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Autore: Osaka    06/11/2011    3 recensioni
corretta!
Bonnie rimane chiusa fuori casa sotto la neve, insolita per il mese di Novembre, dopo una lunga giornata. Proprio in quel momento, però, passa di li un certo corvo dalle piume nere...
**
Piccola OS senza pretese!
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La neve fuori stagione porta cose meravigliose

 

 

 

Quella sera Bonnie aveva tardato troppo al vecchio cimitero, tanto che ora camminava nei sentieri dell'Old Wood tra le ombre e non più col viso illuminato dalla luce. Le nuvole – notò – non erano molto scure e promettevano neve, anche se era solo Novembre; non dovette aspettare molto per avvalorare la sua impressione, perché velocemente il suolo si coprì di bianco e i fiocchi caddero sempre più abbondanti, fino ad occupare avari ogni singolo spazio del terreno. In un certo senso, la neve le dava quella calma per continuare a camminare e non guardare tra le ombre degli alberi, che lasciavano piano piano spazio alla strada asfaltata. Alzò lo scalda-collo in lana grigia fino a coprirle la bocca e si strinse nel suo cappotto, con lo sguardo fisso sugli stivali caldi che lasciavano le prime impronte sulla neve soffice.

Era stata una giornata come le altre, la mattinata l'aveva passata a dare una mano alla signora Flowers, il pomeriggio era uscita con Elena, assistendo ancora una volta al discorso ammonitorio sui grassi contenuti nella cioccolata calda (che Bonnie non rifiutava mai) e aveva cenato con lei al Pensionato, dovendosi sorbire ancora una volta le sue lamentele per il comportamento non costante di Damon e del perché Stefan era occupato, quella sera. Si era voluta concedere qualche minuto verso sera, che poi si erano trasformati in un'ora, per parlare un po' con sua nonna, confidarle le preoccupazioni della giornata e le emozioni del momento.

Sotto casa, aprì la tracolla e frugò in cerca delle chiavi.

''Dannazione!'' pensò ''Le ho dimenticate in camera...''

Fu proprio quando pensò d'essere costretta a tornare al Pensionato che i due occhietti gialli che la seguivano da tutta la sera decisero d'intervenire.
Bonnie si girò per uscire dal vialetto di casa, ma andò a sbattere contro il petto di roccia di un vampiro.

''Buona sera, Streghetta.''

I vestiti scuri facevano risaltare nel bianco del paesaggio la figura mesta di Damon, che aveva parlato con quel tono a metà tra l'ironico e il gentile, di cui Bonnie era incantata, ma di cui sapeva non doversi fidare.

''H-ho dimenticato le chiavi in casa. Ma non ti preoccupare, sto tornando da Elena.''

''Oh, certamente, vuoi fartela tutta a piedi, al buio e sotto la neve?! E poi vuoi passare nell'Old Wood a quest'ora? Potresti fare incontri di cui ti pentiresti''.

''L'incontro più pericoloso l'ho fatto ora...''

''Hai ragione,'' ghignò ''ma non puoi restare qua fuori da sola, al freddo...''

''E infatti ti ho detto che torno alla Pensione.'', disse Bonnie, fredda, cercando di sorpassare la figura del ragazzo, che, però, seguì impercettibilmente i suoi movimenti.

''Non se ti faccio entrare io... guarda: la finestra di camera tua è socchiusa, come sempre.''

Bonnie alzò timidamente lo sguardo e si soffermo sulla luce fioca delle candele lasciate accese. Come faceva a sapere che la lasciava socchiusa tutti i giorni, anche d'inverno?!

''Allora?!'', chiese allungando la mano verso il busto della ragazza.

Bonnie lanciò un'occhiata a quello che la circondava: neve, buio e Damon. Prendendo coscienza che l'idea di tornare indietro non era fattibile, afferrò la mano del vampiro con incertezza e delicatezza.

Non ebbe neanche il tempo di sbattere le palpebre che Damon le passò un braccio sotto le ginocchia e uno sotto la vita e la sollevò, saltando sull'albero che cresceva vicino alla casa e poi sul davanzale della finestra. Una volta entrato poggiò Bonnie sul palchés e chiuse la finestra. Mentre Bonnie si era tolta il il cappotto e lo scalda-collo e aveva accesso la piccola stufa, Damon si era sdraiato con fare teatrale sul letto, portandosi le mani dietro il collo.

''Freddo, Uccellino, eh?!'' ghignò.

''Eh, abbastanza... il riscaldamento in casa non va.'' storse il labbro inferiore, lei, levandosi gli stivali in pelle, che un pò ingannavano la sua bassa statura.

Quando uscì dal bagno in pigiama -tutt'altro che attraente-, con I capelli rosso fuoco legati in una treccia sbarazzina, il vampiro era ancora sdraiato nella stessa posizione di prima, e lei ebbe la sensazione che non avesse mosso neanche un muscolo.

''Io vorrei dormire...''

In risposta, lui si limitò ad alzare le sopracciglia, indicando con gli occhi il cuscino dall'altro lato del letto. Non fece storie, sapeva che non sarebbero servite, e alzò le lenzuola il possibile e si infilò sotto il piumone viola scuro. Con il viso girato verso Damon, che si sostenevala testa con il palmo di una mano.

''Non mi hai ancora salutato per bene, Uccellino...''

Il sussurro arrivò netto alle orecchie di Bonnie, che istintivamente alzò gli occhi, accorgendosi che il vampiro, ormai, era vicino fino a quasi far toccare le loro labbra. Non respirò, in quel momento; quel gesto che veniva naturale ad ogni essere, in quell'istante, ad una distanza inesistente dalle sue ossessioni, si era bloccato. Davanti a quella reazione, Damon rise con leggerezza, inclinando la testa a sinistra e schioccandole un bacio sull'angolo della bocca. Ciò che lei -a suo malgrado- non poté controllare, fu lo sbadiglio che seguì quel gesto ipnotico, dettato dalla stanchezza. Lui rise, di nuovo; allungò il braccio verso l'interruttore della luce senza staccare lo sguardo da quello di Bonnie e la spense.

''Il resto domani, Uccellino...''

Quella frase permise a Bonnie di chiudere gli occhi e di capire che il giorno dopo non sarebbe stato come se non fosse successo niente, perché alla fine non lo era mai stato; gli sguardi che si scambiavano facevano sempre trasparire I loro ricordi, dalla volta che l'aveva salvata dandole il suo sangue nella vasca da bagno a quella volta che la baciò senza nessun'apparente motivo.

Damon Salvatore rimase li tutta la notte, senza letteralmente muovere un muscolo, col viso illuminato dal fuoco che scoppiettava nella stufa davanti al letto matrimoniale, incantato -come gli era successo poche volte in vita e non- dall'andamento regolare del respiro della strega dai ricci rossi che l'ossessionava così tanto.

 

 

 

 

Poco distante da li, la Signora Flowers prendeva come d'abitudine il té e guardava la neve scendere fuori dalla finestra. ''Aveva ragione Meredith, la neve fuori stagione porta cose meravigliose.''

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Kalimera (o Kalispera che sia)!

 

So di non avere scritto granché, ma avevo proprio voglia di Damon e Bonnie, e una fanfiction così senza pretese mi sembrava il modo migliore per rispolverare il mio vecchio Efp. Bonnie si ritrova chiusa fuori casa e già ha paura di dover tornare al Pensionato, ma ovviamente Damon le evita la fatica, aiutandola e vegliandola durante la notte.

 

Vi spiego un pò la penultima frase... ho letto tante One Shot di quei momenti che a noi Bamon\Donnie piacciono tanto e la gran parte finiva sempre nello stesso modo: ''Domani tornerà tutto come prima, vero?!''

''Brava Streghetta.''

Ecchecca**o. xD Tutte queste storie mi hanno fatto rimanere un pò come leggere il profilo dei personaggi su Wikipedia. Con una faccia tipo: ç___ç

Anche perché non mi è mai sembrato che succedesse per davvero. Ricordate quando Damon dice che la crepa che Bonnie aveva fatto sulla corazza che nascondeva il suo cuore s'era richiusa più spessa?! Ecco. Si riapre pure quella, poi. Quindi perché tirarci la mazza sui piedi da soli?! xD

 

Ok, dopo questo... come dire... piccolo sfogo personale, vi ringrazio di aver letto e vi mando un bacione! :)

 

P.S GRAZIE A CHI MI HA FATTO NOTARE CHE I DIALOGHI NON SI LEGGEVANO!
Scusate davvero, era tardi. :\

  
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