“Ora dove si va???” pensò tre ore dopo,appena scesa dall'aero.
Prese le sue valigie e uscì dall'aereoporto per chiamare sua madre e avere qualche informazione.
-Pronto-Rispose lei dall'altro capo del telefono
-Buongiorno Elizabeth,hai per caso intenzione di venire a prendere tua figlia all'aereoporto o dovrò chiamare un taxi ???-Le domando Kel alquanto irritata
-Rachel,sto lavorando,non ho tempo da perdere,vieni in taxi al numero 114 in Hanover St.-
-Non avevo dubbi-Disse interrompendo la chiamata.
Non fu un problema raggiungere un taxi visto che la strada ne era piena,salì sul primo che trovò libero
-Siamo arrivati signorina-Disse il tassista fermando l'auto davanti ad una grande villetta dopo circa venti minuti
-Grazie-Rispose educatamente Kel scendendo
-Sono 22 $-la informò dopo averle dato una mano a scaricare le valige
-Eccone 25,tenga il resto,arrivederci e grazie-Disse lei sfilandosi i soldi da i jeans
L'uomo sorrise e mise in moto la macchina. Kel prese il trolley e la valigia e si avvio per il vialetto che portava ad una grande porta in vetro. Suonò il campanello.
La porta si aprì su un ampio corridoio in marmo bianco
-Permesso-fece la ragazza entrando timidamente
-Rachel entra pure,sono nello studio-La chiamò la madre da lontano.
Kel seguì la voce e si ritrovò in una grande stanza riempita da imponenti librerie in noce,una spaziosa scrivania occupata da qualche libro e un computer al quale stava lavorando Elizabeth.
“Era bella” pensò Kel appoggiandosi allo stipite della porta.
Sua madre era uguale a lei,alta, lunghi capelli castani,ricci e labbra carnose...ma,oltre al carattere,erano distinguibili per gli occhi:quelli di Kel erano verdi-castani,pieni di allegria,profondi,mentre quelli di Elizabeth erano grigi,severi,vuoti...
Lo sguardo della donna si stacco dal computer e si posò sulla ragazza
-Rachel...sei,sei cambiata-osservò
-Sono sempre io-Tagliò corto lei
-Vuoi che ti accompagni nella tua camera ???-Si preoccupò alzandosi
-La trovo da sola grazie...a ho intenzione di uscire....mi dai qualche soldo ???-
-Si,ti ho fatto un piccolo regalo-Disse allungandole una busta
La ragazza la guardò per un momento -Grazie- Disse aprendola e sfilandone una carta di credito con inciso il suo nome
-Non ci sono dentro molti soldi però per tre mesi,tra scarpe,vestiti e accessori dovrebbero bastare-Sorrise la madre
Kel la ringraziò per l'ultima volta prima di girarsi e salire la grande scalinata infondo al corridoio.
Il piano di sopra presentava solo tre porte,Kel aprì la prima a destra:una camera molto spaziosa con un grande letto matrimoniale,una cabina-armadio e un bagno privato.
Appoggiò le valige e uscì di casa salutando di sfuggita la madre.
Incominciò a girare per le vie di Londra fino ad arrivare ad Oxord st. entrò in un negozio.
Girò qua e là tra gli abiti esposti,prendendone qualcuno ogni tanto e provandoselo.
-Cerca qualcosa in particolare ???-Le chiese una voce femminile dietro di lei
Kel si girò,una ragazza dai capelli biondi raccolti in una coda e dal sorriso smagliante la stava guardando
-No grazie prendo solo questi-Rispose con un sorriso
-Vieni-Disse la commessa accompagnando Kel alla cassa-Paghi in contanti o con carta di credito???-Le chiese
-Carta di credito-Disse lei allungandogliela
-Rachel Qeen Owens sei tu ???-Domandò la ragazza leggendo l'incisione sulla carta
-Emm si,sono io-Rispose stranita
-Non sei di qui vero ???-
-In effetti no,è la prima volta che vengo a Londra e mi sento un po' spaesata-
-Se ti va,io stacco tra 5 minuti,ti faccio da guida turistica-
-D'accordo,grazie-Rispose Kel con un gran sorriso
-Allora com'è che sei a Londra ???-Chiese la bionda dieci minuti dopo mentre passeggiavano per un viale
-E' una storia complicata-incominciò Kel
-Farò uno sforzo-disse sorridendo
-Dunque,mia madre viaggiava spesso per lavoro e,qui,a Londra ha conosciuto un uomo,ma,questo non è successo mesi fa,bensì 4 anni fa. I miei genitori decisero di non dirmi niente,pensavano che non dirmelo fosse la scelta giusta,ma ovviamente non lo è stata,lo scoperto da sola,in effetti era abbastanza ovvio,mia madre se ne andava appena le riusciva possibile. Quando lo sono venuta a sapere è successo un casino,ho troncato il rapporto con lei così si è trasferita qui-spiegò Kel -Purtroppo non essendo maggiorenne sono obbligata a passare qui questi tre mesi di vacanza-
La bionda la guardò allibita-Ma è una cosa orribile-
-Lo so-
-Oddio mi dispiace Rachel- Disse la ragazza
-Pietà,chiamami Kel -Sdrammatizzo lei,la bionda sorrise-Non mi hai ancora detto come ti chiami-Aggiunse
-Hanna,mi chiamo Hanna-
Nota dell'autore
Questo capitolo dovrebbe spiegare un po' di robe (?)
ok no,non spiega un bel niente ma,visto che il terzo capitolo cercherò di postarlo o domani o venerdì...
Be insomma sperò vi sia piaciuto anche se a me,sinceramente,non entusiasma per niente
un bacio