Kirishima Hiyori era una bambina piuttosto sveglia per la sua età.
Forse questo era anche dovuto al fatto che la vita l’aveva costretta a crescere un po’ più in fretta della maggior parte dei suoi coetanei; Hiyori (Hiyo per gli amici), infatti, non aveva più la mamma. Viveva sola insieme al suo papà, che si chiamava Zen, perché la mamma era morta quando lei era più piccola. Era talmente piccola quando era successo, a dire il vero, che ormai non serbava alcun ricordo di lei; tutto ciò che le restava della mamma erano le fotografie. Di solito, quando le altre persone venivano a saperlo, rimanevano sempre sconvolte oppure esclamavano oh, povera piccola!,  e poi la guardavano in un modo che la faceva sempre sentire a disagio. Hiyo non riusciva davvero a capire queste reazioni; lei non era mica infelice! Certo, a volte le accadeva di pensare che era una vera ingiustizia non avere più la mamma… ma per fortuna aveva ancora il papà.
Hiyo lo adorava; era grazie a lui se non sentiva così forte il dolore di non avere una mamma. Suo papà lavorava per un giornale piuttosto importante e a volte era davvero occupato, ma quando era a casa era così divertente! A Hiyo piaceva tanto il fatto che fossero solo loro due, e lei era la donnina di casa! Aveva perfino imparato a cucinare e il papà diceva che era sempre più brava. Non che ci volesse molto per essere migliore di lui… era così sbadato che bruciava un pasto almeno una volta su due, e se cercava di sbucciare una mela finiva inevitabilmente col tagliarsi… comunque, il suo papà era unico al mondo! A volte Hiyo si chiedeva se la mamma non mancasse anche a lui: doveva essere così, visto che qualche volta le aveva presentato quelle signore… lei le chiamava le signore della colazione, perché la mattina le trovava che facevano colazione insieme al papà. Dato che Hiyo era una bambina piuttosto sveglia per la sua età, a un certo punto aveva capito benissimo perché il papà aveva tutte quelle amiche. Suo papà era bello, ancora giovane e con un buon lavoro, quindi era normale che piacesse alle donne; Hiyo ne era fiera, ma più che altro era anche gelosa. Non le andava molto a genio che qualcuna di loro potesse prendere il suo posto in casa, e meno che mai voleva ritrovarsi con una nuova mamma! Lei ce l'aveva già, una mamma; l'unica differenza con tutte le altre mamme era che la sua stava in cielo.
Ecco perché, quando il papà le aveva presentato quel suo amico, a Hiyo era piaciuto subito. Era così alto e serio… sembrava un orsacchiotto gigante! Era anche bravo a cucinare, e aveva un gatto bellissimo. Ultimamente veniva spesso a casa loro e Hiyo aveva notato che, quando era insieme a lui, suo papà era diverso. Non avrebbe saputo spiegare bene il perché, ma in qualche modo era come se fosse… completo. E anche lei si sentiva allo stesso modo…
“Hiyo, hai finito di mangiare?”
Una voce profonda interruppe i suoi pensieri.
“Oh… devo solo finire la zuppa” rispose la bimba prendendo la ciotola.
“Beh, sbrigati perché devi anche finire i compiti” continuò l’uomo alto in piedi accanto a lei, “sennò poi chi lo sente tuo padre?”
“Scusami, Yokozawa oniichan… stavo pensando a una cosa.”
“E quale? Se me la vuoi dire, naturalmente.”
“Certo che te la dico… anche perché riguardava te.”
“Davvero? Di che si tratta?”
“Ecco… pensavo che sarebbe bellissimo se tu venissi a vivere in casa nostra!”
Yokozawa arrossì per un attimo, e Hiyo non poté fare a meno di sorridere tra sé; era proprio timido, certe volte!
“Ehm… come ti viene in mente una cosa simile?” le rispose, con un filo di voce.
“Perché, non ti piacerebbe?” replicò Hiyo, tutta ansiosa.
“No, non è questo… è solo che… insomma, q--questi non sono argomenti da discutere con una bambina come te! E adesso fila a fare i compiti.”
“Sissignore!”
Hiyo aprì il quaderno e lo osservò mentre sparecchiava. Sì, l’idea che Takafumi Yokozawa si trasferisse lì da loro era assolutamente fantastica. Ed era sicura che anche a suo papà sarebbe piaciuta moltissimo! Magari, un giorno o l’altro gliene avrebbe parlato…