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Autore: fanny_23    04/11/2011    4 recensioni
Questa è la seconda storia che pubblico.
Mi sono sempre chiesta che cosa fosse successo in quel periodo di 19 anni che separa la vittoria della II Guerra Magica alla partenza per Hogwarts di Albus. Allora mi sono detta: perché non posso inventarlo io? Questo è quello che penso che succeda in questo "buco": racconterò di quei momenti che secondo me sono stati tra i più importanti per i nostri protagonisti.
"Ma, per fortuna, Voldemort ormai era stato sconfitto per sempre. Il bene aveva sopraffatto il male. Voldemort non era più considerato un pericolo. Adesso poteva vivere in pace con la sua famiglia adottiva, sì, perché ormai lo avevano adottato inconsapevolmente."
Hope you enjoy it!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti! Questa storia parla di quello che io immagino che succeda dopo la morte di Voldemort fino ai famosi 19 anni dopo, ovvero l'epilogo di questa bellissima saga. I vari capitoli non avranno un legame logico, saranno quelli che per me sono  stati i momenti significativi di questi 19 anni.
Ci vediamo dopo con qualche precisazione e alcuni avvisi.
Buona lettura!



Capitolo 1: Qualche settimana dopo....






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- Harry, Ron, alzatevi!!!!!- questo fu la prima cosa che i due ragazzi sentirono quel giorno: l'urlo appartenente alla signora Weasley proveniente dalla cucina. Oggi sembrava particolarmente agitata: chissà perché!
Ma i ragazzi non l'ascoltarono e si coprirono fino alla testa con il lenzuolo per attutire i rumori che provenivano dalla piccola cucina della Tana.
Passarono dieci minuti e i ragazzi credettero che la signora Weasley si fosse dimenticata di loro, oppure avesse deciso che potevano dormire ancora un po', ma, proprio nel momento in cui si rilassarono, la signora Weasley entrò come una furia nella camera di Ron, che ormai era diventata anche di Harry.
- Ragazzi, non voglio ripeterlo un'altra volta: alzatevi immediatamente! Le ragazze sono sveglie da almeno un'ora: loro almeno una mano me la danno!! Vi do dieci minuti e poi vi voglio tutti e due in cucina vestiti e lavati! - disse la signora Weasley.
- Sì mamma- disse Ron
- Sì signora Weasley - disse Harry nello stesso momento.
I due ragazzi furono costretti, contro la loro voglia, dal letto e si prepararono.

- Oh, finalmente ragazzi!! Ce ne avete messo di tempo!! Non vi ricordavate che mi avevate promesso che oggi avreste disinfestato il giardino dagli gnomi?!- li guardò al signora Weasley con un bel po' di risentimento, ma anche con una lieve sfumatura d'amore e di divertimento.
- Oddio, me n'ero dimenticato!! Ma oggi io e Harry avevamo intenzione di andare a fare una partitella a Quidditch...- cominciò Ron.
- Eh no signorino!! Hai detto così anche la settimana scorsa!Questa mattina tu e Harry disinfesterete il giardino!- proclamò la signora Weasley brandendo la bacchetta con cui stava preparando i pancakes.
- Eh già fratellone, stavolta non riuscirai ad abbindolare la mamma! Oggi ti tocca lavorare!! - disse Ginny, che era rimasta in silenzio per tutto il tempo. Ron le rivolse un occhiataccia e Harry e Hermine scoppiarono a ridere.
- Dai Ron, muoviamoci. Prima cominciamo e prima finiamo!- disse saggiamente Harry
-Hai ragione! Però prima dobbiamo fare colazione!!! Oggi la mamma ha fatto i pancakes!!!!- disse bellamente e allegramente Ron.
- Che schifo Ron, pensi sempre e solo al cibo!!! Sembri  un maiale!! - disse Hermione, quasi disgustata.
Ron la ignorò e cominciò ad ingozzarsi, per l'appunto, come un maiale...

Dieci minuti e dieci frittelle dopo, Harry riuscì a trascinare l'amico in giardino per cominciare il loro lavoro. Mentre cercavano e scovavano gli gnomi i due ragazzi cominciarono a parlare...
- Allora, come va con Hermione? Prosegue bene, giusto?- chiese Harry interessandosi alla storia che stavano vivendo i sui due migliori amici.
- Sì, anche se a volte mi sembra di essere troppo poco per lei....-
Harry, notando l'improvviso sconforto dell'amico, decide di cambiare argomento, perché sapeva quanto fosse delicato questo argomento per Ron.
- Ehm......allora...... Hermione mi ha accennato che a settembre vuole tornare a scuola e finire gli studi...- Harry sapeva quanto faceva bene a Ron ridere e scherzare un po', soprattutto se l'argomento in questione era la secchionaggine della sua fidanzata.
- Già, insomma... io non riesco a capirla! Con tutto quello che abbiamo passato in quest'ultimo anno un po' di riposo ce lo meritiamo anche noi, e non intendo solo tre mesi. In più lei è già bravissima di suo, perchè sprecare un altro anno a scuola?- disse Ron, tutto preso dal suo discorso tanto da non aver visto l'arrivo silenzioso della sua ragazza, anche se Harry, con gesti cauti, cercava di farglielo capire.
- Perché io ci tengo al mio apprendimento. E voglio anche ricevere la certificazione dei MAGO. Comunque la sapete la mia opinione: non è un anno sprecato, anzi, dovreste farlo anche voi...- cominciò Hermione, ma il tempestivo intervento di Ron non la fece finire.
- Sì Hermione, ci hai già detto il tuo parere- disse Ron con aria stufata.
Passarono qualche minuto in cui Ron e Harry si dedicarono agli gnomi e Hermione rimase a guardarli
Poi Hermione ruppe il silenzio chiedendo a Harry - Allora Harry: come va con Ginny?- peccato che fosse la domanda sbagliata da dire in presenza di Ron. Harry se ne accorse, e per questo titubò nel dare una risposta alla domanda di Hermione:
- Bene... sono felice di stare con lei, è un sollievo sapere che le persone a cui voglio bene non siano in costante pericolo, perché Voldemort finalmente se n'è andato! - disse Harry, quasi emozionato.
- Te lo meriti Harry, davvero! Nessuno meglio di te può meritarsi un po' di pace!!- disse Hermione guardando Harry e chiedendosi per l'ennesima volta quanto avesse dovuto soffrire il suo migliore amico.
Passarono così almeno altri venti minuti, fino a quando la signora Weasley non lì richiamò in cucina:
- Ragazzi, per favore, potreste andare a Diagon Alley e andare all'Emporio del Gufo, per prendere la medicina di Errol, che è quasi finita?- chiese premurosa la signora Weasley
- Ma mamma, oramai quel gufo è prossimo alla morte!!! Quando ti deciderai a farlo morire in pace?- Ron non si accorse dell'effetto che avrebbero fatto le sue parole: infatti alla signora Weasley stava già comparendo il labbruccio tremulo, segno che sarebbe scoppiata a piangere a dirotto, cosa che fece dieci secondi dopo. Ron si accorse troppo tardi di quello che aveva detto e si ritrovò ad essere fissato in cagnesco da Ginny, che intanto cercava di tranquillizzare la madre, sussurrandole parole dolci e coccolandola, come tante volte aveva fatto la madre con lei.
- Mamma - cercò di rimediare Ron - mi dispiace tanto, non volevo dire quello, cioé, sì, insomma,.... - s'impappinò. Ginny ed Hermione lo fulminarono con un'occhiataccia ed Hermione gli sibilò "gentilmente" di tacere, suggerimento che lui eseguì immediatamente.
Mentre le due ragazze portarono Molly in soggiorno per farla riposare promettendole che si sarebbero prese cura loro della casa, i ragazzi, diventati improvvisamente tristi e mogi, decisero di andare a Diagon Alley per andare a far visita a George, l'unico dei due fratelli gemelli che era sopravvissuto alla grande Guerra Magica.

In quelle settimane Geroge si era chiuso in se stesso, e proprio nel momento in cui serviva di più, per ridare gioia e allegria alla gente distrutta dal dolore, lui stesso era diventato come loro: non più un'ombra di sorriso gli attraversava il volto, aveva abbandonato quel lavoro e quel negozio che tanto amava, si era abbandonato a se stesso, ormai nulla lo emozionava, era diventato un ameba, un robot senza vita e senza sentimenti, se ne stava sul divano di casa sua e pensava, pensava a tutte le cavolate che aveva fatto insieme al suo fratello, che non era altro che il suo migliore amico, pensava a tutte le cose che avrebbero dovuto fare insieme, pensava a tutte le cose che dovevano fare e inventare insieme, pensava e si faceva ancora più male. una sola volta era andato a trovarlo al cimitero, e si era ripromesso che non lo avrebbe mai più fatto. Perché quella era la prova tangibile che suo fratello non c'era più, che se ne era andato per sempre, e quella consapevolezza gli attanagliava il petto e lo stomaco.

Harry e Ron erano davanti ai Tiri Vispi Weasley: con nostalgia ricordarono come era allegro e colorato una volta, metre adesso sembrava un rudere.
Si fecero coraggio ed entrarono: salirono le scale che li portarono nell' apprtamento di Geroge e appena entrarono rimasero sconvolti. George sembrava un ubriacone: sdraiato sul divano, con una bottiglia di Wisky Incendiario ormai quasi finita, e gli occhi persi nel vuoto.
- George! - urlò Ron - Icome ti sei conciato!!! -
- Oh, ciao Ron. È c'è anche Harry, come state? - chiese loro il ragazzo
- Noi abbastanza bene, ma lo stesso non lo si può dire di te! - disse Harry - Lo so che potrebbe sembrare una frase banale, ma non lo è: Fred non avrebbe voluto che ti riducessi in questo stato. Fred avrebbe voluto che tu portassi avanti il vostro negozio, che continuassi a ridere, che continuassi a fare l solite cavolate di sempre, che continuassi a far arrabbiare vostra  madre, non che ti riducessi come un barbone ubriaco!!!- disse Harry, preso dal suo discorso e dalla voglia di rivedere in piedi il suo amico.
- Ah, lascia stare Harry! Lasciami in pace - commentò George, con un tono da, appunto, ubriacone.
- No George, Harry ha ragione!! - intervenne Ron - Tu ti devi rialzare da questo divano!!! Sai adesso cosa facciamo? Adesso ci alziamo, ci facciamo una bella doccia, ci cambiamo i vestiti e andiamo a camminare da qualche parte: dove riprenderai un po' di colorito e magari ti tornerà la voglia di vivere. Perché ho già perso Fred: non voglio perdere anche te!!! -
Usando un po' di magia alla fine Harry e Ron riuscirono a far tornare George  come una persona abbastanza normale, anche se sembrava ancora un vampiro.
Decisero di portarlo a fare un giro per Diagon Alley. I due giovani amici volevano che George tornasse a lavorare, sicuri del fatto che se fosse tornato a fare una cosa che amava sarebbe riuscito a tornare a vivere. Allora gli fecero vedere come era cupa e triste quella via, che nel passato era sempre allegra e piena di gente allegra e che si perdeva in chiacchiere non appena vedeva qualcuno che conosceva o che gli appariva semplicemente familiare. Con molto tatto, per paura che potesse richiudersi a riccio, provarono a farlo ragionare.
Alla fine del loro giro turistico i due ragazzi si ritennero molto soddisfatti: per essere la loro prima "seduta terapeutica" avevano fatto un enorme passo da gigante. A George erano tornati a brillare gli occhi e finalmente sembrava reagire ai fattori esterni.
Stavvano per rientrare a casa di George, quando scorsero un viso familiare che vagava per la strada: pelle scura e treccine... era Angelina Johnson, che li aveva appena visti e salutati e si stava avvicinando.
- Ciao ragazzi! Allora come va? Vedo che Goerge sta meglio! E tu Ron, tutto ok? E poi il nostro eroe!!! Tu come te la passi Harry?... - partì a raffica.
- Bene, io sto bene. - riuscì a bloccarla Harry - E tu? -
- Sì, sì, io tutto ok! Qualche livido e qualche ferita che si deve ancora marginare, ma nel complesso sto bene! - disse Angelina
Intanto George, era tornato allegro, anche per il fatto di aver rivisto una sua vecchia compagna di squadra di Quidditch.
Ron, che stranamente aveva intuito qualcosa, disse - Beh, Harry e io dovremmo tornare alla Tana, perché non resti tu un po' con lui? - poi abbassando la voce - sai, per essere sicuri che non ricada nel suo stato catatonico di prima... - chiese un po' incerto e molto speranzoso.
Intanto Harry dava manforte, aveva capito dove voleva parare l'amico.
- Ma certo! Tanto non avevo molta voglia di tornare a casa. - disse Angelina tutta allegra.
- Sì, sì, vai pure fratellino. Tanto sono in buona compagnia! - disse George.
-  Ahahahahahah, vedo che sei tornato quello di sempre, eh George?!- disse Harry tutto allegro per la riabilitazione dell'amico.
- Il mondo ha bisogno degli scherzi e delle battute di George Weasley, soprattutto adesso che ci devo mettere il doppio dell'impegno: insomma, c'è un posto vuoto, no? - disse il vecchio George.
- Certo, certo, allora noi andiamo. Ciao Angelina, è stato bello rivederti!! - disse Harry.
- Sì, ciao ragazzi! - gli fece eco Ron.
- Ciao, ciao!! - salutarono George e Angelina, che salirono subito dopo nella casa sopra i Tiri Vispi Weasley.
- È fatta! - disse Ron, battendo il cinque a Harry - George è tornato quello di sempre! Sono certo che Fred ne sarebbe felice! -
- Già, ne sono convinto anch'io! - disse Harry.
E detto questo si rimaterializzarono alla Tana.
- Ciao! Siamo tornati!! - dissero Harry e Ron.
- Ciao! Ma dove eravate finiti?! - chiese Hermione baciando Ron.
- Siamo andati a trovare George, sai, per tirarlo un po' su..... Ehi tu!, non saluti tuo fratello invece di sbaciucchiare il mio migliore amico?! - chiese all'improvviso Ron rivolto a sua sorella che era appena arrivata in salotto e stava salutando Harry.
- Eh dai, piantala! Racconta cos'è successo dopo! -disse Harry un po' spazientito per il brusco richiamo.
- Dai Ron - disse dolcemente Hermione - continua che sono curiosa. -
- Dov'ero rimasto? - chiese Ron stralunato.
- Al punto in cui dicevi di essere andati a trovare George per tirarlo su di morale! - disse Ginny spazientita.
- Ah, sì. Ecco. Dicevo. poi siamo riusciti a ridargli un aspetto alquanto umano e lo abbiamo portato fuori a fare un giro per Diagon Alley. Poi, quando stavamo per rientrare, indovina chi abbiamo incontrato? - disse Ron con un sorriso furbetto.
- Chi?? - chiesero in coro Ginny e Hermione.
- Abbiamo incontrato Angelina! - disse Ron con un gesto molto teatrale.
- No!!! Davvero?! E come sta?? - chiesero in coro le due ragazze.
- Bene, è provata, ma sta bene! - intervenne Harry - E secondo me sta bene anche adesso! -
- Perché? Cosa intendi? - chiese Ginny confusa.
- Li abbiamo lasciati insieme. - disse Harry - Lei e George - precisò notando lo sguardo confuso di Hermione.
- Vabbé, dai, aiutateci a preparare la tavola, che stiamo cucinando.... - disse Hermione.
- Ok, amore - disse Ron. Harry e Ginny li seguirono.
- Ma a pranzo ci siamo tutti? - chiese Harry.
- Allora, vediamo: il signor Weasley, la signora Weasley, Bill, Flebo, Charlie - lo sapevate che è tornato?, Percy, Ron, Ginny, tu e io.... se viene anche George, sì, siamo tutti.- disse Hermione tutta pensierosa.
- Ok! - disse Harry e insieme a Ron cominciò a preaprare il grande tavolo che si trovava all'esterno dell'abitazione.

- TUTTI A TAVOLA CHE È PRONTO!!!!!!!!!!  - urlò Ginny su per le scale per richiamare tutti i componenti della sua famiglia.

- Buon appetito a tutti!!! - disse Ron famelico, come suo solito. Stava per tuffarsi nel suo piatto, ma venne interrotto da una voce:
- Fratellino troglodita: non puoi aspettare che si sieda anche tuo fratello più grande e la sua ragazza? - chiese George con voce malandrina.
Rimasero tutti a bocca aaperta nel vedere il vecchio George supera il cancelletto di casa con al fianco Angelina, entrambi sorridenti e felici.
- ma certo Goerge caro! Certo che c'è un posto per te e per Angelina!!! - e con un movimento fluido della bacchetta fece apparire altre due sedie e altri piatti - per fortuna che Ginny e Hermione hanno abondato nel preapare i piatti! - disse la signora Weasley tutta contenta.
- Beh, allora buona appetito a tutti!! -
- Buona appetito! - dissero in coro tutti gli altri, mentre si sporgevano per salutare la nuova arrivata in famiglia.
Harry li guardava tutti, uno ad uno, con affetto. Loro erano quelli che per la prima volta in vita sua gli avevano fatto un regalo di Natale, i primi che gli avevano mandato un biglietto d'auguri, i primi che lo avevano fatto sentire a casa e lo avevano fatto sentire amato, quasi come se facesse parte della famiglia Weasley. Non li avrebbe mai ringraziati abbastanza per tutto quello che gli avevano dato con amore, senza pretendere che lui ricambiasse. Non lo avevano abbandonato nel momento nel bisogno e, fra le cose più importanti per lui, non lo avevano ritenuto responsabile della morte di Fred: quello era il pensiero che lo martellava assiduamente nel cervello ogni volta che vedeva un corpo senza vita e la sua famiglia attorno che lo piangeva, no, lui non si sarebbe mai abituato a questa spiacevolissima situazione. Ma, per fortuna, Voldemort ormai era stato sconfitto per sempre. Il bene aveva sopraffatto il male. Voldemort non era più considerato un pericolo. Adesso poteva vivere in pace con la sua famiglia adottiva, sì, perché ormai lo avevano adottato inconsapevolmente.

Spazio dell'autore

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Un paio di precisazioni per questo capitolo: mi rendo conto che la parte in cui racconto di George nel suo dolore per la morte di Fred, ma l'ho fatto volontariamente, perché se avessi fatto qualcosa di molto più lungo sarei scoppiata a piangere sulla tastiera, e poi preferisco George quando è allegro come lo abbiamo sempre visto! Secondo: forse noterete che i personaggi sono un po' OOC, ma per me è la guerra che li ha cambiati e li ha trasformati (in meglio).
Poi volevo ringraziare Rihanna_21 per il banner, perché io sono impedita e una mia amica per aver trovato la foto del banner, perché sono negata anche in quello! Grazie ragazze!!
Poi volevo invitarvi a leggere una mia OS. Questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=843058&i=1.
E poi, vi va di recensire?, anche per dirmi qualsiasi cosa, sia negativa che positiva.
Grazie!! fanny_23

  
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