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Autore: Becky Auror    06/11/2011    4 recensioni
Ci troviamo subito dopo la prima guerra, a casa Tonks.Questa shot racconta come Dromeda racconta a sua figlia delle sue sorelle.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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A FAMILY MATTER
 
Era un pomeriggio di metà inizio Agosto e un grosso allocco era entrato dalla finestra della cucina, proprio mentre lei finiva il pranzo, e se ne stava fermo a fissarla con una lettera nel becco. Suo padre, ormai abituato a quei bizzarri postini magici, non aveva neanche alzato lo sguardo dal suo giornale. Aveva solo chiesto pigramente:
< Chi vi scrive? >
Una volta afferrata la lettera, l'allocco era ripartito ma lei era rimasta come pietrificata a fissare la busta bianca. ' Ninfadora Tonks ' c'era scritto in una sottile ed elegante grafia con inchiostro verde. Non era andata oltre a leggere, e non le era nemmeno importato che il suo nome fosse scritto per intero. Lei avrebbe compiuto undici anni a Novembre.
Girò la busta e cominciò ad urlare di gioia non appena i suoi sospetti furono confermati dal sigillo rosso scarlatto a forma di H che chiudeva la lettera.
< Mi hanno presa, mi hanno presa! Finalmente! Lo sapevo! > cominciò a saltare stringendo la lettera e urtò per sbaglio il tavolo rovesciando il caffè di suo padre.
< Ma che succede? Dora, perché urli? > Andromeda Tonks teneva ancora la bacchetta alzata mentre dei piatti si strofinavano da soli.
< Oh, scusami papà! Non volevo > si scusò col padre che cercava di asciugare il tavolo con un tovagliolo.
< Faccio io tesoro > disse sua madre e con la bacchetta ripulì infretta tutto.
< Non importa Dora > disse suo padre divertito < Ma cos'hai da festeggiare così tanto? > In tutta risposta lei porse ai genitori la lettera e i loro volti si illuminarono. Cominciarono ad abbracciarla e a complimentarsi. La loro bambina era stata accettata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Il resto della giornata trascorse allegro e  veloce. Suo padre era contento per lei, se l'era aspettato, e si congratulava di continuo. Sua madre continuava a raccontarle degli Smistamenti, delle Case, della Sala Grande, come se Tonks non sapesse già tutto quello visto che erano anni che aspettava quella lettera e nel frattempo calmava l'ansiosa attesa chiedendo alla madre tutto sul castello. Si era deciso di andare a Diagon Alley il giorno dopo per prendere il necessario, o almeno l'indispensabile che potevano permettersi.
< Dora, vieni con me > disse quella sera sua madre e la portò nella camera che usavano come ripostiglio. Agitò la bacchetta e un baule fluttuò verso di loro.
< Andiamo > disse ancora e si diresse verso la camera della figlia. Nel frattempo Tonks osservava il baule galleggiante che seguiva sua madre. Aveva due iniziali su un lato del coperchio: '  A.B '. E sopra c'era una grossa H . Arrivate nella stanza, Andromeda adagiò il baule e si sedette graziosamente sul letto della figlia.
< Ecco, credo che ora questo debba passare a te > disse con un sorriso e agitando ancora la bacchetta le iniziali cambiarono, ora erano 'N.T ' .
< Per la barba di Merlino! Questo era il tuo baule mamma? > disse sorpresa buttandosi sul letto e facendo rimbalzare un po’ sua madre.
< Si, era questo. Vorrei prendertene uno nuovo ma la lista dei libri è lunga perciò... >
< Stai scherzando?! Questo baule è stupendo e non ne prenderei altri! > disse guardandola negli occhi, e sua madre sorrise, dolcemente.
< Vediamo se hai lasciato qualcosa dentro > disse e aprendo il baule,curiosa ed eccitata allo stesso tempo. Era quasi vuoto c'erano solo una sciarpa verde e argento, una cravatta dello stesso colore, delle piume d'oca afflosciate e dei pezzi di pergamena. < Uhm, com'è pulito. Eri ordinatissima anche a scuola? > chiese Tonks stupita alzando un sopracciglio e sua madre rise.
< Certamente! > confermò lei fiera. Sua madre era sempre stata fiera e anche orgogliosa, lei lo sapeva. Ferma nelle sue decisioni e teneva testa a tutti quelli che le davano contro. Ma non era quel tipo di orgoglio che allontana le persone anzi, chi la conosceva la ammirava e la riteneva una persona deliziosa.
< Beh, questi sono tuoi > disse prendendo la cravatta e la sciarpa e dandoli alla madre. Sapeva che era stata una Slytherin, ma lei non era sicura di voler finire nella sua stessa casa. Continuò a frugare nel baule prendendo i resti di vecchie pergamene.
< Vediamo ' Pozione Singhiozzante '... o no, è strappata tutta la parte dove sono scritti gli ingredienti. Uhm...e qua c'è scritto: ' Dromeda,lo sai che sei la mia preferita! Sir ', è di un tuo ammiratore? >
< Una specie,si > rispose sua madre in un sorriso, evidentemente divertita.
< E questa? >  tra le pergamene, piegata in quattro, c'era una foto.
Tre ragazze sorridevano contente, tutte con la divisa Slytherin. La ragazza al centro sembrava la più piccola, doveva avere all'incirca undici anni. Il suo viso era pallido e ovale, i capelli biondissimi erano raccolti in una coda e i suoi occhi azzurri brillavano vivaci. A sinistra, lei la riconobbe subito, c'era sua madre Andromeda.I capelli castani le ricadevano in morbidi boccoli e i suoi occhi nocciola la guardavano incoraggianti. Appoggiava una mano sulla spalla della strega bionda. A destra della foto invece c'era una strega molto simile a sua madre. Lo stesso viso a cuore, gli stessi occhi, anche se erano molto più scuri. I capelli erano neri invece, ma il naso era lo stesso. A guadarla bene, anche la strega bionda aveva lo stesso naso, e anche i loro zigomi erano simili.
< Sono tue compagne? > chiese Tonks girandosi verso sua madre. Improvvisamente Andromeda aveva assunto un aria intristita e severa allo stesso tempo. Guardava la foto ma i suoi occhi erano vuoti.
< Mamma? Stai bene? Mamma! > Tonks scosse leggermente sua madre afferrandole una spalla. Andromeda si girò a guardarla e in un primo istante la guardò confusa,come se non la riconoscesse. Poi scosse la testa come a voler scacciar via un pensiero fastidioso.
< Chi sono mamma? > chiese lei ancora. Aveva capito che la reazione di sua madre era legata a quella foto e voleva sapere il perché.
Andromeda chiuse gli occhi e prese un grande fiato. Tonks non aveva mai chiesto troppo a sua madre della sua famiglia, e lei di certo non aveva provveduto a pizzicare la sua curiosità. Tutto quello che sapeva era che i suoi nonni non avevano gradito il fatto che sua madre avesse scelto di sposare ' uno col sangue sporco ' e allora l'avevano diseredata. Sapendo questo, lei non si era voluta spingere oltre nella conoscenza di quei suoi parenti.
< E va bene. Ad ogni modo prima che partissi per la scuola,dovevo dirtelo > disse sua madre con gli occhi ancora chiusi. Poi li aprì e li fisso sui suoi. Il suo sguardo era fermo e deciso.
< Quelle nella foto siamo io e le tue zie. Le mie sorelle Narcissa e Bellatrix. > Disse Andromeda con voce chiara,ansiosa ma senza fretta, pronunciando bene ogni sillaba. Non aveva intenzione di ripeterlo un altra volta, perciò voleva essere sicura che lei capisse. Andromeda non distolse lo sguardo dal suo, di sicuro voleva vedere ogni sua singola reazione a questa rivelazione. Quello che lesse negli occhi di Tonks fu prima confusione, poi sorpresa e infine incredulità.
< Io ho delle zie? > fu tutto quello che riuscì a dire. Andromeda sospirò leggermente, la sua reazione in qualche modo l'aveva rasserenata. Poi riprese con voce più calma:
< Si. Come vedi anche loro erano Slytherin come me. E come potevano non esserlo? > Sua madre riprese a fissare la fotografia e anche lei. La girò e sul retro, nell'angolo in basso, c'era scritto ' Bella, Dromeda e Cissy: The Black's Sisters ' in una grafia piccola e piuttosto spigolosa. Sentì sua madre ridere e la guardò. Aveva il labbro che si apriva in un mezzo sorriso divertito.
< Quello l'ha scritto Bella, è stata lei a voler scattare la fotografia la sera in cui anche Narcissa è stata smistata in Slytherin. Voleva documentarlo più che altro. E siccome quando lei decideva una cosa, quella puntualmente veniva effettuata, ecco la prova che tutte e tre eravamo nella stessa Casa a Hogwarts. Già allora era così fissata con la purezza della stirpe.. Ricordo che metteva la cravatta Slytherin anche quando era a casa perché tutti sapessero che era nella Casa più meritevole di Hogwarts. Essendo lei la sorella maggiore, io e Cissy non facevamo che darle ascolto e ci facevamo trascinare dai suoi discorsi così pieni di entusiasmo! Tutto ciò che diceva sembrava così giusto perché ne parlava con passione, e mamma e papà erano così fieri. In più ci teneva così tanto a noi, era come avere sempre uno scudo,sembrava che lei fosse disposta a proteggerci da tutto. Tutti la rispettavano,beh in realtà credo la temessero. Eravamo così felici quella sera... > Andromeda fece una pausa carica di significati ma Tonks non osò interrompere quel silenzio, anche se avrebbe dato di tutto pur di sapere cosa stesse pensando sua madre. E poi anche lei stava elaborando il tutto. Girò la fotografia per osservare di nuovo i volti delle sue zie. Zie. Suonava così strano.
< Quindi questa è tua sorella Bellatrix > disse Tonks indicando la strega più grande nella foto, così simile a sua madre.
< Si. L’altra invece è Narcissa. Lei era la più piccola e quella che da casa ci inviava più gufi quando ancora non era ad Hogwarts. Voleva sempre che stessimo tutte insieme ed era lei a riappacificare me e Bella quando bisticciavamo. Era più aperta con me rispetto a Bella, e ad un certo punto siamo diventate, oltre che sorelle, migliori amiche. Quando anche lei è arrivata ad Hogwarts, noi tre ci sentivamo invincibili, le migliori! > sua madre tacque di nuovo e sul viso aveva un sorriso nostalgico ma sincero. Tonks immaginò che si stesse abbandonando ai bei ricordi di Hogwarts e provò a immaginare cosa volesse dire avere una sorella o un fratello.
In tutta la sua vita, non aveva mai sentito la mancanza di affetto perché sua madre e suo padre gliene propinavano ogni giorno, forse anche per questo non aveva mai chiesto niente ad Andromeda sui suoi parenti magici. Ma ora che ci pensava, avere una sorella sarebbe stato così bello! Condividere ogni cosa, dalle gioie alle sofferenze, dalle figuracce ai successi, dalle confidenze ai pettegolezzi. Si, sarebbe stato fantastico!
Ma allora cos’era successo? Perché sua madre non ne parlava mai? Perché lei non le aveva mai incontrate?
< Mamma, perché hai lasciato questa foto nel tuo vecchio baule? >
Adromeda cambiò espressione velocemente, sembrava che qualcuno le avesse versato un secchio di ghiaccio. Tonks temette di aver fatto una domanda troppo dolorosa, ma poi Andromeda si raddrizzò e la guardò con uno scintillìo negli occhi.
< Perché appartiene al passato. La mia famiglia ora siete tu e tuo padre. E questo mi basta. Loro non..non… per loro non esisto più >
< Come sarebbe?! Perché?! > chiese scattando. Andromeda la afferrò dolcemente per le spalle sospirò.
< Calmati Dora mia, non agitarti! Ecco… Accidenti, pensavo di essere pronta! E va bene,ti racconterò tutto. > La lasciò andare. Tonks la vide ricomporsi e poi Andromeda cominciò a parlare fissandosi le mani.
< Dopo aver concluso i miei studi a Hogwarts, ho conosciuto tuo padre. Ero cos felice, più che felice! Mi confidai con Cissy e all’inizio anche lei fu contenta con me, ma non le avevo detto che tuo padre non era esattamente un purosangue. Poi mi decisi a parlare anche con Bella. Lei volle subito sapere tutto: chi fosse, da dove venisse, qual’era la sua famiglia. Quando scoprì che non era esattamente un purosangue si allarmò, divenne fredda e non perdeva occasione per dirmi di smettere di vederlo. Dato che io non la ascoltavo, decise che era meglio avvisare i miei. Mia madre e mio padre fecero di tutto per impedire la mia felicità Non vedevano altro che lo stato di sangue e io cominciavo a disperarmi. Pensavo che almeno Cissy mi avrebbe capita, ma anche lei cercava di dissuadermi dallo stare con Ted pur rimanendomi vicina però,almeno lei. Bellatrix poi cominciò a indagare dove abitasse e mi diceva che avrebbe sistemato lei il tutto una volta per tutte. Nei suoi ultimi anni ad Hogwarts era diventata così ossessionata, quasi non la riconoscevo più. Non parlava di altro cheRinascita della magia o di Nuovo dominio o diSangue Puro e stava sempre con un gruppo di persone poco raccomandabili. Ma i miei la lasciavano fare. Si è sposata con un lontano parente che malapena conosceva per mantenere la linea di sangue. Quando la guerra iniziò, lei disse apertamente che ormai da molto tempo faceva parte dei…Mangiamorte. In ogni caso, io non ce la facevo più e scappai di casa un pomeriggio dopo l’ennesima litigata con i miei e Ballatrix. Cissy era rimasta in silenzio per la maggior parte del tempo annuendo soltanto quando i miei la interpellavano. Cercò di convincermi a non andarmene, ma io non volli più sentirli e così afferrai il mio baule, infilai dentro le prime cose che trovavo e me ne andai di casa. Ted è stato così forte per me in quel periodo, non ce l’avrei fatta senza di lui. Ma ci dovevamo nascondere perché sapevo che Bellatrix stava cercando Ted, e se l’avesse trovato sicuramente non sarebbe venuta sola. Io rimasi delusa dalla mia famiglia.
Quando nascesti tu, cercai un ultimo contatto con Narcissa e le scrissi che era diventata zia. Lei ripose, si congratulò ma mi chiese anche di non cercarla più. E così decisi di non cercarli più, di dimenticarli.
Ma finita la Guerra, tramite il Profeta ho scoperto che Bellatrix è finita ad Azkabam insieme a suo marito e molti altri per aver torturato fino alla follia un mago e una strega, ma io credo che abbia fatto anche molte più cose terribili. Invece Narcissa si è sposata poco tempo dopo essere uscita da Hogwarts. Dei miei genitori invece non so più niente. > Andromeda finì di parlare, ma nella sua voce non c’era amarezza. Lei invece era stupefatta. Scoprire così, per caso che lei aveva delle zie e per di più una era una Mangiamorte! Come avevano potuto poi i suoi nonni negare alla propria figlia la felicità?! Tonks era dispiaciuta per sua madre, afferrò le sue mani tra le proprie e Andromeda alzò lo sguardo. Tonks le sorrise, avrebbe voluto dirle tante cose, consolarla o darle forza, ma sembrava che sua madre non ne avesse bisogno. E allora, di nuovo, lei provò un motto di ammirazione verso sua madre. Aveva lottato,contro tutti, per riuscire ad avere l’amore. Ogni cosa attorno a sé assunse un valore dieci volte più grande rispetto a prima perché ora capiva davvero quanto tutto ciò fosse costato.
< Grazie mamma > riuscì a dire quasi in un sussurro.
< No tesoro, sono io che ti ringrazio. Sei il mio mondo, la mia forza, ciò che ho di più caro al mondo insieme a tuo padre e solo questo importa. Ciò che è stato, è stato. Ora dobbiamo concentrarci su questo > disse sbattendo il palmo della mano sul coperchio del baule. < forse posso darti anche il mio vecchio calderone > aggiunse sorridendo.
Il volto di Tonks si illuminò e le sue labbra si aprirono in un grande sorriso che sua madre ricambiò subito. Qualcosa nel suo cuore si scaldò e una forte sensazione la invase tutta. Tutto sarebbe andato bene, tra poco sarebbe andata a Hogwarts e sua madre sarebbe sempre stata lì per lei.

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Becky Tonks: Non sono ancora del tutto convinta, ma eccovi la mia prima One shot! Piaciuta?La odiate? Fatemelo sapere ;)
è nata come capitolo di una long, ma poi ho deciso di farla come one shot perchè tagliava il ritmo alla long. Grazie a quelli che la leggeranno e ancora di più a chi recensisce! :D

   
 
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