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Autore: __Alibi_Echelon92    03/11/2011    3 recensioni
“Tu hai lei per ricordarti di me... Io cosa ho?”
“Una notte di sesso di 5 anni fa... Penso ti basti...”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimango immobile come una statua. Shannon, Jared e Tomo sono davanti a me e mi sorridono gentilmente.

“Ehi ciao.” dice Jared porgendomi la mano. Chissà se si ricordano di me. Sono passati ben 5 anni dall'ultima volta che li vidi e quella fu una serata speciale, la serata che cambiò la mia vita.

“Ciao.” rispondo accennando un sorriso e guardando Shannon con la coda dell'occhio. Nemmeno lui si ricorda di me, e lui dovrebbe più degli altri due. Continuo a stare zitta come un pesce mentre quei tre uomini mi prendono in giro per la mia timidezza.

“Mamma, mamma.” una bimba bellissima dagli occhi color dell'ambra mi tira per la borsa.

“Oh, amore.” prendo in braccio mia figlia e la presento alla band. “Lei è mia figlia.”

“Ma ciao!” dice Tomo alzandosi e prendendola in braccio.

“Sei bellissima!” esclama Jared avvicinandosi. “E' la prima volta che la porti a un nostro concerto?”

“Si..” rispondo io arrossendo. Shannon è l'unico che guarda la piccola Christine in silenzio, senza avvicinarsi, senza sorridere.

“Come si chiama?” mi chiede quasi imbarazzato.

“Mi chiamo Christine!” risponde lei mentre gioca con i capelli di Tomo.

“Ti chiami come la batteria di mio fratello!” dice Jared accarezzandole una guancia. Le scosta un po' i riccioli che le scendono sul viso e rimane imbambolato. “Wow..” riconosco quell'espressione. E' quella che fanno un po' tutti quando la guardano bene. “Tomo guardala...”

“Oddio...” anche Tomo ha quell'espressione sul viso adesso. “Ma è...”

“Dai Christine, andiamo che i Mars hanno altro da fare adesso.” dico io riprendendo mia figlia dalle braccia di Tomo.

“Ciao, ciao.” Christine agita la manina paffuta verso quei tre uomini e lentamente ci allontaniamo.

Appena trovo un divanetto mi seggo abbracciando la mia bambina. Lei che mi ricorda tanto suo padre.

“Assomigli tanto al tuo papà, sai?”

“Perchè non posso conoscerlo?” mi chiede. Ha 5 anni eppure sembra più grande ed io ho paura che cresca troppo in fretta.

“Piccola, il tuo papà è un uomo molto impegnato...” cerco di trovare una scusa plausibile. Lei è l'unico vincolo, l'unico legame che ci terrà uniti in un certo senso... Anche se lui non sa nemmeno della sua esistenza. La guardo piccolina tra le mie braccia e mi sento triste. Per me lei è il frutto di un amore, un amore platonico forse, un amore non ricambiato ma sempre di amore si tratta. Mentre sono presa dai miei pensieri e coccolo un po' la creaturina più bella che possa esistere sulla faccia della terra, qualcuno mi picchietta leggermente sulla spalla sinistra.

“Ciao...” Shannon sembra imbarazzato. Ha entrambe le mani nelle tasche dei jeans e si dondola avanti e indietro.

“Ciao...” rispondo io.

“Sai... Io mi ricordo di te...”

“Per favore, Shan... C'è la bambina...”

“Quella sera... Dopo la serata con Antoine... Tu...”

“Sono venuta in albergo con te...”

“5 anni fa... Lei quanti anni ha?”

“Deve farne 5 il prossimo mese...”

“Io ero bevuto...”

“Io no...”

“Mi somiglia...”

“E' la tua fotocopia...”

“Jared e Tomo se ne sono accorti...”

“Se ne accorgono tutti..” sposta lo sguardo su quegli occhioni che lo guardano interrogativi.

“Ehi Christine...”

“Tu sei quello che suona la batteria?”

“Si, sono io...” guardo l'orologio e le lancette mi ricordano che è arrivato il momento di andare.

“Dobbiamo andare... E' stato un piacere rivederti...” prendo il cappottino di Christine da sopra il divanetto e mi volto per andare via quando Shannon mi blocca stringendomi il polso.

“Tu hai lei per ricordarti di me... Io cosa ho?”

“Una notte di sesso di 5 anni fa... Penso ti basti...”

“Perdonami..”

“Mi hai dato quello che volevo... E preferisco ricordarti guardando i suoi occhi che vedendo delle foto o dei video... Lei è la tua parte innocente... Quella ancora incontaminata... E' così bella che quasi sembra ci abbia messo tanto amore per concepirla... E invece per te era solo sesso... Addio Shan...” mi volto promettendo a me stessa di non voltarmi più, di non tornare indietro.

“Mamma perchè piangi?” mi chiede mia figlia stringendomi la mano.

“Amore..” la guardo cercando di sorridere. “Piango perchè sei il dono più bello che la vita mi potesse fare.” la prendo in braccio e la riempio di baci.

 

Lei è il frutto di un amore non corrisposto.

Lei forse è arrivata troppo presto.

Lei è quella parte di Shan che ancora amo e che amerò per il resto della mia vita. 

  
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