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Autore: Sybeoil    06/11/2011    2 recensioni
(Sequel de La Gilda)
***
Il mondo è sempre stato mio nemico. L'ho odiato, detestato, disprezzato. L'ho persino considerato una fogna dalla quale uscivano striscianti esseri dalla lingua biforcuta. Consideravo il genere umano qualcosa di sbagliato, i sentimenti qualcosa da cui fuggire. Consideravo me stessa sbagliata, una sorta di abomio sempre pronta a versar sangue su pagamento. Insensibile a qualunque supplica, a qualunque sguardo, a qualunque parola. Ma la guerra ti cambia, la morte ti cambia.
***
Si dice che il Destino si adoperi per te fin dal principio eppure non sempre le cose vanno come speri o desideri. Spesso il Fato ha in serbo per te violenza e cattiveria, oscurità e mistero. Ed è a causa del suo Destino intrecciato da mani deboli o forse no che Amalia, l'Assassina delle Terre Centrali, si ritroverà a dover combattere contro un qualcosa di oscuro e mutevole come la nebbia che sorge dal mare alle prime luci dell'alba. Qualcosa che potrebbe rischiare di far vacillare la pace e l'armonia che, con tanta fatica, il Mondo Conosciuto ha ricostruito dopo anni di terrore. Qualcosa al di là dei confini di cuore e mare. Qualcosa che solo il sangue e il suo canto di tenebra potrà fermare!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

 

"A volte il confine tra bene e male
è più sottile di quanto ci si aspetti. 
A volte è così sottile da non sapere
dove comincia uno e finisce l'altro" 

 

 

 

Il terreno umidiccio del bosco che circondava per intero le Terre Centrali stava lentamente cedendo il posto alla terra arida. Le Terre del Sud cominciavano ad allungare le loro mani tramutando il clima fresco e temperato delle Terre Centrali in quello torrido e desertico in cui vivere era davvero difficile. Benché gli uomini cominciassero ad accusare segni di stanchezza dovuti alla lunga marcia a cui Amalia li aveva sottoposti per rimediare al ritardo che le avevano procurato fermandosi a metà del cammino per “riposare” lei non sentì ragioni. La bionda infatti, ancora furiosa per il prezioso tempo che le avevano fatto perdere, aveva costretto le innumerevoli Tute Rosse che la seguivano come una compatta marea di ombre scarlatte, a marciare per tutta la notte e il giorno seguente senza la minima possibilità di una sosta ristoratrice.

< Per favore Mal, fermati un secondo e fai riposare quei poveracci. Sembra che stiano per dare l’anima agli Dei > intervenne la rossa assumendo un tono supplichevole con il quale riusciva quasi sempre ad ottenere ciò che voleva, almeno quando si trattava di dover convincere Jason. La bionda voltò il suo sguardo di ghiaccio verso di lei sorridendo crudelmente e assomigliando in modo terrificante a Hoord.

< Mi dispiace, ma questo è il modo in cui alla Gilda puniamo le insubordinazioni. Io stessa sono stata allenata seguendo un metodo dedito alle sopportazioni fisiche del dolore, della paura, del freddo e del caldo > replicò fredda la bionda. < Lo so > accondiscese la rossa benevola < Ma magari mostrare un po’ di compassione potrebbe, che so migliorarli > aggiunse nel tentativo di andare incontro a quegli uomini di cui non invidiava le sorti. < Dispiace anche me vederli così, ma su questo non posso transigere > replicò lei con tono che indicava la sua volontà di chiudere la conversazione lì. < Sai non è per qualcosa ma diventare troppo morbidi con gli assassini indicherebbe un mutamento delle antiche sacre leggi che regolano la vita alla Gilda > continuò poi la bionda con lo sguardo perso nel vuoto davanti a lei < Agli albori della nostra nascita i Fondatori imposero che gli assassini venissero raccolti dalla strada fin dalla più tenera età e fossero cresciuti usano metodi che voi definireste crudeli >

Jason e Neifel guardarono la bionda esterrefatti da ciò che sentivano. Non potevano credere che esistesse qualcuno tanto pazzo da recuperare poveri bambini di strada a cui la vita si era già opposta così duramente, e pensare di catturarli, chiuderli in qualche buco dimenticato dagli Dei e torturarli.

Era una cosa, crudele, insensata e terribilmente sbagliata. Per Neifel poi era anche solo impossibile da immaginare. Alle Ninfe veniva insegnato fin dal principio il rispetto per qualsiasi forma di vita e anzi le veniva imposto di aiutarla in tutti i modi possibili. Le Ninfe erano creature soavi, dolci ma anche combattive e distruttive. Rispettavano la vita in qualunque sua forma, per questo “capire” il metodo d’insegnamento degli assassini le era risultato così difficile, ma alla fine era riuscita almeno in parte ad accettare l’idea che dei bambini soffrissero le pene dell’inferno.

< Ti dispiacerebbe non parlarne più? > domandò con gli occhi che le si riempivano di lacrime ad ogni parola pronunciata da Amalia.

< Come preferisci > si limitò a dire lei tornando a fissare il suo sguardo verso gli ultimi rimasugli di boscaglia, le cui ombre sembravano fremere.

Quello, strano da dirsi ma purtroppo veritiero, era il punto più buio dell’intero bosco che sembrava aver concentrato tutte le sue più buie ombre al confine tra le Terre Centrali e quelle del sud.

Una strana sensazione alla nuca, come una specie di formicolio, spinse la bionda a guardarsi in torno con aria circospetta stringendo gli occhi nei punti in cui le ombre si infittivano.

Il cielo, prima terso e limpido senza neanche uno straccio di nuvola ad inquinarne lo splendido manto, ora si stava lentamente oscurando. Grossi banchi di nuvole nere cariche di pioggia si avvicinavano al piccolo esercito con una velocità impressionante e in pochi istanti furono sulle loro teste pronti a scatenare la furia di cui gli Dei gli avevano dotate molti anni addietro.

< Ma chi diavolo… > Xavier non fece in tempo a terminare la frase che una serie di uomini con occhi scarlatti e denti aguzzi sgusciarono fuori dalle ombre più nere e presero ad attaccarli.

Fu come ritrovarsi a combattere con delle specie di demoni evocati da chissà quale infero. Erano forti, terribilmente forti, veloci come saette, letali e maledettamente inquietanti. Alcune Tute Rosse che marciavano in prima fila furono abbattute come flebili ramoscelli ricadendo al suolo con il ventre o la gola squarciati.

< Neifel > urlò la bionda nel mezzo della battaglia < Cosa diavolo sono questi cosi? > strillò ancora respingendo l’attacco di uno di loro che con un balzo le si era lanciato addosso puntando alla gola candida e scoperta.

Mentre gli altri si impegnavano con tutte le loro forze a respingere l’attacco di quei demoni, la rossa e la bionda si spostarono a lato della battaglia per discutere sulla natura di quei cosi e cercare di trovare un modo di sconfiggerli.

< Non ne ho la più pallida idea, ma di sicuro non sono di queste terre > rispose la Ninfa ansimando per lo sforzo sostenuto.

< E allora cosa cazzo ci fanno qui? > chiese Amalia con ancora il panico negli occhi. < Non lo so > urlò isterica la rossa sollevando le mani in aria < Ma dobbiamo fermarli > disse severa.

< Ok, allora torniamo là in mezzo e vediamo di fare fuori quei luridi bastardi > ghignò Amalia ruotando la spada stretta nel suo pugno e lanciandosi nuovamente nella battaglia con la furia negli occhi.

< Santissimi Dei, speriamo che non siano ciò che penso > sussurrò la rossa ai cespugli che stavano ad ascoltarla in silenzio, anonimi testimoni dell’inizio della fine.

Un gruppo di quattro di quegli esseri, dopo aver squartato con i loro affilatissimi denti, un assassino che si era dato la briga di combatterli da solo si allontanarono dal suo corpo ormai esangue per dirigersi verso quello succulento della bionda che si batteva sfruttando tutti i trucchi di era capace e constatando con enorme rammarico che forse non sarebbero stati sufficienti in quella battaglia.

< E’ lei? > domandò uno degli esseri a quello che sembrava esserne il capo. < Sssssiii > rispose quello spargendo saliva tutto intorno.

< Ssssembra buona > ansimò uno di loro non riuscendo a reprime il suo istinto. < Non dobbiamo toccarla, hai sentito cosa ha detto. Il suo sangue serve puro > lo ammonì il capo.

< Prendiamola > ordinò poi seguendo gli altri che si erano già lanciati verso di lei. < Amalia! > urlò Xavier accorgendosi del gruppo di esseri che si erano lanciati alla carica verso di lei troppo impegnata con altri tre di loro per accorgersene.

Con un colpo di spada rabbioso, il moro finì il suo avversario e si precipitò dalla ragazza per la quale aveva perso la testa. Nessuno le avrebbe torto anche solo un capello.

Ora i due si trovavano schiena contro schiena, uniti in vita e nella morte; proprio come hai vecchi tempi.

< Pronto? > sussurrò la bionda al moro dietro di sè. < Sono nato pronto > rispose quello ghignando e staccandosi per sferrare un affondo con il quale riuscì a colpire uno dei sette demoni.

< Il solito sbruffone > commentò divertita la bionda sbuffando con fare teatrale.

< Vorrei davvero sapere come cazzo fanno quei due a ridere e scherzare anche in una situazione come questa > disse il biondo ansimando rivolto verso la rossa che ricorrendo all’arte della magia aveva spedito uno di quei demoni e metri di distanza. < Sono assassini, li viene naturale > rispose prendendolo da parte.

< Devi aiutarmi > sussurrò cercando di nascondersi alla vista degli altri.

< Immagino avrai capito che non sono esseri “comuni” > cominciò greve

< Sono stati evocati con la magia nera e solo quella purtroppo può respingerli >

Ormai non c’erano più dubbi: quegli essere erano stati creati servendosi di magia oscura, un genere di magia che gli Dei avevano bandito dal Mondo Conosciuto migliaia di anni addietro.

La rossa li aveva osservati mentre li combatteva trovando conferma alle sue peggiori ipotesi.

< Cosa? > aveva nel frattempo domandato il biondo. < Sono esseri malvagi Jason e devo ricacciarli da dove sono venuti > spiegò la rossa accalorandosi. < Come? > chiese il ragazzo ingoiando un improvviso groppo che gli si era formato in gola.

< Mi serve Amalia > disse la rossa passando ad osservare l’assassina che lottava al centro della boscaglia. < Amalia? > chiese il biondo non capendo come lei potesse esserle d’aiuto.

< Ti ricordi quel quadro a casa mia? > disse la rossa sperando di riuscire a spiegargli in poche parole la vera natura di Amalia.

Il ragazzo fece un cenno d’assenso e lei tornò a parlare. < Ecco, quella è l’antenata di Amalia solo che non è esattamente pura come sembra > disse esitante. Rivelare quei segreti ad umano poteva costargli i suoi poteri ma non aveva altra scelta. < Cosa vorrebbe dire? > domandò ancora il biondo sempre più confuso.

< Vorrebbe dire che il suo sangue è “avvelenato” dalla Tenebra, Jason. Amalia è buona ma in lei scorre quello che gli Dei e le Ninfe chiamano Sangue di Tenebra > spiegò rapidamente. < Solo lei ha il potere di cacciarli ma per farlo devo risvegliare la furia che giace assopita dentro di lei e per farlo mi servi tu > concluse guardando il ragazzo con le lacrime agli occhi.

Dopo averci riflettuto su qualche istante il biondo annuì serio. < Cosa devo fare? > disse sollevandosi in piedi. < Devi attaccarla Jason, farla impazzire e scatenare la furia, al resto ci penso io > disse spiccia la rossa scoccando un bacio sulle labbra del ragazzo che con sguardo deciso si avviò verso il centro della battaglia.

La bionda era ancora impegnata con cinque di quei demoni, alle sue spalle Xavier si batteva con altrettanta furia e determinazione. Da lontano l’ombra sfocata di Jason si avvicinava ai due brandendo la spada con la quale si faceva largo tra i corpi riversi a terra privi di vita. In mente un solo fondamentale obbiettivo: scatenare la furia di Amalia.

Notando il suo arrivo la bionda sorrise aspettandosi rinforzi ma rimando profondamente delusa e sorpresa da ciò che invece il biondo fece.

Senza proferir parola Jason, alzò la lunga spada intarsiata di rubini e cominciò a menare violenti fendenti alla bionda cogliendola di sorpresa.

< Jason che cazzo fai, sei impazzito? > gridò questa cercando di difendersi. < Mi dispiace > disse solo il biondo continuando imperterrito nel suo compito. < Jason! > tuonò il moro cercando di muoversi nella sua direzione senza però riuscirci. < Jason che cazzo fai? > urlò furioso.

< Xavier è inutile che ti agiti > gli sussurrò la rossa a poca distanza da lui. < Cosa vuoi dire? > domandò quello cercando di muovere la gamba destra divenuta pesante come pietra. < Sei paralizzato, mi spiace ma non ho altra scelta > spiegò guardandolo con la disperazione negli occhi.

< Neifel, che cazzo sta succedendo? > urlò furibondo.

< Scusa > disse semplicemente la rossa voltandosi poi per affrontare uno dei demoni.

< Jason fermati > lo supplicò la bionda che continuava a difendersi senza però reagire. < Amalia mi dispiace non posso > rispose il biondo addolorato. < Cosa vorrebbe dire? > chiese la bionda cominciando a sentire la rabbia montarle dentro. < Devi combattere, sei troppo debole > spiegò il ragazzo dicendo la prima cosa che gli venne in mente per provocarla. < Io non sono debole > sussurrò Amalia tra i denti rispondendo ad un affondo del biondo.

Un lampo di luce scarlatta attraversò lo sguardo della bionda le cui mani presero a tremare. < Sei debole e i tuoi genitori erano degli idioti, degli stupidi senza cervello > continuò il biondo notando l’efficacia del suo metodo. < Non osare > sibilò furiosa. < Tu non sai NIENTE > strillò.

Ce l’aveva fatta, Amalia era preda della più cieca furia. I suoi occhi scarlatti sembravano mandare lampi carichi d’ira in tutte le direzioni.

Il sottile reticolo di vene appena sotto le pelle del collo prese a pulsare come impazzito e la bocca le si storse in un ghigno di pura cattiveria.

< Jason che hai fatto, sei impazzito? > urlò Xavier che assisteva alla scena impotente e immobile.

< Amalia! > la chiamò la rossa attirando la sua attenzione. < Amalia fermali, dì loro di smettere > urlò nella sua direzione.

< Perché dovrei? > domandò la bionda che aveva ormai perso la sua umanità. < Perché sai che è giusto così. Le Tenebre sono in te ma non ti possiedono, fermali Amalia basta una tua parola >

La bionda sorrise e si diresse verso la rossa incurante della battaglia che ancora infuriava intorno a lei. < Sai che ti dico? > disse quando fu a portata d’orecchie < Che me ne resterò qui a godermi lo spettacolo >

commentò annuendo con convinzione.

< Non mi lasci altra scelta allora > commentò sconsolata la rossa chiudendo gli occhi e raccogliendo intorno a sé le forze della natura.

Un grosso globo di luce le si formò nel palmo della mano sinistra prendendo a roteare su sé stesso in attesa di essere scagliato contro la sua vittima.

Pregando affinché il suo piano funzionasse la rossa allungò il braccio dinnanzi a sé liberando così la magia che si diresse rapida verso il corpo paralizzato del moro.

< Nooooooo! >

Un urlo atroce echeggiò per tutto il bosco svegliando gli uccelli che riposavano ignari sui rami dei grandi alberi. La bionda sconvolta si era lanciata verso Xavier, che nel frattempo era rimasto immobile con gli occhi spalancati per il terrore e lo stupore impotente e immobile, ponendosi tra lui e la sfera di luce appena in tempo per assorbirne l’effetto.

< Basta! > tuonò poi in tono autoritario, facendo tremare così la terra sotto di loro.

Come spinti da una forza più grande di loro i demoni si bloccarono accasciandosi al suolo privi di vita, mentre lo sguardo sconvolto del moro seguiva il corpo della bionda cadere a terra.

 


Angolo autrice:

 

Bentornati cari assassini! Per prima cosa ringrazio le ragazze che recensiscono e tutti coloro che leggono la mia storia in silenzio. Seconda cosa mi scuso per il ritardo e per eventuali delusioni derivanti da questo nuovo capitolo e in fine passo a commentare il mio lavoro.
Dunque, in queste righe i nostri assassini si trovano ad affrontare qualcosa di oscuro, potente e molto, molto antico. I Demoni, così come li definiscono loro sono esseri dalle sembianze animalesche con occhi scarlatti e pupilla gialla e denti aguzzi. Si nutrono principalmente di carne e sangue di vittime che squarciano senza ritegno. Sono stati evocati attraverso la magia nera e perciò questa è l'unica cosa che può fermarli. Amalia riesce in tutto ciò ma quali conseguenze avrà questa azione su di lei?
Rimante con me e scopritelo nel prossimi capitoli.
Alla prossima, Sybeoil!
 

P.S Un piccolo commento anche negativo sarebbe gradito da parte di chiunque! 

 

 

  
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