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Autore: lispeth_    02/11/2011    3 recensioni
Tutto ciò che voleva era cambiare la sua vita, ricominciare da capo e smetterla di farsi problemi per il giudizio della gente della sua città. Non voleva crescere nonostante tutti la definissero troppo immatura. Perchè non reclamare la giovinezza per sempre?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quelle due parole risvegliarono l’animo assente di Katerine.
Come si permetteva di giudicare la sua vita? Ne conosceva i particolari per parlare in modo così chiaro?
La rabbia cominciò a percorrere il suo corpo come una scarica elettrica. Ora era lungo il suo braccio. Ora prudeva nella gamba destra. Le labbra erano paralizzate a quella rivelazione totalmente sbagliata.
“Ragazzina immatura” avevano ripetuto quelle labbra contornate da una barbetta appena accennata. E ancora una volta quelle parole fecero tremare Kate, quasi dalla paura che fossero la verità.  Si stava trattenendo di urlare con tutto il fiato che aveva in gola ma lo sforzo aumentava le lacrime che premevano sugli angoli degli occhi.
Michael non conosceva nulla della sua vita, non poteva conoscerne niente siccome si erano parlati per una settimana. Non era abbastanza tempo per raccontare un’intera vita, vent’anni non erano poi così pochi.
Nonostante tutto però quelle parole continuavano a comparire nella sua mente come un segnale luminoso a neon che veniva posizionato fuori dai negozi. Si passò una mano sulla fronte per paura che quella evidenza fosse segnata in qualche posto visibile del suo corpo. Intravide i graffi sul suo polso e lungo tutto il braccio. Sembrava che avesse lottato contro un animale furioso. Invece erano i segni della sua lotta contro la vita, che aveva deciso di rigettarla come una parassita inutile. Lei però non voleva andarsene, voleva lottare fino allo stremo delle sue forze con la speranza di raggiungere il suo unico obbiettivo: quello di essere una persona normale come tutti. Reclamava la normalità ogni giorno mentre gli altri cercavano solamente di uscirne.
“Ti sbagli” disse convinta delle sue parole. I suoi occhi ardevano dalla rabbia e puntarono direttamente quelli di Michael che indietreggiò leggermente quasi come se ne fosse spaventato.  Quell’effetto però svanì in un attimo, mancava qualcosa che mantenesse viva quella fiamma.
Kate si ricordava come una volta quegli occhi la facessero stare meglio, quel miscuglio di oro e cioccolato riuscivano immediatamente a farle capire quale fosse il suo posto. Tutto si ordinava quando Michael una volta la guardava.
Ma i suoi occhi erano cambiati. Il colore era lo stesso, ma il calore era scomparso sopraffatto dal ghiaccio. Puro ghiaccio che riusciva ad immobilizzarla dalla paura.
Le cose erano cambiate. Loro erano cambiati troppo da guardarsi allo stesso modo come la prima volta.
“No, sei solamente tu che hai paura della verità” disse Michael alzando la voce in modo che tutte le persone del locale potessero sentirlo. Alcuni sguardi si voltarono a guardare le guance appena arrosate di Kate, mentre lei cercava invano di lottare contro la sua paura più grande: l’umiliazione pubblica. Non c’era assolutamente niente che poteva fare per evitare quel giudizio pubblico. Occhi di sconosciuti la scrutavano da cima a fondo facendosi un’idea sbagliata o forse anche troppo giusta di quello che avevano davanti agli occhi.
Che cosa vedevano? Che cosa pensavano di lei?
Katherine non sopportava quegli sguardi sconosciuti, non sopportava il modo in cui premevano sulla sua pelle.
Le lacrime  cominciarono ad uscire, la resistenza aveva cessato di provarci e lasciò scorrere senza freno tutta quella rabbia repressa, raggiunse perfino il collo latteo  e privo di imperfezioni di Kate.
Pianse, senza alcun freno sapendo che quelle parole dette da Michael erano vere in parte e se ne vergognava. Si vergognava di non essere ancora del tutto cresciuta, di desiderare ancora cose che alla sua età non dovevano nemmeno interessarle.
Quando mai sarebbe cresciuta?
Perché doveva per forza farlo, in fondo tutti desideravano rimanere giovani per sempre.  La moda era incentrata sui vampiri: quelle pelli insensibili al freddo, al dolore e ad ogni tipo di sentimento che un corpo umano potesse provare.
L’eternità comunque non faceva per lei. Kate desiderava solamente andarsene per sempre da quel posto. Cambiare volti che vedeva ogni giorno alla fermata dell’autobus. Voleva immergersi nel mondo della solitudine, rischiando di finire in un mondo di puri giudizi esteriori.
Ma in fondo era meglio rimanere ad essere umiliata dal suo ex ragazzo oppure andarsene e ricominciare da capo?
Aveva bisogno di una nuova vita, qualcosa di apparentemente felice rispetto alla sua situazione attuale.

 

******


E così partì. Piegò il cappello di lana sugli occhi. I suoi orecchini tentennarono al vento nel momento in cui Katerine si voltò per salutare per sempre la sua città natale.
Tre giorni dopo morì a causa di un incidente aereo. E senza volerlo rimase giovane per sempre.  

  
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