Una cosa che può cambiar tutto.
Una donna dai lunghi capelli biondi muoveva rapida le mani sopra al calderone e sbriciolava delle erbe minuziosamente.
La fronte imperlata di sudore e gli occhi leggermente strabuzzati gli conferivano un’aria stramba.
Seduta dietro la donna, su un divanetto color della notte, una bambina molto simile alla madre, seguiva i suoi movimenti affascinata.
- Cosa stai facendo mamma? - domandò con voce infantile e curiosa.
- Una pozione per guarire i lupi mannari, mia piccola Luna - rispose la donna con voce concentrata.
- E i lupi mannari ti saranno grati, vero? - chiese di nuovo la bimba con emozione.
- Spero di si… - rifletté la donna.
Fissò ancora il calderone, fece un breve sospiro e disse alla figlia - Cara, vai a vedere se papà ha bisogno della tua fantasia per scrivere quell’articolo sui Nargilli. - poi le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.
Quando i leggeri passi della bimba si furono spenti la donna sospirò pesantemente.
Prese dalla sua riserva speciale l’ingrediente segreto e lo avvicinò al calderone.
Sapeva che correva un grosso pericolo, sapeva anche che se quella pozione non avesse avuto l’effetto desiderato sarebbe morta, che avrebbe lasciato la figlia e il marito.
Ma era anche importante ciò che stava facendo, avrebbe salvato milioni di maghi se ci fosse riuscita.
Avvicinò ancora di più la mano con il sangue di drago al calderone e tutto di un getto lo versò dentro.
Un attimo dopo nella piccola e stramba casa, risuonò un tonfo enorme.
Molti anni dopo
Luna sedeva sul letto e fissava il soffitto.
Di solito in quei momenti di noia si girava verso il comodino e guardava la foto della madre, in una bella cornice sul comodino.
Ultimamente però aveva perso quest’abitudine e si ritrovava sempre più spesso a fissare le pareti, dove vi erano dipinti gli amici. O a leggere più volte le lettere che gli mandavano.
Sorrise. Quasi non ci credeva di poter dire la parola amici semza provare una fitta alla stomaco.
Tutti l’aveva sempre trovata stramba e pazza ed e nessuno era mai venuto in mente di andare la lei e dirle semplicemente ciao.
Poi era arrivata Ginny, con i suoi modi gentili e il suo temperamento forte e con lei erano venuti Harry, Ron, Neville e, strano da dirsi Hermione.
Ora tutti e cinque sorridevano sulle pareti accanto a lei.
Sorrise ancora e sentì il becchettare di un gufo sul vetro.
Corse a prendere la lettera speditagli da Neville mentre dalla foto sul comodino la madre rideva con felicità.