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Autore: _Rosa Bianca_    31/10/2011    5 recensioni
“ Per una sera, solo per una sera, una nuova Hermione Granger.”
Festa di Halloween, Due persone decidono di essere diverse, per una notte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Piccola FF scritta di getto, sul tema di Halloween! 
Spero che vi piaccia, Enjoy it!
ps Buon Halloween a tutti (: 






Zucche stregate e fantasmi infestavano Howgarts, la sera stava scendendo e tra poco sarebbe cominciata la consueta festa di Halloween.
Hermione Granger stava davanti allo specchio con due maschere in mano, indecisa se vestirsi da fantasma o scheletro. Ginny intanto si metteva un vestitino bianco che la copriva appena .
“ Ginevra, credi davvero di andare così?” La mora guardò con disapprovazione la rossa che adesso si stava pesantemente truccando.
“ Ovviamente mia cara, e dovresti mostrare anche tu il tuo corpo qualche volta!” Le si avvicinò e con un colpo di bacchetta le sistemò i capelli.
“ Non ti ricordi al ballo del ceppo come ti guardavano tutti? Dimmi, preferisci essere ammirata o ignorata?” Ginny si avvicinò al suo armadio e tirò fuori due vestiti, uno rosso e uno blu.
“ Io preferisco essere ammirata per la mia intelligenza che per mie curve.” Sentenziò asciutta Hermione scegliendo infine la maschera da fantasma e buttando l’altra nel baule.
“ Fammi un piacere, provati questo vestito, solo per provare dai”  Le porse il vestito rosso, che aveva profonda scollatura sulla schiena e  delle piccole bretelline nere.
“ Osa, per una volta.” La mora guardò il vestito, era veramente bello.
“ Ma non sarei io!” Disse lasciando a malincuore il vestito all’amica. Ginny tirò fuori dall’armadio una maschera nera con dei ghirigori argentei.
“ Metti questa, è stregata, nessuno ti riconoscerà.” La fece sedere davanti allo specchio e le mise la maschera.
“ Per una sera, solo per una sera, una nuova Hermione Granger.”
La maschera da fantasma rimase sul letto.


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Una maschera nera si calò sul viso di Draco, uguale a quella di Tiger, Goyle e Blaise.  Erano indistinguibili uno dall’altro.
“ Pronti ragazzi, entreremo nella sala comune dei Grifondoro e lì butteremo le cacca bombe.” Uscirono furtivi dalla sala comune dei Serpeverde e si trovarono in mezzo alle miriadi di maschere e colori degli studenti di Howgarts che si apprestavano ad andare nella sala grande.
 
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La torre dei Grifondoro era ormai vuota, mancavano solo Hermione e Ginny. La mora stava scendendo le scale del dormitorio con una lentezza esemplare, non abituata a indossare i tacchi. La rossa invece le aveva scese correndo.
“ Forza Herm, siamo in ritardo, ci stiamo perdendo la festa!”
Finalmente la Grifondoro arrivò alla fine degli scalini e tirò un sospiro di sollievo. Stavano andando alla sala grande quando Hermione si fermò di colpo.
“ Gin, queste scarpe mi fanno troppo male.” Disse improvvisamente. In verità, oltre al dolore che sentiva anche la sensazione di disagio che la pervadeva le fece cambiare idea.
“ Risalgo un attimo nel dormitorio, mi metto delle scarpe più comode e vengo.” Si allontanò dall’amica perplessa che le urlò mentre si allontanava.
“ Non ti cambiare il vestito però!”
 
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La sala comune dei Grifondoro era nell’assoluto silenzio. Draco la osservò con un ghigno, tirando fuori le cacca bombe dal sacco dove le avevano messe. Erano riusciti a farsi dire la parola d’ordine da una ragazzina del primo anno innamorata cotta di Draco ed a eludere tutti i controlli di sorveglianza degli insegnanti che non volevano gente in giro durante la festa.
 Avevano iniziato a lanciare le cacca bombe quando una bellissima ragazza con una maschera nera scese dal dormitorio femminile.
“ Che succede qui?” Urlò portandosi una mano al naso.  Draco si avvicinò a lei, era veramente bella. Un corpicino esile che aveva adesso un abito rosso e dalla testa uscivano dei graziosi ricci. La faccia era coperta quasi interamente dalla maschera, si vedeva solo una piccola bocca carnosa e degli occhi intensi e marroni. Era sicuro di non averla mai vista prima, ma assomigliava vagamente a qualcuno di sua conoscenza.
“ Vieni con me principessa, dobbiamo correre prima che la puzza diventi insopportabile!” Le prese una mano ma lei si ritrasse.
“ Non posso correre con queste scarpe, mi fanno malissimo, volevo cambiarmele ma siete arrivati..” Malfoy la interruppe prendendola tra le braccia e portandola di sotto, intanto che i suoi compari finivano l’opera.


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Hermione non aveva ancora capito bene quello che stava succedendo quando si ritrovò tra le braccia di un completo sconosciuto. Era troppo sconcertata pure per urlare, la maschera non gli faceva capire chi era, poteva essere chiunque.  Si fermarono in un corridoio vuoto. Rimasero vari secondi a guardarsi con sguardi indagatori, finche Hermione esclamò:
“ Principe che mi ha appena distrutto la sala comune, puoi anche lasciarmi andare adesso.”
Il ragazzò la lasciò dolcemente la presa.
“ Scusami principessa, era solo uno scherzo innocente! Mi potrai mai perdonare?”
Hermione stava già per urlargli in faccia che era un cretino,stupido e idiota ma si blocco per due motivi. Uno, se la persona che aveva davanti la conosceva bene avrebbe subito capito che era lei, la maschera nascondeva la parte fisica non mentale, due per quella notte doveva essere una persona diversa.
 
Osa, per una volta.
 
“ Solo se mi condurrà alla festa mio principe.”


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Malfoy guardò stupito la ragazza, era sicuro che l’avrebbe cacciato subito. Insomma uno che appesta la tua sala comune e che ti “ rapisce” con una maschera non è esattamente una persona affidabile.Ma lei non era come tutte, si capiva subito.
“ Con piacere, mia principessa”
Le porse il braccio e lei ci posò sopra la sua leggera mano.
“ Allora, vuoi rivelarmi il tuo nome?” Le chiese avvicinando le labbra al suo orecchio. La sentì rabbrividire.
“ Devi indovinare.” Quella ragazza le piaceva sempre di più
“ Dammi almeno qualche indizio.”  La ragazza lo fisso con quei suoi penetranti occhi marroni.
“ Facciamo così, un indizio tu e un indizio io.Voglio scoprire anche io il vostro nome”  Draco le tese la mano.
“ Ci sto.”

 
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La Grifondoro si stupì di se stessa, non credeva di aver detto quelle parole, di essersi lasciata andare così, con uno sconosciuto poi! Ma aveva una voglia di continuare quell'avventura, per una volta nella sua vita, fece qualcosa di terribilmente avventato, incosciente e stupido.
“ Primo indizio: sono la persona che meno t’immagineresti sia.” Il ragazzo increspò le labbra pensieroso.
Hermione gli strinse il braccio dove aveva posata la mano.
“Tocca a te!”
“ Sono un serpe verde.” La ragazza sussulto. Un serpe verde? Stava parlando con una serpe? No, doveva andare via, subito e in fretta. Ma il suo cuore non voleva, doveva rimanere lì.
Entrarono nella sala grande. Ragnatele colavano dal soffitto e tutti tavoli erano scomparsi facendo parte a una sala da ballo.
“ Vuoi ballare, mia principessa?”
 
“ Certamente.”

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Attirò a sé quella piccola e fragile Grifondoro, e incominciarono a ballare.
“ Allora, è il tuo turno.” Le disse sorridendo appena.
“ Secondo indizio: al primo impatto molte volte non sono simpatica.” Notò sul volto della ragazza un velo di tristezza e le sorrise dolcemente, gli sembrava impossibile che quella idilliaca creatura potesse essere antipatica a qualcuno.
“ Non ti preoccupare, io ho persone che pagherebbero per vedermi morto.” Per esempio:Potter, Lenticchia e quella mezzosangue.
“ Tocca a me.” Disse pensando a cosa potesse dirle senza farle capire che era lui. Lo avrebbe sicuramente odiato, come tutti i Grifondoro.
“ Dovrò fare una cosa orribile, ma se non la faccio, perderò tutto.” Doveva uccidere Silente, e se non l’avesse fatto, Voldermort avrebbe ucciso i suoi genitori. Quel giorno era soltanto di riposo, poi sarebbe dovuto ritornare a quell’orribile impiego. Ma lui non voleva uccidere Silente, non voleva essere un assassino.
“ mi dispiace, ma se è orribile non devi farla, non è giusto.” Draco rispose di getto e se ne pentì immediatamente.
“ Il tutto in questione sono i miei genitori” Ma non voleva trascinarla nei suoi drammi, quella sera quell’essere perfetto gli aveva fatto dimenticare tutti i suoi problemi.
All’improvviso finì la musica e si udì la voce di Silente:
“ Ragazzi, spero che la festa sia piaciuta a tutti, è ora di andare a dormire.”  Draco guardò la ragazza:

“ Dimmi il tuo nome, perfavore.”

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Hermione fu tentata ma subito un pensiero le corse in mente.
 
Se sapesse chi sono veramente, non vorrebbe mai più rivedermi.
 
“ Non posso, mio principe.”
Si avvicinò a quel viso di quel ragazzo e senza esitazioni gli diede un bacio. Le sue labbra erano calde e soffici
 
Perfette
 
“ Addio mio principe, grazie per questa serata, non la scorderò.”
 
 
 
Hermione tornò la solita studiosa precisa e intelligente Hermione. Draco tornò la solita serpe. Cercò la sua principessa, tra tutti gli studenti, ma quegli occhi marroni non li ritrovò mai, anche se li parve vedere una chioma riccia famigliare vicino al suo peggior nemico, il giorno dopo.
 
  
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