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Autore: Meggie    05/11/2011    4 recensioni
Cinque volte in cui Chris ha baciato un ragazzo ed è stato piacevole. E una volta in cui è stato troppo. (Chris Colfer/Darren Criss)
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Non come gli altri
Fandom: Glee RPF
Pairing/Personaggi: Chris Colfer/Darren Criss; Chris Colfer/OMC
Rating: PG13
Genere: Introspettivo, commedia
Warning: Slash
Disclaimer: No, non sono miei. Se lo fossero, non sarei qui a scrivere su di loro, ve lo assicuro.
Riassunto: Cinque volte in cui Chris ha baciato un ragazzo ed è stato piacevole. E una volta in cui è stato troppo.

Non come gli altri

#1
La prima volta che Chris si ritrova a baciare un ragazzo è quando riesce finalmente a mettere il piede fuori da Clovis.
Non passa abbastanza tempo al college di Fresno per poter trovare qualcosa di serio, ma una serata e un paio di birre sono abbastanza per far sì che si lasci andare quel tanto che gli serve per provare a flirtare. Non ne è capace e la cosa finisce in un mezzo disastro, ma alla fine Josh, un ragazzo carino che è con lui nel corso di letteratura moderna, si mette a ridere.
Alla fine si mette anche a baciarlo e wow. Wow.
Chris non ha mai baciato realmente un ragazzo. C’è andato vicino la sera del ballo scolastico, è arrivato a tanto così, ma alla fine è stato solo uno sfioramento di labbra causato da troppo alcool. La mattina dopo l’altro non si ricordava più niente, o forse aveva dimenticato apposta, Chris non l’ha mai saputo.
E anche se quello non è il suo primo vero bacio – ha avuto una mezza parentesi di sperimentazione che si è conclusa con una scrollata di spalle e la certezza che no, probabilmente non gli sarebbe mai piaciuto baciare una ragazza. Piacevole, ma nient’altro -, è un po’ come se lo fosse. Chris ha diciott’anni e nessuno l’ha mai baciato così. Non ha mai respirato contro la bocca di un altro, non ha mai desiderato un ragazzo in quel modo.
Chris ha anche pensato che avrebbe potuto nascere qualcosa. Ma poi da un giorno con l’altro si è ritrovato ad abbandonare l’università e a trasferirsi a Los Angeles e ad iniziare a girare per Glee e Josh è stato inserito in uno dei pochi bei ricordi che hanno preceduto il cambiamento più grande della sua vita.
Avrebbe potuto nascere qualcosa, ma Chris non è mai riuscito a lamentarsene.
 
#2
Chris non sa flirtare. E non sa stare alle feste. E situazioni di questo tipo lo mettono solo in imbarazzo. Si sente ancora un ragazzino di Clovis e se si guarda allo specchio la sua impressione non cambia poi di molto.
Chris non è abbastanza grande per bere legalmente, ma questo non ferma Mark dal rifilargli in mano un cocktail dal sicuro contenuto alcolico. E Chris pensa che ok, è solo un drink e non è mai morto nessuno.
L’alcool ha solo la capacità di renderlo meno nervoso. Non sa che fare in quelle situazioni. È tutto nuovo e troppo glamour per lui. Non si sente particolarmente a suo agio, ma cerca di rimanere attaccato a Lea e a Dianna il più possibile e in qualche modo riesce ad arrivare a fine serata.
È quando inizia ad esserci meno gente, che Chris lo nota. E dal suo nascondiglio dietro alla schiena di Dianna, non riesce a fare a meno di guardarlo da sopra il bicchiere di Diet Coke.
Sa che è stupido, ma ha diciannove anni e vorrebbe solo comportarsi come tale. Solo che non sa che fare e non ha la minima idea di come avvicinarlo e tutto sembra assurdo perché solo qualche mese prima non avrebbe neppure potuto pensare di fare qualcosa del genere.
E comunque non sa neppure se quel ragazzo sia gay. Probabilmente no.
Invece, alla fine, viene fuori che gay lo è veramente. E Lea è tremenda e Chris dovrebbe avercela a morte con lei per averlo messo in imbarazzo e Dio, vorrebbe sprofondare. Non parlano neppure tanto e Chris è così impegnato a tormentarsi le mani e a cercare di far andare via il rossore dalle sue guance – un tredicenne. Sembra un tredicenne imbranato e stupido. Si sente tale, di sicuro – che quando quel ragazzo si sporge verso di lui e lo bacia rimane per un attimo imbambolato.
Quando si ritrova sul sedile del taxi, stretto tra Lea e Jenna, si rende conto di non riuscire a ricordare neppure il suo nome.
E Lea decide allora di chiamarlo per lui “Conquista numero uno”  - “la prima di una lunga serie, Chris” aggiunge con un occhiolino - e Chris è troppo imbarazzato per obiettare qualcosa.
 
#3
Se Chris dovesse dire il nome del primo ragazzo che ha avuto, direbbe sicuramente Taylor.
Taylor lavora come assistente di regia e all’inizio Chris non gli ha dato troppo peso. Carino – un po’ troppo -, ma nulla di più.
Poi le cose hanno iniziato a farsi interessanti. Interessanti del tipo che sempre più spesso Chris se l’è ritrovato attorno. E non se n’è mai lamentato, questo è certo.
Ha osservato tutto dalla sua postazione privilegiata, però, e ne è rimasto lusingato e un po’ colpito e sì, ok, ci ha preso gusto. Taylor ha iniziato a rivolgergli la parola sempre più spesso e quasi mai per cose riguardanti il lavoro. E poi ha deciso che avrebbe dovuto offrirgli un caffè ogni giorno e Chris non ha mai preteso nulla, in realtà, ma il sorriso che accompagna sempre il bicchiere di Starbucks non riesce a non smuovere qualcosa dentro di lui.
Poi c’è il fatto che Taylor è carino da morire – troppo – e Chris all’inizio non riesce neppure a credere che sia effettivamente interessato a lui – nonostante Lea non faccia che ripetergli “Sei Chris Colfer e sei uno schianto, per forza è interessato. Ogni gay d’America lo è”. E ok, Chris ha visto l’effetto che può avere sui ragazzi – sugli uomini, in effetti -, ma la cosa non è sempre stata piacevole – e ringrazierà sempre Ryan per essere abbastanza stronzo da incutere timore anche a distanza.
Solo che Chris non ha mai avuto un ragazzo che si comportasse in quel modo con lui e quindi ci mette un po’ a capire cosa vuole lui, Chris, da uno come Taylor.
Quando alla fine si fa coraggio e gli dice che se ci vuole provare sul serio, allora è meglio che passi dal caffè di Starbucks alla Diet Coke, Taylor si mette a ridere, arrossendo.
“Lo terrò in mente.”
Chris lo bacia dopo la prima lattina. È lui, questa volta, a sporgersi verso l’altro ed è un potere che non sapeva di possedere, ma è piacevole sentire il gemito interrotto di Taylor sotto le labbra e poi avvertire le sue dita tra i capelli e ok, ok, Taylor gli piace sul serio, non può più realmente negarlo.
La cosa tra loro dura quasi quattro settimane e in realtà non è mai veramente finita. Solo che sono entrambi abbastanza intelligenti, Taylor soprattutto, da capire che forse non è la cosa migliore, al momento.
“Tu devi partire per il tour e starai via per un mese e mezzo e poi dovrai girare un film e…” Taylor si morde le labbra, prima di abbassare lo sguardo, “tu sei fantastico, Chris. E io non voglio che ti trovi dall’altra parte del mondo a voler fare qualcosa, ma ti ritrovi bloccato per colpa mia”.
Chris vorrebbe rispondere che non è vero, che sarà troppo occupato a lavorare per pensare di andarsela a spassare con qualcuno e che gli mancherà. E sono tutte cose verissime, ma Chris sa che anche Taylor ha ragione e quindi non dice nulla, alla fine.
“… e magari,” continua Taylor con un sorriso “se quando torni vorrai ancora avermi attorno, potremmo… vederci? Che ne dici? Proposta accettabile?”
Chris sorride prima di sporgersi verso di lui e baciarlo e decidere che sì, gli sembra un’idea tutto sommato fattibile.
 
#4
Le cose vanno più o meno come aveva previsto Chris. Lavoro lavoro lavoro e qualche gita nelle varie città per vedere i monumenti che più gli interessano. Cene col resto del gruppo, chiacchierate infinite su Skype con Hanna, e ancora lavoro, questa volta al computer. Chris sa di essere un po’ asociale, ma non può farci niente e d’altra parte ha delle priorità che non ha intenzione di mettere in secondo piano.
È solo qualche giorno dopo il suo ventunesimo compleanno che il meccanismo si inceppa. E il fatto che non sia successo nulla – beh, nulla nel suo campo sentimentale, almeno. Non è certo suo dovere discutere delle vite degli altri – alla sua festa, ma solo dopo… è indice che forse qualcosa nella sua, di vita, effettivamente è montato al contrario.
Succede tutto una di quelle sere in cui decide di non fare l’eremita nella sua stanza e di unirsi agli altri. È stanco e vorrebbe andare a dormire, ma gli manca passare del tempo con i suoi amici. Parla con Ashley, ride con Amber e si mette a discutere di musica con Kevin.
Forse ha perso qualche ora di sonno, ma si è divertito e non può veramente lamentarsi. Ogni tanto anche lui ha bisogno di staccare la spina e godersi il momento.
Così, quando tutti stanno per andare a letto e Darren gli chiede se ha voglia di rimanere alzato un altro po’ – e, sul serio, Darren dorme mai, nel corso della sua giornata? -, Chris non ci pensa troppo a rispondergli di sì.
È così che si ritrovano in camera di Chris, con Darren seduto sul letto, accanto a lui, e la fedele chitarra tra le mani. Non sta effettivamente suonando qualcosa, si limita a far vibrare leggermente le corde in una musica di sottofondo e Chris ne è felice perché non ha voglia di cantare, non dopo uno show e non alle due e mezza di notte.
Chris si è ritrovato sempre più spesso a passare del tempo con Darren, da quando è iniziato il tour. All’inizio era un meccanismo di difesa verso l’altro, la voglia di non farlo sentire escluso dal gruppo, di renderlo partecipe in ogni cosa. Ma adesso è solo perché vuole passare del tempo con lui. Darren lo fa ridere ed è gentile e Chris si è ritrovato sempre più spesso a scherzare e a flirtare ed è bello, è divertente.
Così, mentre Darren suona piano un motivetto senza nome, Chris gli racconta delle ultime modifiche che ha apportato al suo libro e di come spera che si evolvano le cose e di come, in realtà, a volte sia troppo stanco per prendere in mano un computer e scrivere, nonostante le idee siano tutte lì, nella sua testa.
Darren annuisce, serio. “Ti capisco,” mormora, fermando per un attimo le dita sulle corde “cioè, non ho mai scritto un libro, ma assomiglia un po’ a scrivere delle canzoni e a volte ci sono cose che sai che vorresti dire ma… non sai come, no? Non suonano mai giuste una volta dette”.
Chris si gira a guardarlo e annuisce, e quando Darren gli risponde con un sorriso, Chris smette per un attimo di pensare.
Non suonano mai giuste una volta dette.
Smette di pensare perché razionalmente sa che sta per fare una gran cazzata, di quelle enormi, ma alla fine si sporge verso Darren e lo bacia. E dopo aver smesso di pensare, smette anche di respirare e di capire e l’ultima cosa di cui si ricorda veramente sono le mani di Darren strette sulle sue spalle.
Tutto il resto è immerso un po’ nella paura e un po’ nella vergogna e, se interpellato, Chris direbbe che non è successo nulla e che no, non ha litigato con Darren, sono solo molto impegnati ed è per quello che ultimamente non l’ha sentito. Nella sua testa, intanto, riassaporerebbe le sue labbra, prima di mettere a tacere qualsiasi pensiero.
Ufficialmente, non è mai successo nulla.
 
#5
Quando torna a casa dal tour, Chris riprende a vedere Taylor, proprio come si erano promessi. E all’inizio le cose vanno bene, sono ancora semplici come prima della partenza.
Forse sono fin troppo semplici.
Quando Taylor ha iniziato a provarci, Chris non aveva idea di cosa volesse lui da quella relazione. C’era ed era piacevole, ma Chris non ne era mai stato realmente coinvolto.
Ed era andata bene così. Chris voleva un ragazzo, ma non così tanto da buttarsi a caso in relazioni che non l’avrebbero portato da nessuna parte. Aveva scelto di provarci con Taylor perché gli piaceva ed era un bravo ragazzo. Poteva funzionare.
In realtà, da quando è tornato a casa, Chris si rende conto che non funziona più niente. Che quando Taylor lo bacia è sì ancora piacevole, ma nulla di più. In realtà, se Chris vuole essere onesto con se stesso, non è mai stato di più. È sempre stato quello. Piacevole, ma non sconvolgente. Un interesse, ma non un amore.
Bacia Taylor, ma nella sua testa pensa ad altro. Pensa che potrebbe esserci chiunque, sotto le sue dita e le sue labbra, e la sensazione sarebbe la stessa. Un passatempo, ma nulla di più. E Chris non ha mai voluto giocare con le persone, nella sua vita. Ha ventun’anni e forse dovrebbe solo spassarsela, ma Chris ha smesso di essere un ragazzino troppo tempo prima. Forse non lo è mai stato veramente.
Non vuole passare quelle poche ore del suo tempo libero con una persona con cui sa che durerà al massimo un altro paio di settimane.
Così, quando quella sera Taylor si siede sul divano accanto a lui pensando di passare un paio di ore a guardare un film – ufficialmente. Perché in realtà non fanno neppure quello. In realtà il film viene spesso dimenticato dopo i primi dieci minuti perché Taylor è più occupato a provare ad infilare una mano nei suoi pantaloni. E ok, solitamente ha successo, ma non è quello il punto -, Chris butta fuori tutto.
“È successo qualcosa durante il tour?” chiede alla fine Taylor.
“No!” E forse Chris è un po’ troppo veloce nel rispondere, ma l’altro sembra fare finta di nulla “Non è successo niente. È solo…”
Chris non sa come concludere, e Taylor rimane forse qualche secondo di troppo a guardarlo, prima di scuotere la testa.
E finisce così. Qualsiasi cosa ci sia stata tra di loro, finisce durante una sera normalissima e senza cuori spezzati.
In fondo, pensa Chris, poteva andare peggio.
 
+1
Quando Chris ha aperto la porta della sua roulotte non si è veramente sorpreso di essersi ritrovato davanti Darren.
Il fatto di aspettarselo, però, non implica che il tutto sia più semplice.
Chris non vuole parlare di quello che è successo quell’estate. Non vuole parlarne e se entrambi fanno finta di nulla forse le cose torneranno a non essere così strane, tra di loro. Darren, a quanto pare, non è della stessa opinione.
Quindi sono lì, che si guardano, e Chris non sa che fare perché non ha intenzione di dire nulla. Vuole solo che Darren se ne vada. Solo che in realtà gli manca. Gli manca passare il tempo con lui e scherzare e prenderlo in giro e farsi prendere in giro e Darren che lo abbraccia quando non ce n’è motivo – e Chris che ha sempre fatto di tutto per non pensarci troppo, perché è solo un abbraccio ed è Darren, è normale per lui – o che flirta così spudoratamente che a volte Chris pensa che ci stia provando, ma è un pensiero assurdo e…
“Chris, siediti,” dice alla fine Darren, indicando il posto accanto a lui sul divano.
E Chris vorrebbe rispondergli con un secco e deciso “No,” anche solo per vedere la sua reazione, ma in realtà vuole sedersi accanto a lui. Vuole un sacco di cose.
È quello il problema.
Chris non sa bene da cosa iniziano a parlare, sa solo che stanno girando attorno ad un punto che nessuno dei due vuole veramente affrontare e un po’ si sente meglio. Non è l’unico vigliacco della coppia, almeno.
“Come fai a sapere se sei innamorato di una persona?” chiede Chris, interrompendo qualsiasi cosa stia dicendo Darren in quel momento.  
Darren si gira a guardarlo un po’ troppo velocemente e con gli occhi sgranati e Chris arrossisce, rendendosi conto solo in quel momento di cos’ha effettivamente detto.
Ed è già pronto a continuare con una scusa come non è quello che volevo dire e cioè, lasciami spiegare, intendevo che-
“Questa domanda è un po’ una cazzata,” risponde Darren.
Chris sbuffa. Ci voleva lui a farglielo sapere.
“Lo sai e basta,” va avanti e questa volta è Chris a scuotere la testa dicendo “Beh, anche questa risposta è una cazzata”.
 “Chris, che vuoi che ti dica? Non è che ci sia una regola precisa”.
Dovrebbe, pensa Chris. Sarebbe più facile. Perché se con Taylor non è andata, è perché non ne ero innamorato. E come faccio a capire la differenza? Dove sta scritto?
 Chris guarda il profilo di Darren e si ricorda di com’erano, prima che lui decidesse di fare la cazzata del secolo. Poi pensa alle mani di Darren addosso e tutto sommato non è stato proprio l’unico a far sbandare la loro amicizia.
Perché non ho mai baciato nessuno come ho baciato te?
Perché non mi ha mai baciato nessuno come mi hai baciato tu?
“Perché mi hai baciato?”
E forse è vero che il suo cervello ha dei problemi. Di filtro, di sicuro. Chris apre leggermente la bocca, ma non sa cosa aggiungere. Non è che ci sia molto altro da dire. Quella è una delle due domande che non fanno che tormentarlo da settimane. Da mesi.
“Beh,” inizia Darren distogliendo lo sguardo – e sta arrossendo? Dio, sta arrossendo, sì. Nulla di vistoso, ma Chris riesce chiaramente a vederlo -, “tecnicamente parlando, mi hai baciato tu”.
Chris rotea gli occhi. “Dobbiamo riprendere con le stronzate? Ok. Ti ho baciato io, comunque, non è che tu ti sia tirato-“
Darren gli colpisce il braccio con un pugno. “Mi fai finire? Dicevo. Che in effetti mi hai baciato tu, ma per rispondere alla tua domanda… beh, perché volevo. Ovvio”.
Ovvio. Certo.
Chris scuote la testa, prima di abbandonarsi contro lo schienale del divano. “Giuro, non ci sto capendo più niente. E non sto capendo te”. Ho smesso di capire me stesso tanto tempo fa, quindi per quello nulla di strano.
“Chris, dov’è il problema?”
Chris lo guarda per un attimo, cercando di capire se è serio.
Lo è.
“Il problema… il problema è che ci siamo evitati da-“
“Non ci siamo evitati!”
“… seriamente, Darren?”
Darren fa un mezzo sorriso storto, agitando una mano. “Ok, forse un po’ ci siamo evitati, ma non è quello il punto. E tu stai evitando di rispondere,” e il tono allegro fa calmare leggermente Chris, ma non è abbastanza. Non sa dove stanno andando con quella conversazione e non gli piace per niente. “Se io,” riprende Darre, “adesso, ti baciassi… tu cosa faresti?”
Ed è una domanda facile, quella. Perché non c’è alcun dubbio che Chris finirebbe con l’avere le mani nuovamente tra i capelli di Darren. Non c’è proprio alcun dubbio su quello.
E forse il fatto che gli stia fissando le labbra è una risposta sufficiente per Darren perché continua a parlare, “E perché lo faresti?”
Chris ha paura di trovare una risposta, ma una risposta, in realtà, già ce l’ha.
Lo farebbe perché vuole respirare ancora contro le sue labbra e vuole sentire il suo sapore e vuole spingersi addosso a lui e fare cose che lo spaventano -  perché quello è Darren - e che lo eccitano - perché quello è Darren. Ed è ingiusto, perché non dovrebbe essere così, dovrebbe essere semplice come quando baciava Taylor, solo che mentre stava con lui non ha mai desiderato niente del genere.
Chris non risponde neppure questa volta. Ma si sporge verso di lui e lo bacia e sente Darren rilassarsi contro le sue labbra, lo sente addosso, mentre le sue mani lo accarezzano lungo le braccia, per poi fermarsi sulle spalle. E Chris non pensa a niente, solo che nessuno è così. Nessuno è mai stato così e forse ha troppa poca esperienza per dirlo veramente, ma forse no. Forse il punto è che ci sono cose che sai e basta.
Chris sapeva che Taylor non era il ragazzo della sua vita. E Chris sa che vuole continuare a stare così, aggrappato a Darren. Lo sa e basta e non c’è un perché e non sa spiegarlo e forse è sbagliato e forse dovrebbero veramente rispondere ad alcune domande – Darren, ad esempio, potrebbe iniziare col fornirgli un dettagliato resoconto sul perché, da etero dichiarato, stia baciando un ragazzo. Ma Chris già sente la sua voce iniziare a blaterare cose come sessualità fluida e che nessuno è un Kinsey zero e ok, a Chris non interessano veramente quelle cose. Non in quel momento – ma possono aspettare.
Quando Darren si stacca da lui, Chris riapre gli occhi e si rende conto di essere quasi sdraiato sul divano. E si rende anche conto che Darren gli è praticamente addosso.
Oh.
“Tu… tu mi confondi,” mormora con un filo di voce.
E la risata di Darren che riecheggia nella roulotte lo scuote in un modo che non ha mai realmente notato. Che ha sempre messo da parte, da quando l’ha incontrato. E adesso…
Quando Darren si sporge nuovamente verso di lui, il sorriso ancora sulle labbra e gli occhi che brillano da sotto le ciglia, Chris rinchiude tutti i pensieri nel suo cervello e si preoccupa solo di tirarselo addosso e di infilargli la lingua tra le labbra.
Al momento, gli sembra veramente la cosa più pratica.
 
NOTE: Ok. Allora, questa fic nasce in seguito ad un tweet di Chris che a domanda “hai un ragazzo?” ha risposto “Ne ho avuto uno o due”. Ora, in realtà la cosa nella mia testa è un po’ più complessa e mi rendo conto che qui è affrontata in modo molto blando – e forse troppo superficiale -, ma volevo qualcosa di leggero e meno angst da intervallare alle solite storie distruttive su loro due XD Quindi è uscito tutto questo e dato che mi è piaciuto scriverla, non mi lamento =) Spero piaccia anche a voi <3
E… boh, prossimamente, quando finirò (dove la parola chiave è “quando”), arriverà un’altra Klaine, che amoamoamoamo e che sì, quella è decisamente distruttiva e un sacco angst, ma mi piace moltissimo la trama, quindi spero venga bene =)
Alla prossima, insomma. Non so quando, ma tornerò presto <3
   
 
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