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Autore: Maricuz_M    03/11/2011    33 recensioni
Ilaria, una semplice ragazza di diciassette anni che, come la maggior parte dei suoi coetanei, usa spesso i social network. Facebook per gli amici, Twitter per sfogarsi.
Negli ultimi giorni estivi “fa conoscenza” con Anonymous. Entrambi sono all’oscuro dell’identità dell’altro.
Il nuovo anno scolastico non si apre nel migliore dei modi per Ilaria, costretta ad avere a che fare con Gabriele, trasferitosi da poco nella sua stessa città.
*Dal capitolo 2:
Per un secondo, incrociando quello sguardo color ghiaccio e quel volto di rara bellezza, mi dimenticai dell’istinto omicida dentro di me.
Non poteva essere vero. Era troppo bello per essere vero. Non poteva esistere un essere mortale così divino. Chi era la madre? Chi il padre? Dovevo assolutamente stringere loro la mano, avevano fatto un lavoro eccellente.
Si schiarì la voce “Posso passare o vuoi contemplarmi per altri dieci minuti?”
Mi pentii di aver sfornato così tanti complimenti tutti in una volta.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1


Ultimi giorni di vacanza.
Avete presente quel perfetto mix di depressione ed eccitazione tipico del periodo precedente al rientro a scuola? Ecco, era proprio quello che stavo provando.
Stavo bene, nel complesso. Il problema si presentava quando la mia mente realizzava che era già Settembre. In quei momenti l’ansia faceva capolino e assumevo un’espressione sofferente.
Sveglia alle sette, compiti in classe, interrogazioni, appunti, fogli, matite, penne, diari, astucci volanti.. No, quella parte non mi piaceva proprio. In compenso, ero quasi contenta di rivedere i miei compagni di classe. Quasi, perché ovviamente, essendo un essere umano nella norma, avevo le mie simpatie ed antipatie.
C’erano persone che odiavo, come quella gallinella di Cloe e le sue intelligentissime amiche. Prima di arrivare al liceo credevo che ragazze del genere esistessero solo nei film americani, invece mi sono dovuta ricredere. Sono tre anni che convivo con loro  minimo 5 ore al giorno e ho sfiorato più volte l’isterismo.
Poi, le persone piacevoli, ovvero la maggioranza della classe. I pochi maschi presenti erano tra queste. Cosimo il secchione e introverso, ma comunque simpatico, Gianmarco lo sportivo che si crede chi sa chi, ma per un valido motivo –bello come pochi-, Davide lo svogliato, quello degli interventi insensati durante le lezioni, Andrea il saggio –se volete consigli chiedete a lui-, e, infine, Mattia l’assenteista. Comunque, avrò tempo di parlarvi meglio di loro.
Per concludere, le persone che adoravo. Le mie due migliori amiche. Selene e Dafne. Proprio quest’ultima, una mezz’ora dopo, sarebbe venuta a casa mia per il pomeriggio di scopiazzamento, che, appunto, consisteva nel passarci i compiti delle vacanze che ci rimanevano.
Ero seduta alla mia scrivania con il mio amatissimo portatile e vagavo per i soliti siti. Facebook, dove ero registrata con il mio nome, Ilaria Archi, Youtube, dove passavo un sacco di tempo a vedere video musicali o di qualsiasi altra cosa mi capitasse sott’occhio, e Twitter.
Sì, Twitter. Avete presente quel social network dove puoi seguire chi vuoi, scrivere quello che ti pare, retweetare e menzionare chiunque tu voglia? Esattamente quello.
Non avevo messo nessun dato personale, in quel sito. Avevo un semplice nickname, che neanche mi rappresentava. Era una specie di copertura, la mia. Non facevo sapere a nessuno chi fossi. Su Twitter volevo sfogarmi, dire le cose che mi passavano per la mente senza rendere conto a nessuno. Per parlare con amici e amiche c’era già Facebook, perché usare due cose per lo stesso scopo?
Cercai su Youtube la canzone Beautiful di Christina Aguilera. Dal momento in cui quella mattina avevo aperto gli occhi, non facevo che cantarla. Spesso mi capitavano addirittura motivetti assurdi che si sentono solo nelle peggiori pubblicità.
Guardai il video e lo condivisi su Facebook. Due minuti dopo, una notifica.
A Andrea Toletti piace il tuo link.
Sorrisi constatando che era proprio ciò che avevo appena inserito nella mia bacheca. Passarono pochi secondi e un suono mi avvertì che mi era arrivato un messaggio in chat.
Ilaaaa! Da quando hai bisogno di queste canzoni per auto convincerti di essere bella?
Sempre lui.
Da sempre, mio caro Andre!” no, in realtà non era vero. Cioè, non proprio. Mi consideravo una ragazza comune. Abbastanza alta, bel fisico, capelli mossi e castani, occhi verdi e visetto angelico.
Dimmi che scherzi.” Rispose lui, immediatamente.
Hai mai visto un ragazzo girarmi intorno?” bella domanda.
No, ma solo perché li cacci. Appena senti il pericolo diventi scontrosa e non ti si avvicina più nessuno. Come i cani. Se qualcuno non ti piace, gli ringhi addosso.” risi per l’esempio del mio compagno di classe. Gli volevo molto bene. Era sempre disponibile ad aiutare gli altri, capiva quando non parlare e quando farlo, e sapeva sempre cosa dire. Era anche abbastanza carino, tutto sommato, ma non era il mio tipo. Se lo fosse stato, mi sarebbe già piaciuto in quegli anni di conoscenza.
Mi stai paragonando ad un cane?
Non mettermi nelle mani cose che non ho scritto!” scossi la testa.
Perdono, padrone.
Solo per stavolta. Senti, ti saluto.
Già?” e rincarai la dose con una faccina triste.
Ho lezione di pianoforte, sai che parlerei con te ore ed ore!
Si, si lo so. Va bene, tanto adesso sarei dovuta andare anche io. Viene Dafne per il pomeriggio di scopiazzamento.”
“Perché non mi avete invitato?”
“Perché avevi lezione di pianoforte!”
“Ok, ho capito, me ne vado. A presto, carissima!”
“Ciao vecchio saggio!”
Chiusi la conversazione e poi anche la pagina di Facebook. Andai su Twitter e aggiornai. Vari tweet, niente di interessante, poi all’improvviso uno di questi attirò la mia attenzione.
 
Sono i dettagli a differenziarci dagli altri.
 
Inclinai la testa, senza nessun motivo preciso. Lo facevo sempre quando riflettevo su qualcosa. Quella frase era vera. Avevo fatto più o meno lo stesso ragionamento un giorno, mentre stavo facendo il ritratto ad un attore. Quando si disegna una persona, secondo me, si deve prestare una particolare attenzione proprio a quella leggera ombra o alla linea più fine. Sono quelle che definiscono i tratti del viso o qualsiasi altra parte del corpo e a rendere riconoscibile un volto.
Retweet e via sul profilo della persona che aveva scritto quella frase.
Anonymous. Già il nickname mi piaceva. Il mio però era più figo: Secretly.
C’erano varie citazioni e altre frasi scritte da lui o lei, ma non feci in tempo a leggerne più di tre che suonò il campanello. Cliccai velocemente su “segui”, così da non perdere le tracce della misteriosa persona dietro quel soprannome e chiusi tutto, per poi correre all’ingresso e aprire la porta a Dafne, rischiando di uccidermi, tra l’altro.
“Ciao!” il bellissimo sorriso della mia amica mi si aprì davanti. Lei era davvero bella. Capelli biondissimi e liscissimi, occhi azzurrissimi e sguardo dolcissimo. Tutto così issimo.
“Benvenuta nella mia umile dimora!” feci teatralmente un inchino e la lasciai entrare. Chiusi la porta mentre la guardavo percorrere il corridoio ed arrivare in salotto, dove avremmo svolto la nostra attività.
“Prima di tutto, devo darti una notizia!” annunciò lei.
“Gianmarco ti ha chiesto di uscire?” tentai. Ormai era un annetto che la mia amica si era invaghita di quell’essere dall’ego spropositato. Non approvavo, ma doveva piacere a lei, mica a me!
“Magari. No, mia madre mi ha detto che avremo un nuovo compagno di classe!”
Voi vi chiederete, e che ne sapeva sua madre? Ecco, sua madre insegnava inglese nella nostra scuola –che era un linguistico-, per cui se veniva a sapere qualcosa che ci poteva riguardare, ci avvertiva.
“Oh, wow! Emozionante!” dissi, visibilmente ironica.
Dafne scosse la testa contrariata, mentre sistemava un quaderno e l’astuccio sul tavolo, poi mi lanciò un’occhiata “Non sai neanche chi sia. Potrebbe essere carino, simpatico, forse anche intelligente!”
“Oppure indecente, antipatico e forse anche stupido!”
Si lasciò sfuggire un sorriso “Sempre la solita.”
“Assolutamente.”
Sospirò “Forza, passami spagnolo.”
“E tu dammi latino.”
 
Finimmo tutto che erano quasi le otto. Le chiesi se volesse fermarsi a cena ma declinò l’invito scusandosi e dicendo che avrebbe dovuto cucinare per lei e suo fratello quella sera. I suoi genitori spesso erano assenti per questioni di lavoro, il padre era un uomo d’affari, e Dafne doveva tener d’occhio Gioele, più piccolo di noi di tre anni, che andavamo per i diciotto.
Non appena se ne andò, trotterellai verso il computer pensando già a cosa avrei fatto. Primo punto della lista: setacciare il profilo di Anonymous.
Mi sedetti, mi sistemai e mi rifugiai su Twitter. Raggiunsi la mia meta ed iniziai a leggere.
Erano tutte parole molto interessanti, parti di canzoni che già conoscevo e che mi piacevano, frasi che facevano ragionare.
Studiai bene i suoi messaggi. Osservando qua e là scoprì che era un ragazzo e che aveva su per giù la mia età. Profondo, per essere un ragazzo in piena crisi ormonale.
D’un tratto, un nuovo tweet da parte dall’anonimo.
 
“L'uomo forte crea lui gli eventi, l'uomo debole subisce quelli che il destino gli impone.” Cit. Alfred de Vigny
 
Mi sfiorai il mento pensando ed inclinando –ancora una volta-, la testa. Da un lato era vero, si, ma non sempre un uomo forte crea gli eventi. Può capitare che anch’egli venga sopraffatto dal destino. O anche che il debole decida il suo futuro, positivo o negativo che sia, facendo una particolare azione.
Senza rifletterci molto, lo menzionai e gli scrissi:
 
Penso piuttosto che ci sia più di un destino, e che siamo noi a scegliere quale affrontare nel momento in cui prendiamo una decisione.
 
Ed inviai. Nell’attesa della risposta, aprì una cartella e misi un po’ di musica. Amavo la musica, anche se il canto non era il mio forte. Non mi piaceva un cantante o un gruppo in particolare, semplicemente, se apprezzavo una canzone, l’ascoltavo e stop. Di chi era me ne fregava il giusto. Ovviamente, c’erano degli artisti che stimavo. Non si può non stimare persone che hanno cambiato il corso della storia della musica o semplicemente ne hanno fatto parte, anche se non ci piacciono musicalmente. Tra “io stimo” e “a me piace”, secondo me, c’è sempre stata differenza.
Controllai Twitter e trovai anche la sua risposta.
 
Difficile dirlo con certezza. Il destino è un concetto non preciso, è normale che ognuno abbia la propria idea su di esso.
 
Ecco, su quello mi trovavo d’accordo con lui. Puoi credere in qualcosa, quando è concreto. Si hanno le prove. Non puoi dubitare dell’esistenza di un fazzoletto di carta! Invece quando un qualcosa è astratto, come il destino appunto, o l’amore, o il caso, non si può esser certi di ciò che si pensa riguardo ad esso e automaticamente non tutti hanno la stessa opinione.
Cominciai a pensare a come rispondere mordendomi il labbro inferiore, altro mio vizio. Sospirai e scrissi:
 
Assolutamente! Ho semplicemente espresso il mio parere! :)
 
Appoggiai la schiena sullo schienale della sedia e sospirai, pensando a cosa fare. Presa dai ragionamenti, non avevo notato la fine della canzone, così ne feci iniziare un’altra. Muovendo la testa e il piede destro a ritmo, riaprì la pagina di Twitter.
Un’altra menzione da Anonymous.
 
Grazie per averlo condiviso con me, allora! :)
                                          
Sorrisi. E quello cos’era? Un flirt? No, non poteva esserlo. Chi lo conosceva? Chi mi conosceva? Non sapeva neanche se ero una ragazza, una donna o una sessantenne che si sente giovane. Pensai che sarebbe stato meglio smettere di leggere fan fiction o vedere telefilm su telefilm. Così, scossi la testa e lasciai perdere.
Pochi istanti dopo, mia madre mi chiamò per la cena e diedi un’ultima occhiata.
 
Odio i trasferimenti.
 
Diceva l’anonimo in un tweet. 

 

Ok, allora.. Ciao! 
Questo è il primo capitolo della mia prima long-fic originale. (capitan ovvio, piacere.)
Non so cosa dire. Spero che vi sia piaciuto, se fa schifo scrivetemi una recensione e ditemelo, ma siate sensibili e delicati, grazie! D:
Non so quando metterò il prossimo capitolo, con precisione, ma non dovrete aspettare molto! :)
Grazie per i minuti sprecati nella lettura! 

Alla prossima! :)
   
 
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