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Autore: ramoso97    03/11/2011    2 recensioni
TicToc l'orologio gira e il tempo va avanti.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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In un freddo pomeriggio invernale,il giovane canadese,si era ritrovato nel piccolo ufficio della dimora di Arthur.
L'orsetto bianco,stranamente,lo stava seguendo con molta pigrizia biascicando le zampette sulla moquette. 
Intorno a lui c'era un assordante silenzio,interrotto dai ticchetti angoscianti di un orologio e una pesante ondata di calore era uscita dalla porta: segno che l'Inglese era stato in quella stanza da non molto.
Da qualche tempo non vedeva il '' padre '',precisamente dopo l'indipendenza del fratello. Sembrava star molto male e non voleva intralciarlo,lo aveva fatto troppe volte.
Al centro dell'ufficio c'era un caminetto con ancora le ceneri bollenti,le pareti coperte da enormi scaffalature ripiene di libri con le copertine di vari colori. In un angolo,vicino alla finestra,si trovava la scrivania di mogano con sopra delle foto e dei fogli volanti. Con un passo lento,si dirige verso lo scrittoio,sedendosi sulla sedia ben rivestita e comoda.
Con fare curioso comincia a guardare e a toccare in giro.
Gli scatti rappresentavano momenti felici,in cui erano tutti insieme e sorridevano. Cosa che non accadeva da molto...
Tra le mani di Matthew,passò anche un foglio di vecchia data,risalente al 1763. 
Gli occhi grandi dietro alle lenti scorrono tra le righe,cercando di mantenere la concentrazione sulle parole. Le mani del canadese cominciarono a tremare e il resto del corpo si irrigidisce. Quell'anno...
- 10 febbraio 1763.
Nella grande tenuta francese,Matthew,attendeva fuori dalla porta della sala delle riunioni,in un corridoio lungo e stretto,seduto su una sedia ben decorata nei minimi dettagli con delle splendide rifiniture in oro,ascoltando quel fastidioso suono che emetteva l'apparecchio di fronte a lui.
<< Tic... Toc... Tic... >>
Fremeva dalla voglia di poter riabbracciare il padre. Dopo la guerra,si era rinchiuso con il suo nemico nello studio. Aveva atteso per sette lunghi anni prima di rivederlo a sua completa disposizione per coccolarlo e viziarlo come solo lui sapeva fare.
Fuori,una leggera e candida neve,scendeva da alcuni giorni. Voleva uscire e giocare con il francese per tutto il tempo senza sosta,fino alla sera,per poi stare davanti al fuoco per scaldarsi e tutti a letto dopo una bella storia e un bacio affettuoso.
Con il sorriso sulle labbra,dondolava le gambe avanti e indietro.
<< Tic... Toc... Tic... >>
La porta si schiude lentamente ed escono entrambi.
Il bimbo scatta subito in piedi.
<< P-père, j-je vous ai manqué... >>
Il piccolo canadese mormora lievemente quella frase,vedendo poi il viso cupo dell'altro.
Si avvicina e stringe una manina sulla sua giacca. Qualcosa non andava? Il bimbo lo guarda con gli occhioni grandi e innocenti,facendosi triste a sua volta.
Françis,si limita a sorridergli e a carezzargli la testa... Quelle carezze... -
Matthew si alza,con le lacrime agli occhi. Sentiva ancora la mano pressata con delicatezza sulla sua testa. Lascia cadere il trattato e porta le mani sulle orecchio,come se non volesse sentire più niente. Quella carezza,quel picchiettio,quel foglio...
<< S-shut up... >>
Singhiozza,mentre le goccioline salate scendevano a fiumi sulle guance arrossate.
<< E-enough... >>
- Il francese lo prende in braccio e lo stringe,sussurrando qualche parola che al momento,il piccino,non riusciva a capire.
<< Au revoir mon Petit... >> Bisbiglia piano,prima di consegnare il bambino tra le braccia dell'Inglse.
<< P-père pardon ce que j'ai fait... >> Risponde,sentendosi in colpa della sua tristezza. Forse aveva fatto qualcosa di male e non lo voleva più. -
Stringe i denti,riportando le mani sulla scrivania.
A tentoni,apre il cassetto,vibrando come una foglia. Non pensava di trovare delle buste ancora chiuse. Le prende e le legge,trovando in ognuna l'indirizzo del francese. Il ricordo del volto di Francis triste,con il suo elegante sguardo blu annebbiato dalle lacrime,gli faceva ancora più male al cuore.
Tiene una lettera in mano e la porta sul al centro del petto,lasciandosi scivolare lentamente verso il pavimento.
Perché Arthur gli aveva nascosto così tante cose?
- << Au revoir mon Amour... >> -
<< A-au revoir... Mon Amour... >> 
Solo tanto silenzio...
<< Tic... Toc... Tic... >>
  
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