Titolo: Halloween
Fandom: Supernatural
Pairing/Personaggi: Dean, Castiel (Destiel ♥), Sam. Nominato Gabriel.
Rating: Pg13 – I think
Charapter: 1/1
Beta: no one /o
Words: 502 (FidiPa)
Genere: dark? Suspense? Non lo so, davvero.
Warning: slash, violenza (accennata che più accennata non si può, ma lo segno comunque)
Summary: è Halloween. E Gabriel ci mette lo zampino per renderlo memorabile.
Note: scritta per la Notte Bianca di maridichallenge sul prompt di Samek: “Supernatural: Capucetto Rosso!Cas/Lupo Cattivo!Dean” ispirata a questa fan-art.

DISCLAIMER: vorrei tanto possedere Castiel, ma no, né lui né nessun altro mi appartiene .__. Neanche Dean, no *sigh*

Una zampata fece tremare la porta blindata. 
Castiel si premette un dito sulle labbra, intimando all'altro di fare silenzio. Sam annuì e tornò a puntarli sulla porta quando tremò ancora, sotto gli impietosi attacchi.
-Lo so che siete lì dentro,- cantilenò la voce di Dean. -Sento il vostro odore.- aggiunse dopo un attimo. 
Sam e Castiel si scambiarono uno sguardo d'intesa – o forse era più preciso dire che dialogarono con gli occhi – poi Castiel uscì dal loro nascondiglio dietro delle casse di gadget di Halloween – appropriato,davvero – e andò incontro al suo destino con sguardo fiero e determinato, la mantella rossa che svolazzava a ogni suo passo. Si fermò davanti all’entrata sbarrata e si voltò a controllare l’altro, che era scivolato silenziosamente verso una delle finestre del magazzino che dava sulla strada. Aspettò di vederlo saltare – un salto di un metro, nulla di impossibile – e fece scattare la serratura, facendo poi un passo indietro.

I cardini stridettero e la porta si aprì con uno schianto, mentre l’altro avanzava lentamente, la coda che spazzava l’aria in un modo che, immaginò, indicava divertimento. Castiel si intimò di non retrocedere ancora e sostenne i due occhi ferini che lo guardavano come se fosse il suo prossimo pasto – e forse, a ben vedere, lo era davvero.

-Ciao, Cas.- lo salutò Dean con voce roca, scivolando con lo sguardo sul suo corpo, soffermandosi con insistenza sulla mantellina rossa che quel giorno lo copriva come, di solito, faceva il trench beige di Jimmy Novak – e non credeva che l’avrebbe mai detto, ma gli mancava il suo trench. Dean avanzò ancora, fino ad arrivargli a un soffio di distanza, il naso che si arricciava mentre si tendeva verso di lui – verso il suo collo – e lo annusava.

-Hai paura, Cas?- s’interessò, una risata incastrata nella gola. Gli occhi dell’angelo scattarono nei suoi – gialli, allungati, gli occhi di un lupo.

-No.- affermò con sicurezza, notando con la coda dell’occhio come le orecchie pelose che spuntavano dai capelli dell’altro si rizzarono all’istante; poi una chiostra di denti aguzzi fece la sua comparsa attraverso il ghigno feroce che trasformò i lineamenti conosciuti e amati del cacciatore. L’istante dopo, Castiel si sentì afferrare per le spalle da un paio di mani corredate di artigli e sbattuto a terra, dove venne tenuto premuto dal corpo pesante e sovrannaturalmente più forte, ma non abbassò lo sguardo né gemette. Rimase fermo, immobile sotto il suo esame – tattile e olfattivo.

-Sammy è andato via, mh?- domandò Dean, strusciando la punta fredda del naso contro la guancia, la coda che scattava eccitata. -Bene, così nessuno ci disturberà.- aggiunse, scivolando con la bocca sulla sua.

Castiel mugolò appena, stringendogli la stoffa della camicia a quadri e offrendosi a lui, e sperò che Sam raggiungesse Gabriel e lo convincesse a sciogliere l’incantesimo in tempo.

O magari no,  pensò, quando i denti di Dean si chiusero con possessione sul suo collo e i fianchi scattarono con foga contro di lui.

Fine.