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Autore: Roxanne Potter    01/11/2011    2 recensioni
-Nessuno torna dal Regno dei Morti.- mormorai.
Un'ombra passò sul suo viso.
-Oh, ma forse per una figlia di Ade è diverso.- rise. Non era una risata innocente, di bambina. Era una risata cupa che mi fece rabbrividire, e non per il vento che continuava a sferzarmi il viso.
Scritta per Trick or treat?, la maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Prompt: "Nessuno torna dal Regno dei Morti." [PercyBianca.]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bianca di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla maratona notturna
Trick or treat?,  un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

La valle in cui ci trovavamo era spazzata dal vento, che agitava l'erba scura e faceva volare foglie giallastre intorno a noi. Bianca era in piedi davanti a me, silenziosa e completamente immobile, a parte per quei grandi occhi scuri che si guardavano intorno spaesati. Gli occhi di una bambina impaurita che ha smarrito la strada.
C'era un che di inquietante nella sua figura. Il vento le agitava i capelli corvini intorno al viso olivastro, quel viso di bambina che non sarebbe mai più mutato, ormai.
Finalmente gli occhi di Bianca si incatenarono ai miei. Sorrise, muovendo un passo lento verso di me.
Non sapevo dove mi trovavo, se si trattasse della realtà o no. Non mi rendevo conto di nulla, se non del volto infantile e sorridente di Bianca, delle parole che uscivano dalle sue labbra sottili.
-Percy. Sono tornata.
Fu tutto incredibilmente reale. Lei era davvero lì, davanti a me, mi tendeva la mano con il suo sorriso. Mi trovavo realmente in quella valle, in mezzo all'erba, e il vento che mi soffiava sul volto era tangibile. Quella era la realtà, e nell'ascoltare la voce di Bianca il mio cuore perse un battito.
-Sei davvero qui?
Non potevo crederci. Non capivo. La testa mi vorticava e pulsava, non ero sicuro di riuscire a distinguere la realtà dal sogno. Volevo serrare gli occhi, ma non ci riuscivo.
-Certo che sono qui.- mi rispose lei, avvicinandosi ancora di più. Continuava a sorridere, ma il senso di inquietudine non voleva abbandonarmi. E c'era qualcosa di strano in lei, nelle sue movenze, nello sguardo fisso su di me.
Lei è tornata!
Questo gridava una voce dentro di me. L'altra mi diceva di fermarmi, di riflettere, di non lasciarmi andare e riprendere la mia coscienza. Bianca era morta.
-Nessuno torna dal Regno dei Morti.- mormorai.
Un'ombra passò sul suo viso.
-Oh, ma forse per una figlia di Ade è diverso.- rise. Non era una risata innocente, di bambina. Era una risata cupa che mi fece rabbrividire, e non per il vento che continuava a sferzarmi il viso.
-Non sei tu. Non sei tu, Bianca, lo so. Sto sognando.- mormorai. - Tu... tu sei morta.
Bianca sgranò ancora di più gli occhi, nei quali mi parve di scorgere uno scintillio rosso che andò spandendosi. Rimasi pietrificato dall'orrore mentre sulle sue guance iniziavano a scorrere rivoli di sangue, sangue che aveva origine proprio dagli occhi.
Un incubo. Deve essere un incubo.
-Già, Percy, sono morta.- sussurrò Bianca, la voce roca e quel sangue che le chiazzava orrendamente il volto. -E sai di chi è la colpa? Tua.
Quella parola mi colpì come una sferzata al petto.
Tua. Tua. Tua. È colpa tua. Nico aveva ragione. È colpa tua.
La terra intorno a noi iniziò a tremare, dapprima leggermente, poi sempre con più violenza. C'era il rombo del terremoto, vicinissimo a noi, c'era il vento che soffiava con una potenza inaudita, e Bianca che avanzava verso di me, gli occhi spalancanti che grondavano sangue.
-È colpa tua.
Colpa tua.

-No!
Mi svegliai improvvisamente, drizzandomi a sedere. Il cuore mi rimbombava nel petto e avevo la fronte del tutto sudata. Il buio nel quale era immersa la mia stanza, per un istante, mi terrorizzò. Ma, mentre respiravo a fondo nel tentativo di recuperare il controllo, la paura che il sogno mi aveva lasciato iniziò a dileguarsi lentamente.
Rimasi immobile, le mani che stringevano la coperta e lo sguardo fisso nel buio.
Bianca.
Non era la prima volta che la sognavo. Mi era già capitato, da quando ero tornato a casa mia. Ma mai l'incubo era stato tanto vivido, quasi da sembrare realtà, mai mi aveva fatto svegliare così terrorizzato. Mai Bianca era stata tanto inquietante, mai aveva sanguinato in quel modo.
Colpa tua. È colpa tua.
Quella frase mi tormentava da quasi due mesi. La notte mi svegliavo sempre con un pungente senso di colpa. Il pensiero di Bianca era fisso nella mia mente. Non riuscivo a scacciarla in alcun modo quando, la notte, tutto intorno a me era buio e silenzio. Il pensiero di lei tornava, così come il senso di colpa. E c'era sempre lei, nei miei sogni. Nei miei incubi.
Mi lasciai ricadere sul letto, la testa che sprofondava nel cuscino. Forse per quella notte l'incubo aveva smesso di tormentarmi.
L'occhio mi cadde sulla sveglia digitale sopra il mio comodino, proprio accanto al letto. I grandi e luminosi numeri segnavano: 00. 5.
Mezzanotte e cinque. La notte di Halloween, la notte dei morti, era iniziata da cinque minuti, e il suo modo di accogliermi era stato proprio regalarmi uno degli incubi peggiori della mia vita.

*

Note: Uhm. Salve. Dunque, la mia seconda fanfiction su Percy Jackson, che bella cosa.**
Scritta, naturalmente, per la maratona horror notturna e bla bla bla. Il prompt era la striscia di dialogo "Nessuno torna dal Regno dei Morti.", l'ho fissata come un'ebete per qualche secondo prima di capire che una frase del genere poteva starci benissimo nel fandom Jacksoniano (Ignorate quella parola idiota.) in quanto "Regno dei Morti" fa pensare agli Inferi di Ade e... dopo una rapida quanto astrusa riflessione la mia mente ha partorito questa fanfiction. Si tratta di una Percy\Bianca, (Non mi bastava il Crack Potteriano, ora anche quello Jacksoniano... ehm, ignorate quel nome.) quindi lui la sogna sentendosi tormentare da una sorta di senso di colpa. Checcarini che sono insieme, eh?*w* (Ma continuerò a shippare PercyxAnnabeth fino alla morte. *Coerenza mode off.*)
A presto!

   
 
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