A
tutto reality: Come tutto ebbe inizio…
Era
ormai l’una di notte, quando anche l’ultimo
operatore
andò via.
–Ehi
Chris, tu non torni a casa? Tutti ormai sono già andati via
da un pezzo…-.
–Ehm..ho ancora del lavoro urgente da sbrigare. A domani,
Mike!- lo
liquidò un ragazzo dai capelli scuri inondati di gel. Dopo
che il collega ebbe
chiuso la porta, il ragazzo cominciò a passeggiare
nervosamente per la
stanza.
–Un
programma! No, dico: ma siamo per caso impazziti? Come diavolo faccio
io, che
finora sono stato solo l’ insulsa “spalla
destra” di Jerry, a mettere su un
programma tutto mio, così, di punto in bianco? E mi sono
rimasti soltanto due
giorni per presentare un’ idea che sia originale e
accattivante per il
programma! E’ praticamente una pazzia! Certo, se riuscissi a
portare a termine
una cosa del genere, sicuramente ci guadagnerei milioni e milioni di
dollari,
per non parlare del mio stipendio che salirebbe alle stelle. Anzi:
probabilmente, nemmeno mi servirà più quella
miseria di stipendio di cinquemila dollari
a settimana con
quello che riuscirò a guadagnare. Ma DUE SETTIMANE, anzi
cosa dico: DUE GIORNI!
E’..è… è semplicemente una follia.
Nemmeno un uomo bello, intelligente, prestante, arguto e professionale
come il
sottoscritto potrebbe mai realizzare un proprio programma in due
settimane. No,
decisamente non posso farcela. E tutto per cosa? Per concorrenza. Solo
per una
stupida, maledettissima, inadeguata concorrenza-.
*Inizio
Flashback*
–Ehi Chris, hai un momento?-.
–Cosa c’è Jake?-.
–Abbiamo
un problema. Un grosso problema.-.
–Jake, quante volte ti ho detto di non disturbarmi per cose
così
stupide? Se quell’ idiota di un elettricista non è
ancora venuto a riparare i
fari, beh allora chiamane un altro o va’ tu stesso a
ripararli ma non venire a
rompere me!-.
–No, Chris… stavolta è diverso!
E’ un problema davvero grave…-.
–E
va bene, sentiamo un po’ qual è questo problema
tanto grave! Ma ti avverto: se
è qualche altra tua idiozia, giuro che questa è
la volta che ti faccio
licenziare!-.
–Chris, gli audience stanno calando vertiginosamente: il
nostro talk show, “ Vita da celebrità”
sta perdendo quota, gli ascolti stanno
diminuendo a vista d’occhio e le statistiche lo dimostrano.
Sembra che “Vita da
celebrità” sia per essere rimpiazzato da un altro
talk show chiamato “Cacciati
& Intervistati” -.
L’operatore mostrò al malfidato amico un foglio
con dati,
grafici e percentuali varie, tutte che mostravano un notevole calo di
ascolti
nel giro di tre giorni. Chris sbiancò di
colpo e mancò poco che svenisse di punto in bianco.
–Ma questo è impossibile! Il nostro programma
ha sempre battuto tutti i record di ascolti!-.
–E invece è così Chris…ci
sono i dati che lo confermano-
confermò il direttore degli Studio di Toronto raggiungendo i
due.
–E non è finita qui purtroppo…-
continuò Jake.
–Che altro c’è da sapere?- chiese con
una punta di panico nella voce il
co-conduttore.
–Dal momento che gli ascolti sono calati tanto, anche il
nostro budget
si è ridotto parecchio. Se la situazione continua
così dovremmo presto dire
addio al nostro lavoro, agli studi, alle
celebrità…a tutto!-.
–Ehi, ehi, adesso non fare l’uccello del
malaugurio! Ci
dev’essere una soluzione, una qualunque...non possiamo
mandare all’aria il
lavoro di tutta una vita, solo perché abbiamo
della “concorrenza”!-. Passarono istanti di
silenzio.
–A patto che…- esordì dopo un
po’ il direttore.
–A patto che…?- ripeté speranzoso
Chris, stando ben attendo
a non sbilanciarsi troppo.
–Chris, c’è soltanto una
soluzione…-.
–Quale?-.
–Dobbiamo trovare qualcosa che tenga gli spettatori incollati
allo schermo.
Qualcosa di originale, accattivante, qualcosa che susciti
curiosità. Ah, senza
contare che deve avere una buona dose di pettegolezzo…-.
–Perfetto parliamone con Jerry e…-.
–No Chris. Stavolta dovrai
occuparti tu di ogni cosa: hai due settimane di tempo per trovare
un’idea che
alzi, no, che faccia arrivare alle stelle gli ascolti. Buona fortuna,
Chris
McLean: contiamo tutti su di te!-.
E detto questo andò via, subito seguito da Jake.
*Fine
Flashback*
L’uomo si lasciò andare stancamente sulla poltrona
del suo
ufficio. Guardò distrattamente l’orologio: le due
e dieci. Nonostante la tarda
ora non aveva per niente sonno e non avendo altro da fare, decise di
accendere
la tv per vedere quale programma di lontanamente interessante stessero
trasmettendo. Girò una decina di canali, dei quali la
maggior parte mandavano
in onda film vietati ai minori o comunque contenenti scene di alta
violenza.
Continuò a fare zapping per un altro paio di minuti,
finchè un programma in
particolare non catturò la sua attenzione.
Su
una spiaggia c’erano un gruppo di ragazzi seduti intorno
ad un falò ad arrostire del pesce che avevano pescato loro
stessi, mentre altri
erano intenti a raccogliere bastoncini di legno nella speranza di
ravvivare un
po’ il fuoco. Alberi, cespugli, palme e una fitta boscaglia
faceva da sfondo a
quella spiaggetta situata in chissà quale parte
dell’America. Altre telecamere
mostravano due giovani intenti ad arrampicarsi su due altissime palme
cercando
di raccogliere qualche noce di cocco per la cena.
Osservando quelle immagini, Chris si alzò lentamente dallo
schienale protendendosi in avanti, colpito da quelle immagini, mente
pian piano
un sorrisetto di soddisfazione si faceva largo sul suo viso.
–Eureka!- urlò il conduttore in preda
all’euforia e colto da
un’ispirazione improvvisa. –Perché
diavolo non ci ho pensato prima? Metterò su
un reality show dove i concorrenti
saranno bloccati su un’isola per otto lunghissime settimane:
dovranno mettere a
dura prova se stessi e i loro avversari…e naturalmente ci
sarà qualcuno, come
il sottoscritto, che tenterà in tutti i modi di
ostacolarli…chi riuscirà ad
arrivare fino alla fine si aggiudicherà il premio di un
milione di dollari!
Adesso mi manca solo un cosiddetto “braccio destro”
che mi aiuti a rendere un
vero e proprio inferno la vita di quei poveri
sciagur…ehm…dei concorrenti.
Dunque, dunque…ma dove avrò messo
l’indirizzo di quel carcere…?- si
domandò ad
alta voce (o sarebbe meglio dire delirava
) il conduttore. –Ah eccolo! Carcere
di
massima sicurezza di Toronto :
perdete ogni speranza o voi che entrate- lesse con evidente
soddisfazione
Chris. Abilmente afferrò la cornetta del telefono e
digitò il numero riportato
sul biglietto. Dopo due squilli si sentì una voce metallica
rispondere
dall’altro capo del telefono.
–Carcere di massima sicurezza di Toronto: come possiamo
esserle d’aiuto?-.
–Salve, sono Chris McLean…ma immagino lei sappia
già chi
sono io.-.
–Chris, Chris McLeane?!-.
–Si, proprio io!-.
–Uhm…mai sentito nominare!- rispose la voce dopo
aver
riflettuto se avesse mai sentito quel nome da qualcuno.
–Vabbè lasciamo perdere…- rispose
esasperato Chris togliendo
l’occasione di continuare quell’assurdo
discorso. –L’ho chiamata per chiederle se avevate
ancora da voi quel ragazzo
alto, robusto, di carnagione scura…-.
–Ah, lei si sta riferendo al cuoco del nostro carcere, per
caso? Chef Hatchett, dico bene? Sì certamente: quel tipo
metterebbe in riga
anche il più scapestrato dei delinquenti, mi creda signor
McLane. Perché me lo
chiede?-.
–Beh, si tratterebbe di un posto di lavoro nel mio
programma: mi servirebbe qualcuno che sia tosto, duro e in alcun modo
flessibile…insomma, un tipo che sappia dare del filo da
torcere ad una banda di
circa ventidue adolescenti scapestrati. Crede che possa interessargli?-.
–Interessargli? Ma lei sta scherzando, certo che gli
interesserà! Mi incaricherò io personalmente di
riferirgli la sua proposta
signor McLane. E per quanto riguarda i requisiti, stia tranquillo:
sapete come
lo soprannominiamo qui? “Il
Tritacarne”…è ancora certo di volerlo
nel suo
programma?-.
–E’ semplicemente perfetto. Grazie e buona serata.-
riattaccò mentre un ennesimo sorriso di malizia e
soddisfazione andava facendosi
largo sul viso ispido del giovane.
Due giorni dopo l’ intera troupe televisiva degli Studios si
riunì in una delle tante sale televisive.
–Allora, McLean: esponici la tua idea. Siamo tutti curiosi
di sapere cosa ti sei inventato per salvare la nostra
reputazione…-.
–Direttori, amici, colleghi, eccetera eccetera, siamo qui
riuniti per celebrare una rinascita, la nostra rinascita, come uomini e
come
membri di uno staff televisivo- esordì solenne il giovane.
Solennità che andò a
farsi benedire pochi istanti dopo. –Oh al diavolo le
formalità!-esclamò
sbattendo alcuni fogli sul tavolo. –Ragazzi la situazione
è seria: gli audience del talk show “Cacciati
&
Intervistati” sta superando tutte le barriere di ascolti,
anche le nostre come
ben saprete. Ed è proprio per questo che siamo qui: io,
Chris McLane, ho
trovato la soluzione a tutti i nostri problemi-.
I presenti si scambiarono sguardi di stupore e bisbigli, non
riuscendo a trattenere la curiosità suscitata dalle parole
del loro
collega.
–Avanti, McLean, non tenerci sulle spine!- esclamò
il
direttore anch’egli al limite della
curiosità.
–Ieri sera ci ho riflettuto a lungo, molto a lungo,
finchè
non sono stato colto da un improvviso lampo di ispirazione. Il
programma che ho
deciso di condurre sarà un reality, ma non un reality
qualunque…-.
Ancora bisbigli di incredulità misti a stupore si alzarono
dai presenti.
–Chris, ma sei impazzito? Hai idea di quel che costi mettere
su un reality?- intervenne Jerry alzandosi furioso.
–Ed è proprio qui che ti sbagli, amico
mio… per il programma
non dovremo spendere un solo dollaro. Ci serviremo dei materiali
più scadenti
di cui disponiamo, a partire dalle attrezzature fino ad arrivare alla
scenografia. Ah, naturalmente anche il cibo sarà la
più rivoltante, vomitevole,
schifosa, putrida sbobba che un essere umano abbia mai dovuto
mangiare…e ho
provveduto anche allo chef, naturalmente.-.
–Dannazione, anche lo chef! Chris siamo senza una moneta, il
nostro budget non ci consente di pagare nemmeno il più
stupido dei manovali,
senza offesa per Larry, e tu ti permetti di pagare uno chef
internazionale per
cucinare a…-.
–…una banda di adolescenti scalmanati, Jerry. E
poi non ho
mai parlato di uno chef internazionale. Chef,
fatti vedere!-.
Dalla porta fece il suo ingresso un omaccione grande e
robusto, dalla pelle scura e dallo sguardo feroce. Immediatamente
quello strano
personaggio adocchiò Jerry e veloce come un fulmine gli
scagliò un coltello da
cucina che lo evitò per un soffio. –Dunque,
dicevo…lui sarà lo chef dell’isola,
nonché la mia spalla destra e co-conduttore dello show. Il
nostro reality, o
sarebbe meglio dire il mio reality,
avrà per protagonisti ventidue ragazzi che verranno
traghettati sulla sperduta
isola di Wawanakwa dove trascorreranno le otto settimane più
lunghe e infernali
della loro vita. Avranno a che fare con prove di sport estremi che
metteranno a
repentaglio la loro stessa e patetica vita, con del disgustoso cibo che
metterebbe a rischio anche gli stomaci più
forti…-.
–Hai qualcosa contro
il mio cibo?- ringhiò lo chef già preparandosi a
cambiare i connotati a quello
cha sarebbe divenuto il suo “collega”.
–Oh, assolutamente no, Chef! Il tuo cibo è perfetto, credimi, amico mio!- gli
rispose dandogli pacche sulle spalle come si fa con un vecchio compagno
di
avventure.
–Chris, questa è l’idea più,
più…- intervenne nuovamente
Jerry.
–…più sensazionale che tu abbia mai
avuto!- completò il
direttore, sebbene non fossero le parole che l’altro avrebbe
voluto dire.
–McLean, mi complimento vivamente con te! Questo programma ha
proprio tutti i
requisiti che stavo cercando: l’idea è
accattivante, originale, suscita
curiosità, ma soprattutto… è il
progetto più demenziale
che io abbia mai sentito in tutti i miei anni di onorata
carriera. Ancora complimenti! Inutile dirti che ti sei guadagnato un
netto
aumento di stipendio, nonché la mia più completa
stima.-.
Seguirono applausi scroscianti e lacrime a più non posso per
la reputazione salvata sul “filo di un rasoio”.
–Sei un grande Chris!- si complimentò Jake.
–Chris, davvero da te non me l’aspettavo! Mi hai
piacevolmente sorpreso!- lo abbracciò Miranda, la
responsabile dei
reportage.
–Ehi, amico, hai già pensato ad un nome per il tuo
programma?-.
–A dire il vero ancora no, Scott…non ho la
più pallida idea
di che razza di nome dargli!-.
–Allora
devi sbrigarti, amico! Dai, a tutta forza, Chris!-.
A
tutta… forza ?
pensò il conduttore.
–No, non a tutta forza…ma “A
tutto reality! ”. E considerando che la
località dove si svolgerà
è la lontana e sperduta isola di Wawanakwa, questa stagione
si intitolerà “ A
tutto reality: L’Isola!”-.
–“A tutto reality: L’Isola?”
Ehi ma è un nome grandioso,
Chris! Davvero mi stai sorprendendo ogni secondo di
più!-.
–Il tuo programma da
quattro soldi non andrà da nessuna parte, McLean-
esclamò Jerry attirando
l’attenzione di tutti i presenti.
–Tu
al contrario tra poco andrai da qualche parte e non
credo che ti piacerà molto il posticino dove ho intenzione
di mandarti, amico-
minacciò Chef sollevandolo per la
collottola.
–O-ok, manteniamo la
calma… evitiamo inutili spargimenti di sangue,
eh?-.
–Lascialo andare,
Chef…credo che si ricrederà quando il nostro
programma registrerà il più alto
numero di ascolti mai visto nella storia della televisione!-.
Come Chris si aspettava, A
tutto reality: L’isola! registrò un
tale numero di ascolti da superare di
gran lunga quello di Cacciati &
Intervistati . La ditta dello stesso programma che aveva
mandato quasi in
rovina la reputazione e la fama di “Vita da
celebrità” provò anche a dar vita
ad un nuovo programma, del tutto simile a quello condotto da Chris, ma
esattamente un mese dopo il suo esordio fu denunciato per plagio.
A
tutto reality:L’isola! Ebbe
un tale successo che più del 100% degli spettatori fece
domanda per una seconda stagione del reality: migliaia furono le
e-mail, gli
sms, le lettere che i fan del programma inviarono continuamente alla
produzione
perché mandasse in onda un “sequel”
della tanto seguita Isola. E così avvenne.
Ma
questa è un’altra storia.
Fine
*Angolo dell'autrice*:
Salve a tutti, vi ricordate ancora di me, vero?^^ Sì esatto sono quella rimpiscatole della zia PiccolaEco e sono tornata con una nuova travolgente e spumeggiante one-shot su Total Drama. Si, si, lo so che dovrei continuare la mia precedente long-fic "Darkside" ma mi è venuta all'improvviso la voglia di scrivere questa one-shot! *w*
L'idea mi è venuta proprio guardando una puntata di "A tutto reality: Azione!"...la stavo guardando e d'un tratto mi sono chiesta: "Chissà come sia nato A tutto reality!" e da lì KABOOM, la folgorazione. Alla fine questo è stato il risultato! [Quante volte dovrò ripetervi di non fidarvi della zietta quando sta per mettere mano ad una nuova fanfiction? v.v]. Bene detto questo che altro aggiungere...come sempre spero che recensiate in tanti perchè mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensiate di questa piccola ff, anche se non vi è piaciuta o avete riscontrato delle incongruenze, fatemelo sapere comunque: provvederò a rimediare il prima possibile! ;)
Vi aspetto numerosi, non fatemi attendere troppo, eh! xD
Con molto affetto, vostra
PiccolaEco