Videogiochi > Final Fantasy VII
Ricorda la storia  |      
Autore: Anneth    04/07/2006    2 recensioni
ed ecco alla mia terza FF. ci ho messo un pò a farmi venire l'ispirazione. Dunque, devo premettere che non è stato facile, dato che non ho mai giocato a FF7, ma ho fatto solo da spettatrice in alcuni spezzoni (fra cui la morte di Aeris). Spero vi piaccia
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cloud Strife
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Silenziosi i passi si muovevano lungo la bianca spiaggia...

Il biancore degli alberi e dei resti di qeull'antica città facevano sembrare ancora più eterea la scura figura che, con lenti ma sicuri passi, si avvicinava alla riva.

Nulla e nessuno sarebbe venuto a disturbarlo, in quel luogo dimenticato da tutti, meno che da lui e gli altri…

Per tutti loro, quel luogo aveva un significato. Una profonda tristezza li avvolgeva solo al ricordarne il nome. Ma sapevano che, per quanto potessero non parlarne, quel luogo era sempre nel loro cuore.

Questi erano i pensieri del giovane che si era fermato ad osservare le placide acque del piccolo lago. Nessuna parola uscì da quelle labbra serrate, mentre finiva di muovere i propri passi che lo separavano dall’acqua.

Con calme movenze, si sedette sulla riva, senza smettere d’osservare il lago. Le punte degli stivali erano appena bagnati dalle piccole onde.

Mille pensieri affollavano la testa del ragazzo, dal cui volto non si riusciva a distinguere alcuna emozione.

Gl’occhi azzurri come il ghiaccio non riuscivano a distogliersi da un punto ben preciso di quel lago dianzi a lui.

Gli eventi, le avventure, i viaggi… tutto lo riportava li, come un richiamo irresistibile. O forse era lui stesso che, per quanto poteva combattere  e vivere, non voleva negarsi il ritorno in quel luogo sperduto.

La più grande consolazione era che quel luogo era ancora isolato e sconosciuto.

Un’amara consolazione.

“Non è facile, sai?”

parole piene di amarezza e tristezza uscirono dalle sottili labbra del giovane.

“No, per niente…”

ricordava ancora bene ogni piccolo particolare di quel giorno, dopo un lungo anno.

Il profumo dei suoi capelli castani che le circondavano il volto. Gl’occhi di smeraldo che lo guardavano sempre con una dolcezza indescrivibile. La sua voce, allegra e spensierata, che lo chiamava.

Tutto si era spento… Tutto era stato perso, quel giorno… Lei… Non c’era più. Solo il ricordo di quegli attimi, solo il suo viso calmo, i suoi occhi chiusi, il peso tra le braccia di lui in quel ultimo addio.

Un’amara lacrima scivolò silenziosamente lungo il su volto, attraversando la pallida guancia.

“Non piangere… Non è da te”

Sussurrò lievemente una calda voce. Il ragazzo si sentì sfiorare la guancia da una mano. Alzò lo sguardo, incrociandone un altro, brillante, dalle accese tonalità verdi. Non riuscì a dir nulla, bloccato dallo stupore. La mano di lei scivolò lungo le sue labbra, come per fargli cenno di non dire nulla.

“Non tormentarti. Non pensare a me, con tristezza… Io ti sarò sempre vicino e mai ti lascerò… Però, tu…vivi…”

L’espressione di lui era troppo sconvolta per riuscire a capirne i pensieri. In un battito d’occhi, la ragazza scomparì, come se si era materializzato il fantasma dei suoi pensieri.

“Aeris…”

Sussurrò tristemente. Un forte senso di colpa lo invadeva sempre, a ricordarla.

“Perdonami…”

Gl’occhi azzurri iniziarono a riempirsi di lacrime, come se quelle parole l’avessero scosso ancor più, aumentando il proprio senso di colpa.

“Cloud!”

Una nuova voce giunse alle sue spalle, conosciuta. Sobbalzò appena, nel sentirsi chiamare, non credendo che qualcuno venisse in quel luogo. Non si voltò verso la nuova giunta: non voleva farsi vedere in lacrime. Però lei, con veloci passi, si era già avvicinata.

“Immaginavo fossi qui… Non rispondevi al telefono e non ti trovavo da nessuna parte…”

Si fermò al suo fianco.

“Ho visto qui vicino la moto e…”

Non terminò la frase, vedendo gli occhi rossi e piene di lacrime di lui, che non aveva ancora detto nulla, taciturno. Lei volse lo sguardo verso il lago, dove l’acqua era più chiara, bagnata da alcuni raggi pallidi. Un sospiro uscì dalle rosee labbra. Girò intorno a Cloud, accovacciandosi davanti a lui.

“Andiamo… Marlene chiede di te…”

Gli sussurrò dolcemente, senza fare commenti. Il sorriso sincero non le lasciò il viso. Gli tese piano una mano. Cloud ci pensò un po’, insicuro, ma alla fine la strinse. Insieme si alzarono e, rimanendo ancora con le mani unite, osservarono il lago.

“Lei non avrebbe voluto che ti tormentassi così. Avrebbe voluto che ti ricordassi di lei senza alcun rancore…”

lentamente, si voltò, osservando il di lui profilo.

“Non sei il solo… Noi tutti l’abbiamo persa…”

Lo sguardo divenne un po’ triste. All’improvviso, colpita da un’idea, prese un sottile nastro rosa da una tasca dell’abito. Senza dire nulla, prese il braccio di lui e vi legò il nastro.

“Questo è per ricordarci sempre di lei, per averla sempre al nostro fianco… Ho pensato di darne uno a ciascuno…”

Piano, Cloud annuì.

“Grazie..:”

Le sussurrò col solito tono distaccato.

“Vieni, su… Aiutami a portarli a tutti gli altri. Ti va?”

Senza alcuna parola, Cloud voltò le spalle al lago, avviandosi sul sentiero. Dopo un paio di passi, si volse verso la ragazza, che ancora era sulla riva.

“Tifa, andiamo… Non posso portare agli altri questi nastri se tu rimani qui!”

un accenno di sorriso comparve sul suo volto. Tifa, di corsa, lo raggiunse.

Insieme si allontanarono dal Temple of Ancients, a cui tutti i rimpianti e i tristi ricordi erano legati.

Ricordi ella dolce ragazza dagl’occhi di smeraldo.

Ricordi che mai si separeranno dal cuore di Cloud.

Il ricordo di lei…

Aeris…

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Anneth