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Autore: FannyScarlet    04/07/2006    1 recensioni
ciao a tutti!! Questa è la mia seconda fic e spero che qualcuno la legga! Parla di una giovane ragazzina che ha degli strani sospetti sul suo nuovo vicino di casa...una verità sconvolgente verrà a galla! Leggete!!!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Vicino Di Casa

Stavo tornando a casa dopo essere andata a cena da una mia amica quando vidi dei flash venire dalla scala che portava alla cantina di quello strano vicino. Scesi lentamente le scale cercando di non fare alcun rumore, quando giunsi davanti alla porta di ferro arrugginito tentai di spiare attraverso la finestra lì accanto, ma era stata messa troppo in alto, così cercai con lo sguardo una cassa, una sedia o qualunque altra cosa che mi permettesse di arrivare alla finestra finché non trovai un vecchio bauletto. Lo misi sotto la finestra, ci salii sopra e guardai. Il vetro era talmente sporco che dovetti aguzzare la vista parecchie volte, poi riuscii a vedere cosa stava succedendo: la sua mano sinistra era priva della pelle e al posto delle ossa delle mani aveva dei fili elettrici e delle falangi di metallo; l’altra mano teneva un sottile tubo che mandava delle deboli scariche elettriche che l’uomo faceva passare dove dovevano esserci le articolazioni. Rimasi stupita da tutto ciò e, spaventata, tornai a casa di corsa ad avvertire i miei genitori; mia madre mi tranquillizzò dicendomi con un sorriso:
-Non è possibile che sia un cyborg, ti sarai sbagliata di sicuro.
-Tua madre ha ragione e ora fila in camera a dormire.
-Ok.
Ero sicurissima che fosse un cyborg, ma ero troppo stanca per pensare e mi addormentai subito. La sera seguente uscii di casa dalla finestra della mia camera e tornai di fronte alla casa del mio vicino, naturalmente le luci erano spente, ma io ero sicura che lui fosse ancora sveglio da qualche parte in casa sua. Mi avvicinai con cautela ad una finestra che dava sulla strada principale, avevo un groppo in gola e il cuore mi batteva all’impazzata man mano che mi avvicinavo. All’improvviso sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla, girai di scatto la testa e vidi lo strano uomo che mi fissò con occhi freddi ed inespressivi e con voce roca mi chiese:
-Che cosa ci fa una bambina come te a giro a quest’ora di notte?
Sgranai gli occhi dallo spavento e cercai di scappare, ma lui mi afferrò con forza un polso, mi puntò un dito davanti alla bocca e mi lanciò addosso un raggio che mi azzittì all’istante. Mi strascinò giù per le scale della cantina e mi ci fece entrare buttandomi con forza su una pedana dove poco dopo svenni.
Sognai di trovarmi in un mondo strano, oscuro, dove il paesaggio era costituito da rovine e macerie, le strade erano piene di buche e c’erano molte fiamme. Senza volerlo, come se il mio corpo fosse mosso da agenti esterni, camminai in quel luogo così strano finché non sentii in lontananza il suono di diverse sirene, mi fermai e cercai di scorgere quelle figure all’orizzonte: erano circa una decina di persone vestite con delle armature metalliche su delle moto volanti e in mano avevano delle strane armi. Si fermarono di fronte alle macerie di un palazzo, che probabilmente era un albergo, dalle quali tirarono fuori una donna il cui volto rigato dalle lacrime era contorto dal terrore. Uno di quei uomini puntò contro la donna il braccio destro dal cui avambraccio uscì ciò che sembrava la canna di una pistola che senza il minimo rumore uccise la donna. Improvvisamente una mano mi afferrò il braccio e mi strascinò verso il basso dove vidi persone addolorate accucciate che tremavano peggio delle foglie. Quando guardai verso chi o cosa mi aveva afferrato vidi un volto familiare ma che non riuscivo a riconoscere che mi disse:
-Sei pronta a tornare nel passato?
Stavo per chiedere spiegazioni su ciò che stava dicendo, ma risposi automaticamente -Sì- senza sapere come.
-Sei sicura di volerlo fare? Ricorda che non potrai tornare in questo mondo una volta portata a termine la missione. Sempre decisa?
E come prima risposi un fermo -Sì-
Salii insieme a quell’uomo su quella che doveva essere la macchina del tempo, una luce accecante ci colpì non appena ci lanciammo nel tempo, poi improvvisamente divenne tutto buio.
Quando mi svegliai mi accorsi di trovarmi nella mia camera. Dunque era tutto un sogno? Non era vero che quell’uomo era un cyborg? E che cosa significavano quelle immagini?
Mi alzai dal letto ma una fitta alla testa mi colpì costringendomi a sedermi. Dopo poco scesi di sotto per fare colazione ma udii dei lamenti provenire dalla nostra cantina, man mano che scendevo le scale i lamenti si facevano sempre più forti; una volta arrivata sulla soglia della cucina mi prese un colpo: i lamenti appartenevano al nostro nuovo vicino! E vicino a lui c’erano sia mia madre che mio padre.
-Mamma che ci fa lui qui?
-Ben svegliata tesoro. Ricordi il sogno che hai fatto?
-Sì, ma questo che c’entra?
-Devi sapere che il mondo che hai sognato è il mondo da cui proveniamo io e tua madre e da dove proviene anche quell’uomo.- Disse mio padre indicano il nostro vicino.
Io intanto non capivo nulla e chiesi:
-Come fate a sapere cos’ho sognato? Perché lui è legato alla parete? Che significa che quello è il mondo da dove venite?
-Calma figlia mia, possiamo capire il tuo stato confusionario. Allora, uno: ciò che hai sognato è ciò che fece tua madre il giorno stesso della partenza verso il passato, abbiamo usato il CambiaSogni, è un oggetto che ti permette di decidere cosa deve sognare una persona senza che questi se ne accorga. E due: lui è qui perché dobbiamo parlargli, ma si è rifiutato, così abbiamo dovuto usare le maniere forti. 3) Io e tua madre veniamo dal futuro, come avrai visto ci sono cyborg che uccidono gli umani senza alcuna pietà, altri invece cercano di salvarli; noi siamo tra quelli che tentano di proteggerli, infatti tu vedevi attraverso gli occhi di tua madre e il ragazzo che ti trascinò il braccio ero io. Lui invece è contro gli umani.
Rimasi in silenzio, sbigottita da quelle rivelazioni.
-I vostri tentativi sono inutili, non riuscirete mai ad uccidermi, anch’io so difendermi, sono anch’io un cyborg! E ora pagherete per avermi…ma che succede?
-Mi dispiace, ma dopo aver liberato nostra figlia e averti messo fuori combattimento ti abbiamo bloccato i circuiti per l’A.A.C.C., ovvero l’Autodifesa Automatica Contro i Cyborg.
-Veniamo dal futuro e non è stato difficile maneggiare i tuoi circuiti.
-Ma allora, se voi siete cyborg lo sono anch’io?
-Si piccolina, perdonaci per non avertelo detto prima, ma non potevamo rischiare che i circuiti dell’A.A.C.C. si attivassero prima del compimento della nostra missione.
-E quale sarebbe mamma?
-Uccidere colui che inventò il D.C.M.C., cioè il Dispositivo per il Controllo delle Menti Cibernetiche.
-Ma è davvero un cyborg?
-Non lo sono completamente ragazzina. Stavo cercando di sostituire questo corpo umano con il corpo di un androide, stavo sostituendo pian piano le parti del mio corpo con parti metalliche, ma tu e i tuoi genitori avete intralciato i miei piani. Avanti Uccidetemi.
-E sia.-
Papà prese una comune pistola, tolse la sicura, premette il grilletto e lo uccise.
-Mamma, papà, ora la vostra missione è stata completata?
-Oh no tesoro, da adesso fino all’inizio della Quarta Guerra Mondiale, quella tra i cyborg, ci sono ancora circa cinque secoli e sono molte le persone che contribuiranno alla guerra anche se a distanza di secoli. La nostra missione è appena iniziata.



Dunque? Che ve ne pare? Spero che vi sia piaciuto!!! Commentate vi prego!
Baci, Ashley!

   
 
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