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Autore: Chanel7_94    03/11/2011    1 recensioni
"Io non volevo", iniziò Merlino ma Crystal gli disse: "dammi una sola ragione per cui non dovrei strozzarti con il MIO" precisò l’appartenenza dell’oggetto in questione, "foulard".
"Artù aveva bisogno di un pegno", si giustificò Merlino.
"E giustamente tu hai pensato bene di dargli il mio", concluse Crystal, furente.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Il principe Artù alzò un cipiglio e la guardò stranito. Pensò che quel marmocchio fosse piuttosto seccante. Infatti, non tardò a sferrargli contro una delle sue amabili battute: << Bene, solo Crystal >>, la appellò Artù, << io ritengo che tu non sia un solo Crystal, ma anche uno stupido Crystal >>, la offese volontariamente, << perché… vedi, se tu non te ne fossi accorta, stai parlando con il tuo sovrano.

Merlino guardò immediatamente Crystal, aspettandosi una sfuriata per l’offesa arrecata, ma la fanciulla non fece nulla di tutto questo. Per nulla intimidita, guardò il principe e diede sfogo alla sua parlantina: << con tutto il rispetto sire, ma vorrei chiarire una cosa. Vedete io non sono ciò che voi ritenete, non fraintendetemi >>, chiarì subito con le ultime parole, vedendo il volto del principe stranirsi, << intendo che non posso essere uno stupido >>. Artù aprì bocca ma Crystal lo anticipò: << bensì una stupida >>, precisò, lasciando Artù interdetto. << Perché se non ve foste accorto, io sono una donna >>, gli spiegò, imitando il tono del principe, << e tale caratteristica, con cui mi avete definito, ritengo sia più idonea nell’essere attribuita a colui che non è per nulla cieco, ma allo stesso tempo confonde una spada luccicante con un pezzo di legno >>. Concluse con un sorriso, falso ovviamente. Crystal non pensava che chi la confondesse per un maschio fosse stupido, ma in quel momento doveva pur lanciare battutine per scalfire il principe. << E comunque, fermo stando alle voci che ho udito da quando sono qui, credo che voi siate il figlio del sovrano >>.

Le parole di Crystal lasciarono Artù a bocca aperta. Il principe stentava a credere a quello che aveva appena sentito. Per prima cosa, non poteva credere che quell’essere fosse una ragazza, poiché, anche se non si faceva caso a gli abiti che la ragazza aveva in dosso, non aveva uno straccio di forma ed era magra quanto uno stecchino, e poi era impossibile che qualcuno si rivolgesse a lui con quel tono. Lui era il principe Artù e non c’era uomo, donna o bambino che avesse il diritto di insultarlo.

Crystal, dal canto suo, era tranquilla e disinibita, per nulla turbata da quella che potesse essere la reazione di Artù, che aveva assottigliato lo sguardo e la fissava come una preda da massacrare. Merlino fissava la scena con occhi sgranati, ma dentro di se provava un grande senso di gratitudine verso l’amica.

<< Come ti permetti di parlarmi così? >>, le chiese, furibondo, avvicinandosi a lei a grandi passi, << Io sono il principe Artù >>.

<< Pendragon >>, continuò lei come se nulla fosse.

<< Esatto >>, concordò, << Pendra… >>, non finì mai quello che stava dicendo, poiché i suoi occhi lampeggiavano come fiamme ardenti. << Non osare mai più rivolgerti con quel tono marmocchia >>, la minacciò. Crystal fu pronta a rispondergli, ma Artù non le diede il tempo. << E poi non posso credere che tu sia una ragazza >>, affermò, incredulo, facendo ridacchiare Crystal. La risata di Crystal non sfuggì ad Artù e la avvertì: << se ti stai burlando di me… >>.

Crystal intervenne prontamente: << spero che mi crediate, perché, sappiate, che non ho intenzione di calare i miei pantaloni, per farvi controllare se sto dicendo la verità >>, dichiarò, tranquilla.

Merlino si portò le mani alla bocca, sconvolto, e Artù divenne rosso in un mix di vergogna e rabbia. Non poteva credere ai suoi occhi. Quella fanciulla, anzi quel maschiaccio… sembrava che provenisse dai peggiori borghi, nonostante avesse un linguaggio scurrile. << Un’altra insinuazione >>, continuò a minacciarla, << e finirai in prigione >>.

<< Oh, ma certo >>, annuì Crystal, << rinchiudetemi pure in una cella, e date come motivazione il fatto che io vi abbia annotato di esservi sbagliato, e poi di avere usato termini estremi per farvelo capire >>, continuò, trattenendo una risata, << cosa che vi farà apparire come quell’attributo, con cui mi avete ingiustamente definito prima >>. Artù divenne ancora più rosso. << Fate pure >>, lo invitò, ghignando, << io non ci perderò nulla, anzi avrò dei giorni di vacanza con il cibo quasi assicurato. Tanto non sarò io a perdere completamente la faccia dinanzi un reame >>, calcò le ultime parole.

Artù si avvicinò ancor di più alla giovane. I due erano a un passo di distanza. Crystal era tranquilla, a differenza di Merlino, che temeva per la sua sorte. La fissò truce per alcuni secondi, ma dopo sul suo volto comparve un sorrisetto compiaciuto. << Hai un bel coraggio, ragazza >>, si complimentò, ma contro le sue aspettative, Crystal non lo ringraziò, si limitò a dire solamente: << buon per me >>.

Il sorrisetto scomparve dal volto di Artù, lasciando spazio a un’espressione seccata. << Bene >>, affermò.

<< Bene >>, ripeté lei, inchinandosi, << con il vostro permesso, tolgo il disturbo >>, si voltò e si rivolse dolcemente a Merlino: << tu non stancarti troppo >>. Poi si diresse verso la foresta, scomparendo tra gli alberi.

<< Tu la conosci? >>, chiese inquisitorio Artù a Merlino.

Il giovane sospirò, annuendo. << Da quando sono arrivato qua >>, gli raccontò. Guardò gli alberi che Crystal aveva superato, << è una brava ragazza >>, commentò, con un lieve sorriso.

<< Sapevi anche che fosse una ragazza? >>, il principe si chinò accanto a lui.

Merlino annuì. << Anch’io l’ho scambiata per un ragazzo >>, gli confidò, << ma non mi ha dato dello stupido, anzi l’ha trovato divertente >>, lo punzecchiò. Artù alle sue parole non si scompose e si alzò: << bene >>, affermò, rimettendo a posto la spada, << per oggi abbiamo terminato >>.

<< Finalmente >>, gioì Merlino, socchiudendo gli occhi.

<< Ora tu puoi andare a lucidare la mia armatura per il torneo di domani >>, lo invitò Artù, ghignando, << ma prima di questo, le stalle avrebbero bisogno di una pulita >>, gli rammentò, facendo sentire male il povero servo, che piagnucolò sottovoce.

Il principe, sodisfatto, lo lasciò lì, marciando verso il castello. Borbottò tra se: << e così sarei io lo stupido? >>. Si girò, lanciando un’occhiata disgustata al suo povero servo, che a fatica si rialzava. << Donne >>, commentò, << è una questione di gusti >>, straparlò.

Crystal, nella foresta, passeggiava tranquillamente. Lungo il tragitto vide delle erbe, che le sarebbero servite per preparare un unguento per le ferite superficiali. Le raccolse e le tenne tutto il tempo in mano, non avendo un paniere dove poggiarle. Camminò per molto e si fermò davanti a un ruscello, in cui sciacquo le mani e si rinfrescò il volto. Mentre immergeva le mani nell’acqua, osservò il suo volto riflesso. Stette per lunghi secondi a fissarlo, ma dopo sospirò e scosse la testa. Quando finì, si accorse che fosse il momento di rientrare a Camelot.

Percorse la stessa strada e all’entrata della cittadella si soffermò a guardare dei bambini, che giocavano. Invidiò loro la spensieratezza e l’innocenza. Avrebbe dato qualunque cosa per avere quegli sguardi, così infantili, ma anche spudoratamente veri. Crystal scosse la testa una seconda volta e tornò a casa, promettendosi: << andrà tutto bene, me lo sento >>. Poi una lacrima solcò il suo viso, ma lei la tolse istantaneamente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti,

so che questo capitolo è molto corto, ma dovevo concludere la presentazione della ragazza. Nel prossimo capitolo tratterà della seconda puntata della serie televisiva, naturalmente molto modificata. Riguardo a questo capitolo: Crystal, come avrete capito, non ha peli sulla lingua ed esagera senza farsi scrupoli, una cosa a cui dovrebbe stare attenta. Artù, ovviamente, è infastidito da questa ragazza, poiché nessuno può tenergli testa. Merlino, poverino, è sempre quello su cui ricadono le colpe.

Ringrazio a tutti quelli che hanno recensito e che hanno letto questo capitolo. Grazie di cuore.

Vi do delle anticipazioni:

<< A Reef i tornei si svolgono in maniera diversa >>, dichiarò Crystal, massaggiando le spalle a Merlino, << il vincitore, alla fine, dona un bacio alla sua amata >>, spiegò.

<< Avresti mai voluto essere il premio di qualcuno’ >>, chiese Merlino, sfogliando un libro.

<< Secondo te? >>.

 

<< E’ un idiota >>, decretò Merlino.

<< Ti sbagli >>, lo contraddisse Crystal, sbadigliando, << dirgli idiota sarebbe un offesa per coloro che sono idioti >>.

<< Farò finta che le mie orecchie non abbiano udito nulla >>, la voce di Artù si diffuse nella tenda.

<< Evitate lo sforzo, altezza >>, gli consigliò Crystal, << poi si finisce per non accettare la realtà >>.

 

Spero di aggiornare presto.

Kiss kiss.

 

 

  
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