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Autore: 365feelings    01/11/2011    2 recensioni
«Questo è troppo Candice. Mi sei piombato in casa e l‘ho accettato. Ti sei messo a parlare e ho accettato pure questo. Mi hai raccontato una storia assurda su streghe, grimori e magie e non ho fatto una piega. Mi hai chiesto di aiutarti a cercare la tua padrona e il suo grimorio e l‘ho fatto e per riuscirci ho pure tramortito quella vecchia megera che abita in questo sgabuzzino. Ora mi chiedi e di fare un abracadabra! No, è troppo Candice. È assurdo. È folle! Io sono folle ad averti seguito invece di chiamare la protezione animali!»
Scritta per Trick or treat?, la maratona organizzata dal « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nome autrice: KumaCla
Titolo storia: Di zucche, grimori e gatti parlanti
Prompts: «Quella zucca si è mossa!», Il grimorio ritrovato
Warnings: OneShot - Sovrannaturale
Note: Questa storia partecipa alla maratona notturna Trick or treat?,  un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

 

 
«Quella zucca si è mossa!»
«Candice, sei un gatto parlante. Una zucca che si muove, a confronto, è quasi normale».
Il felino soffia stizzito e guarda con i suoi grandi occhi ambrati l’ortaggio arancione apparentemente immobile, ma non appena si volta lo sente muoversi nuovamente.
«Ecco, l‘ha fatto di nuovo!»
«Candice smettila di perdere tempo e dammi una mano. Non siamo qui per trovare il gri-coso della tua padrona?»
«Grimorio, Friedrich, si dice grimorio e la zucca…»
«… e la zucca si è mossa. Sì va bene, ora vieni qui e vedi se riesci a salire su quello scaffale» termina la frase il ragazzo, indicando la struttura lignea infissa alla parete scrostata, almeno un metro sopra la sua zazzera castana.
Candice sospira e balza prima sulla spalla di Friedrich e poi su una delle mensole dello scaffale, atterrando su un vecchio tomo con aria schizzinosa. Continua con agilità la sua missione fino a quando non trova il libro di incantesimi che cercava ormai da anni e lo spinge verso il ragazzo con una grande sforzo.
«Il grimorio...merda!...ritrovato» è tutto ciò che riesce a dire Friedrich mentre tra le braccia tiene il libro che gli sembra pesare tonnellate.
«Ma di cosa è fatto?!» chiede dopo averlo appoggiato a terra e aver recuperato il fiato.
«Pelle di drago, cuoio e pergamena. Pesa così tanto a causa di un incantesimo di protezione. Solo la strega che lo ha lanciato riesce a trasportarlo. Così non c‘è pericolo che qualcun altro lo prenda.
Sai, tra di loro, le streghe sono solite rubarsi i grimori» spiega Cadice con aria compunta.

«Potevi anche dirmelo» ribatte Friedrich con una smorfia sedendosi a terra tra la polvere e le ragnatele.
Accanto a lui la zucca si muove e questa volta se ne accorge anche lui.
«Ora mi credi?» chiede il gatto andando ad ispezionare l’ortaggio arancione.
Lo scuote con una zampa nera, lo annusa, lo lecca.
«Jezebell!» miagola con felicità.
Friedrich incuriosito si avvicina alla zucca e la prende in mano, osservandola attentamente, capovolgendola incuriosito.
«Stai attento!»
«Come fa la tua padrona a essere una zucca?» chiede perplesso.
«Magia ovvio! Bisogna fare un contro incantesimo. E subito!»
«Prego, fai pure».
«Io non posso fare un bel nulla. Sono un gatto, idiota! Devi farlo tu».
«Spero tu stia scherzando».
«Ho il muso di uno che scherza?»
«Questo è troppo Candice. Mi sei piombato in casa e l‘ho accettato. Ti sei messo a parlare e ho accettato pure questo. Mi hai raccontato una storia assurda su streghe, grimori e magie e non ho fatto una piega. Mi hai chiesto di aiutarti a cercare la tua padrona e il suo grimorio e l‘ho fatto e per riuscirci ho pure tramortito quella vecchia megera che abita in questo sgabuzzino. Ora mi chiedi e di fare un abracadabra! No, è troppo Candice. È assurdo. È folle! Io sono folle ad averti seguito invece di chiamare la protezione animali!»
«Bene, ora che hai finito la tua crisi isterica da femminuccia possiamo anche iniziare» commenta il gatto dopo aver ascoltato in silenzio limandosi un’unghia.
Friedrich lo guarda sconvolto, passandosi una mano sul bel volto giovane e chiedendosi cosa ha mai fatto di male per meritarsi una simile, assurda situazione. Sono pazzo, pensa.
«Ripeti ciò che dico io e bada bene a non sbagliare neanche una parola».
«Non sono un mago!»
«Un briciolo di magia devi pur averlo se riesci a capire cosa sto dicendo. Forse una nonna o una bisnonna. Qualche parente bislacco in famiglia?»
«Effettivamente c‘è nonna Helga che non ci sta molto con la testa…ma no, ora non mi convincerai di essere un mago!»
«Come vuoi. Ora ripeti con me» conclude seccamente il gatto, miagolando delle parole strane in una lingua sconosciuta.
Friedrich obbedisce; tanto non hai nulla da perdere, si dice nel tentativo di motivare la sua follia. Mentre gorgoglia il contro incantesimo si sente un grande idiota e ringrazia che, oltre a un felino parlante, non ci sia nessuno a sentirlo.
«Non succede niente» commenta dopo poco, quando Candice ha smesso di miagolare.
Ma come lo dice la zucca ricomincia a muoversi e sbuffare; scintille arancioni si spargono nell’aria e sfrigolano come olio sul fuoco.
Friedrich osserva con occhi sbarrati cercando di convincersi che no, non è stato lui a causare tutto quello.
In un sonoro sbuffo e una nuvola di vapore una giovane, completamente nuda, compare al posto della zucca.
«Jezebell!»
«Candice!»
Famiglio e strega si abbracciano, lieti di essersi ricongiunti dopo tanto tempo.
«E tu chi sei?» chiede Jezebell, per nulla preoccupata della sua nudità.
«Lui è Friedrich un umano con un briciolo di magia che mi ha aiutato a trovarti. Lì c‘è il tuo grimorio».
«Piacere di conoscerti Friedrich» saluta la strega raccogliendo da terra, come se nulla fosse, il suo libro di incantesimi.
«Bè, che hai da guardare?»
Friedrich deglutisce a vuoto e sgrana gli occhi azzurri, poi arrossisce e distoglie lo sguardo - la pelle di Jezebell dà l'idea di essere morbida e vellutata.
Una vecchia megera, come quella stordita poco fa, un’arpia dal naso adunco e la gobba: ecco chi credeva di trovare. Non una giovane e bella ragazza dai lunghi capelli biondi, gli occhi neri e le labbra rosse come frutti estivi.
«Allora?»
«Eh?! Oh, sì! Piacere!»
Jezebell lo fissa con sguardo perplesso, ma poi scrolla le spalle scoperte.
«Dove abiti?»
«Nella casa in fondo alla strada» risponde Candice per lui «Un‘adorabile e tranquilla abitazione con giardino».
«Andrà bene» conclude Jezebell uscendo dallo stanzino ammuffito a scavalcando il corpo della vecchia strega che l’aveva tenuta con sé per ben tre anni.
«Allora, che aspetti Friedrich? Vuoi venire?»
«Dove?»
«A casa tua, ovvio no».

 

  

   
 
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