What About Lily&James?
Ciao a tutti! Premetto che adoro tutta la saga di
Harry Potter scritta dalla bravissima J.K. Rowling e che il mio personaggio
preferito è Ron ^^. Tuttavia non ho intenzione di scrivere una fiction sui suoi
personaggi attuali, quanto più un ‘before’. Queste due figure, Lily e James,
che ritornano per tutta la storia e di cui si conosce così poco![Almeno per
ora...] Mi piacerebbe proprio scrivere su di loro... almeno per come me li
immagino io! E quindi... meglio divagare di meno e iniziare a scrivere al più
presto: Pronti? VIA!
[NdLy:1_ tutti i personaggi, tranne
qualche d'uno, appartengono a J.K. Rowling e alla Warner, io li prendo solo in
prestito.
2_imbarcarmi in un'epopea settenaria non
mi pare il caso...io comincio dal quinto di anno! E chi vivrà vedrà!]
-1-
Era il primo settembre alla stazione di King's
Cross, a Londra, e come al solito una fiumana di bizzarri personaggi, oltre ad
un gran numero di regolari Babbani che si trovavano lì per le ragioni più
disparate, si dirigeva verso il marciapiedi tra i binari otto e nove. Erano le
famiglie che accompagnavano i numerosissimi giovani studenti al consueto
appuntamento con l'Espresso che li avrebbe magicamente condotti in quella che
aveva la fama di essere una delle più antiche e prestigiose scuole di Magia e
Stregoneria di tutta Europa: Hogwarts!
Avanzava tra la folla, apprestandosi ad
affrontare il quinto anno oramai, anche quello che era praticamente uno degli
idoli di tutti gli studenti: James Potter. Mago da generazioni, intelligente e
impeccabile durante le lezioni quanto spiritoso e combinaguai. Oltre ad essere
un bellissimo ragazzo, i suoi corti, spettinati e nerissimi capelli,
accompagnati da un paio di occhi blu profondi e vivaci e da un fisico davvero
eccellente facevano palpitare numerosi cuori, era anche il cercatore numero uno
della scuola. Un vero asso nel Quidditch, come volava lui nessuno lo sapeva
fare. Era sconsiderato e sprezzante, come anche di parecchie tra le regole
scolastiche, ed era anche per questa ragione che nessun boccino, in nessuna
partita, gli era mai sfuggito da quando, a furor di popolo, era entrato in
squadra già al secondo anno. Sbadigliava stancamente, avanzando con il suo
carrello verso la barriera che divideva la stazione Babbana dal binario 9 e 3/4
da cui partiva l'Espresso. Stava per accelerare quando alle sua spalle, una
giovane voce famigliare, richiamò la sua attenzione.
“Non si aspettano più gli amici, James?”
domandò un ragazzo dall'aria frizzante, capelli corvini fin sotto le orecchie,
occhi scuri e sorriso sfavillante. L'idolo numero due all'interno delle mura di
Hogwarts.
Il giovane Potter si arrestò all'istante
voltandosi con un sorriso divertito e ansioso “Ma guarda un pò... Sirius! Qual
buon vento ti ha riportato qui dopo due mesi passati a gozzovigliare in Nuova
Zelanda?” domandò facendo l'occhiolino all'amico.
Questo sghignazzò un poco “Credo di
avere un bel pò di cose da raccontarti, James, durante il viaggio...” e nei
suoi occhi scuri e vividi balenò una luce scaltra e di chi la sa lunga.
L'altro annuì entusiasta, poi abbracciò
l'amico di sempre e compagno di mille e una bravata.
James Potter e Sirius Black, definirli
migliori amici era addirittura riduttivo. Il loro attaccamento e il loro
rapporto pareva quasi maniacale... Dove c'era uno stava sempre e senza
eccezione anche l'altro. Tant'è vero che persino Sirius era nella squadra di
Quidditch, ovviamente della stessa casa, quella di Grifondoro, come battitore.
Dividevano la stessa stanza ad Hogwarts e le stesse punizioni, dal momento che
erano sempre in giro a fare scherzi e infrangere regole per la disperazione del
povero e anziano custode, Mastro Mole,
che oltre ad aver quasi del tutto perduto la vista, ma non quel sesto senso che
caratterizza ogni bidello che si rispetti, stava per dire addio anche alla
ragione, da quando quei due erano giunti alla scuola. Solevano anche
trascorrere assieme ogni singola estate, alla tenuta dei Potter, in campagna, a
mettere in atto scorrerie e meditare e progettare nuovi scherzi da attuare
appena tornati ad Hogwarts, ma quell'estate non era stato così... Sirius aveva
infatti trascorse le intere vacanze in Nuova Zelanda, dove i genitori si erano
da poco trasferiti, e James non era potuto andare con lui per via di alcuni
dissapori con i genitori che lo avevano messo in punizione negandogli la
vacanza. E così avevano trascorso un'avvilente estate separati, e naturalmente
quando si erano rincontrati, con un solo sguardo, avevano già iniziato a fare
scintille.
“Ma... e Remus? E manca anche Peter...”
osservò Sirius, in procinto di attraversare, con molta nonchalance, la barriera
magica.
“Remus, è d'accordo con Silente,
arriverà tra un paio di giorni... Sai...questa notte è tutta tonda...Ho
insistito perchè potessimo accompagnarlo, e intanto allungare un pò le vacanze
-ridacchiò- ma Silente non ha voluto. Peter non saprei... l'altro giorno a
Diagon Alley mi aveva detto che ci saremmo ritrovati come ogni anno qui,
davanti alla barriera...” spiegò James alzando le spalle.
Remus Lupin e Peter Minus erano gli
altri due del quartetto di amici. Lupin era però di gran lunga più responsabile
di James e Sirius, pur essendo loro grandissimo amico. Peter era invece un
ragazzotto rubicondo e mellifluo, ma molto buono e sinceramente affezionato a
tutti loro, a James in particolare.
“Qui davanti alla solita ora?” domandò
Sirius. James annuì.
“Che imbecille... sei in ritardo di un
quarto d'ora buona... e se non ci sbrighiamo perderemo anche il treno...”
aggiunse lanciando un'occhiata rapida all'orologio che segnava le 10 e 54.
L'espresso per Hogwarts non aveva mai accumulato un secondo di ritardo, ne
aveva mai atteso dissennati ritardatari. James ammiccò come se l'idea non gli
dispiacesse per nulla, e Sirius pareva essere dello stesso parere, ma ci
pensarono gli zii di Sirius a riportarli coi piedi per terra. Attraversarono
rapidamente la barriera e, dopo aver salutato tutti quanti, si precipitarono su
per il primo vagone, rassegnati a vagare, carichi di valige, per tutto il treno
alla disperata ricerca di due posti liberi.
Fortunatamente c'era chi era stato più
previdente. Un rubicondo ragozzotto di 15 anni corse loro in contro con gli
occhi che brillavano “James! Ciao! Hei, Sirius, avevo quasi una mezza idea che
ti fermassi in Nuova Zelanda! Sono contento di vedervi... Venite con me, ho
tenuto occupato tutto uno scompartimento!” ed esplose in un sorrisone
guidandoli per qualche metro. Peter Minus, per l'appunto.
“Oh, Peter! Tu si che ci sai fare... Se
aspettavo James, mi facevo tutto il viaggio in piedi...” scherzò Sirius.
L'altro finse di offendersi “Ma senti un
pò chi parla... Non sono mica stato l'unico ad arrivare in ritardo... signor
Black dei miei stivali!”
Scherzarono per un pò e si interruppero
solo quando una mano bianca spalancò la porta dello scompartimento e una testa
rossa e due grandi occhi smeraldo fecero capolino nel piccolo scompartimento
“Uhm... tutto occupato anche qui...” mormorò la ragazza in questione
richiudendo rapidamente la porta alle sue spalle e allontanandosi decisamente
innervosita. C'erano ben tre posti liberi all'interno dello scompartimento.
James Potter non si fece sfuggire
l'occasione e balzò in piedi fino alla porta.
“James... ti prego... Non ricomincerai,
vero?” lo pregò con aria rassegnata, sapendo quello che stava per succedere,
Sirius.
L'altro ghignò divertito “Evans! Che succede?
Non sai contare, o stai solo perdendo la vista?” ironizzò lui rivolto alla
ragazzina che, in compagnia di un'amica, avanzava rapida nella direzione
opposta “Ciao Macie!” aggiunse poi salutando con un cenno l'altra ragazza, che
rispose sventolando una mano e sfoderando un sorriso.
Si girò all'istante cogliendo la sua
provocazione e rispondendo per le rime “Ma guarda, James Potter! Mi pare che
tra i due non sia certo io quella che si cela dietro due fondi di bottiglia!
Non venirmi a fare la morale sulla vista, perciò! In quanto alla matematica,
nemmeno, solo avevo l'intenzione di evitarti, per il quinto anno di fila.”
L'altro scoppiò a ridere “Ancora
risentita per quel piccolo scherzo, Evans?” poi, senza attendere risposta, si
richiuse la porta alle spalle tornando a sedere divertito.
“James... Non è che magari dovresti
darle un pò di tregua?” azzardò Sirius.
L'altro lo guardò sbalordito “Certo che
no!” si limitò a rispondere.
Lily Evans, anche lei del quinto anno
della casa di Grifondoro, era, dopo Severus Piton con di cui condivideva
assieme a Sirius il gusto, il bersaglio preferito degli scherzi di James. Cioè,
non esattamente degli scherzi, solo pareva decisamente divertito di ogni minimo
scontro verbale con lei. Lei che ce l'aveva a morte con lui dall'inizio del
primo anno, quando, alla festa di Halloween, l'aveva messa in ridicolo davanti
a tutta la scuola facendola volteggiare in aria per un buon paio di minuti con
un perfetto incantesimo ‘Wingardium Leviosa’. Anche i professori avevano
sorriso quando poi era precipitata all'interno della grossa e colorata zucca di
marzapane. Certo la replica non si era fatta aspettare, e la dolce Lily era
incredibilmente riuscita a trasfigurare James in un porcellino d'india
giustificandosi con un ‘Professoressa mi perdoni, è che sta proprio seduto
davanti a me e devo aver indirizzato male il colpo, prendendo lui al posto del
mio libro...’. Quella volta James aveva grugnito per un paio di settimane
buone.
E da lì tutto era nato. Ogni volta che
si incrociavano nei corridoi, nella sala comune, in ogni angolo e anfratto
della scuola, così come durante le lezioni -ironia della sorte avevano
addirittura scelto i medesimi corsi- non potevano evitare di incappare in un
battibecco che teneva col fiato sospeso, a contare i punti in favore dell'uno o dell'altra, quasi mezza scuola.
Sirius scoppiò a ridere, anche Peter
sorrise “Ma dai... però tutto questo è molto divertente!” dovette aggiungere.
L'altro annuì “Da morire! La Evans è uno
spasso! Ah ah ah!”
“Io trovo che sia anche molto carina...”
commentò timidamente Peter, facendosi leggermente rosso.
James e Sirius ammutolirono fissando
l'amico, poi scoppiarono in un'ennesima sonora risata “Ma sentilo! Hei, Jamie,
Peter si è dato una svegliata ed ha scoperto le ragazze...” commentò ironico
Sirius.
“No no... Peter ha scoperto le vipere,
amico mio! La Evans è l'esponente del gentil sesso che peggio lo rappresenta,
lascia che te lo dica! Meglio se non te la prendi una cotta per quella...”
consigliò ridacchiando.
Peter sbuffò “Ma io... ho solo detto di
trovarla molto carina...” protestò viste le derisioni degli amici. Si
divertirono a giocare a Spara Schiocco per tutto il viaggio rimpinzandosi di
Gelatine Tuttigusti + 1 fino a sera, quando giunsero a Hogwarts.
Nello scendere dal treno il terzetto
incrociò un'altra vecchia conoscenza, anzi, due. Con le divise di Serpeverde si
trovarono di fronte Lucius Malfoy e Severus Piton.
“Ma guarda un pò... Potter e Black, le
nostre due star...” commentò acidamente Lucius, capelli chiarissimi e colorito
ceruleo, la vocina sottile e serpentina, molto acida.
“Si, invidia bella e buona, la tua,
Malfoy...” rispose senza perdere tempo Sirius.
Intanto Piton squadrava stizzito Potter,
che odiava dagli albori del primo anno, odio che era raddoppiato quando era
entrato, al secondo, come cercatore nella squadra della sua casa mentre Severus
ne era stato escluso. Severus Piton e James Potter: la notte e il giorno, per
dirla tutta. Allegro e baldanzoso l'uno quanto introverso e oscuro l'altro. Si
lanciarono sguardi furiosi l'un l'altro, ma senza dire una parola. James Potter
non aveva la fama dell'attaccabrighe, al contrario di Sirius, che era, per
quanto quasi impossibile, più impulsivo di lui e finiva spesso per litigare,
soprattutto con il suddetto Malfoy. Ci pensò bene il giovane Guardiacaccia
Hagrid a separarli.
“Hei ragazzacci, ma che mi combinate! Vi
menate subito al primo giorno? Dai dai, verso le carrozze che mica c'hanno
voglia di aspettare voi!”
“Heilà Hagrid! Che bello rivederti!”
salutarono James, Remus e Peter, che da quando l'anno prima Rubeus Hagrid, un
ragazzone enorme, mezzogigante ma dal cuore buono, era arrivato alla scuola
avevano subito stretto amicizia con lui.
“Ma guarda un pò! Non vi avevo mica
riconosciuto, ragazzi! James, Sirius e Peter! Ma a me mi pare
che ne manca uno... dov'è Remus?” domandò guardandosi attorno.
“Oh, arriverà tra qualche giorno! Sua
madre non sta molto bene, quindi...” rispose prontamente James.
“Ah, cavolo, mi dispiace! Bè, venite a
trovarmi, nè? Quando arriva anche Remus vi offro delle caramelle mou e la
burrobirra. Ciao ragazzi! Io vado con i nuovi, qui al lago!” e si allontanò
agitando la manona verso il gruppetto di undicenni appena radunati, che si
guardavano attorno sconcertati e meravigliati.
Salirono trionfanti sulle carrozze senza
cavalli che li portarono, attraverso la notte e affiancando il bellissimo lago
nero come la pece, fino all'ingresso principale del monumentale castello, sede
della scuola. Di lì gli studenti si avviarono nella Sala Grande e, con indosso
di nuovo le loro nuove divise, si accomodarono ai tavoli delle proprie case,
pronti ad affrontare una nuova cerimonia di smistamento guidata dal famigerato
Cappello Parlante che la giovane professoressa Mc Granitt di Trasfigurazioni
aveva accomodato su uno sgabello, in attesa dell'arrivo degli allievi del primo
anno.
James sedeva tra Sirius e Peter, che
teneva un posto occupato in attesa dell'arrivo di Remus, di lì a pochi giorni,
tutto felice di essere di nuovo ad Hogwarts, luogo che per lui era sempre stato
uno spasso da viversi con i suoi amici alla scoperta del castello tra uno
scherzo e una partita a Quidditch.
Tra un riso e l'altro incrociò lo
sguardo della ragazza dirimpetto a lui: Lily Evans. Su entrambi i volti si
dipinse un'espressione di sorpresa, amara sorpresa “Tu...” sbottarono nel
medesimo istante. E ci sarebbe stato l'ennesimo battibecco se un colpo di tosse
della Mc Granitt non avesse richiamato l'attenzione degli ultimi chiacchieroni
in sala.
Il cappello iniziò la sua filastrocca.
“Oh, perfetto! Gente, sappiate che la
Evans mi vuole morto -mormorò James a mezza voce- Mi si siede di fronte a
tavola col preciso intento di farmi andare il cibo di traverso con la sua
fastidiosa presenza e farmi perire soffocato...” ridacchiò.
Lei gli scoccò un'occhiata acida “Oh,
peccato che tu abbia intuito i miei piani! In effetti la tua scomparsa è ciò
che auspico maggiormente...Ma si sa com'è, pur toppo: l'erba grama non muore
mai...”
E, sotto gli occhi rassegnati di tutta
la tavolata prese il via, a mezza voce, l'ennesimo scontro. Interrotto solo per
applaudire e festeggiare ogni qualvolta un nuovo studente si andava ad
aggiungere alla casa.
“Bene... ora che la cerimonia è finita e
avete accolto degnamente i nuovi arrivati, gradirei richiamare la vostra
attenzione...” Albus Silente, degno preside della scuola, si era alzato in
piedi e stava per dare il via all'ennesimo discorso di benvenuto. Nel
richiamare l'attenzione dei presenti il suo occhio cadde sulla bizzosa coppia
che ancora litigava al tavolo dei Grifondoro, e che immediatamente tacque.
“Perfetto! -sorrise gustando il
silenzio- Innanzitutto ben arrivati ai nuovi e ben tornati ai vecchi studenti!
Spero vivamente che possiate trascorrere un nuovo piacevole anno scolastico qui
ad Hogwarts. Per qualsiasi cosa ricordate che potete sempre rivolgervi a noi
professori, ma avrete a disposizione anche nuovi e vecchi prefetti, cui
chiedere aiuto e che faranno le nostre veci lontano dalle lezioni.” a quelle
parole i prefetti di ogni casa sorrisero a indicare la loro presenza. Mentre
Silente seguitava il suo discorso di benvenuto e buon inizio, Lily scostò la
mantella nera e il luccichio della targhetta d'orata che recitava ‘Prefetto’
richiamò l'attenzione dei vicini di tavola.
“Per Merlino... non LEI!” bisbigliò,
senza preoccuparsi troppo di non farsi sentire dall'interessata, James a
Sirius.
Lily sorrise compiaciuta “La vedremo chi
la vince quest'anno, Potter!A me non me la fai...” mormorò, per poi tornare a
rivolgere la sua attenzione al tavolo dei professori.
“... Infine -Silente proseguì- alcune
raccomandazioni, per voi del primo anno ma anche per rinfrescare la memoria a
qualche vecchia conoscenza.” il suo sguardo indugiò a lungo, da dietro gli
occhiali a mezza luna, su Sirius e James. “La Foresta Proibita è, come recita
il nome, proibita a tutti gli studenti. Vi ricordo anche che è vietato
girovagare all'esterno della scuola dopo il tramonto e anche per la scuola,
dopo una certa ora. -e di nuovo il suo sguardo, dopo una panoramica sugli
studenti, tornò a fissarsi su James e Sirius che sorridevano beati- Intendo
rammentarvi anche la puntualità alle lezioni e il rispetto per i compagni,
soprattutto quelli delle altre case, che ogni competizione che si rispetti
impone. Ultimo, ma non meno importante, è proibito fare scherzi che possano
mettere in pericolo l'integrità altrui all'interno della scuola. Mastro Mole,
con la collaborazione dei prefetti di ogni casa, contribuirà a garantire
l'ordine. Bene... dopo avervi tediato con queste regole che, ci posso giurare,
saranno messe a dura prova anche quest'anno... -inutile dirlo che non solo
Silente, ma l'intera sala rivolse la sua attenzione ai sempre più sorridenti e
compiaciuti James e Sirius- vi auguro Buon Appetito! Diamo inizio ai
banchetti!” e sui tavoli fecero capolino un'infinità di squisitezze culinarie
in abbondanza.
Terminato l'abbondante e delizioso
banchetto e una volta che tutti gli stomaci furono riempiti a dovere, in
particolare quelli di Sirius e James che parevano non toccar cibo da tutta
l'estate, tutti gli studenti si alzarono da tavola si avviarono verso le
rispettive case. Lily Evans e altri due ragazzi guidavano il numeroso gruppo di
Grifondoro.
La giovane rossa si rivolse ai nuovi
arrivati “Bene, memorizzate bene questo percorso perchè è la strada che vi
condurrà alla vostra casa. Fate particolare attenzione alle scale, che si
dilettano nel cambiare in continuazione, e memorizzate bene la parola d'ordine
che ogni volta dovrete dire alla Signora Grassa” e indicò una tronfia signora
avvolta in uno sfarzoso abito trini e merletti che sorrideva garbatamente dal
quadro alle sue spalle.
“Buona sera...” la salutò.
“Buonasera signorina Evans... parola
d'ordine...” fece di rimando questa suscitando lo stupore di alcuni tra i nuovi
arrivi, probabilmente quelli di origini babbane.
“Tiramisù!” fece con voce chiara, e la
Signora Grassa si spostò rivelando l'ingresso alla sala dei Grifondoro.
“Potete attardarvi ancora un pochino qui
in sala comune ma dopo le dieci e mezza è meglio che torniate nelle vostre
stanze. Voi del primo anno troverete già lì le vostre cose... Bene, non ho
nient'altro da dirvi se non, Buona Serata e Buon Anno scolastico!” quindi, dopo
un sorriso, si allontanò verso uno dei divani della sala comune assieme alla
sua amica.
James l'aveva fissata di sbieco per
tutto il tempo, meditando se essere rattristato o eccitato all'idea che fosse
diventata Prefetto.
“James? Come mai così assorto?” domandò
all'improvviso Sirius sventolando una mano davanti agli occhi chiari di lui.
“Eh? Oh, è che stavo pensando ad una
cosa... All'inizio credevo che, ora che la Evans è diventata prefetto, mi sarei
giocato tutto il divertimento... Ma poi -e un largo sorriso eccitato gli si
spalancò sul volto- ho pensato che prendermi gioco di lei e averla vinta ora che
è un Prefetto sarà ancora più divertente e stimolante!” spiegò eccitato
suscitando le risa dell'amico.
“Sei incredibile... ma che ne dici ora,
di dare il benvenuto alle nostre ‘matricole’?” propose.
L'altro colse al volo la proposta e si
avviò rapido verso la propria stanza “Seguimi....” e Sirius e Peter si
incamminarono dietro di lui fin nella solita cameretta, con quattro letti a
baldacchino di pesante legno agli angoli.
James aprì il suo grosso baule e ne
estrasse una scatola blu “E ora... ammirate...” fece con tono solenne
scoperchiandola ed estraendone un mantello scuro, e suntuosamente ricamato.
Sirius inarcò un sopracciglio “Oh, un
mantello molto chic! James, sembrerai un perfetto rampollo così! Peccato tu non
ne abbia uno da prestare anche a me...” commentò ironico.
“Ma va, scemo! Questo non è mica un
mantello come gli altri...” e, con un rapido gesto, si infilò il mantello sulle
spalle. I due giovani nella camera strabuzzarono gli occhi increduli allo
spettacolo che gli si presentava; d'innanzi a loro infatti, fluttuava la testa
scompigliata e sorridente di James, il suo corpo era sparito da che aveva
indossato il mantello.
Peter era incapace di spiccicare parola,
Sirius continuava a fissare il nulla sotto la testa dell'amico, stupefatto
“Questo... QUESTO è UN MANTELLO DELL'INVISIBILITà!” commentò eccitato
allungando una mano per accertarsene. Il corpo di James infatti stava proprio
lì, solo era diventato invisibile “Ma... dove l'hai trovato?”
“Bè, è stata lunga questa estate e così
ho passato un pò del mio tempo a rovistare nelle cantine della tenuta... e l'ho
trovato! Credo che nemmeno i miei genitori lo conoscessero. Da quanto ho
scoperto doveva essere appartenuto ad un mio bisnonno o cose simili, ma le
origini sono molto più antiche... ma soprattutto... Con questo potremo far
diventar matto Mole! Te lo immagini, già è mezzo cieco, con questo non ci vedrà
proprio del tutto!” e ridacchiò.
“Hai intenzione di usarlo subito?”
domandò ansioso di infilarcisi sotto.
“No... -rispose sfilandoselo e porgendolo
agli amici affinchè lo provassero- Adesso dobbiamo presentarci per bene ai
ragazzi del primo anno...”
Sirius, da sotto il mantello, prese a
frugare nel baule del ragazzo e ne estrasse qualche diavoleria, un mazzo di
carte esplosive, dolciumi non convenzionali e una marea di altre stramberie e
rovesciò tutto sul letto “Con cosa iniziamo? Se permetti ho io quel che ci
vuole...”
Frugò velocemente nel suo baule e ne
tornò con un paio di legni da ardere “Questi, amico mio, sono ScoppioFuochi... Li
ho trovati in un negozietto ben fornito di Handle Cross, la Diagon Alley
neozelandese, che farebbe invidia a Zonko...”
Ansiosi di vederne i risultati i ragazzi
scesero in sala comune e si sedettero affianco al camino acceso. Ben attento a
non farsi notare James fece scivolare uno dei ceppi legnosi affianco al camino.
Poi attesero l'ignara vittima chiacchierando come se nulla fosse e
allontanandosi, a piccoli passi verso le finestre all'altro lato della sala.
Ed ecco avanzare verso il camino un
gruppetto di ragazze del quinto anno che conoscevano bene. C'era tra loro anche
Lily e James sperò con tutto il cuore che fosse proprio lei a raccoglierlo. Ma
la Evans, tutta presa da una chiacchierata al femminile, non lo notò e fu
invece richiamata l'attenzione di Macie, la sua amica. Sirius spalancò la bocca
e gli occhi e si precipitò verso di lei. Dalla fine dell'anno precedente aveva
una bella cotta per lei e di certo non voleva usarla come tester per le loro
macchinate. Attraversò a falcate la sala, sotto gli occhi allibiti di James che
scoteva il capo timoroso che avrebbe rovinato tutto, fino a raggiungerla.
“Macie! Macie! Macie! Hei, quanto tempo!
Ancora non ci siamo salutati, ciao!” e con slancio si gettò in un abbraccio che
la fermò appena un attimo prima che potesse allungare la mano verso ciò che non
doveva essere preso da lei.
La graziosa biondina arrossì leggermente
districandosi da quell'abbraccio “Oh, S-sirius! Ciao!” rispose un pò in
imbarazzo sorridendo al compagno.
Ed ecco allora Lily chinarsi e raccogliere
lesta il ceppo ai piedi dell'amica. Sirius si trattenne a stento dal bloccarla
immobilizzato da un'occhiata ansiosa di James e così sembrava fosse proprio
Lily a dover cadere vittima del primo scherzo della banda.
Stava per infilare il ceppo nel fuoco
quando si accorse della stranezza della situazione. Sirius aveva fermato Macie
appena prima che potesse raccoglierlo, James e Peter la osservavano
ansiosamente dalla parte opposta della sala... e soprattutto: come era
possibile che ci fosse un ceppo al di fuori del camino se si trattava di un
camino magico che poteva funzionare benissimo senza mai dover ravvivare il
fuoco o aggiungere legna? Subito il suo sguardo ricadde severo su James e a
falcate attraversò la sala mollandogli in mano il legno “Mio? Sei forse
impazzita Evans? Questo va nel camino!” rispose con infinita tranquillità e con
un rapido incantesimo spostò il ceppo legnoso fin nella bocca del camino. Lily
non fece nemmeno in tempo a bloccarlo che dal fuoco sprizzarono scintille
dorate, un sibilo potente salì lungo la canna fumaria ed esplose nel cielo,
esplosione cui fecero eco almeno un'altra decina di botti che terminarono con
un fischio e liberarono una luce rossa nel cielo notturno. Sirius e James
avevano gli occhi incollati alle finestre, così come gran parte della scuola
che si era goduta lo spettacolo “Forte...” mormorò il primo.
“James Potter! Era davvero uno scherzo
idiota!” tuonò Lily infervorata.
“Già Evans! Davvero un bello scherzo!
Facendo ricadere la colpa su di me, ingegnoso!” rispose tranquillo.
Lei lo fissò sbalordita “Come?”
L'altro alzò le spalle “Ma certo! Carina
l'idea di passarmi quel giochetto così da farmi finire nei guai...” rispose
serio e Lily provò l'implacabile desiderio di cavargli gli occhi.
Senza aggiungere altro fece dietro-front
e si avviò rapida e nervosa verso la propria camera. James sfoderò un enorme
sorriso a Sirius, che non potè evitare di ricambiarlo compiaciuto, mentre mezzo
centinaio di sguardi meravigliati li fissavano, conoscendo comunque la verità
dei fatti.
“Io... io... LO DETESTO! Semplicemente
lo detesto!” sbraitò fuori di sè Lily, sfogandosi in camera con le sue due
compagne, Marissa -Macie- Fisher e Amanda Rubin. Si sedete con un balzo sul suo
letto a baldacchino stringendo le coperte con le mani, furente di rabbia.
Amy sorrise e le si sedette accanto
“Andiamo, Lily! Ammetto che certe volte James esageri, certo... Ma lo scherzo
di oggi non è stato poi così drammatico! Anzi... ha regalato agli studenti uno
spettacolo pirotecnico coi fiocchi! E a te non è successo nulla!” le mise una
mano sulla spalla.
“Ma allora non capisci? -Lily si voltò
con gli occhi lucidi per la rabbia- Non si tratta solo di questa sera, è per
tutto quanto! Tutto!” poi non aggiunse altro, si sfilò la divisa rapidamente e
si acquattò sotto le lenzuola.
“Lily...- mormorò Macie, una volta che
Amy fu addormentata, all'amica che, ne era sicura, non dormiva ancora- ...Ce
l'hai ancora con James?”
L'altra non rispose subito, si rigirò
nel letto, alla pallida luce della luna piena che filtrava dalla finestra e
sospirò “Ce l'avrò con Potter per ogni giorno della mia vita...” fece
irremovibile.
“Oh... bè... tu... dimmi, che ne pensi
invece dei suoi amici?” domandò con un filo di esitazione.
“Che ne penso? Mah... Sirius è uguale a
lui! Giusto un pò meno impertinente, almeno nei miei confronti, Peter Minus non
ne ho idea... mi da tanto l'aria di essere il cagnolino di quell'idiota! E
l'unico della combriccola a sembrare un pò più maturo degli altri è Remus.
Anzi... ora che mi ci fai pensare non si è visto oggi... strano.” rispose.
Macie rimase in silenzio. Era un
silenzio che premeva per essere rotto, che aspettava un'osservazione, una
domanda da parte della ragazza e Lily lo sapeva. Ma non disse nulla, solo
attese.
“Em... Lily?” sussurrò ancora dopo pochi
minuti.
“Siii?”
“Ecco... Sirius... tu... Bè, davvero
trovi che sia un deficiente come Potter?” l'oscurità della notte nascose alla
vista altrui il rossore che le dipingeva le guance.
“Si, stessa razza! -rispose inflessibile
la rossa, provocando una piccola delusione nell'amica- Ma con te si comporta
sempre molto bene... credo che tu abbia buone speranze, Macie!” concluse poi
con tono più allegro.
“Ma... ma che cavolo vai dicendo, Lily!
Io... io non ho mai detto che...” cercò di giustificarsi l'altra, malcelando
l'evidenza.
“Andiamo Macie! Da quanto ti conosco? Da
cinque anni, e da allora sei la mia migliore amica. Credi che non mi accorga
nemmeno dei tuoi interessi? E poi tu sei così trasparente! Non ti preoccupare,
non uscirà nulla dalla mia bocca! Però faccio il tifo per te! Chissà... magari
stando con Sirius potresti avere un grande ascendente anche su quello scemo di
un Potter...”
L'altra sorrise di gratitudine
all'amica, che era davvero la migliore si potesse desiderare e dopo averle
sussurrato un “Grazie!” si lasciò catturare dal sonno.
Intanto nel dormitorio maschile...
“Uah uah uah uah!!! Ma l'avete vista
l'espressione di Lily?” James Potter era piegato in due dalle risate e così
Sirius al suo fianco.
“Si si si!! Era a dir poco furibonda!
Però James -aggiunse cercando di riprendersi un attimo- forse hai esagerato...
sai, alla fine...”
L'altro gli scoccò un'occhiata sorpresa
“Ma cosa dici! Invece lo scherzo è riuscito perfettamente! Anzi... avevo quasi pensato
fossimo spacciati quando ti ho visto zampettare verso Macie Fisher!” e gli
scoccò un'occhiatina maliziosa.
L'altro sorrise “Ehi! Non volevo certo
che la dolce Macie si facesse del male!Al contrario di te io le rispetto le
ragazze...” sottolineò scherzoso.
James finse di offendersi “Oh, questa
poi! Anche io rispetto ogni ragazza presente in questa scuola e al di fuori! Le
ragazze non si toccano nemmeno con un fior di loto! Ma Lily Evans non credo
faccia parte della categoria, per cui non c'è nessun problema!” e scoppiò in
una risatina.
Peter gli scoccò un'occhiata bieca senza
dire nulla.
“Eh eh James! Credo che Peter non la
pensi per nulla come te...” osservò Sirius.
James lanciò un cuscino all'amico
paffuto “Oh, già! Peter si è preso una bella cotta per la nostra indisponente
streghetta!”
Peter afferrò il cuscino al volo
ridacchiando “Non... non mi sono preso una cotta... Solo la trovo dolce e
carina.”
James lo guardò allibito, trovava Lily tutto tranne che carina e soprattutto
dolce. Poi un cuscino lo colpì a tradimento.
“Guarda che solo perchè tu l'hai
designata a tua nemica giurata non significa che non sia una ragazza
interessante...” fece notare Sirius.
James inarcò un sopracciglio ma evitò di
controbattere, non aveva mai prestato attenzione da quel punto di vista alla
popolazione femminile che lo circondava, Sirius invece si era già svegliato da
un pò di tempo “Hn, tienitela pure allora...” rispose fingendosi uno di quei
latin lover che cedevano agli altri le proprie donne e ridacchiando.
“La sciamo a Peter, io preferisco
decisamente Macie...”
“Oh, si. Si è notato... sai, quel bel
sorrisone ebete che ti salta fuori sulla faccia quando la vedi...”
L'altro si finse offeso e nel giro di
pochi minuti prese il via una terribile guerra suon di cuscinate che li
coinvolse tutti e tre fino a che non crollarono stravolti sui propri letti.
Continua...
Bene! Ho finito il primo capitoletto! Mi scuso
subito per eventuali imprecisioni (Anche io sono umana!) e per gli errori che
proprio a volte mi scappano... Spero che vi sia piaciuto come inizio... Ho
grandi idee in mente ma prima di continuare vorrei sapere che cosa ne
pensate... Non è che magari, per favore, recensireste la mia fic?? Su su,
altrimenti non so come regolarmi!
Grazie a tutti quelli che l'hanno letta! A presto,
Ly