Scritta per il contest indetto su Efp da LyndaWeasley "In a Land of Myth".

Spero che vi piaccia, l'idea mi gira in testa dall'anno scorso, quando ho perso un anello che tenevo sempre al pollice ( me tapina ç_ç), ma non ho mai trovato l'ispirazione giusta per scriverla!:P

A chi interessasse ieri ho aggiornato Worlds

Disclaimers: I personaggi appartengono alla BBC e agli aventi diritto, non ci guadagno nulla, mi diverto e basta!

Ring

Se avesse semplicemente ordinato a Merlin di mettere a soqquadro il regno e ritrovare il suo anello, le cose sarebbero state molto più

semplici.

Certo, il ragazzo avrebbe sbuffato per ore, ma almeno Arthur non si sarebbe ritrovato in mezzo al campo di battaglia che era diventata

la sua stanza.

Purtroppo, Merlin non era il classico servitore.

Una richiesta di quel tipo avrebbe comportato una lunga lista di domande da Perché è così importante? a Ne avete a dozzine di anelli,

non potete metterne un altro?

Rispondergli di farsi gli affari suoi lo avrebbe solo condotto a chiedere ad altri, cosa che Arthur voleva evitare ad ogni costo per diversi

motivi.

Suo padre ad esempio.

In tutti quegli anni, il re era stato bravo a fingere di non vedere cosa il principe portava indosso.

Dopo l'attenta cancellazione di ogni traccia della regina, nemmeno al principe era stato concesso di tenere un ritratto o un ricordo della

madre.

Tuttavia, l'anello col suo sigillo, era rimasto per anni nelle stanze del re, nascosto agli occhi di tutti, fino al giorno in cui Arthur lo aveva

ritrovato.

Da allora lo aveva sempre indossato, notte e giorno, curandolo come un tesoro prezioso.

L'unico ricordo dell'amore di sua madre.

Lo teneva al dito da talmente tanto tempo che, senza, si sentiva incompleto.

Per questo non poteva darsi pace al pensiero di averlo perso, ma per quanto cercasse e ricercasse sembrava sparito nel nulla.

La cosa peggiore era non poter chiedere aiuto.

Non poteva farlo cercare da altri servi perché Merlin avrebbe tentato di scoprire la verità e non poteva farlo cercare a Merlin perché,

detto sinceramente, si vergognava.

Come poteva spiegargli quanto fosse importante per lui uno stupido anello?

Non avrebbe capito. Lui aveva Hunit e l'aveva sempre avuta.

Non capiva com'era non avere nessuno, essere soli.

Avere solo una piccola fascia di metallo a confortarti quando più ne avevi bisogno.

E, anche se avesse capito, era comunque troppo imbarazzante.

Lui era un principe e i principi non piangevano per aver perso un anello.

Non piangevano e basta.

Avrebbe dovuto comportarsi da adulto e rassegnarsi.

Era solo un gioiello in fondo, poteva farne a meno.

Non era mica una ragazzina in fondo.

«Sire?» Merlin entrò nella stanza con il solito sorriso idiota dipinto sulle labbra.

«Non ora».

Aveva i vestiti ricoperti di paglia e il viso sporco non voleva nemmeno immaginare di cosa.

Tese la mano verso di lui, il pugno chiuso «Solo un secondo, credo che questo sia vostro» .

Confuso Arthur aprì il palmo della mano e subito trattenne il fiato, guardando meravigliato quello che, senza dubbio, era il suo anello.

«L'ho trovato mentre pulivo le stalle» spiegò l'altro con una nota di malcelato orgoglio.

Senza dire nulla, Arthur lo fece scivolare sull'indice, contemplandolo in silenzio, incredulo.

«La prossima volta chiedetemi di cercarlo invece di fare il babbeo».

«Merlin» sibilò irritato il principe.

Il rumore del calice che poco dopo colpì la porta non stupì nessuno, era ordinaria amministrazione.

End

Se individuate virgole sbagliate, vi prego di segnalarle!E' un difetto che sto cercando di migliorare(ma per ora non ci sono riuscita ç_ç)