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Autore: _StayStrong    06/11/2011    7 recensioni
DAL SECONDO CAPITOLO:
“Draco, mia sorella non è sempre stata come l’hai conosciuta tu” disse la donna leggendo negli occhi del figlio solo disprezzo, la sua voce era melliflua “Bellatrix finché ebbe la tua età era una ragazza dolce, affidabile, completamente sbagliata per la casa dei Serpeverde. Lei con noi non c’entrava assolutamente nulla con tranelli, cattiverie, dispetti, era sempre stata calma e posata. Cambiò dopo, con l’ascesa di Tom Riddle. Se ne innamorò perdutamente...” disse, i suoi occhi erano acquei mentre pensava a ciò che una volta era stata la sorella, nulla in confronto alla donna tra le sbarre.
“Lei, lei è figlia di Voldemort?” chiese Draco in un misto tra lo schifato e lo spaventato, no, lei non poteva assolutamente essere figlia sua, non aveva nessuna caratteristica dei Riddle
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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EPILOGO

Hermione si stiracchiò, girandosi tra le braccia del marito che di notte non la lasciavano mai andare un secondo. Si girò verso di lui e gli posò un leggero bacio sul naso e scostò una ciocca di capelli biondi dagli occhi prima di cercare di alzarsi senza farlo svegliare.

 

Erano passati quattro anni da quel giorno ad Azkaban e solo uno e mezzo dal giorno del loro matrimonio, ancora vivo nella sua memoria, e un anno dalla nascita di Ginny, Ginevra Pansy Malfoy, che portava i nomi delle migliori amiche di entrambi, entrambe scomparse nella guerra magica.

Pensando alla figlia si ricordò di essersi addormentata con lei tra le braccia la notte passata. Si erano addormentati tutti e tre insieme, si lasciò prendere dal panico e passò una mano tra i suoi capelli, più corti di quattro anni fa, tagliati scalati in una caschetto irregolare. Si girò di scatto verso il marito e lo scosse con forza. Lui aprì prima un occhio e poi l’altro, alzando un sopraciglio.
 

“Che succede?” le chiese mettendosi a sedere e vedendo l’espressione spaventata che aleggiava sul viso della moglie “Herm, che diavolo succede?” chiese ancora.

“Dov’è Ginny?” chiese lei di rimando, lui allargò le braccia e guardò sul fianco del letto, anche lui si ricordava di essersi addormentato con le due donne della sua vita, insieme.

Si alzò e prese per mano la moglie, andando già per le scale del Manor, completamente ristrutturato, il nero e il grigio avevano lasciato spazio al bianco e al legno chiaro.

“Vedi, nessun motivo di preoccuparsi, ti spaventi per poco” disse Draco cingendo la vita alla moglie.


Ginny era seduta a gambe incrociate nel suo box insieme al cugino Teddy di ormai cinque anni, stava tentando di insegnare alla più piccola a fare un puzzle e le tre donne della famiglia Black erano li che li stavano osservando, finalmente unite. Narcissa, Andromeda e Bellatrix, sua madre che proprio in quel momento, sotto le protesta di Teddy, prendeva dal box Ginny per portarsela in braccio.

Il rapporto con la madre, seppur tempestoso e insicuro, nel primo anno dalla ricongiunzione, ora era quasi perfetto, Bella aveva ripreso tutti gli aspetti da Maga della Luce lasciando uscire tutta l’oscurità che c’era prima in lei, i genitori di Hermione, quelli babbani, erano stati avvisati della Profezia e non l’avevano mai abbandonata tentando di allacciare un rapporto civile con la madre naturale della figlia, che viveva sotto il suo stesso tetto con il marito e la nipote.

Il Mondo Magico non aveva preso molto bene la notizia all’inizio, la mente del trio non poteva essere una Black, né una Lastrange, ma poi accettarono di buon grado, anche il matrimonio con il giovane Malfoy e il lieto evento fu un esempio per tutti, la Profezia si era avverata, come quella di Harry, tempo prima, che stava entrando in casa giusto in quel momento, per salutare i suoi due figliocci.

Le cose erano cambiate, ma nel contempo, non erano cambiate per niente.

A volte si dovevano ancora abituare loro, seppur erano passati quattro lunghi anni.

Bellatrix si portò vicino alla figlia e al nipote, ormai anche genero e porse ad Hermione la bambina che teneva le piccole braccia allungate verso la madre.

“Grazie mamma” disse Hermione prendendo la piccola, che aveva gli stessi lineamenti di Draco, lo stesso colore dei capelli ma ricci come quelli della madre, e come quest’ultima aveva preso anche gli occhi, era magnifica, era una bambina solare, piena di vita e Draco si era completamente rimbambito da quando era nata. Adorava la figlia, la innalzava sopra ogni cosa, come faceva con Hermione.

La ragazza si guardò intorno, era così che doveva essere.

Lei con in braccio sua figlia, sua e di Draco, che le cingeva dolcemente la vita, con la mano di sua madre appoggiata su un braccio che sorrideva a lei e alla bambina. Con il suo migliore amico che le veniva incontro con Teddy Lupin per mano, che aveva preso l’abitudine di chiamarla zia e con Narcissa e Andromeda che sorridevano da più lontano.

Era così che doveva essere.

Poi si sfiorò lentamente la pancia, senza che nessuno se ne potesse accorgere, neppure Draco che era impegnato a scherzare con Harry, solo a pensarlo sembrava inverosimile.

Dentro di lei c’era già un’altra vita, che presto avrebbe fatto compagnia a Ginny nelle giornate in cui Teddy non poteva venire  a giocare.

E sapeva già che era una maschio, se lo sentiva, anche se era solo al primo mese e poteva saperlo solo lei, Draco l’avrebbe saputo la sera stessa, quando si sarebbero ritirati di nuovo nella loro stanza.

Sorrise dolcemente, Hermione Erin Jean Malfoy e i suoi occhi divennero leggermente lucidi mentre Draco le posava un leggero bacio sulle labbra.

La famiglia si sarebbe presto allargata. 

Ronald Blaise Malfoy ci avrebbe impiegato altri otto mesi per nascere, ma era già presente.

Avrebbe completato il quadro della famiglia felice.

I due ragazzi si guardarono negli occhi, né Draco né Hermione erano mai stati così felici, come in quel momento.
 
 
 
 
 
 
  

 

  
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