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Autore: shelly2010    04/11/2011    8 recensioni
Lei: una sognatrice, che da sempre spera di incontrare il principe azzurro delle favole. Lui: un cantante molto famoso, adorato da milioni di donne, ma che spera di incontrare prima o poi una ragazza che lo ami per quello che è, e non per quello che rappresenta. Il destino, sotto le mentite spoglie della migliore amica della ragazza, li fa’ incontrare: tra loro nasce una simpatia immediata, che presto si trasforma in una profonda amicizia. Ma esiste l’amicizia tra uomo e donna? Certi sostengono di no, che prima o poi uno dei due è destinato a innamorarsi dell’altro… sarà anche il loro caso?
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Per cominciare, volevo chiedere scusa a tutte le persone che avevano letto e recensito la precedente versione di questa storia, nonché chi l'aveva inserita tra le preferite e seguite.
Purtroppo, rileggendola mi sono resa conto che mi era un po' "sfuggita di mano" e non descriveva quello che pensavo in realtà all'inizio. Perciò ho deciso di riscriverla, perché non sarei comunque riuscita a proseguire con la storia.
Spero che vogliate comunque seguirmi, e che mi facciate sapere i vostri pareri!
Un abbraccio
Shelly

 

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Capitolo 1   -   L'arrivo


L’aeroporto era piuttosto affollato quel giorno. D’altronde era l’antivigilia di Natale e la maggior parte delle persone presenti era in partenza per le proprie vacanze natalizie, probabilmente diretta verso qualche località esotica.
Bunny si trovava lì in attesa dell’arrivo di Marta, una delle sue quattro migliori amiche, che quel giorno sarebbe tornata dagli Stati Uniti, dove aveva girato il suo ultimo film. Adesso le riprese erano terminate, e lei rientrava finalmente a casa. Guardò verso il tabellone che indicava i prossimi arrivi, ma l’aereo dell’amica non risultava ancora. Si accomodò meglio sulla panchina dove era seduta, avvolgendosi nel cappotto per ripararsi dal freddo, e iniziò a pensare.

L’amicizia che la legava alle sue amiche risaliva dal tempo delle elementari: frequentavano la stessa classe e si erano conosciute proprio il primo giorno di scuola; nonostante avessero caratteri differenti l’una dall’altra, legarono subito e con il passare degli anni la loro amicizia divenne sempre più profonda, tanto da considerarsi delle “sorelle nell’anima”. Facevano sempre tutto insieme, ed erano talmente inseparabili che persino sua mamma aveva finito per affezionarsi talmente tanto a quelle ragazze da considerarle quasi figlie sue. Anche adesso che, finito il liceo, ognuna aveva intrapreso la propria strada, trovavano sempre il modo di tenersi in contatto e di frequentarsi.
Rea era la saggia del gruppo, un porto sicuro per le sue amiche, quando quest’ultime avevano qualche problema: aveva lunghi capelli neri, portati quasi esclusivamente sciolti, e occhi del medesimo colore. Al termine della scuola aveva trovato lavoro come impiegata in una multinazionale, dove tuttora lavorava. Lì aveva incontrato Yuri, un suo collega, che con discrezione aveva iniziato a corteggiarla, fino a farla capitolare. Erano ormai due anni che stavano insieme, e recentemente la sua amica le aveva confidato che stavano progettando di andare a convivere.
Morea era la più irascibile, ma nello stesso tempo era anche quella che spesso svolgeva il ruolo di paciere quando scoppiava qualche litigio all’interno del gruppo: era la più alta di loro, aveva i capelli castani leggermente mossi, che portava quasi sempre legati in una coda di cavallo alta, e gli occhi erano di un bel colore verde. Era sposata ormai da un anno con il suo fidanzato storico, Moran, che aveva conosciuto proprio grazie a Bunny; con il marito aveva rilevato un locale del centro, trasformandolo in un bar pasticceria, che in poco tempo aveva acquistato parecchia clientela. Ovviamente il “Crown” (così avevano chiamato il locale) era diventato il punto di ritrovo fisso di quel gruppo di amici.
Amy era la secchiona: quante volte durante il liceo erano andate tutte quante a casa sua a studiare per un compito in classe! Se Bunny era riuscita ad arrivare alla maturità senza “incidenti di percorso” era proprio grazie alla sua amica, che l’aveva molto aiutata negli studi, soprattutto in matematica, che era da sempre la sua spina nel fianco. Era molto carina e semplice e non indossava nulla che attirasse l’attenzione su di sè: aveva i capelli blu tagliati a caschetto e gli occhi del medesimo colore. Amy era l’unica del gruppo ad essersi iscritta all’università: frequentava la facoltà di medicina, ottenendo ottimi risultati. Spesso doveva partire per la Germania, dove si trovava una clinica associata a quella dove svolgeva il suo tirocinio, ma anche se era oberata da impegni universitari, trovava sempre tempo per le sue amiche-sorelle.
Marta era la gemella separata alla nascita di Bunny, l’amica che forse preferiva un po’ di più rispetto alle altre. Anche di aspetto si assomigliavano molto: entrambe erano bionde con bellissimi occhi azzurro cielo, anche se l’amica portava i suoi lunghi capelli legati in un fiocco, che cambiava in base al vestito che indossava. Marta era una vera forza della natura, che aveva sempre voglia di divertirsi e mai di studiare (Bunny aveva spesso marinato i pomeriggi di studio a casa di Amy proprio con lei, girovagando per negozi e commentando i ragazzi che incontravano). Sin da piccola sognava di entrare un giorno nel mondo dello spettacolo e, finito il liceo, aveva iniziato a partecipare a un provino dietro l’altro, fino a quando non era riuscita ad ottenere una piccola parte in una sit-com. Da allora di strada ne aveva fatta tanta, e ormai era considerata una delle migliori attrici emergenti del Paese.
E infine c’era Bunny, che era considerata la sognatrice del gruppo, con i tutti i suoi sogni romantici sul grande amore. Sin da bambina il suo chiodo fisso era quello di incontrare il principe azzurro che, in groppa al suo cavallo bianco, l’avrebbe portata nel suo castello incantato, proprio come accadeva a quelle belle principesse addormentate, protagoniste delle favole che sua mamma le raccontava tutte le sere prima di andare a dormire. Anche la professione che aveva intrapreso rispecchiava in pieno il suo romanticismo: gestiva con successo un negozio di abiti da sposa, e tutti i giorni consigliava ragazze agitatissime su come rendere memorabile il giorno più bello della loro vita. Non a caso, nella vetrina centrale del suo negozio capeggiava in bella mostra un abito da sogno, che ben poche ragazze avrebbero potuto permettersi: taglio a sirena, senza spalline, ricamato con dei piccoli cristalli che creavano una luce particolare a ogni passo compiuto dalla sposa; per quel vestito non era previsto né il velo, né il capello, ma un’elegante coroncina, molto simile a quelle portate dalle principesse delle favole.
- Chissà se prima o poi mi sposerò! – si chiese, un po’ sconsolata.
Nella sua vita Bunny si era innamorata seriamente soltanto una volta. Durante il periodo centrale delle superiori (intorno ai 16-17 anni), aveva avuto un ragazzo: si chiamava Marzio ed era più grande di lei. Frequentava l’università con ottimi risultati, tanto da fargli guadagnare una borsa di studio per l’Inghilterra. Il giorno in cui le aveva comunicato la sua partenza, lei si era disperata e all’aeroporto gli aveva promesso che lo avrebbe aspettato per sempre. All’inizio si erano sentiti e scritti lettere tutti i giorni; poi, pian piano, i contatti si erano diradati, e al suo ritorno lui le aveva confessato di aver conosciuto un’altra ragazza e di essersi innamorato di lei. Per Bunny all’inizio non era stato semplice, ed era arrivata persino ad odiarlo, lei che trovava sempre del buono in tutti; con il tempo, però, aveva capito che la loro storia non era destinata a durare, visto anche le enormi diversità di opinioni che avevano su tutto, e iniziò a trattarlo più civilmente. Alla fine lui era ripartito per raggiungere la ragazza che aveva lasciato a Londra, e non avendolo più sotto gli occhi, era stato più facile per lei dimenticarlo.
In realtà, prima di Marzio, Bunny aveva avuto una cottarella per Moran: con i suoi capelli biondi e i modi gentili, le sembrava veramente il principe azzurro dei suoi sogni. Lei lo aveva conosciuto per caso un pomeriggio, quando si era fermata nella gelateria dove il ragazzo lavorava per comprare un gelato. Da allora quella era diventata la sua gelateria preferita, e ci trascinava anche le sue amiche: fu così che assistette al primo incontro tra il ragazzo e Morea, e fu la prima ad accorgersi che quei due provavano qualcosa l’uno per l’altra. Aveva deciso, a quel punto, di mettersi da parte, scoprendo tra l’altro di non essere poi così dispiaciuta, segno che la sua era soltanto un’infatuazione passeggera.
Per le questioni di cuore, comunque, l’imbattibile era Marta: la sua amica aveva sempre collezionato ragazzi, proprio come una ragazza normale in genere colleziona borse o scarpe, soprattutto adesso che frequentava il mondo dello spettacolo e aveva l’occasione di conoscere tutti quei personaggi famosi che prima vedeva soltanto al cinema o in televisione. Anche attualmente era fidanzata: quando aveva telefonato a Bunny per chiederle di andarla a prendere in aeroporto, le aveva confidato che ultimamente faceva coppia fissa con uno dei Three Lights, senza però specificare chi dei tre fosse il suo ragazzo.
I Three Lights erano un gruppo musicale che negli ultimi anni aveva ottenuto un discreto successo, soprattutto fra le donne, visto che oltre ad essere bravi erano anche tre bellissimi ragazzi: Seiya, il cantante, era quello più corteggiato e aveva capelli neri e occhi blu scuro; Yaten, il chitarrista, aveva capelli color argento e occhi verdi da gatto; infine Taiki, il tastierista, aveva occhi e capelli castani. I tre erano fratelli: Taiki era il maggiore, mentre Seiya era il minore; da quanto Bunny aveva capito, Marta aveva conosciuto il suo nuovo ragazzo sul set, perché proprio i Three Lights erano stati ingaggiati per cantare la colonna sonora del film.
- Chissà chi dei tre è il suo ragazzo! – stava pensando Bunny in quel momento. – L’affascinante Seya, il misterioso Taiki, o il distaccato Yaten? – con la mente, però, scartò l’ipotesi che fosse quest’ultimo: Marta era una ragazza così gioiosa e piena di vita, e non riusciva proprio a immaginarla insieme a quel ghiacciolo! Era più probabile che il suo nuovo fidanzato fosse Seiya, che tra l’altro come tipo assomigliava moltissimo a tutti gli ex della sua amica.

Ad un certo punto, Bunny venne distolta dai suoi pensieri dall’altoparlante che annunciava l’atterraggio dell’aereo di Marta. Si alzò quindi dalla panchina, mettendosi in piedi per farsi notare dalla sua amica.
Passarono dieci minuti, quando alla fine Bunny vide comparire la sua amica, accompagnata da tre bellissimi ragazzi: al telefono le aveva preannunciato che quel giorno le avrebbe presentato il suo nuovo fidanzato, ma non aveva specificato che insieme a loro ci sarebbero stati anche i fratelli del ragazzo! La comitiva fu subito accerchiata dai fans che, riconosciutili, cercavano di ottenere autografi o di scattare foto ricordo. Quando però Marta si accorse della presenza della sua amica, abbandonò tutto e tutti e le corse incontro, abbracciandola stretta stretta per la felicità.
- Bunnyyyyyy!!!!! Come sono contenta di rivederti! – esclamò.
- Anch’io Marta, tantissimo!... Però, se non allenti un po’ la presa, fra non molto morirò soffocata – le rispose Bunny.
- Ahahahahah! Hai ragione, ma sai come sono fatta: non riesco mai a controllare il mio entusiasmo!
Intanto i tre ragazzi avevano assistito a tutta la scena e guardavano incuriositi la bionda ragazza con una buffa acconciatura che stava parlando con Marta. Lentamente si avvicinarono a loro.
- Ah, eccovi qua! – disse Marta. - Bunny ti presento i Three Lights; ragazzi vi presento Bunny. Lei è una delle quattro amiche di cui vi ho tanto parlato… anche se con Bunny c’è un rapporto ancora più speciale – continuò, guardando teneramente l’amica, che le sorrise dolcemente. – Lei per me è come se fosse la gemella che mi è stata tolta alla nascita!
Bunny, rossa pomodoro per l’imbarazzo e l’emozione di trovarsi davanti quei tre bellissimi ragazzi, li guardò facendo un timido sorriso. Poi, come sempre le accadeva, la sua timidezza prese il sopravvento, facendole fare una pessima figura: cercando di fare la disinvolta, si rivolse a Seya e, porgendogli la mano, gli disse: - Piacere, sono proprio contenta di conoscerti! Marta mi ha tanto parlato di te!
Seiya sembrava non capire, e la guardava sbigottito, senza muovere un muscolo.
Fu Marta che, capendo l’equivoco, prese in mano la situazione: - Ma Bunny! Non è Seya ad essere il mio ragazzo! Io sto con Yaten! – le precisò.
In quel momento Bunny avrebbe tanto voluto che una voragine si aprisse nel terreno e la inghiottisse, tanta era la sua vergogna. Non aveva più il coraggio di guardare in faccia quei ragazzi.
Quando capì tutto, Seiya si mise a ridere, ma poi disse dolcemente: - Mi dispiace molto per l’equivoco, ma anche se Marta è una ragazza fantastica, non arriverei mai a rubare la fidanzata a mio fratello!
Per togliere dall’imbarazzo la sua amica, Marta le chiede come stavano le altre.
- Stanno benone! Non vedono l’ora di rivederti! Dobbiamo assolutamente organizzare una delle nostre serate a base di gelato e schifezze varie per aggiornarci a vicenda su tutto! – le rispose Bunny. Poi, come se le fosse venuta in mente qualcosa all’improvviso, aggiunse: - Quando ha saputo del tuo ritorno, mia mamma mi ha raccomandato di ricordarti della sua tradizionale festa della Vigilia di Natale! Lo sai quanto ci tiene, e se non verrai si offenderà a morte!
- Ma è ovvio che non mancherò! Anzi… ragazzi, dovreste venire anche voi! Le feste della Vigilia di Natale della mamma di Bunny sono spettacolari e aperte a tutti gli amici! Vedrete, ci divertiremo un sacco! – disse Marta.
- Ha ragione Marta: è scontato che siete invitati anche voi! Sempre che non abbiate altri impegni presi in precedenza, si intende! – disse educatamente Bunny. I tre ragazzi si guardarono: per la sera successiva non avevano altri impegni, quindi decisero di accettare l’invito di quella buffa ragazza. Poi presero a seguire le due amiche che, tenendosi a braccetto, chiacchieravano allegramente e si dirigevano verso l’uscita.
L’imbarazzante episodio di poco prima sembrava completamente dimenticato.

   
 
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