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Autore: Black_Hole_    04/11/2011    2 recensioni
Pessima idea. Era stata davvero una pessima idea. Ma come gli era saltato in mente di mettere piede in quel posto? Doveva essere sotto l’effetto di qualche allucinogeno quando aveva deciso di andare li a passare il venerdì sera.
Dave alzò lo sguardo, ritrovandosi a fissare quel punto luminoso che era l’insegna quasi accecante del locale. Rabbrividì. Mai, mai più.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa One shot è dedicata alla mia sensei, MoonBlossom, in cui ho trovato una compagna di scleri, ma anche e soprattutto, un’amica... grazie, perché mi supporti e sopporti sempre <3

 



Pessima idea. Era stata davvero una pessima idea. Ma come gli era saltato in mente di mettere piede in quel posto? Doveva essere sotto l’effetto di qualche allucinogeno quando aveva deciso di andare li a passare il venerdì sera.

Dave alzò lo sguardo, ritrovandosi a fissare quel punto luminoso che era l’insegna quasi accecante del locale.  Rabbrividì. Mai, mai più.
Insomma, lui non era come quella gente la dentro! Tacchi? Calze a rete? No grazie.

Non ci teneva proprio.

Certo era cambiato molto negli ultimi tempi, ma non abbastanza da trovare normale una cosa del genere. Ed era cambiato veramente molto.

Neanche un anno prima era il bullo più temuto della scuola. Tutto ciò che comprendeva l’omosessualità lo schifava.

E ora era li, seduto a terra dopo la sua “serata” di neanche un ora passata in un Gay bar a stretto contatto con una marea di Drag Queen.

Ma come accidenti era successo tutto quello? Che ci faceva lui li? Oh già... anche lui era Gay.

Perse un battito al ricordo di quel piccolo particolare. Di tempo ne era passato, eppure lui ancora faticava a non odiare anche se stesso.

Le cicatrici bruciavano ancora.

Era successo tutto così, all’improvviso, e in un attimo si era ritrovato a terra, dopo essere stato scoperto da dei suoi compagni delle medie a guardare in modo inequivocabile uno di loro.
Lo avevano ricoperto di botte. E nessuno l’aveva mai saputo. Lo avevano chiamato Frocio, Finocchio. Gli avevano detto che era un mostro perché se ad un maschio piaceva un altro maschio, aveva qualcosa che non andava. E quelle parole, si erano impresse nel suo cuore.

Si era odiato, da qual giorno in poi. A suo padre aveva detto di essere caduto dalle scale e cercò di convincere anche se stesso che tutto quello era stato un brutto sogno. Un orribile incubo.
Da cui non si sarebbe mai risvegliato.

Aveva vissuto anni reprimendo ciò che era. Anni di paura, di tristezza.

Gli davano del violento, gli dicevano che era omofobo e che l’omofobia era sbagliata.

Ma nessuno sapeva. Nessuno aveva capito. Nessuno ci aveva mai nemmeno provato.

E poi era arrivato lui. Dave l’aveva odiato da subito. Non che gli stesse particolarmente antipatico, ma lui, Kurt Hummel, rappresentava semplicemente tutto ciò che Dave era infondo al cuore. Lo faceva impazzire. Faceva emergere quella parte di lui che aveva soppresso per tutto quel tempo. E Dave questo non poteva permetterlo. Lui non era un mostro.

Per questo la sua passione si trasformava in rabbia. Per questo lo tormentava. Perché era l’unico sistema per non ammettere a se stesso che Kurt gli piaceva.

Però ad un certo punto qualcosa successe e Kurt gli tenne testa, sbattendogli in faccia la sua omosessualità, dicendogli che non l’avrebbe mai potuto cambiare. E lui aveva ceduto. L’aveva baciato. E ogni possibilità che Kurt ricambiasse i suoi sentimenti, gli fu preclusa.

Poi per aggiungere al danno la beffa lo stesso giorno Hummel era venuto a scuola, con quel suo amichetto, a dirgli che andava tutto bene, che era normale sentirsi spaesati all’inizio.

Glielo dava lui il normale. Tutto quello non era normale.

Sospirò, scuotendo la testa. Che deficiente che era stato. Per colpa sua, Kurt aveva cambiato scuola, spaventato dalle sue minacce.  E alla fine, si era messo con quel Blaine.

Poi per lui era cominciato un periodo terribile. E per assurdo, quale era stato l’unico momento in cui si era sentito meglio? Quando aveva ballato con il glee club.
Però durò poco, il tempo di una canzone, e lui tornò ad essere se stesso.

E a situazione sarebbe rimasta la stessa, nulla sarebbe cambiato... se non fosse stato per lei.
Per colpa di quella smorfiosa di Santana e dei suoi sogni da reginetta.

La campagna per il ballo, gli spazza bulli.

Insomma, Dave era cambiato. All’inizio aveva fatto ciò che la ragazza gli diceva per evitare di perdere un testicolo, ma alla fine, quando aveva parlato con Kurt, quando il ragazzo una volta tornato al McKinley, gli aveva detto che si vedeva che non era felice... si era scusato. Si era reso conto di quanto lo aveva fatto soffrire. Non si aspettava certo che lo perdonasse, non lo meritava.
Ma solo il fatto di essere riuscito ad ammettere a se stesso ciò che era, l’aveva fatto sentire in un modo incredibile.

Però nonostante gli incoraggiamenti di Kurt, non era pronto a fare outing. Non era pronto ad essere etichettato.

Passò il ballo, finì la scuola.

Durante l’estate aveva incontrato Kurt e il suo ragazzo, in giro, ogni tanto. Una volta avevano addirittura parlato.
Ma quando gli chiedevano cosa aveva intenzione di fare, Dave non sapeva che rispondere.

Ormai era pienamente consapevole di ciò che era, ma ammetterlo anche a tutto il resto del mondo, era un passo che non era ancora pronto a fare.

Però si rendeva conto, ogni volta che vedeva i due ragazzi sorridersi, o tenersi per mano, che nascondendo al mondo ciò che era, stava anche precludendo a se stesso l’amore.

Sbuffò, guardandosi intorno e scuotendo la testa.

Ed ora se ne stava li, classico sabato sera da single, o per lo meno, da single gay. Dubitava che un etero si sarebbe anche solo avvicinato ad un posto del genere.
Rabbrividì nuovamente, ripensando ai trans di poco prima. Un venerdì sera rovinato, decisamente.

“Ehi” sobbalzò e si voltò, incontrando con lo sguardo un ragazzo abbastanza alto, con una folta capigliatura color miele. Molto carino, aggiunse poi, maledicendosi e guardando subito da un'altra parte.

“Che vuoi?” gli disse non tentando nemmeno di sembrare socievole. Quello sorrise e gli si sedette affianco.

“No, in realtà mi chiamo Sebastian” Dave si girò nella sua direzione, incontrando un paio di occhi verdi. Gli mancò un battito.
Il ragazzo gli stava porgendo la mano e lui, dopo un attimo di incertezza, la strinse.

“Sono Dave”










*Angolino dell’autrice*
 
Mmmm... allora, vorrei cominciare dicendo che non sono proprio convinta del risultato, di come mi è riuscita questa one shot... avrei voluto rendere i pensieri di Dave in modo migliore, ma questo è quello che è uscitoXD è tutta incentrata sul suo personaggio, con una mia versione della sua visione delle cose. In pratica, come la pensa lui a mio parere. Chissà perché i personaggi più particolari, quelli che sembrano stronzi ma alla fine non lo sono, sono quelli che mi affascinano di più.
E essendo ambientata durante l’episodio 5 (arriva in fretta, mercoledì, te ne prego!!!O.o) l’ho pubblicata ora perché poi succederà sicuramente tutto in modo diverso e postarla dopo sarebbe triste... Perché avrete capito che io mi sono messa (assieme alla mia cara sensei) a shippare la coppia DavexSebastian ancora prima che il personaggio di quest’ultimo saltasse fuori.
Perché secondo me assieme starebbero bene, e perché così non mi distruggono la Klaine v.v
E pensate, la cara MoonBlossom gli ha persino trovato un nome: Save. Sebastian+dAVE.
E sapete perché? Perché Sebastian salva Dave dalla sua omofobia <3 non è una cosa adorabilerrima?** Be, non finirà mai così, ma sperare non costa nulla... e dopo questo commento chilometrico vi saluto, sperando che questa one shot vi sia piaciuta almeno un po’. Bacioni<3
Black_Hole_
 
  
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