lei arrossì un po', si fermò e
guardandolo negli occhi sussurrò "Ron siamo soli, fino a tardi, domani
partiremo per Hogwarts e non ci sarà più un'occasione così fino a
natale.." gli stampò un bacio sulle labbra "adesso o mai più..."
lui non sembrava ancora molto convinto nonostante la sua eccitazione fisica
tradisse le sue intenzioni. Hermione senza aspettare risposta gli infilò le
mani sotto la camicia, a contatto con la pelle accarezzandola fino a dietro le
spalle "oh per la miseria!" si lasciò sfuggire Ron sentendosi
percorrere la schiena da una quantità assurda di fremiti. La ragione non lo
aiutò proprio più e prese a baciarla di nuovo. Si staccò un istante dopo
"aspetta, aspetta! Come facciamo per... si insomma.. io proprio non
ho.." ammise imbarazzato. Lei gli sorrise dolce, felice che lui si
preoccupasse per lei "non ti preoccupare.. io... prendo la pillola per
motivi terapeutici... funzionerà anche per quello...." Lui le sorrise
baciandole la punta del naso e poi la bocca con passione, fece scivolare le sue
mani sulla schiena della ragazza, sotto la maglietta e Hermione le sentì
scottare al contatto con la sua pelle.
Non si sa come si ritrovarono al contrario, lui sopra e lei sotto, sotto il
lenzuolo che cominciava a impregnarsi di sudore e di odore di frutta. Era
strano avere come sottofondo una violentissima canzone rock provenire da due
piani più sotto.
Con mani maldestre Hermione gli slacciò i pantaloni vergognandosi un po' di
quei gesti imbranati, delle sue mani che non sapevano bene dove andare su un
corpo così diverso dal suo. Ron le baciò di nuovo le labbra sempre più scosso
da tremori, sentì il corpo della ragazza premuto contro il suo incredibilmente
caldo, lei lo sentì farsi lentamente spazio tra le sue gambe "se ti faccio
male... dimmelo... mi fermo immediatamente hai capito?" lo sentì ripetere
per l'ennesima volta e lei gli sorrise più che poteva mentre lo sentiva
scivolare piano, pianissimo dentro di lei. Più che un dolore era una strana
sensazione, la sensazione di sentire un elastico tendersi, e poi, aspetta,
adesso faceva un po' male ma non glielo avrebbe mai detto, non era niente di
insopportabile. Si strinse forte con le mani alle sue spalle affondando un pò
le unghie nella sua pelle "senti male?" le chiese lui subito facendo
una faccia come se fosse lui a provare dolore per lei "non ti
fermare.." gli disse baciandolo di nuovo con passione.
E poi fu un momento, il dolore sparì del tutto lasciando posto a un calore
immenso e a un piacere delicato ma intenso. Hermione non riuscì a capire più
niente, la testa le si svuotava e l'unico rumore che sentiva era il respiro di
Ron sulle sue labbra. Percepiva i loro respiri confondersi, le labbra rosse di
lui che la baciavano sul collo, le sue mani che le accarezzavano febbrilmente e
un po' maldestre ogni centimetro di pelle e non riuscì più a distinguere se
quella era la sua gamba o quella di lui e neanche più dove lei lo stesse
baciando. Inarcò la schiena in avanti sentendosi come sul punto di toccare un
tetto, di arrivare a un culmine, sentì i loro piaceri bagnarsi
contemporaneamente e per un attimo, un interminabile attimo, avvertì la
sensazione di non poter arrivare più in alto di così.
Poi sentì lui stendersi rilassato, per un istante su di lei e poi al suo
fianco, il corpo ancora scosso da brividi di piacere. Ron la circondò con il
braccio in silenzio respirando un po' affannosamente, lei gli si accoccolò
accanto poggiandogli la testa sulla spalla mentre lui le accarezzava i cappelli
e baciandoglieli subito dopo. Sentì la sua testa rombare e gli occhi farsi
pesanti, li chiuse passando la mano sul petto di Ron accarezzandolo
delicatamente.
Si chiese, poco prima di addormentarsi, si chiese come era possibile che il
ragazzo alto e robusto che stava vicino a lei e gli accarezzava dolcemente i
capelli, il ragazzo a cui aveva appena dato tutta se stessa fosse proprio Ron.
Lo stesso Ron che la prendeva sempre in giro e che la provocava in
continuazione, lo stesso Ron che l'aveva fatta piangere così tante volte, ma
che l'aveva anche sempre difesa, che le era sempre stato vicino in fondo
qualsiasi cosa facesse per quanto strampalata, possibile che fosse lo stesso
bambino saccente con le guance paffute e il naso sporco di fuligine che aveva
conosciuto 4 anni prima sull'espresso per Hogwarts? Possibile che quel corpo
che desiderava appartenesse proprio a quel bambino? Certo probabilmente anche
lei era cambiata in 4 anni, ma con Ron e anche con Harry aveva assistito senza
accorgersene alla delicata metamorfosi che porta un bambino a diventare un
uomo, l'aveva visto cambiare sempre di più anno dopo anno: li aveva visti
alzarsi immensamente più di lei, le loro spalle allargarsi e le guance
assottigliarsi lasciando posto a lineamenti più pronunciati, aveva visto i
muscoli sulle loro braccia gonfiarsi e le mani e i piedi diventare sempre più
grandi, a Harry aveva sentito persino ruvida la pelle delle guance una volta
che l'aveva baciato per salutarlo; eppure si era accorta solo adesso di quanto
Ron fosse diverso da quel bambino che aveva conosciuto quel giorno, ma anche
così candidamente sempre uguale.
Ron la guardava dormire e anche lui stava riflettendo più o meno su questo.
Pensava che se quattro anni prima qualcuno gli avesse detto che un giorno
avrebbe condiviso il letto con quell'insopportabile so-tutto-io della Granger e
di più! che sarebbe stato innamorato di lei l'avrebbe preso per pazzo e avrebbe
riso fino alle lacrime. E invece ora eccola lì, stretta tra le sue braccia e
quelle di Morfeo che dormiva beata dopo essere stata tutt'uno con lui. Ed era
bella, non poteva definirla in altro modo. Certo era ancora una so-tutto-io, una
gran bacchettona per quanto riguardava i compiti e il regolamento, ma era
dolce, era simpatica e l'aveva sempre capito come nemmeno Harry era capace di
fare, e poi in fondo a lui era sempre piaciuta così com'era: secchiona e tutto
il resto. Le altre ragazze erano tutte delle oche a suo parere ma lei no. Lei
era intelligente, era furba, brillante e responsabile, e gli piaceva da pazzi..
Dopo un paio d'ore Hermione aprì gli occhi stropicciandoseli un po' con le
mani. Ron vedendola alzare la testa si affrettò a tirarsi su il lenzuolo quasi
fino al mento.
Lei lo guardò e gli sorrise...lui sorrise di rimando arrossendo subito in zona
orecchie evidentemente un po' sopraffatto dall'imbarazzo.
"quanto ho dormito?" gli chiese "è praticamente ora di
pranzo!" "oh cielo! E tu sei rimasto qui sveglio mentre io ti dormivo
sopra?! Accidenti quanto mi vergogno potevi anche svegliarmi!" disse lei
tirandosi su con il gomito e reggendosi il lenzuolo davanti al petto con la
faccia tutta rossa "hei per quanto mi riguarda" disse lui
sorridendole dolcemente e tirandosi ancora un po' più su il lenzuolo
"potevi restarci quanto volevi.. stavo benissimo.." Hermione arrossì
di nuovo "è stato bello.." gli sussurrò avvicinandosi al suo orecchio
che si infiammò all'istante. "sono contenta soprattutto che sia stato con
te.." continuò "perché ti amo.." Ron si sporse per annullare la
distanza tra i loro visi "ti amo anch'io.." disse con un tono di voce
appena udibile baciandola e chiedendosi come diavolo fosse possibile sentirsi
ancora in imbarazzo con lei dopo che avevano fatto l'amore e stavano nudi nello
stesso letto.
Hermione lo guardò tirare quel dannato lenzuolo per la centesima volta
"pensi di lasciare scoperto almeno il tuo viso?" gli chiese
ironicamente "si può sapere che fai?" "no è che.." rispose
lui mettendo le braccia fuori e arrossendo un po' sul naso "è che.. non è
che sia proprio un bello spettacolo! Insomma sono bianco come una mozzarella e
pieno di lentiggini e poi.." cominciò a parlare a raffica in evidente
imbarazzo. Hermione gli sorrise mentre lui non la guardava e gli diede un
piccolo bacio sulla guancia "per me saresti meraviglioso anche se fossi
blu a pallini gialli!" gli disse, poi scoppiò in una rumorosa risate
guardando la faccia di Ron "ora bianco non sei più di sicuro!!"
ridacchiò, poi lui stropicciandosi le dita per il nervosismo la guardò e le
disse con la faccia tutta rossa "a... a me.. piacevi anche quando Malfoy
ti ha fatto arrivare i denti fino al colletto della camicia..." Hermione
tornò seria immediatamente e arrossì come non aveva mai fatto un po' perché in
quell'occasione sarebbe voluta sprofondare dall'imbarazzo e l'umiliazione le
bruciava ancora parecchio, un po' perché riteneva quella frase di Ron veramente
dolce dato che in fondo a lei quello era successo davvero mentre lui non era
mai stato blu a pallini gialli "sai quella volta, ho gridato a Piton
talmente tante parolacce quando non ti ha voluto mandare in infermeria da far
venire i capelli bianchi persino a Pix.." ammise ridacchiando Ron Hermione
spalancò la bocca "e per quale motivo sei ancora iscritto a
Hogwarts?" "bè perché lui non ne ha capita neanche una dato che Harry
ne ha urlate altrettante nello stesso momento.." La ragazza stava quasi
per mettersi a ridere quando le venne in mente Harry "sarà il caso che
cominciamo ad alzarci e rivestirci" arrossì a quest'ultima parola
"prima che arrivi Harry..." disse sporgendosi giù dal suo lato del
letto in cerca della sua biancheria intima "perché? Non vuoi dirglielo
che.. insomma che stiamo insieme?" gli chiese lui con una nota di
delusione nella voce "certo che dobbiamo dirglielo Ronald! Ma preferirei
farlo fuori dal letto e con vestiti addosso se possibile!" gli urlò
alzando gli occhi al cielo: il cervello dei maschi non si mette mai in moto del
tutto durante la vita...
Ron arrossì di nuovo conscio della bella figura da imbecille appena fatta, si
mise seduto sul letto e le voltò le spalle "sbrigati fai prima tu, io non
mi giro..." le disse concentrandosi con quanta più determinazione
possibile sul poster della sua squadra di quiddich appeso al muro. Hermione
sorrise alla sua nuca: ma che uomo! Pensò sopprimendo una risatina. Si vestì
rapidamente (anche se impiegò qualche minuto a trovare i jeans) e poi gli disse
rimanendo girata "fatto! Vai tu..." lo sentì alzarsi dal letto e
sentì l'impulso di girarsi ma si trattenne, ma solo per un'altra manciata di
secondi. La curiosità e il desiderio presero il sopravvento, si voltò di scatto
dicendo "dai posso guardarti?" lo trovo con addosso soltanto i boxer
blu e un' espressione da ebete stampata in faccia. Lei iniziò a ridere
"che me lo chiedi a fare se ti sei già girata! Ma guarda che ragazza
smaliziata!" le disse lui ad alta voce tentando di darsi un contegno
"dovresti vedere la tua faccia..." commentò tentando con tutte le
forze di mantenersi seria Hermione. Poi gli sorrise "avanti dai! Non
vorrai rimanere in mutande per sempre!" lo incitò. Ron gettandole un
occhiataccia si chinò a raccogliere i suoi pantaloni. La ragazza lo guardava
fisso e si, era vero che aveva la pelle molto chiara e le lentiggini un po' su
tutto il corpo, però aveva davvero un bel fisico, forse ancora un po' troppo
magro ma le spalle erano larghe e i muscoli sulle braccia niente male. Le
scappò un ghigno vedendo la sua faccia che diventava sempre più rossa con lo
scorrere dei secondi. Si era messo i jeans, che subito gli erano calati un po'
più giù, Hermione immaginò che li avesse ereditati da uno dei gemelli che erano
alti quanto lui ma un po' più robusti. Si era girato a raccogliere la camicia
bianca che aveva prima "uffa è tutta sudata.." commentò con un filo
di voce tra se e se il ragazzo. La ributtò lì dov'era e si mise a scavare
nell'armadio alla ricerca di una maglietta, ne estrasse una rosso fuoco
"però non è giusto.." borbottò rigirandosi in mano la maglietta per
trovare il giusto verso in cui infilarla "anche io volevo vederti in
mutande ma mica mi sono girato a tradimento!" le disse mentre le sue
orecchie prendevano toni sempre più accesi "non lamentarti... potevi sempre
chiedermelo io non ti avrei detto di no!" gli rispose. Lui la guardò
scettico "sarà per la prossima volta..." disse con un filino di voce
Hermione che però non sfuggì a Ron che alle parole -prossima volta- cacciò la
testa nella maglietta riemergendone solo quando il suo viso riprese un tono di
rosso almeno presentabile. Rinfilò anche le scarpe e raggiunse Hermione
dall'altro lato del letto "sarà meglio andare a chiamare Ginny.." le
disse prendendola per mano e avviandosi alla porta "non vorrei che mi diventasse
sorda a forza di sentire la musica a tutto volume per far finta di non
accorgersi di nulla!" ridacchiò. Hermione spalancò la bocca fermandosi di
colpo "vuoi dire che sapeva cosa stavamo facendo quassù?" le chiese
con una vena di terrore e diventando paonazza "no non proprio, però ha
capito che stavamo insieme e ha detto che... insomma che avrebbe fatto finta di
non esistere.." le rispose lui con una calma che la ragazza trovò
disarmante. Poi ringraziò mentalmente Ginny "a proposito di questo tesoro,"
disse lui scherzando ma la cosa non permise a Hermione di non arrossire
"ti avverto di non fare parola a mia sorella su quello che è successo oggi
in preciso, sennò ti ammazzo" concluse poi stampandole un dolce bacio
sulle labbra. Lei rise di nuovo e baciandolo a sua volta disse "lo stesso
vale per Harry! Una sola parola sui particolari e siete morti tutti e
due!" lo minacciò sorridendo dolcemente.
Entrambe percorsero le scale che stavano ancora ridendo. Hermione si fermò a
bussare davanti alla porta di Ginny mentre Ron scendeva in soggiorno,raggiunto
dopo pochi minuti dalle due ragazze. La rossa aveva un'espressione molto
eloquente con un sorriso a 32 denti stampato in faccia, il ragazzo si limitò a
ignorarla "vi va una partita a scacchi?" disse correndo a prendere la
sua scacchiera che si trovava per motivi da precisare nella cesta del gatto.
Tornò poco dopo sedendosi a un lato del divano e poggiando la scacchiera sul
tavolo. Hermione si buttò allegra sulla poltrona di fronte ma subito dopo
essere atterrata si lasciò sfuggire un lamento di dolore toccandosi il basso
ventre. "Hermione stai male?" le chiese subito premurosa Ginny
"no, no tutto bene.." la rassicurò Hermione gettando un'occhiata di
finto rimprovero a Ron che, recepito il messaggio arrossì talmente tanto da fare
invidia ai papaveri del cortile "a-avanti chi vuole essere la prima?"
chiese tanto per cambiare argomento.
Passarono velocemente le ore che li separavano dalle 5 e dopo la consueta
mezz'oretta di ritardo sentirono il rumore di un auto fermarsi nel vialetto
davanti casa.
Ginny si irrigidì immediatamente con Ron che sghignazzava sotto i baffi: ora
era arrivato il suo momento di farsi due risate. Il resto della famiglia
Weasley entrò in casa preceduto dalle risa sguaiate dei gemelli che chissà che
cosa avevano combinato al "povero" Duddley.
"sono veramente disgustata!! Vi rendete conto che a quel povero ragazzo è
uscito il fumo dalle orecchie per un quarto d'ora di fila?!?" tuonò mamma
Weasley entrando in casa come una furia "e secondo te per quale motivo stiamo
ridendo!" risposero insieme i gemelli che entravano dietro di lei. Da
dietro la spalla di Fred fece capolino un ciuffo incolto di capelli neri corvo
e una voce "oh vi prego! Me ne prestate qualcuna di quelle per la prossima
estate?" "Harry!!" gridò Hermione felicissima balzando in piedi.
Il ragazzo si fece spazio tra i due Weasley e non appena vide la ragazza
sfoderò immediatamente un sorriso di pura gioia. Hermione gli corse incontro e
gli gettò le braccia al collo stringendolo forte, lui ricambiò l'abbraccio
"ah quanto mi sei mancata!" le disse quando si separarono, poi guardò
Ron che intanto si era alzato e stava aspettando il suo turno per i saluti
"Hei!" gli disse. I due si scambiarono un velocissimo abbraccio e
cominciarono subito a parlare fitto fitto: che cosa hai fatto durante l'estate?
Mi farai fare un altro giro sulla firebolt? Non vedo l'ora di poter giocare di
nuovo a quiddich e via dicendo. A un tratto Harry parve ricordarsi di non aver
ancora salutato qualcuno "Ginny!" disse guardando in fondo alla
stanza in cui la ragazza si era rifugiata quasi la presenza del moro scottasse.
Lui le si fece incontro "perché non mi saluti? Ce l'hai con me?"
chiese in tono ironico e abbracciando la ragazzina che subito si fece paonazza.
"vieni Harry! Andiamocene in camera mia!" disse Ron sopprimendo la
crisi di risate che stava minacciando di esplodere dentro di lui. Harry lo
seguì abbandonando là Ginny che sembrava sul punto di sprofondare
dall'imbarazzo. I due presero le scale "vieni Hermione!" disse Ron
prendendola per mano istintivamente. La cosa non sfuggì a Harry "cos'è
questa novità?" chiese divertito e con un pizzico di malizia vedendo la
scena. Ron arrossì e lasciò la mano della ragazza quasi con violenza
balbettando delle assurde giustificazioni "tu piuttosto!" disse Harry
cambiando miracolosamente l'oggetto della sua attenzione "non dovevi
passare l'estate da Krum? Che ci fai qui?" Hermione arrossì visibilmente e
spiegò in due parole la situazione all'amico che non ci trovò assolutamente
niente di comico anzi convenne sul fatto che la ragazza aveva fatto benissimo
ad andarsene. Hermione lo adorava per quanto era sempre così comprensivo con
lei... si pentì un' istante dopo di quel pensiero: in fondo anche Ron era stato
molto comprensivo, per quanto a lui la faccenda di Krum, ora lo sapeva bene,
l'aveva ferito molto più di quanto non fosse stato per Harry.
Davanti alla porta della camera Hermione aspettò che il moro entrasse e poi
tirò Ron per la maglietta "hai intenzione di tenerglielo nascosto?"
gli chiese tutto d'un fiato "certo che no! Solo..." temporeggiò lui
grattandosi un po' la testa "ecco non potevo dirglielo così sulle scale,
una cosa del tipo -hei Harry! Quanto tempo, bella giornata vero? Oh a proposito
io e Hermione stiamo insieme!- NO! voglio dirglielo nel modo giusto, con calma,
insomma lui potrebbe prenderla male, potrebbe pensare che vogliamo
escluderlo..." spiegò "bè io non ho nessuna intenzione di avere una
relazione a tre.." scherzò Hermione "neanche io! Ti voglio tutta per
me..." ammise con un rossore sulle guance che fece terribilmente felice la
ragazza. Stavano per baciarsi quando Harry li chiamò da dentro la stanza
chiedendo se per caso ci avessero messo radici sul pianerottolo. Ron fece una
smorfia "sarà meglio che mi sbrighi a dirglielo però.." e entrarono..
Nonostante le buone intenzioni però, Ron sembrava voler ritardare il più
possibile il momento della confessione, perché tutto il giorno fu occupato
dalle attività più disparate e che rigorosamente non permettessero lo scambio
di più di due parole al minuto..
Hermione stava veramente perdendo la pazienza e se ne stava seduta sull'erba
dove i ragazzi stavano giocando furiosamente a quiddich da più di 2 ore
guardandoli con sguardo torvo.
Ginny si avvicinò e si sedette silenziosamente vicino a lei. Rimasero zitte per
qualche minuto poi la rossa prese la parola "è colpa di mio fratello vero
se hai quella faccia.." Hermione annuì lentamente "sei arrabbiata
perchè ancora non ha detto a Harry di voi 2 vero?" lei annuì di nuovo
questa volta con più vigore sorprendendosi sempre di più della straordinaria
perspicacia della ragazza "è che non capisco a che serva tutto questo
mistero..." ammise "che c'è si vergogna di me forse?" disse con
amarezza. Ginny scosse violentemente la testa "questo è assolutamente
impossibile!!" urlò tanto forte che George si fermò a guardarla
incuriosito. Lei scosse la mano verso di lui per far capire che non era niente
di importante e poi si rivolse nuovamente a Hermione con un tono molto più
dolce "ascolta lui ha bisogno di tempo per mettere in piedi un discorso e
metabolizzare le cose, è fatto così dovresti saperlo bene!" le prese la
mano e gliela strinse per incoraggiarla "lui stravede per te è evidente,
non devi preoccuparti, vedrai che glielo dirà lui molto presto. Solo una
cosa" le chiese poi guardandola sorridendo "non arrabbiarti con lui
per adesso. Dagli ancora un po' di tempo. Non hai idea di in che stato sta
quando litigate.." poi si alzò e chiamò il fratello a gran voce
"Fred! Hei Fred! Non è che mi fai fare un giro?" "si quando
cresci Ginny!!" gli urlò lui scoppiando a ridere seguito a ruota da Ron.
George le atterrò davanti, scese dalla scopa e gliela passò "avanti fammi
vedere che sai fare!" lei gli sorrise felice abbracciandolo per un momento
e salendo a cavalcioni della cleansweep 7 del fratello si alzò leggermente in
volo.
Hermione la guardò volteggiare nel cielo felice e strappare con facilità la
palla a un incredulo Harry. Grazie Ginny....sei veramente preziosa! Pensò la
ragazza sentendosi piacevolmente sollevata dopo la chiacchierata con l'amica..
Passò tutta la giornata senza ulteriori cambiamenti ma Hermione era abbastanza
rilassata. Solo si era ripromessa di non farsi baciare da Ron finchè non avesse
messo alla luce la loro storia con Harry. Certo le costava fatica perché lo
aveva desiderato così tanto per tutto quel tempo fingendo solo amicizia con lui
che, ora che era suo, voleva recuperare tutto il tempo perduto. Fece appello
alla sua volontà di ferro per resistere e allontanarlo con un sorriso tutte le
volte che lui tentò di baciarla durante il giorno ricordandogli immediatamente
di Harry.
Arrivò l'ora di cena e ormai entrambe erano sull'orlo di una crisi di nervi per
astinenza. Harry li guardò perplesso sedersi vicini a tavola con una faccia
veramente esausta e tentò di convincere Ginny a vuotare il sacco senza alcun
risultato se non una sfilza infinita di "non so di cosa parli.."
I quattro ragazzi stavano parlando animatamente del più e del meno quando ad un
tratto Ron prese la mano di Hermione da sotto il tavolo accarezzandogliela
delicatamente con le dita. La ragazza avvampò immediatamente e si voltò per
lanciargli uno sguardo raggelante mollandogli un calcio "ahia! Hermione mi
hai dato un calcio!" si lamentò lui guardandola un po' male "lo so.."
disse tra i denti lei facendogli capire che finchè non si decideva a parlare
non c'era trippa per gatti. Lui le rivolse uno sguardo supplichevole a cui lei
cedette con tanta rapidità da stupirsi da sola "e va bene.." sospirò
sorridendo e ricambiando la stretta. Forse in questo momento aveva bisogno di
un po' di incoraggiamento.. "si può sapere che avete voi due?" sbottò
a questo punto Harry esasperato "siete veramente strani!"
"niente!!" urlarono loro due all'unisono talmente forte da far girare
tutta la tavolata a guardarli. Il moro li guardò scettico "va bene come
volete.." disse con tono di sfida servendosi un'altra porzione di patate
"tanto prima o poi lo scopro da solo cosa bolle in pentola.."
Dopo cena, mentre mamma Weasley sparecchiava la tavola a colpi di bacchetta
magica e i gemelli approntavano la scacchiera sul tavolo Hermione tirò da parte
Ron "senti..." le disse con tono perentorio. Ecco che arriva la
predica. Pensò il rosso preparandosi psicologicamente. Poi la faccia di
Hermione si addolcì "se non te la senti posso provarci io a dirglielo...
non sta scritto da nessuna parte che devi farlo per forza tu.." Ron
spalancò la bocca incredulo e per un attimo fu sul punto di accettare
l'allettante proposta di scarica barile ma poi si morse la lingua. Non poteva!
Insomma era o non era il migliore amico di Harry? e soprattutto, era o non era
un uomo? Doveva farlo lui, era fuori discussione. "no Hermione, ti
ringrazio ma voglio farlo io. Anzi vado adesso." Sentenziò ostentando più
che poteva sicurezza in se stesso. Hermione gli sorrise trionfante, fare leva
sul suo orgoglio era il modo migliore per ottenere qualcosa da lui. non c'è che
dire lo conosceva meglio delle sue tasche "buona fortuna!" Disse
stampandogli un bacio sulle labbra e spingendolo di nuovo il soggiorno. Che
esagerazione. Pensò. In fondo mica deve andare in guerra! Gli uomini....
Ron si gonfiò come un tacchino e raccogliendo tutto il suo coraggio si piazzò
davanti a Harry "hei Harry puoi venire in camera con me devo parlarti un
attimo..." Harry avvertendo la faccia seria di Ron capì subito che avrebbe
finalmente scoperto che cosa c'era dietro al loro strano comportamento e si
alzò con tanta rapidità che sembrava essere stato eliettato fuori da una molla
della poltrona. Andarono in camera.....
Entrati il moro si sedette tranquillamente sul letto a guardare Ron che invece
camminava su e giù nervosamente per la stanza stropicciandosi le mani.
"du-dunque Harry c'è una cosa che devo dirti.... Una cosa di cui...
ritengo tu deva essere messo al corrente.." cominciò continuando a scavare
la buca nel pavimento. Harry spaventato da tanto nervosismo lo interruppe
"senti Ron se centra qualcosa con Voldemort dimmelo subito! Preferisco
saperlo..." Ron si fermò all'istante guardando l'amico sbalordito: che stupido
che era stato! Con il signore oscuro a piede libero io vado a preoccuparmi di
dirgli una cosa del genere gli sto facendo soltanto prendere un colpo!! Pensò.
Si avvicinò e si sedette sul letto vicino a lui "no Harry non centra
proprio niente Tu-sai.." Harry lo fulminò con lo sguardo
"vo-voldemort si corresse Ron con un filo di voce e raggelando.. ancora
non sopportava neanche di sentirlo nominare dalla paura. "non centra
niente con delle brutte cose anzi io penso che sia una cosa bella.. si insomma
positiva riguarda me..." Harry fece un lungo sospiro di sollievo
"volevi farmi morire! Avanti spara che ti è successo di bello!" ci
siamo. pensò Ron "dunque non è che è successa solo a me, riguarda
anche.." ma perché sto facendo tutti questi giri di parole??? "a
proposito Ron scusa se ti interrompo, era da un po' che volevo chiederti una
cosa importante.." il rosso storse il naso, proprio ora che stava per
riuscirci "dimmi.." "dunque che ne pensi di Hermione?" Ron
spalancò la bocca quasi fino a terra. Oddio. E se voleva dirgli che piaceva a
lui? che avrebbe fatto? "io penso che sia una ragazza meravigliosa e sono
sicuro che anche tu per quanto ti puoi ostinare a negare lo pensi!" e dove
sta scritto che lo avrei negato? "e sono anche sicuro che a te lei
piace.." aggiunse con aria saccente. Ron rischiò di precipitare giù dal
letto "Harry.." "no aspetta non interrompermi fammi finire!
Dicevo che mi pare evidente che tu gli vai dietro è chiaro da quanto sei
geloso, quindi penso che dovresti metterti insieme a lei..!
"Harry..." "per quanto riguarda lei sono sicuro che è innamorata
di te, si vede da come ti guarda,da come la metta in imbarazzo la tua
presenza..." "Harry vuoi ascoltarmi.." ma il moro sembrava aver
dimenticato dove si trovava il suo pulsante per spegnersi dato che continuava a
parlare a rotta di collo sui sessantasette motivi per i quali secondo lui
sarebbero stati bene insieme. Ron era contento che lui fosse così d'accordo
alla loro relazione ma doveva fermarlo assolutamente prima che gli andasse in
embolia per assenza di ossigeno "HARRY!" gridò. L'amico si zittì di
colpo e lo fissò "noi due stiamo già insieme..." disse con la massima
calma generata da tutta la situazione. Harry spalancò la bocca dalla sorpresa e
divenne tutto rosso per la bella figura appena fatta "è questo che cercavo
di dirti prima solo che non riuscivo a fermarti..." continuò Ron
sorridendo un po' del suo imbarazzo "è successo 4 giorni fa.." Harry
si ricompose e si sciolse in un larghissimo sorriso "sono contento..."
ammise "davvero contentissimo per voi era ora anzi.. l'unica cosa che mi
rode è che la scommessa l'ha vinta Dean.. era sto lui a puntare su questa
estate" commentò grattandosi un po' il mento "aspetta un po' di che
scommessa stai parlando??" gli chiese Ron con le orecchie rosso fuoco. Lo
sguardo di Harry si fece serio "sono contento davvero Ron.. tu sai quanto
io voglia bene a Harmione, per me è come una sorella e sono felicissimo che il
suo ragazzo sia tu.. di te mi posso fidare, sono sicuro che non la prendi in
giro.." Ron sorrise "certo che non la prendo in giro.. come hai detto
tu.. io sono innamorato.." ammise. Harry gli rimandò il sorriso che poco
dopo si tramutò in un ghigno malizioso "di un po'.." chiese
"fino a dove siete arrivati??" Ron avvampò immediatamente voltandogli
le spalle "no comment.." "ah! Allora l'avete fatto!!! Ti prego
dai dimmelo!!" Ron scosse violentemente la testa..
In salotto Hermione si stropicciava le mani senza darsi pace. Erano passate più
di due ore da quando Ron e Harry erano saliti in camera e lei faceva finta di
guardare i gemelli distruggersi a scacchi. Non ce la faceva veramente più ad
aspettare. Sbuffando scattò in piedi e si avviò verso le scale. Ginny la
fulminò con lo sguardo ma lei non ci badò e sali i gradini in fretta.
Non sapeva che cosa sarebbe andata a fare di preciso ma una cosa era certa. La
giù ad spettare non resisteva un minuto di più.
Si fermò quando la sua mano era ormai sulla maniglia della porta perché sentì
delle voci provenire dall'interno. Si mise in ascolto. Non sembrava stessero
litigando almeno..
Un momento altro che litigare! Dall'interno della stanza provenivano senza
dubbio delle risate! Riuscì a cogliere uno stralcio di conversazione. Verteva
(guarda caso) sul quiddich. Ma come! Una rivelazione così e dopo loro si
mettono tranquillamente a parlare di sport? No. Pensò Hermione. È chiaro che
quel fifone di Ron sul più bello se l'è fatta sotto e ha deviato la discussione
su qualcos'altro! Che razza di imbecille bugiardo!
Con questa convinzione stampata in testa irruppe nella stanza facendo un gran
rumore. "Ron!" strillò arrabbiatissima. Lui per tutta risposta si
alzò in piedi, le si avvicinò in fretta e prima che lei potesse capirci
qualcosa le poggiò una mano dietro la nuca baciandola appassionatamente sulla
bocca. Harry fece una smorfia divertita e divenne rosso. Quando lui si staccò
entrambe la guardarono spalancare gli occhi e arrossire terribilmente
balbettando qualcosa di incomprensibile. I due ragazzi non si trattennero un
istante di più e scoppiarono a ridere come due matti. All'inizio lei li guardò
perplessa poi cominciò a capire: le avevano fatto uno scherzo! Stavano proprio
aspettando che lei venisse su.. arrossì di rabbia e imbarazzo stringendo forte
i pugni "avresti dovuto vedere la tua faccia Hermione!" sillabò Harry
rotolandosi sul letto dalle risate raggiunto subito da Ron che si fermò solo un
attimo per dirle "non ti fidavi he? Certo che glielo ho detto per chi mi
hai preso?" e continuò a ridere "per lo scemo che sei!!" gli
urlò lei arrabbiata. Abbassò gli occhi in cerca di un po' di coraggio per
reagire e li puntò inavvertitamente sulla pluffa che giaceva abbandonata vicino
alla porta. Sorrise. La raccolse e la tirò con tutta la forza che aveva sulla
faccia di Harry "Haia!!" si lamentò lui massaggiandosi il naso
colpito mentre Ron smetteva all'istante di ridere "allora che ne pensi? Me
la cavo come lanciatore?" gli chiese lei ironica "altro che
lanciatore dovresti fare il battitore l'hai preso in pieno!" Commentò il
rosso ridacchiando. "non cantare vittoria Ronald ce ne è anche per
te!" disse lei raccogliendo da terra un'altra arma "dai Hermione non
scherzare quello è un bolide! È pesante! vuoi ammazzarmi!?!" "te lo
meriteresti dopo il tiro di prima!" rise lei riponendo la palla a terra
"era solo uno scherzetto innocente dai non te prendere così! E poi è tutto
a posto, Harry è anche contento sai?" "adesso mica tanto"
borbottò lui, Hermione rise di nuovo "dai vieni qui.." le disse Ron
allungando le braccia verso di lei. La ragazza si avvicinò e si sedette sulle
sue gambe. Lui le mise le mani sulla vita e poi fece cenno con gli occhi a
Harry di colpire. Il moro prese il cuscino di Ron e tentò di colpire Hermione
che però senza scomporsi minimamente abbassò la testa e il colpo raggiunse la
faccia del rosso che mollò la presa con un lamento. Hermione rise forte seguita
subito dopo a ruota da Harry che non sembrava minimamente dispiaciuto per
l'errore. Ron si rialzò massaggiandosi anche lui il naso "lei! Non me
scemo!" i tre ingaggiarono una furiosa battaglia con i cuscini che durò
fino a quando mamma Weasley, seguita a ruota da un indispettitissimo Percy, non
piombò nella stanza per riportare l'ordine. Per la prima volta dopo mesi Harry
si sentiva finalmente di nuovo a casa....
Due giorni dopo i ragazzi avevano preso per la quinta volta l'espresso per
Hogwarts e si erano rituffati nella realtà della scuola: compiti in classe,
punti in meno, punti in più, pallosissime ore di divinazione, eccitanti
conferenze di aritmanzia (al meno per il parere di Hermione) e lezioni di
pozioni che mettevano puntualmente a dura prova i nervi dei grifondoro.
E così, tra una scaramuccia con Malfoy e una visita a Hogsmade, una
trasfigurazione in quella che doveva essere una sveglia e qualche disarmante e
al limite della sopravvivenza lezione di cura delle creature magiche seguita da
un ancor più pericoloso Thè da Hagrid arrivarono pigramente anche le vacanze di
natale..
Il trio era in camera dei ragazzi, avevano deciso di rimanere tutti e tre a
scuola per le feste. Harry era seduto sul suo letto e contemplava contento i
suoi due migliori amici stesi vicini pancia in giù sul letto di Ron che
praticamente erano l'immagine della felicità. Hermione si appoggiò con le
braccia e la parte superiore del busto sulla schiena di lui, e Harry pensò che
fosse bellissimo vedere ancora Ron arrossire al contatto con lei dopo tutti
quei mesi che stavano insieme.. ormai la loro storia era diventata di dominio
pubblico.
Il moro buttò un occhio distratto al libro sui grandi del quiddich che stava
leggendo e Ron e Hermione stavano chiacchierando mentre i loro compagni di
camera trascinavano i loro bauli giù per le scale. "e con questo credo di
aver preso tutto.. faccio solo un ultimo giro in bagno.." commentò tra se
e se Simous Finningam asciugandosi la fronte con il braccio. "Sim guarda
che se ritardi u altro po' ti lasciano qui!" gli disse Harry senza alzare
la testa dal libro "e poi scusa mica te ne vai per sempre al limite se
lasci qualcosa qui tra meno di 20 giorni ritorni, le vacanze non sono
eterne.." aggiunse Hermione voltandosi dalla sua parte
"purtroppo.." commentò Ron. Il ragazzo li guardò sbuffando
ironicamente "vedo che non vedete l'ora che mi levi dai piedi!"
"ma no! Ci mancherai da morire!!" disse subito Harry fingendo di
stare per mettersi a piangere. Gli altri tre risero. "bè.." disse
Simous appena ripresosi "io vado, ciao Harry! Buon natale ragazzi"
"buon natale anche a te!" risposero in coro. Il ragazzo prese il suo
baule e poi si rigirò nuovamente a guardare Ron e Hermione "e.. voi
due.." disse indicandoli con sguardo serio "qualunque cosa dovete
fare non fatela sul mio letto capito!!!" urlò ridendo e correndo poi
subito fuori dal dormitorio seguito da un numero imprecisato di oggetti che la
coppia gli aveva lanciato dietro. "dannato Finningam.." commentò Ron
mentre Harry si rotolava sul letto in preda a una crisi di risate.
"ancora nessuna notizia.. di nessun attacco o roba simile..." disse
dopo qualche minuto che si era ristabilito il silenzio. "no.. e neanche da
Sirius. Sono un po' preoccupata..." ammise Hermione. Ron si girò verso di
lei e accarezzandole i capelli disse "bè finchè continua così tanto vale
godersi questo po' di tranquillità.. è inutile fasciarsi la testa prima di
rompersela.. neanche la cicatrice ti ha dato noia vero Harry?" "no.
Forse hai ragione.." ammise il ragazzo sorridendo "tanto vale godersi
le vacanze" "ma non dimentichiamoci che dobbiamo anche studiare!
Quest'anno dobbiamo prendere i G.U.F.O. ricordatevelo: non vi perdonerò mai se
non fate una bella figura!" li ammonì Hermione riprendendo momentaneamente
la modalità secchiona. "si dopo, dopo..." commentò Ron sorridendo. Le
prese il viso tra le mani e iniziò a baciarla.. lei non si fece pregare molto
prima di rispondere. Harry alzò pesantemente gli occhi al cielo! Ma che noiosi!
Non facevano altro da mesi ormai!! "oh piantatela!!" disse stizzito
dopo qualche minuto lanciandogli contro un cuscino che li colpì entrambe sul
viso...