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Autore: fennec    05/11/2011    5 recensioni
Sirius e Regulus.
Un Grifondoro e un Serpeverde. Un membro dell'Ordine della Fenice e un Mangiamorte.
Due nemici. Due fratelli.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regulus Black, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Dedico questa one-shot a indiceindaco,
perché senza di lui non avrei mai potuto scriverla.
Spero solo che gli piaccia.

 
 

Fratelli
 
Casa Black troneggiava fiera sul lastricato umido di pioggia di Grimmauld Place.
Mai la facciata di una casa era stata così austera. Un rigore antico e severo trasudava da ogni mattone, da ogni stretta finestra e da ogni fregio ottocentesco che ornava le mura solide e possenti. Nulla del suo aspetto serio ed orgoglioso poteva far presagire quanto vi fosse celato all'interno. Nulla della sua altezzosa architettura poteva segnalare quanto tra le sue mura stava inaspettatamente accadendo.
Due bambini. Due fratelli, che ridevano e si rincorrevano tra gli stretti e bui corridoi della casa.
- Non mi prenderai mai, Regulus! -
- Aspetta e vedrai, Sirius! Solo perché hai le gambe più lunghe delle mie, non significa che non posso correre più veloce di te! -
- Sirius, Regulus! - tuonò la voce di una donna - Quante volte vi ho detto di non correre! La prossima volta che vi vedrò, nessuno vi risparmierà una punizione. E vi avverto: non sarà blanda come l'ultima. -
Il bambino più piccolo trasalì. Sapeva quanto potevano essere terribili le punizioni di Walburga Black.
- Ma mamma... - si lamentò il più grande - Noi vogliamo giocare! -
- Sirius Black! Quante volte ti ho detto di non chiamarmi in quel modo? Devi portare rispetto a tua madre. Giocare! Che Merlino mi aiuti! Un simile comportamento non può essere accettato nella nostra antica e nobile famiglia, noi Black non possiamo macchiarci di atti così disdicevoli. Tutto ciò di cui avete bisogno è... -
- 'Una sana educazione ai principi della purezza del nostro sangue'. - continuò Sirius - Sì, sì, lo so, non fate che ripeterlo ogni giorno, madre -
Le labbra di Walburga si strinsero in una smorfia di severa disapprovazione.
- Punizione, Sirius Black. In un modo o nell'altro riuscirò a toglierti quell'aria sfacciata, fosse l'ultima cosa faccio. - Walburga strattonò il figlio per un braccio e lo trascinò giù per le scale. Mentre lo guardava scendere i gradini, Regulus vide Sirius sorridergli e fargli l'occhiolino.
Il bambino ebbe un moto di orgoglio. Suo fratello era davvero coraggioso.
 
Seduto sul letto di camera sua, Regulus stava contando i doppioni della sua raccolta di figurine delle Cioccorane, uno dei pochi passatempi concessi in casa Black... anche se a dire il vero, l'intervento di zio Alphard a riguardo era stato provvidenziale e, comunque, non aveva impedito a Walburga di effettuare quella che lei definiva una 'necessaria selezione': solo maghi e streghe Purosangue  potevano comparire nella collezione dei suoi figli.
- Perché lo hai fatto? - chiese ad un tratto a Sirius.
Questi si stava tamponando il volto con un fazzoletto bagnato. Dei tagli ancora sanguinanti spiccavano sul suo viso. - Quella è solo un'orribile megera. -
Sirius si era rifiutato di salutare con un inchino il signor Malfoy, anzi, lo aveva pubblicamente sbeffeggiato facendo un commento ben poco edificante sui suoi capelli biondo platino. Walburga, furiosa, non ci aveva visto più e gli aveva aizzato contro i pezzi della loro preziosa scacchiera di cristallo. Regulus non aveva mai pensato che avrebbero potuto essere così taglienti.
Ma dalla bocca di suo fratello non era uscito nemmeno un gemito.
- Non dovresti parlare così di lei. - lo rimproverò - Rimane sempre nostra madre -
- Ciò non le impedisce di essere comunque un'orribile megera - ribatté Sirius - E quel Malfoy è davvero uno stupido idiota! -
- Sembra che suo figlio Lucius sposerà una delle nostre cugine - continuò Regulus.
- Spero solo che non tocchi alla povera Andromeda... - disse l'altro - delle tre è l'unica che ha un po' di sale in zucca -
- Devi fare attenzione, Sirius. Non puoi continuare così, le cose finiranno male -
Per tutta risposta suo fratello si strinse nelle spalle. Lo faceva spesso, come se non gli importasse mai di niente e di nessuno. Quando faceva così, Regulus lo invidiava. Lui non ci sarebbe mai riuscito.
- Mamma ti ha proibito di cenare, vero? -
- Non chiamarla così, Regulus - gli rispose - Davvero, non le si addice proprio. E comunque sai che me ne frega... un pasticcio di rognone cucinato da quel pazzo di un elfo domestico! -
Il più piccolo lo fissò per un istante.
- Kreacher! - chiamò.
Ci fu uno schiocco. - Il padroncino Regulus ha chiesto di me? - domandò con un inchino.
- Sì, Kreacher. Sai, ho ancora un po' di fame. Potresti portarmi qualcosa dalle cucine? -
L'elfo s'inchinò fino a toccare il pavimento con la punta del naso - Ogni suo desiderio è un ordine, signorino -
- Perfetto. - rispose questi - E Kreacher... niente pasticcio di rognone, per favore -
Sirius sbuffò, scuotendo il capo. "Per Regulus sarà tutto molto più difficile" pensò.
 
- Mi hai fatto chiamare, madre? -
- Sì, Regulus - rispose Walburga. Il suo viso non era mai stato così arcigno - Ti proibisco di mantenere qualsiasi tipo di contatto con Sirius -
Il bambino rimase spiazzato - Perché? E' mio fratello. -
- Tu non hai più un fratello. Quell'abomino è stato smistato a Grifondoro. Mai i Black si sono macchiati di un disonore così grande -
Regulus ammutolì. Sirius non avrebbe dovuto fargli questo.
 
- Black Regulus! - chiamò il Cappello Parlante.
Il giovane Black si diresse spaventato verso lo sgabello. Dalla tavolata dei Grifondoro Sirius non gli toglieva gli occhi di dosso, era lì, accanto a quel Potter.
- Ah, molto bene... un altro Black. - disse il Cappello - Vediamo... c'è ambizione, oh sì e un buon cervello, non c'è che dire. Ma cos'è questo timore che sento? - Regulus sussultò.
- Hai paura di deludere la tua famiglia, non è così? - ora il ragazzo aveva smesso di respirare.
- Beh, non vedo perché, figliolo, il sangue dei Black non mente mai... E' chiaro, tranne qualche rara eccezione. Ma scommetto la mia vecchia punta che ti troverai bene a...
Serpeverde! -
Un tiepido applauso riempì la sala. Regulus non sapeva come sentirsi.
Avrebbe dovuto essere sollevato, dopo tutto era stato assegnato alla Casa alla quale la sua famiglia apparteneva da generazioni. Ma allora perché provava quella strana sensazione? Perché quel nodo alla gola?
Mentre si avviava verso la tavolata verde-argento, cercò gli occhi di Sirius. Questi distolse subito lo sguardo. Regulus non aveva mai visto suo fratello così deluso.
 
Non avrebbe saputo dire con esattezza da quando le cose avessero iniziato ad andare in quel modo.
Da quando lui e Sirius avessero smesso di parlarsi, da quando non si ritrovassero più per una partita a scacchi o una chiacchierata, da quando non si cercassero nemmeno con lo sguardo nonostante si trovassero nello stesso luogo. Eppure ad Hogwarts avrebbero potuto stare insieme come non lo erano mai stati, lontani dai rimproveri e dalle insane manie della loro madre.
Ma si era rotto qualcosa tra lui e suo fratello.
E Regulus temeva che non si sarebbe mai più potuto porvi riparo.
 
Sirius stava camminando lungo il corridoio del terzo piano.
- Expelliarmus! - gridò Nott, sbucando da dietro una colonna.
Il ragazzo si ritrovò disarmato e circondato da cinque Serpeverde.
- Bene, bene, Black - fece Lizard - Voglio proprio vedere come te la cavi senza quel patetico babbanofilo di Potter che ti tiri sempre dietro. - Qualcuno ridacchiò.
- Lizard, Nott - disse Sirius, un ghigno sul volto - A quanto pare, invece, gli idioti girano sempre insieme. Ah! Vedo che c'è anche il mio adorato fratellino. Complimenti, Regulus, in cinque contro uno avete avuto bisogno di nascondervi per potermi attaccare alle spalle. I nostri genitori ne saranno di sicuro fieri, ti stai comportando come un vero Black -
- I-io... - balbettò Regulus, voltandosi verso gli altri - Non mi avevate detto che si trattava di lui! -
- Ma come Regulus... - lo canzonò Nott - Mi sembrava di aver capito che anche tu eri desideroso di dare una lezione ai traditori del loro sangue - altre risate.
- Un'occasione perfetta per farci vedere quanto ti abbiamo insegnato, non credi? - continuò il Serpeverde.
Regulus non sapeva che fare, era come immobilizzato. Sirius lo fissava quasi divertito, il suo solito ghigno beffardo a incurvargli le labbra. Il giovane Black gli alzò contro la bacchetta, la mano stretta forte sull'impugnatura per nasconderne il tremito.
- Stupeficium! -
- Petrificus Totalus! -
Delle luci. Il corridoio rimbombò di incantesimi e Regulus si ritrovò sbalzato all'indietro contro la parete. Dalla direzione opposta Potter e Lupin, le bacchette sguainate, correvano veloci verso Sirius.
- Felpato! Stai bene? -
Per tutta risposta il moro scoppiò nella sua risata canina.
Nott e Lizard erano ancora a terra, storditi dallo schiantesimo di Potter, mentre Mulciber e Caspard, colpiti dall'incantesimo di Lupin, giacevano immobili sul pavimento.
- Che cosa succede qui? - tuonò una voce severa. La professoressa McGranitt li stava raggiungendo trafelata, seguita a ruota da un ragazzo biondo e basso.
- Signor Black - disse rivolta a Sirius - Il signor Minus mi aveva riferito che lei si trovava in pericolo... Evidentemente, deve aver sbagliato Black. Suppongo che questo... - e il suo sguardo cadde sui cinque Serpeverde stesi a terra - ...sia opera sua e del signor Potter... ma da lei, signor Lupin, non me lo sarei mai aspettata. Ne sono molto delusa. -
- Professoressa - cominciò quest'ultimo - le posso spiegare, le cose non sono come sembrano... -
- Parleremo di questo più tardi, nel mio studio - lo interruppe la McGranitt - Per ora, signor Black, credo sia più opportuno che accompagni suo fratello in infermeria. -
Solo allora Regulus si accorse che aveva del sangue sulla fronte, doveva essersi ferito quando era stato colpito dallo schiantesimo di Potter.
- Si sbaglia professoressa - l'occhiata che gli lanciò Sirius gli gelò il sangue - Quello non è mio fratello. -
 
- Padron Regulus è stato molto coraggioso e ha portato molto onore alla nobile e antichissima casata dei Black, sono tutti così fieri di lei. E anche Kreacher lo è. Il primo Black ad unirsi al Signore Oscuro nella sua giusta causa... Oh, sarete molto ricompensato! -
Il giovane non sapeva cosa dire. Non faceva altro che guardare il marchio a forma di teschio e serpente che ancora gli bruciava sul braccio sinistro.
Mai avrebbe pensato di arrivare fino a questo punto.
Ed ora non avrebbe mai più potuto tornare indietro.
 
Seduto tra Mulciber e Nott, Regulus osservava Malfoy riferire a Lord Voldemort il resoconto dell'ultimo rapporto. Il Signore Oscuro scoppiò in una folle risata.
- Miei Mangiamorte, ho il piacere di informarvi che abbiamo la lista completa dei membri dell'Ordine della Fenice. - Lugubri risate riempirono la sala da pranzo di Villa Malfoy.
- A quanto pare - continuò - C'è un traditore nell'Ordine che si è saggiamente offerto di servirmi... Poveri sciocchi, le marionette di Silente faranno presto la fine dello stesso stupidissimo uccello di cui hanno voluto prendere il nome... sono solo cenere da soffiare via -
Regulus si sentì mancare il respiro. Poco distante da lui, Piton impallidì.
 
- Oh, Regulus. Sei arrivato. -
Il Signore Oscuro lo studiò con i suoi occhi rossi.
- Stavo illustrando a tua cugina Bellatrix i dettagli del compito che ti ho assegnato. Sarà lei ad accompagnarti... Vedi, penso che alcune questioni si debbano risolvere in famiglia. - Bellatrix scoppiò a ridere. Una risata folle, senza gioia.
- Non mi deluderai, vero Regulus? - continuò Lord Voldemort con voce melliflua - Sarebbe un vero peccato. Non penso che i Black potrebbero mai sopportare l'onta del disonore di cui li macchieresti. Almeno non dopo essere già stati oltraggiati da tuo fratello, non credi? - le labbra del Signore Oscuro si piegarono in un ghigno che sapeva di morte. E Regulus non poté impedirsi di rabbrividire.
Sperò solo di essere passato inosservato.
 
Immerso nella lugubre penombra della cucina di Grimmauld Place, Regulus Black era turbato.
Profondamente turbato.
Il suo sguardo sembrava perso, come se vagasse delirante nella frenetica contemplazione di un fantasma che solo lui poteva vedere.
- Padron Regulus si sente bene? - domandò Kreacher con voce gentile.
Il ragazzo sussultò, tornando alla realtà.
- Sì, Kreacher, grazie. Sto bene. -
- Il padrone ne è sicuro? - continuò titubante l’elfo - E’ molto pallido e questa sera non ha mangiato quasi nulla. La cena non era di suo gradimento? -
- No, Kreacher, era ottima, come sempre -
Tra i due calò di nuovo il silenzio e in quel silenzio l’elfo parve scrutare a fondo gli occhi del padrone, nonostante questi fossero ritornati ad essere distanti e impenetrabili.
- Se mi è concesso, signore, è da qualche giorno che Kreacher è preoccupato per lei. Il padrone sembra molto stanco. Se Kreacher potesse fare qualcosa per farlo stare meglio, ne sarebbe molto felice, sarebbe un onore per lui -
Gli occhi di Regulus brillarono di una luce strana. Tristezza forse o stupore?
- Ti ringrazio, Kreacher - rispose  - Sei sempre stato un servitore fedele. Ma non desidero l’aiuto di nessuno, specialmente per ciò che sto per fare. Ed ora, se non ti dispiace, preferirei restare da solo. -
- Come vuole il padrone - rispose l’elfo con un inchino.
Stava per lasciare la cucina, quando Regulus fu colto da un’idea folle.
- Kreacher - chiamò. Lo sguardo stralunato di chi delira e cerca un appiglio a cui aggrapparsi.
- Il padrone desidera? -
- Tu sei sempre stato mio amico, l’unico amico di cui mi potessi fidare in questa casa. Mi hai sempre difeso. -
- Padron Regulus è stato il solo che ha voluto bene a Kreacher. Kreacher ha soltanto cercato di ripagarlo del suo affetto. -
In realtà, l'elfo aveva fatto molto più di questo. Aveva mentito per lui. Aveva volontariamente testimoniato il falso di fronte ai suoi padroni, pur di proteggerlo. Aveva nascosto tutti i guai e gli errori commessi dal padroncino, prendendosi lui la colpa di quanto accaduto, pur di evitare che Walburga punisse il suo ultimogenito.
Kreacher si era poi dovuto marchiare con i ferri incandescenti del caminetto per espiare il suo tradimento. Ma nulla avrebbe potuto trattenerlo dal giurare che era stato lui a rompere i piatti del servizio per gli ospiti, che era stato lui a dare fuoco per sbaglio alle tende del salotto, che era stato lui a far cadere per terra il vaso di cristallo.
Ogni volta che il fedele Kreacher si sacrificava per lui, il cuore di Regulus si gonfiava d'affetto, le sue labbra sorridevano di gratitudine e i suoi occhi si velavano di lacrime, scorgendo sulla pelle dell'elfo il prezzo della sua lealtà.
- Kreacher... - continuò il giovane - Tu hai fatto davvero molto per me: hai mentito ai miei genitori, ti sei attribuito colpe che non avevi, hai nascosto la verità ai tuoi padroni, infrangendo tutti gli obblighi che ti legavano a loro... - Regulus trasse un profondo respiro per farsi coraggio, ancora incredulo di quanto stava per dire.
- Anche questa volta ho bisogno del tuo aiuto, Kreacher.
Ed è fondamentale che tu non riferisca mai a nessun altro dei tuoi padroni quanto ti sto per chiedere. Mai. Hai capito? Nessun Black, nessun Mangiamorte dovrà saperlo...
Ti sto chiedendo davvero tanto, Kreacher. E ho bisogno di fidarmi di te. Ne va della mia vita. -
Il ragazzo scrutò con attenzione l'elfo. Nessun vacillamento, nessuna incertezza. L'ombra del dubbio e della diffidenza non albergava nei suoi occhi gialli.
E per un attimo in essi Regulus rivide lo sguardo di Sirius, del fratello che lo aveva dimenticato da tempo e che in una vita lontana aveva saputo infondergli coraggio soltanto fissandolo negli occhi.
Buffo. Quell'elfo aveva preso il posto che Sirius aveva senza remore deciso di lasciarsi alle spalle.
- Ne sarai capace, Kreacher? Manterrai il segreto a costo della vita? -
Un sostegno, chiedeva solo un sostegno a cui appoggiarsi per un momento e poi si sarebbe lasciato cadere al suo destino.
Gli occhi dell'elfo erano fermi, leali.
- Kreacher farà qualsiasi cosa per lei, padron Regulus. Qualsiasi cosa. -
 
Il portone del numero 12 di Grimmauld Place si chiuse pesantemente alle loro spalle.
Con il fedele Kreacher al suo fianco, Regulus si voltò per guardare un'ultima volta quella che un tempo aveva avuto l'ardire di chiamare casa.
Un breve e rapido addio e i suoi occhi tornarono a concentrarsi sulla piccola piazza che lo circondava, bagnata ed umida di pioggia come sempre. Trasse un lungo respiro. E assaporò profondamente l'aria fresca, come se la stesse respirando per la prima volta.
Strano. Non avrebbe mai detto che una boccata d'aria di Grimmauld Place avrebbe potuto farlo sentire così vivo.
"Allora" pensò "è questo che deve aver provato Sirius, quando è scappato di casa: Libertà"
Un ultimo sguardo al lastricato lucido e freddo e Regulus prese la mano di Kreacher, preparandosi alla smaterializzazione.
 
Elfo e ragazzo si trovavano di fronte ad una scogliera dalle pareti aspre e aguzze che si opponeva sicura contro le onde del mare.
Regulus tese una mano in avanti fino a toccare la roccia e fu scosso da un brivido. Non seppe dire se fosse paura o eccitazione.
Dietro a quel masso si nascondeva la via per la sua redenzione.
 
Zera lo guardava smarrita, mentre suo padre la trascinava via per la decapitazione. 'Qualsiasi cosa pur di servire la nobile casata dei Black'. Un'altra testa era ora appesa alla parete che fiancheggiava la scalinata principale. 'Quello non è mio fratello' dichiarò Sirius guardandolo con occhi pieni di disprezzo e un braccio avvolto attorno alle spalle di James Potter. Bellatrix rideva, mentre sua sorella singhiozzava in un angolo. 'Non vedrai mai più tuo fratello. Quell'abominio non è mai stato figlio mio', le urla di sua madre riempivano la casa. 'Padron Regulus non deve avere paura. Il suo gesto porterà grande onore alla famiglia Black'. 'E così il giovane Black ha deciso di servire la nobile causa del Signore Oscuro', mai aveva sentito una voce tanto fredda 'Non te ne pentirai, ragazzo. Presto avremo bisogno dei tuoi servigi.' 'Coraggio fratellino, perché non mi uccidi? E' per questo che sei qui.' Sirius, ai suoi piedi, si faceva beffe di lui, la sua mano tremava incontrollabile 'Stupeficium!' 'Sei solo un vigliacco.'
- Padron Regulus, padron Regulus. Questo è l'ultimo, signore -
- Kreacher - la sua voce sembrava provenire da un mondo lontano - Ho sete -
 
- Sirius, Sirius! - James lo aveva raggiunto di corsa, pallido - Ho appena incontrato Moody. Mi ha detto che ci sono state delle defezioni tra i Mangiamorte... tuo fratello... oddio, Sirius... non so come dirtelo! Tuo fratello è morto! -
- Regulus non era mio fratello -
 
Accasciato sul pavimento dell'ingresso, le spalle contro la porta, scosse dai singhiozzi, Sirius Black continuava a ripetersi di non aver mai pianto per nessuno, prima di allora.
 

Al Signore Oscuro
So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole, ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile. Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale.
R.A.B.

- Sirius, perdonami -
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice
Rieccomi qui!
Speravate che non osassi più rimettere piede in EFP, vero? Ma purtroppo per voi, non è così, ah, ah, ah! (risata sadica).
Che dire di questa one-shot? Beh, innanzi tutto devo ringraziare indiceindaco per avermi dato l'ispirazione per questa storia, consigliandomi di vedere il bellissimo film di Daniele Luchetti 'Mio fratello è figlio unico' (a proposito... se non l'avete già visto, vi invito caldamente a farlo, ne vale davvero la pena!). Per questo motivo inizialmente la fanfiction doveva intitolarsi proprio come il film, anche per omaggiare un'omonima one-shot di indiceindaco, sempre su Regulus e Sirius (tra l'altro vi consiglio di leggerla). Poi, però, ho pensato che il titolo 'Fratelli' fosse più appropriato alla storia. De gustibus... voi che ne pensate?
Naturalmente ringrazio chiunque sia riuscito a leggere fin qui e in particolare le anime pie che avranno l'ardire di commentare, criticare ed anche insultare questa one-shot in modo costruttivo. =)
Se per caso non doveste capire qualcosa (so che questa storia non è scritta sempre in modo chiaro), sarò più che felice di risolvere i vostri dubbi!
Ah... dimenticavo: la parte scritta in corsivo poco prima della morte di Regulus presenta alcuni ricordi tristi della sua vita che la pozione lo costringe a rivivere. Se non sono molto chiari... beh, in questo caso era voluto xD  E i Serpeverde Caspard e Lizard e la vecchia elfa domestica Zera sono una mia invenzione personale. Eh sì, ho osato fare addirittura questo xD
Beh, ora la smetto di tediarvi.
A presto, spero!
Un bacio,
fennec
 

  
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