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Autore: visbs88    06/11/2011    6 recensioni
Dimenticate la forza di Teresa dal Sorriso e di Irene dalla Spada Veloce. Dimenticate la crudeltà di Ofelia, dimenticate, in sostanza, la serietà di questo manga. Fate spazio ad un luogo in cui la pazzia dilaga e ad una misteriosa guerriera mascherata.
[!Linguaggio colorito]
[Scritta per la Sweet Scary Challenge, pacchetto Pumpkin Pie (Strega, OOC, maschera)]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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LA GUERRIERA MASCHERATA

 
Iniziativa: Sweet Scary Challenge (Fanworld.it).
Pacchetto: Pumpkin Pie – Strega, OOC, maschera.
Titolo: La guerriera mascherata.
Introduzione: Dimenticate la forza di Teresa dal Sorriso e di Irene dalla Spada Veloce. Dimenticate la crudeltà di Ofelia, dimenticate, in sostanza, la serietà di questo manga. Fate spazio ad un luogo in cui la pazzia dilaga e ad una misteriosa guerriera mascherata.
Personaggi: Un po’ tutti, all’incirca.
Rating: Giallo/14+ (per il linguaggio, penso).
Generi: Comico, Demenziale.
Avvertimenti: AU (penso), Linguaggio colorito, One-shot, OOC, Shojo-ai.
Pairing: vari crack-pairing a sorpresa.
Numero parole (Contatore Word): 2.449.
Disclaimer: i personaggi non sono miei, ma dell’autore del manga Norihiro Yagi. Non scrivo a scopo di lucro, ma per puro divertimento personale. Occorre il mio permesso per citare pezzi della storia, tradurla, riprodurla altrove o trarne ispirazione.
 
Buona lettura.
 

La Claymore tremava fra le mani di Teresa.
- Irene – chiamò la guerriera, terrorizzata. La compagna ricambiò il suo sguardo, facendo un passo indietro.
- C-che cosa facciamo, Teresa? – domandò Irene, che sentiva di avere una gran voglia di scoppiare a piangere e correre fra le braccia dell’altra. Peccato però che quella stesse già frignando come una bambina e che probabilmente se la stesse facendo sotto tanto quanto lei.
“Che merda di situazione” pensò disperata Irene. Perché dovevano mandarle in missione insieme? Entrambe non sarebbero mai riuscite a cavarsela da sole, certo, ma non è che unite fossero molto meglio. Anzi, la situazione peggiorava, perché tentando di coprirsi a vicenda non facevano altro che un immenso casino. L’ultima volta lo Yoma aveva quasi staccato la testa a Teresa.
Irene tremò più forte a quel pensiero. Ora che avevano a che fare con due mostri mangia-budella, come cazzo sarebbe finita?
I suddetti due mostri mangia-budella le osservavano, grattandosi stupidamente la testa. Perfino loro, che avevano l’aria di essere abbastanza idioti, dovevano rendersi conto che quelle che avevano davanti erano delle inette assurde, totali. E forse si stavano domandando se davvero due Claymore, due guerriere dell’Organizzazione, quelle donne odiate da umani e Yoma, ritenute orribili mostri malgrado la loro bellezza, le streghe dagli occhi d’argento, potessero essere due schiappe simili. Che poi, bellezza. Una delle due sembrava una moai dell’isola di Pasqua.
- Irene, diamocela a gambe – singhiozzò Teresa, indietreggiando – Finché non ci attaccano…
- Ma cosa penserà l’Organizzazione? – rispose disperata Irene – Ci esilierà! Ci accuserà di tradimento! Ci abbasseranno di grado!
- Io sono già la numero quarantasei e tu la numero quarantasette, Irene – osservò Teresa – Come diavolo fanno ad abbassarti di grado?L’unica che rischia una cosa simile qui sono io! Ma non sono così sfigata da essere l’ultima delle guerriere…
- Sei molto meglio, infatti! Penultima, che traguardo! – sbottò Irene infuriandosi di colpo – Rinfacciami che non ti raggiungerò mai, brutta stronz...
- E’ un fatto, Irene – replicò Teresa con aria di superiorità e un sorriso terribilmente irritante. Lei che non aveva un emerito niente di cui vantarsi.
- Senta un po’, Miss Delicatezza, perché non va a farsi…
- Ma la volete piantare? – l’urlo di uno dei due Yoma le riportò sull’attenti. L’altro ringhiò, accucciandosi su se stesso.
- Merda, attaccano! – strillò terrorizzata Teresa, perdendo all’istante tutta la sua boria e scagliandosi su Irene. Si nascose dietro di lei, quasi volesse usarla come scudo.
“Alla faccia della guerriera superiore” pensò Irene storcendo il naso. Le balenò l’idea di fingersi svenuta e lasciare Teresa sola nei casini più totali. Cosa poteva fare? Simulare un improvviso malore? Auto-tagliarsi un braccio? Dissanguarsi? Qual era la cosa migliore?
“Fanculo, l’Organizzazione e tutte queste cazzate mi stanno facendo diventare emo, che schifo…”
I due Yoma, stufi di avere a che fare con due simili cretine, balzarono su di loro.
Irene cadde in ginocchio implorando una pietà che sapeva non sarebbe mai arrivata. Teresa la sorpassò e menò due fendenti a casaccio con la Claymore, perdendo l’equilibrio. Irene chiuse gli occhi, non voleva vedere…
Ci furono delle urla disumane. Ma con immenso stupore di Irene, non era affatto Teresa ad emetterle. Quella non era la sua voce. Erano gli Yoma ad urlare.
- DANNATA STREGA!
“No, cazzo” pensò Irene di colpo “Che figura ci faccio se li ammazza da sola?”.
Aprì gli occhi, risoluta a buttarsi nella mischia per mostrare il proprio –scarso– valore, tuttavia vide che Teresa era rannicchiata pochi passi davanti a lei, e che guardava attonita di fronte a sé. Irene la imitò, domandandosi che diavolo fosse successo.
Vide i corpi dei due Yoma riversi a terra, privi della testa. E una guerriera in piedi con la Claymore sguainata. Dalla spada colava del sangue, come se non fosse già stato abbastanza ovvio che era stata lei a salvare Irene e Teresa, che erano a bocca aperta. La nuova arrivata portava un largo mantello nero, con il cappuccio alzato. Dava loro le spalle, ma dopo aver pulito la Claymore e averla rinfoderata si voltò. Irene e Teresa se possibile sgranarono ancora di più gli occhi, vedendo che indossava una maschera color argento che le copriva quasi tutto il volto, lasciando scoperti solo le labbra e gli occhi della guerriera.
- Grazie – pigolò Irene dopo qualche lungo istante di silenzio – Per averci, ehm… aiutato.
Salvatosarebbe stata una parola troppo umiliante, si disse la numero quarantasette, imbarazzata.
- Chi sei? – mormorò Teresa alla guerriera misteriosa, che non aveva fatto neppure un cenno – Perché porti quella maschera?
La strana individua si sistemò il mantello e diede nuovamente le spalle alle due, e iniziò ad allontanarsi. Tuttavia la sentirono mormorare qualche parola.
- Perché mi gira, problemi?...
Irene e Teresa, troppo meravigliate, non provarono nemmeno a fermarla mentre lei si dileguava scomparendo tra gli alberi di un boschetto lì vicino –boschetto che le altre due nemmeno avevano notato tanto erano state spaventate dal vedersi piombare davanti i due Yoma.
- Ma che caz… - mormorò Irene – Mai vista una tipa simile!
- Era forte – sussurrò con un filo di voce Teresa, pallida.
- Certo che era forte! – esclamò l’altra, ammirata – Li ha fatti a pezzi in… cinque secondi!
- Meno.
- Era per dire. Che sia un’arma segreta dell’Organizzazione?
- La numero uno, forse? – azzardò Teresa, e Irene la guardò ammirata.
- Possibile! – convenne – Inviata a soccorrere le guerriere in difficoltà, perché le normali missioni sono troppo semplici per lei?
- E siccome è così forte, le permettono di conciarsi come le pare. Certo che quella maschera era ben strana.
- Ne vorrei una anche io – mormorò Irene, pensierosa – Dà un’aria più… figa, in sostanza.
- Altro che queste uniformi banali – aggiunse Teresa, guardando sconsolata il suo mantello strappato.
- Lei aveva l’uniforme, però quel mantello era più chic!
- Che invidia…
- Già, fottuti favoritismi dell’Organizzazione.
- Ma non mi sembrava ne facesse, ci tratta come pezze da piedi tutte quante.
- Ehi, e se fosse una ribelle? – esclamò Irene folgorata dalla nuova idea – Se ti ribelli, puoi vestirti come ti pare e piace! E poi era sospetta, non trovi?
- Già, sparire così, non ci ha nemmeno detto chi era, come si chiamava, il suo numero di cellulare…
- Zitta, cretina! – gridò la compagna – Ci spiano! Non devono sapere che noi guerriere messaggiamo in segreto per scambiarci pareri sui loro loschi affari e per aggiornarci sui Risvegli del giorno!
- Urlalo, eh.
- Ops, sì, scusa.
Le due guerriere piombarono in un silenzio imbarazzante. Teresa si alzò in piedi. Stando seduta tutto quel tempo in quella posizione, le si erano informicolate le gambe, quindi barcollò un po’ prima di riuscire a reggersi in piedi.
- Dobbiamo dividerci, Irene – disse solenne – Giura che se senti qualcosa su questa strega mascherata mi mandi un sms.
- Lo giuro, tu fai altrettanto.
- Giurin giurello, sorella.
Irene scosse la testa, ignorando le idiozie di Teresa, e si incamminò per la sua strada.
 
 
Ofelia si massaggiava le tempie.
- La mia pazienza ha un limite – sibilò – Sono tanto buona e gentile, ma certe oscenità…
Si interruppe disgustata guardando Helen e Deneve, sue compagne di missione, che limonavano duro sotto i suoi occhi senza curarsi minimamente della sua presenza. Ofelia sbuffò dando segni di evidente impazienza, ma niente, continuavano. Che avrebbe dovuto fare? Quelle proprio non capivano. Erano state spedite a combattere con lei Easley, Riful e Luciela, i tre simpatici Abissali. Dovevano eliminarli tutti e tre, era una missione importante. Cioè, in realtà Ofelia pensava che l’Organizzazione avrebbe anche potuto essere meno esplicita se avesse voluto mandarle a crepare senza la minima possibilità di salvezza, ma almeno si sarebbero impegnate, quei due secondi in cui sarebbero riuscite a combattere prima di venire tagliate in due. Certo che se quelle due si perdevano a baciarsi! Al massimo una carezza e una coccola, non potevano esagerare così! E Ofelia aveva pure il cuore tenero…
L’Organizzazione aveva voluto torturarla prima di mandarla a morire. Era una cosa profondamente ingiusta, anche perché lei non aveva mai fatto nulla di male. L’unica colpa che aveva era di essersi ubriacata una sera e di aver decapitato per sbaglio un’ignara Miria che passava di lì. Cose che capitavano, incidenti, che diamine! Ofelia odiava gli spargimenti di sangue inutili, e si era sinceramente pentita del suo gesto sconsiderato. Tuttavia eccola lì, spedita contro i tre Risvegliati più potenti della storia, con due lesbiche croniche che anche gli uomini dell’Organizzazione volevano togliersi dalle balle.
Mancava solo l’ultimo componente della squadra. E dopo pochi minuti arrivò. Una piccola bambina coi capelli incredibilmente lunghi che le coprivano gli occhi, che fece la sua entrata in scena saltellando in un modo che avrebbe spezzato il cuore ad Heidi tanto era idiota.
- Eccoti finalmente, Miata – disse Ofelia con un sorriso cordiale.
- Latte – rispose quella senza motivo.
- Eh?
- Ho bisogno di latte.
- Ehm, sì – balbettò Ofelia – Andiamo a combattere e poi ti do il latte, d’accordo?
- Voglio il latte della mamma.
- Senti, non rompere il cazzo – intervenne Deneve, che si fece avanti a braccetto con Helen – Vediamo di sbrigare in fretta questa faccenda, che noi due abbiamo di meglio da fare.
Ofelia sospirò e si incamminò, incurante degli strilli di Miata e delle risatine idiote delle altre due. Alla fine le tre Claymore si resero conto che era già lontana qualche miglio, e corsero fino a raggiungerla. Lei si fermò impietosita ad aspettare che ingoiassero i polmoni che avevano sputato tanto erano senza fiato per l’incredibile sprint, quindi insieme ripresero la marcia verso le montagne dove sapevano avrebbero trovato i tre Abissali –perché i suddetti Abissali fossero tutti insieme è un mistero, anche se fonti attendibili riferirono in seguito che avessero programmato un incontro a luci rosse di gruppo.
Ofelia, Miata, Helen e Deneve raggiunsero una spianata ai piedi delle montagne, e tre figure avanzarono verso di loro. Erano un giovanotto biondo –gran bel pezzo di manzo–, una bambina e una fanciulla.
- Non fatevi ingannare dal loro aspetto! – avvertì subito Ofelia – Sono estremamente pericolosi!
- Oh, ma quanto è carina la ragazza! – esclamò Helen arrossendo – Deneve, ti arrabbi se provo a rimorchiarla?
- Ma mi ascolti sì o no? – chiese disperata Ofelia, che già prevedeva il disastro.
- Che hai detto, scusa?
- Ma vaffanculo…
I tre ragazzi ridacchiavano, e ad Ofelia vennero i brividi. Easley del Nord, Luciela del Sud e Riful dell’Ovest. Stavano per affrontare tre mostri assurdi, e quelle pensavano a rimorchiare. Per quello c’erano le osterie, che bisogno c’era di provarci in battaglia?
- Salve, ragazze – esordì Easley con un gran sorriso – Vi dispiace se vi facciamo fuori in fretta senza nemmeno trasformarci? Avremmo dei lavoretti da compiere.
- Fate pure – sospirò Ofelia rassegnata – Tanto stavo già per tagliarmi le vene.
- Girano molti emo ultimamente – osservò Riful – Ragazzi, poi proviamo a fare qualcosa di sadomasochistico tra noi?
- Zitta, Riful, mantieni un contegno dignitoso ed elegante come il mio, porca troia! – la rimproverò Luciela, aggiungendo qualche altra colorita imprecazione. Riful fece spallucce, cercando di non lasciarsi sfuggire una smorfia di scherno.
- Voi non ucciderete quelle ragazze!
Tutti si bloccarono mentre faceva il suo ingresso una strana figura. Indossava un lungo mantello nero sopra la divisa da guerriera, e portava sotto il cappuccio una maschera d’argento.
- Carnevale è passato, dolcezza – ghignò Easley, divertito.
- Fottiti, cavallino dei miei stivali. Sono qui per farvi il culo, a tutti e tre.
- Parli come se fossi la numero uno più forte della storia dell’Organizzazione, mentre sembri solo una di quelle streghette che girano ad Halloween – ridacchiò Luciela.
La misteriosa figura tossicchiò.
- Io sono la numero uno più forte della storia dell’Organizzazione – disse solenne – E non insultare Halloween!
- Facciamo fuori anche lei – sospirò Riful – Diamoci una mossa.
Ofelia afferrò la Claymore, pronta a combattere. Miata, però, iniziò ad annusare l’aria, come se avesse fiutato qualcosa di succulento. Fece qualche passo in avanti, entrando nel campo visivo della strega mascherata.
- MA LEI CHE CAZZO CI FA QUI?!
Lo strillo della suddetta strega mascherata fece sobbalzare tutti quanti.
- Mamma! – gridò la bambina di rimando.
- MERDA! Io non mi ero accorta della sua presenza! – urlò disperata la figura misteriosa, e fece per darsela a gambe. Tuttavia la bambina, spinta dall’istinto selvaggio, la rincorse e le saltò addosso, senza riuscire ad abbracciarla; le strappò però il mantello e la maschera dal viso.
- Mamma Clarice! – gridò tutta contenta Miata – Latte, latte, mamma Clarice!
Mamma Clarice fece un salto e corse verso Ofelia, usandola come scudo umano. Clarice aveva capelli castani, il che, si disse Ofelia, avrebbe dovuto significare debolezza. Ma era risaputo che gli equilibri dell’Organizzazione si stessero sballando, quindi non diede molto peso a quella considerazione.
- Pietà, pietà! – implorò Clarice – Io faccio il culo agli Abissali ma toglietemi quel mostro di dosso! Crede che io possa allattarla, mi ha quasi staccato una mammella a morsi l’ultima volta! Ecco perché me ne vado sempre in giro con quella maschera, perché non mi riconosca se la incontro per caso. Ma devo anche cambiare profumo, cazzo, ormai sa che uso Chanel n° 5…
- Ottima scelta – approvò Deneve, annuendo.
- Grazie, piaceva molto anche a me – rispose Clarice tirando su con il naso – Oh, per favore, aiutatemi!
- Ti conviene alzare i tacchi – intervenne Easley – Se rimani qui a combattere quella non ti si stacca più di dosso.
- Già, è vero! Devo scappare, scappare via! – strillò Clarice in preda ad una crisi isterica. E corse disperata dando le spalle alle montagne. Miata, malgrado qualche debole tentativo di Helen di trattenerla, si lanciò all’inseguimento, e per un attimo Ofelia avrebbe giurato di averla sentita abbaiare.
- Stanno cominciando a girarmi quelle palle che non ho – sibilò minacciosa Luciela.
- Io invece non ho più voglia di combattere – sorrise Easley, pimpante – Ragazze, perché non andate a farvi un giro dicendo che vi abbiamo risparmiato la vita dopo un terribile combattimento?
- Approvo – cinguettò Riful – Io vi anticipo sulle montagne, ragazzi, penso che Dauph sia impaziente…
Luciela e Easley guardarono Riful saltellare via, e quando si girarono tutte le guerriere se l’erano filata in un modo per nulla dignitoso.
- Brave ragazze – considerò Easley con un altro sorriso.
- Prima di raggiungere gli altri dimmi una cosa – gli disse Luciela – Mi ami, non è vero, Easley?
- Ma certo, zuccherino mio…
- Allora cosa sono quelle voci che dicono che tu te la faccia con Rigardo?
Il sorriso di Easley si spense.
- Tesoro, posso spiegarti tutto…
- Cos’hai fatto?
- Niente, tranquilla…
- Easley del Nord, dimmi se è vero che vai a letto con quel micio troppo cresciuto.
- Ehm… no, no, non fraintendere, aspetta… ARGH! QUALCUNO MI AIUTI!
 
 
 

Spazio autrice:
Mmm. Da quando mi sono messa in pari con il manga, scrivo solo cazzate, su Claymore. Sarà un rapporto inverso, mah. Detto questo, ciao a tutti :D pur dovendo aggiornare la mia raccolta –ed avendo anche qualche ideuzza in proposito– sbuco con questa demenziale senza capo né coda. Adesso. Ho detto che è una demenziale, ho avvertito che era OOC spudorato, il che si capisce dall’introduzione, oltretutto. Scusate se sono un po’ dura, ma che nessuno venga a lamentarsi dell’OOC. Perché mi è già capitato di pubblicare qualcosa di simile in un altro fandom, con i personaggi ancora più OOC che qui, e… lasciamo stare. Mi sono girate molto, quindi evitiamo di farmi incazzare. Criticate la forma e tutto il resto, ma lasciate stare l’OOC che è perfettamente volontario.
Tornando allegri (:D), Clarice super numero uno mi piaceva troppo –così come Irene e Teresa povere sfigate XD ed ecco qui questa shot, su cui non ho veramente null’altro da dire. I pairing? Me li hanno messi in testa alcune mie amiche, quando mi dicono una cosa non me la scordo facilmente. I dialoghi? Lo so, nelle demenziali tendo ad abbondare di botta e risposta. Accontentatevi <3 e spero che vi sia piaciuta questa mia scelta stilistica, che ritengo sempre un po’ azzardata.
Chiudo veramente la bocca :D grazie a chi vorrà commentare ^^
Un bacio, visbs88.
   
 
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