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Autore: thinias    02/11/2011    5 recensioni
Cosa succede nel momento in cui per la prima volta Sam sviene a ha le prime visioni della gabbia, Dean corre verso di lui ma non riesce a farlo rinvenire.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione
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In The Dark
 
Titolo Fan Fiction: In The Dark
Autore: Thinias
Pairings: nessuno
Rating: R
Personaggi: Sam Winchester, Dean Winchester
Warning: angst, introspettivo

Conteggio parole: 772
Timeline: sesta stagione fine episodio 6x13
Spoiler: 6 sestagione
Disclaimer: i protagonisti sono persone reali, non mi appartengono, questa è una storia di pura invenzione, l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
Note: ci hanno fatto vedere poco del viaggio di Sam verso la Gabbia e di cosa è successo nella sua mente durante quel viaggio, in parte io me lo sono immaginato così.
Trama: Sam cade a terra vicino a Dean, preso dalle convulsioni dopo aver grattato il muro che Death ha messo tra lui e i suoi ricordi e che gli ha detto esplicitamente di non  grattare.
 
 
Una forte esplosione, un lampo di luce e poi buio. Solo un buio pesante e senza suoni in cui sprofondare, sentendo l’eco di un dolore, non il dolore vero e proprio, più che altro il ricordo di una sensazione, anch’essa risucchiata dal buio.
Ad un tratto una voce, disperata, sente che lo chiama. Vorrebbe raggiungerla, sente che dovrebbe farlo, ma nel buio non riesce ad orientarsi. Non riesce a capire da dove provenga quel richiamo, ma sente chiaramente la sua disperazione.
 
Si sente perso, quel grido, la voce che urla il suo nome…ma è il suo nome?
Pensa di si, non ne è sicuro.
Ne sente la familiarità, ma non se ne ricorda, non ricorda più da quanto nessuno lo pronuncia, sembra passato così tanto eppure il tempo sembra fermo, statico, immobile.
Da quanto è li?
Non lo sa.
Le sensazioni sono strane, è come galleggiare nel nulla, tutto si perde nel buio.
 
La testa gli sembra leggera, ma in realtà tutta la sensazione della sua fisicità è strana. Si lascia andare e, pur sapendo che non si sta muovendo, gli sembra di fluttuare in un buio ancora più profondo, più scuro, più ovattato.
Ancora quella voce che continua a chiamarlo, continua a gridare disperata.
E se non se ne preoccupasse?
Infondo non sta male, non sente dolore, non sente stanchezza, non sente nulla.
 
Non può essere così male continuare a fluttuare per sempre, il buio lo avvolge e lo accoglie racchiudendolo in un abbraccio.
Non sa perché, ma sente che se uscirà dal buio non sarà bello, sentirà di nuovo dolore e disperazione, dopotutto pensa che non ne valga la pena.
 
Di nuovo quella voce che lo chiama.
Non riesce a far finta di niente, la disperazione che trasuda da ogni sillaba.
Eppure non vorrebbe ascoltare, vorrebbe fregarsene e continuare a farsi cullare dal buio.
Qualcosa sta cambiando, lo percepisce.
Tutto precipita velocemente, si sente tirare verso il basso o almeno così gli sembra.
La forza che lo tira affonda le dita ossute nel suo braccio e lo strattona, cerca di liberarsi, ma pare che sia impossibile resistere.
 
Ora non è più sicuro che sia un bene restare lì.
Sente crescere la paura, cerca di divincolarsi di resistere a quello che lo sta trascinando verso il basso, ma è troppo forte, non riesce a resistergli.
Ancora quel grido. Ancora il suo nome.
 
SAM...
 
Ora lo sa, ora sa chi è.
Ora sa che deve seguire la voce, che quella voce lo poterà verso la salvezza.
Il buio si chiude ancora di più intorno a lui come a volerlo trattenere, ancora quella forza che lo tira verso il basso.
 
SAM...
 
 La voce che lo chiama si fa frenetica, urgente.
Come una luce nel buio, come una mano tesa verso di lui, la insegue, la afferra e sa che lo porterà in salvo.
È una dura lotta.
Il buio e la forza che si racchiude in esso, l’entità che lo vuole prendere, è forte. La lotta è impari non sa se ce la farà.
 
SAM...SAMMY…
 
Si sente afferrare da quella voce.
Due mani forti lo stringono a sé e lo trascinano in alto.
L’entità che cercava di portarlo verso il basso perde sempre di più la presa su di lui.
Si aggrappa alle braccia che lo trascinano verso l’alto come un naufrago che ha trovato la salvezza.
 
Sam…
 
La voce si fa dolce, può quasi sentire la forza che racchiude.
La afferra.
È la sua ancora di salvezza ora lo sa.
No, lo ha sempre saputo.
Il buio intorno a lui si fa meno scuro, tonalità di grigio sempre più chiare lo circondano.
Si sente al sicuro, ora sa che la direzione è quella giusta. La voce lo guida, lo tiene stretto nel suo abbraccio.
 
Sammy…
 
Si lascia trasportare e più sale e più sente il dolore fisico, si riacutizza, ma va bene.
Il dolore è nella sua testa, ora lo sa.
Ora ricorda.
Tonalità di verde.
Un verde che conosce bene. Che lo rassicura.
Sa che lo proteggerà da tutto e da tutti o che almeno ci proverà.
Sa che sarà al sicuro.
 
Sammy…
 
Apre gli occhi e si specchia in quel verde.
Riesce a vedere l’attimo in cui, nel verde degli occhi di suo fratello, la disperazione si trasforma in sollievo ed è subito sostituito dalla preoccupazione.
“Sammy sei con me?”
 
Il dolore alla testa è forte. Ha perfino le vertigini.
Ma stinge i denti.
È sdraiato sul pavimento e cerca di alzarsi sui gomiti.
“Ora stò bene Dean, è passata…”.
“Credevo di averti perso di nuovo Sam”.
“Mi ero perso, ma grazie a te ho trovato la strada per tornare”.


N.d.A.

ringrazio tutti quelli che hanno avuto la voglia e la pazienza di leggerla, se vorrete lasciare un commento per farmi sapere cosa la mia on-shot è riuscita a trasmettervi, ve ne sarò grata! alla prossima.

twitter: @simogiuli
   
 
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