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Autore: Viki_chan    02/11/2011    8 recensioni
Harry ha deciso di fare una sorpresa a Ginny, e per questo ha (quasi) rischiato la vita.
Hermione non è pratica con i vasetti di marmellata, ma fa un caffè buonissimo.
E Ginny? Beh, lei è la festeggiata.
[Per Lights, buon Birthday-A!]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'All we need is Harmony'
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Per Lights.
Per il suo Birthday-A.
Per tutto quello che ha fatto e fa per me, per Cercando chi dà la roba alla Rowling, per le altre Auror.
Per i suoi commenti positivi sotto i miei stati un po' malinconici un po' OT dalla solita Vik.
Per i suoi "va tutto bene?".
Per il suo modo di farmi sentire importante sempre.
Per tutte le volte che mi voleva picchiare per qualche capitolo di SD troppo cattivo.
Per tutto, veramente.
Sorellona, confidente, Capitano (o Generale, insomma, hai capito), amica.
Buon Birthday-A Lights!





Buon Compleanno
Ginny!


Ed è in certi sguardi che s'intravede l'infinito.
(Franco Battiato)



“Volevi uccidermi, per caso?”
“E tu? Mi hai fatto prendere un colpo.”
Due voci concitate provenivano dal corridoio, accompagnate da un acre odore di bruciato.
Mi alzai dal letto, percorsi la distanza che mi separava dalla porta in punta di piedi.
“Mi hai incendiato i capelli!”
“E' qualche giorno che vorrei dirti che è ora di tagliarli, quale occasione migliore, no?” Hermione cercò di rimanere seria, ma alla fine della frase le scappò una risatina. “Ad ogni modo, cosa ti porta in casa mia all'alba?”
“Sono le sette, in realtà. E poi oggi è il compleanno di Ginny, Molly mi ha avvisato che è stata da te questa notte. Voglio prepararle la colazione.”
“E' una bellissima idea, Harry. Vuoi una mano?”
Un colpo di bacchetta e le luci della cucina si accesero. Harry entrò subito dopo Hermione e socchiuse la porta.
Sorrisi passando per il corridoio, iniziando a spiarli dai pochi centimetri di aria che univano ancora le due stanze.
“Allora, che avevi in mente?” chiese lei prendendo un elastico che aveva al polso e facendosi una alta coda di cavallo.
Harry estrasse metodicamente tutte le confezioni che aveva nella borsa.
“Emm.. Pane tostato con burro e marmellata di arance, bacon, uova strapazzate.”
“Che ne dici se prima facciamo un bel caffè per noi due?”
Hermione si stiracchiò, tirò fuori una moka dal pensile accanto alla finestra. La cucina era molto piccola e per farla passare Harry si sedette sul bancone.
“E quella?”
“E' una moka. Me l'hanno portata i miei genitori dal loro ultimo viaggio in Italia.”
Harry si sporse, prese la caldaia della moka, se la girò un po' tra le mani.
“Il caffè italiano è poco e amaro.”
“Come fai a sapere che non ti piace se non l'hai mai assaggiato?” commentò Hermione prendendogli il pezzo dalle mani.
Harry la guardò ancora un istante con uno sguardo poco convinto, poi sorrise.
Forse ero l'unica in quella casa a vedere qualcosa di sbagliato in quelle parole, qualcosa di pericoloso.
Tutto sommato, pensai mentre Hermione caricava la moka e la metteva sul fuoco sotto lo sguardo attento del mio ragazzo, era la domanda che mi ponevo ogni volta che mi trovavo davanti ad una situazione del genere.
Una di quelle situazioni da Harry e Hermione.
Come avevano capito di non piacersi, se non si erano mai assaggiati?
“Quando è pronto?”
La voce di Harry mi risvegliò dai miei pensieri.
“Un po' di pazienza, sta iniziando a borbottare.”
“Intanto metto sull'altro fuoco le uova e il bacon.”
Harry si alzò, iniziò a muoversi.
Spazi angusti, sfiorarsi di corpi.
Sembrava ballassero.
Un passo avanti, uno indietro.
Sfrigolare di pancetta, profumo di caffè.
“Signor Potter, il suo caffè.”
Harry guardò la tazza un istante, sorrise.
“L'averlo messo in una tazza da caffè americano non me lo farà piacere di più.”
“Controlla il bacon, che si brucia. E poi questa tazza con su l'ippogrifo l'ho comprata apposta per te.”
Sorrisi complici, altro sfiorarsi.
Harry portò la tazza alla bocca, bevve un sorso.
“Non è così male, in effetti.” commentò meritandosi un buffetto sulla nuca.
Appunto.
Se solo l'avesse assaggiata...
Strinsi i pugni.
Era il mio compleanno, erano solo mie paranoie.
Eppure, Harry e Hermione...
Una macchina perfetta.
Per qualche minuto si persero nelle loro attività.
Passo avanti, passo indietro.
Permesso, passa pure.
Mentre Harry impiattava uova e bacon, Hermione estrasse il pane dal tostapane, si mise ad imburrarlo e iniziò a litigare con il vasetto di marmellata.
“Non si apre?”
Hermione rispose con un mugugno.
POP!
La scena si tinse di arancio.
La sostanza collosa investì Hermione in pieno, lasciandola stupefatta.
Harry la guardò preoccupato un istante, poi scoppiò a ridere.
“Non ridere, Harry. Non ridere.”
Di nuovo seria poi, di nuovo, un sorriso scappò dalle sue labbra.
Prese un po' di marmellata con la mano, la spalmò sulla bocca ad Harry.
Passo avanti, passo indietro.
La lotta si protrasse finchè la marmellata ricoprì completamente loro, la cucina, la colazione.
La mia colazione.
Avevano entrambi il fiatone, quando si fermarono.
Hermione si mordicchiò il labbro, preoccupata.
Forse stava finalmente pensando al disastro che avrebbe dovuto pulire.
Anche Harry era preoccupato.
Come al solito.
Specchio uno dell'altra.
Stesse emozioni, stessi pensieri.
Harry si fece serio, si avvicinò a lei, troppo lentamente per i miei gusti.
Più vicino, ancora più vicino.
Ogni parte del mio corpo urlava.
Dovevo muovermi.
Dovevo mettermi in mezzo, al solito.
Prendere la mano di Harry, richiamare l'attenzione di Hermione.
Eppure ero immobile.
Le labbra di Harry si schiusero ad un centimetro dal suo volto.
Il tempo sembrava scorrere a rallentatore.
Poi..
Tirò fuori la lingua, le leccò la guancia.
Hermione strizzò gli occhi.
“Dai, Harry, che schifo. Vieni qui!”
Lo strattonò per la maglia, vi si pulì la guancia.
Mentre lo faceva, Harry la osservava inerme.
Nello sguardo, solo per un istante, vidi ogni mio incubo realizzato.
L'aveva assaggiata, gli era piaciuta.
Chissà se Hermione per Harry sapeva di marmellata di arance.
Aspra eppure deliziosa.
Immancabile all'inizio di ogni giornata.
Quando Hermione si concentrò di nuovo su di lui, Harry aveva già cambiato sguardo.
In quell'istante ritrovai la forza.
Presi un respiro, distolsi gli occhi dall'ennesimo sguardo complice, dal “oh Harry” che Hermione si lasciò teneramente sfuggire dalle labbra.
Cercai con ogni fibra del mio corpo di sorridere.
Era il mio compleanno, la mia festa.
Misi una mano sulla maniglia della porta che mi aveva diviso da loro per quasi mezz'ora.
“Buon compleanno Ginny!” esclamarono entrambi.





   
 
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