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Autore: Gonny92    05/11/2011    1 recensioni
Breve racconto su un personaggio nato nel Thay. I personaggi sono TUTTI inventati o tratti dai vari manuali di DnD. Non c'è alcun riferimento (se non vago) a fatti "storici" e ogni avvenimento scritto è farina del mio sacco.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si sieda.
Un po' di vino? E' di una qualità eccezionale.. vino elfico.
Lei vuole sapere di Akmen vero? Mi pare giusto.
Mi scusi se rido, ma mi viene in mente che questa storia, a volte, è messa sullo stesso piano di quelle tipo:”Se te lo dicessi.. poi dovrei ucciderti”. Perdoni, ora mi ricompongo.
Sa.. è venuto dalla persona giusta.. nessuno meglio di me conosce la storia di Akmen.. forse neanche Akmen stesso.
La storia di Akmen comincia ben prima della sua nascita.
Suo Padre, Salash, era un uomo molto furbo. Piu' furbo della maggior parte della gente che lei possa conoscere. Era troppo furbo, e ai debitori questo non andava bene. La sua piu' grande paura eera di non poter avere una progenia sa? Si, era tradizione della sua famiglia che.. qualsiasi cosa succedesse, un figlio della casato dei Kamar, dovesse continuare a vivere.. sempre e comunque.
Ma Salash, non poteva mettere al mondo un bimbo normale.. i debitori l'avrebbero usato a proprio vantaggio. No. Doveva dare al mondo un qualcosa di meglio. Fu così che decise di dare al proprio figlio un retaggio.. alquanto particolare.
Riuscì dopo numerosi tentativi ad entrare in alcuni rituali.. quelli un po'.. particolari. Dopo svariati tentativi riuscì nell'intento e una Strega Notturna diede al mondo, morendo, Akmen.
Ma Salash era troppo furbo, piu' dei propri debitori e così, Akmen finì nella mani dei debitori piu' pericolosi che Salash potesse avere. I Maghi Rossi.
Si lo so, potrebbe sembrare crudele.. Ma Salash era furbo no? Si, mi scusi ve l'ho detto tante volte.. ma dopo capirete perchè.
Akmen, per i primi 10 anni di vita, non vide altro che il Thay, non andava mai fuori.. e spesso non usciva neanche dai castelli dei Maghi Rossi. I Capi del Thay adoravano quelli come Akmen, davvero.. Salash aveva trovato il modo di sdebitarsi, così da poter continuare la sua vita di vizi e peccati in giro per il mondo: Amn, Calimash, Thay, Impiltur. Al momento dovrebbe essere nel Calimash, sua terra natale.
I primi tempi Akmen li passò sotto “esame”. Gli testavano le capacità, qualsiasi capacità.. dalla soppravvivenza, alla forza morale.
Il primo test fu molto semplice. Venne messo di fronte a tre cani che non mangiavano da una settimana. Un solo obbiettivo: Sopravvivere. All'inizio aveva paura e non riusciva a muoversi e così i primi tempi furono costellati da sangue e morsi. Poi al righio rispose con ringhio.. ai morsi rispose con le unghie. Gli altri test erano semplici ferite inferte. Oh non parlo solo di ferite fisiche.. quelle erano quasi una manna quando arrivavano.. io parlo di quelle ferite mentali. Il divertimento dei Maghi era quello di entrare nella mente dei proprio schiavi.. delle proprie vittime. Akmen subì questa umiliazione talmente tanto, che anche quando dormiva.. credeva di averli nella sua testa.
Mi scusi un attimo.. bevo solo un sorso di vino per rinfrescarmi la gola. Ecco grazie. Passarono tanti anni, anni che con i maghi sembrano secoli.. non credo si possa anche solo immaginare cosa abbiamo subito Akmen.
Ma comunque, un giorno venne l'ultimo test.. quello che tutti sognano ma che tutti temono. Non credo di dovervi dire il perchè.
Ad Akmen venne chiesto di uccidere una donna. Una semplice donna che con le lacrime agli occhi chiedeva pietà, vestita di stracci. Le sue mani stringevano le vesti e la mano munita di coltello di Akmen. Il Nostro “Eroe” quel giorno capì una cosa importante su se stesso. Il coltello dilaniò in un solo colpo la gola della donna. Il rantolo smise sul momento, sostituito dai commenti sommessi dei maghi, felici, che trovarono la conferma sulla malignità intrinseca che i tomi tanto osannavano. Akmen sorrise soltanto. Akmen alla fine era figlio di Salash.. quindi, era uno molto furbo. Troppo furbo.
Dopo pochi mesi divenne una delle spie di maghi. Le spie erano molto importanti, e le spie dovevano essere solo i migliori, per questo Akmen lo divenne.. aveva tutte le capacità per diventarlo. Le prime missioni non lo portarono neanche fuori dal Thay, accompagnato sempre da almeno 3 o 4 Cavalieri dei Maghi. Non dormivano pur di tenerlo d'occhio. Fidarsi è bene.. non fidarsi è meglio no?
Quando il talento di Akmen, divenne fruttoso.. cominciò ad uscire anche dal Thay, sempre e comunque circondato da cavalieri abilmente mascherati. Non era mai solo.
Ma Akmen era furbo.
C'era sempre una persona in missione con lui, c'era sempre un servo che “soffriva” con lui. Rouk.
Un ragazzo del thay che aveva avuto solo quella possibilità nella vita, diventare un servo. Akmen ci mise poco ad entrare nelle sue grazie.
Rouk era tanto fiducioso in lui che chiese ai maghi di poterlo portare da solo nella prossima missione.

I Maghi con qualche riluttanza accettarono. In fondo non potevano mandare troppi servi contro dei “padroni” no?.
Si, ha ragione.. grave errore.
La missione li portò a Mulmaster.
Il consiglio dei Maghi rossi, aveva paura che i loro rappresentati, in quella città, volessero rendersi un po' troppo indipendenti. Questo non poteva essere permesso vero?
No, così mandarono Rouk e Akmen.
Si sistemarono in una locanda come tante. Pagarono ben oltre il prezzo della stanza. Loro in quella stanza non c'erano. La chiave doveva rimanere al proprio posto nel muro. Quella stanza non era disponibile.
Il Locandiere non fece troppe resistenze.
Era bastato un piccolo giro nei posti giusti, era bastato saper dare le dosi giuste. Rouk si addormentò pesantemente. Akmen scomparì.. ma vedo che lei si interessa molto a lui, mi fa piacere.
Sa.. Quel giorno, Akmen imparò una cosa. Scoprì una cosa.
Scoprì che i maghi erano ottusi.
Scoprì che i libri erano solo delle pagine bianche con scritte nere.
Scoprì che i libri non hanno sempre ragione.
Scoprì che poteva scegliere.
Lui la scelta l'aveva fatta.
Lui sarebbe stato libero.
Akmen era troppo furbo.
Salash aveva già capito tutto, fin dal principio. Il Casato Kamar non sbaglia.
Mh?
Avete problemi a respirare?
Si, è normale.
Sa, basta saper girare nei posti giusti, basta saper dare le dosi giuste.
Un Ultima cosa Mio caro Servo del Thay:
Piacere, Akmen.
  
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