I’m a renegade,I alway was…♥

Zero idee.

Mille pensieri che ronzano in testa senza lasciare possibilità di scampo ma non un sola cavolo di parola da scrivere sul foglio amcora bianco. O meglio, non bianco, grigio.

Quel fastidioso grigio che la matita lascia dietro di sé quando viene cancellata troppe volte.

Quel fastidioso grigio che sembra non lasciare scampo.

Scrivere Monster era parso naturale, facile, le parole erano comparse sul foglio come prolungamenti della penna. Mentre il foglio si riempiva di fitte scritte blu aveva rivissuto tutto il dolore e la rabbia che li aveva portati li, e poi Taylor l’aveva resa unica fondendo le due emozioni.

Ma questa volta il grigio la fissava. Sentiva i suoi occhi perfidi fissi su di lei. Non le lasciava spazio, sentiva il respiro affannoso della Fueled By Ramen alle spalle.

Vedeva i milioni di commenti dei fans, alcuni disperati, altri pieni di speranza. La speranza che lei stessa aveva promesso loro quando ancora ci credeva. Chiudendo gli occhi provava a ricomporre i pezzi del puzzle della sua vita, eppure le sembrava che uno gli sfuggisse sempre dalle mani.

Il pezzo che rappresentava Josh Farro.

Posò la matita, appoggiando la testa fra le braccia. Le lacrime al pensare quel nome erano svanite da un pezzo, non perché non ce ne fossero abbastanza, anzi. Credeva fermamente che se esisteva una cosa al mondo inesauribile quella fossero proprio le lacrime. Eppure queste si rifiutavano di sgorgare dagli occhi.

In un balzo ripercorse tutti gli anni passati con quel ragazzo che le aveva sconvolto la vita.

Fin dal primo momento in cui i suoi occhi avevano incrociato quelli nocciola denso di Farro aveva capito che in qualche modo era arrivata una svolta, non sapeva se positiva o negativa, ma sentiva di essere al punto di rottura per cui qualcosa sarebbe cambiato.

L’aveva fatta piangere sin dai primi giorni.

Le voci che girano nel corridoio della scuola ti arrivano anche se nessuno ti parla mai.

Ricordava la prima frase che l’aveva sentito dire al fratello.

Il tono di voce era rimasto invariato nella sua memoria per tutti quegli anni.

Aveva sentito il tono “giudicante” di Josh solo due volte nella sua vita.

La prima quando pronunciò quella frase.

“Davvero ci vuoi uscire, fratello? Non ti farebbe per nulla bene sai? Non ti so spiegare perché, ma è come se fosse una rinnegata dalla società, e se viene rinnegata da tutti un motivo ci sarà..”-

Rinnegata. Ecco quello che tutti avevano sempre pensato di lei.

Solo perché detestava le gonne e le cose troppo insulse.

Ma lei era femminile nella sua forze di volontà.

E l’avrebbe dimostrato al mondo.

I’m a renegade, I always was.

Eccola finalmente lì, l’ispirazione.

Ora sapeva di non essere sola con i suoi ricordi ed un foglio bianco.

“Nonna, questa storia mi piace!”

“Ne sono felice”

“Però non ho capito una cosa…”

“Cosa, piccola?”

“Tu hai detto che la prima volta che la principessa sente il tono…strano, del principe è stata la prima volta che l’ha sentito parlare. Ma la seconda volta?”

“Quella, tesoro, è un’altra lunga storia…”.

La bimba dai capelli castani osservò a lungo la faccia rugosa dell’anziana signora.

“Dormi, ora”.

Mentre spegneva la luce il maglione si alzò quanto bastava per intravedere un paio di parole.

I’m a renegade.

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Eccomi ancora qua!

Eh, già!

Ok è vero che sono le nove di sera ma Let non va mai in vacanza! (Tranne d’estate…)

Appena è uscita Renegade mi sono preparata a una marea di storie da recensire e invece? *Let imita la palla di fieno che rotola*

Allora ho deciso di accingermi a scrivere questa cosa io.

Sono pronta: ho pagato gli avvocati migliori. So già che le denuncie per deturpazione del patrimoni pubblico pioveranno a fiotti).

Mo’ vado perché mio padre sta sclerando.

Adios!:)

Let