Eppur mi amava
Ce la stavo mettendo tutta e lui lo sapeva, ma proprio non ci riuscivo.
La mia mente continuava a navigare fra le onde di quei suoi occhi blu-azzurri.
- Polly, cazzo, ti sto mollando smettila di guardarmi così. Dovresti essere incazzata, dovresti piangere, dovresti picchiarmi. Picchiami, su, picchiami!- continuava a chiedermi di picchiarlo, mi stava quasi implorando, ma non sarei mai stata in grado di farlo.
Come potevo picchiare colui che mi aveva fatto scoprire l'amore, colui che mi aveva dato forza nei momento peggiore della mia adolescenza ?!
Dopo essere ritornata in me, misi insieme le parole da lui dette e dissi - Ray, va bene così.- si girò e inizio a guardami con occhi strani - Mi sta bene che tu non voglia più stare con me, ma vorrei almeno sapere il motivo. Non dirmi che non t'ho dato i tuoi spazi, che sono gelosa, che sono ammorbante, perchè sai che non è così. Quindi... perchè?
Abbassò la testa, si scompigliò i capelli e sospirò.
Dopo un po' si alzò e mi disse che doveva tornare a casa e che si sarebbe fatto sentire lui il prima possibile.
Mi sorrise e ricambia.
Sapevo che quella era l'ultima volta in cui l'avrei visto, infatti, due giorni dopo partì per Mosca.