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Autore: marguerite_murcielago    02/11/2011    1 recensioni
[Francia/Prussia] [9. Dark]
Mandò giù anche l’ultimo groppo di dolore ed incredulità, poggiando la nuca sul legno: vedeva residui di lacrime ancora attorti tra le ciglia finissime.
Genere: Dark, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Mille e una notte'
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Old friend, why are you so shy? 

But I couldn't stay away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my face,
And that you'd be reminded that for me it isn't over,
                                             

Lui era il Magnifico, il Sublime, il Divino Prussia, non una Nazione qualunque; non una Nazione.
Il telefono continuava a squillare e lui non rispondeva, seduto a terra, le spalle poggiate al mobiletto.
Sapeva già cosa volevano: forse era suo fratello, che non si era ancora rassegnato, o Spagna, o ancora Italia; non che gli interessasse chi chiamava, era ovvio. Gli dava fastidio che volessero ripetergli le stesse cose, le stesse parole spaventosamente vere e prive di significato.
Ma forse, forse era qualcun altro con una buona notizia.
Mandò giù anche l’ultimo groppo di dolore ed incredulità, poggiando la nuca sul legno: vedeva residui di lacrime ancora attorti tra le ciglia finissime.

I wish nothing but the best for you, too,
Don't forget me, I beg,

Era orrendo provare più paura che dolore.
Il prussiano chiuse gli occhi, strizzò le palpebre, ripetendo a fior di labbra il suo nome e il suo intero essere: perfetto, sì, era perfetto. Non doveva temere la morte. Non doveva temere la Russia. Allora perché tremava?
« Oh, Gilbert.»
Una nota delicatissima di profumo, il fantasma di un tocco sul suo viso.
« Come sei stupido, Francis.» sussurrò Prussia, socchiudendo le palpebre; le pallide labbra di Francis si curvarono nel fantasma di un sorriso rassicurante. Il telefono non suonava più, o lui non era più in grado di udirlo.
« Non me l’aspettavo. Tu fidati, non ti accadrà niente.» rispose il francese, posandogli le mani sulle spalle.
Prussia scoppiò a piangere, portandosi i pugni davanti al volto, senza lacrime.

You know how the time flies,
Only yesterday was the time of our lives,
We were born and raised in a summer haze,
Bound by the surprise of our glory days,

Le gambe gli dolevano, dovevano essere passate ore.
Francia gli si era seduto accanto, con i capelli incatramati, la pelle tesa sulle ossa, gli occhi neri come il carbone. Le loro spalle quasi si sfioravano, ma il calore che doveva arrivare da lui si estingueva in qualche altro mondo; Prussia aveva paura di lui: era quasi il feticcio di Russia.
« Morirò.»
Il fantasma di Francia lo guardò tristemente, lui o la parola che aleggiava nell’aria buia della stanza.

Nothing compares,
No worries or cares,
Regrets and mistakes, they're memories made,

Stava impazzendo di paura.
Sarebbe diventato come Francia, che l’aveva salvato da morte certa, un insieme di muscoli e pelle e ossa mal amalgamati, dopo che gli avessero spremuto via dal cuore tutto il sangue, tutta la vita? Lo stesso Francia se ne era andato, lasciando dietro di sé un vago profumo fruttato e l’orrore dilagante nel corpo vivo di Prussia.

   
 
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