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Autore: Darkshadows92    07/11/2011    2 recensioni
Sono passati cinque anni dalla sconfitta di Deep Blue, e il progetto Mew è ormai finito.
Ichigo e le sue amiche possono godersi la vita normale che tutte sognavano, in particolare Ichigo, che ora ha accanto il ragazzo che desiderava. Ma il ritorno di qualcuno del loro passato scombussolerà le loro vita.
IchigoxKisshu, PaixRetasu TarutoxPurin
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sentimenti nuovi
 
 
Ichigo osservava ancora la stanza. Era sola ,Kisshu se n'era andato lasciando quella sensazione di vuoto. La ragazza infilò la testa sotto il cuscino "Perchè, perchè mi sento così!" pensava triste. 
Si mise a pancia in sù osservando il soffitto. Aveva deciso di tacere i suoi pensieri, non pensava più a niente, aveva paura che indagando più a fondo se stessa avrebbe scoperto quei sentimenti che sapeva che esistevano, ma voleva negare a tutti i costi.
La sua vita in quei cinque anni non  era molto cambiata, stava insieme a Masaya e non era più una mew mew, ma per il resto era sempre uguale. Lei era uguale, aveva ragione Kisshu quando le aveva detto che non era cambiata.
Era il suo ritorno ad averle scombussolata, a farla sentire divisa, spezzata in due. La sua parte razionale e quella irrazionale, rappresentati da Masaya e Kisshu.
Si portò le mani al viso, calde lacrime cominciavano a scendere, "perchè è tornato..." si ripeteva tra i singhiozzi, nella sua mente vi era ancora vivido il viso di Kisshu. 
Com'era arrivata a quel punto? era sempre stata sicura del suo amore per Masaya, eppure era bastato rivedere l'alieno per mettere tutto in dubbio.
Si sedette accovacciandosi, appoggiando la testa sulle ginocchia bagnandole di lacrime amare. 
Il telefono squillò facendola sussultare.
"Pronto?" rispose cercando di camuffare la voce.
"Ichigo!" la voce di Ryou invase la sua mente.
"Insomma Ichigo dove sei? dovresti essere già qui!"
"Sì scusami arrivo subito!" disse la ragazza asciugandosi un'ultima lacrima solitaria.
"Sbrigati!" 
La ragazza chiuse la comunicazione e guardò l'ora sul display del telefono. 
Erano le nove e mezza. Quanto tempo aveva passato a piangere! 
"O è tardissimo!"  sussultò correndo verso l'armadio e afferrando le prime cose che le capitavano a tiro  si vestì in fretta a furia, si catapultò verso le scale, e passò in cucina, afferrò una fetta di pane tostato, e si precipitò verso la porta.
"Ci vediamo stasera!" urlò ai genitori prima di uscire.
"Ciao tesoro!" fece in tempo a sentire la risposta dei genitori, prima di fiondarsi in strada, cominciò a correre correva veloce cercando di raggiungere il locale in meno tempo possibile, ma era un'impresa, il locale era ancora lontano. 
Improvvisamente la stessa sensazione di quella notte la investì, si rese conto di essere seguita, ma adesso sapeva chi era.
"Vattene Kisshu!" urlò con la voce affannata sentì il suo risolino, ma senza nemmeno accorgersene lui le si parò davanti, e lei inciampò tra le sue braccia.
"In ritardo bambolina?" le chiese l'alieno guardandola soddisfatto.
"Sì se non è già abbastanza evidente, lo sono! e di molto, quindi se non ti dispiace dovrei andare!" sbraitò in faccia all'alieno, che ora però non rideva più. Aveva infatti notato i suoi occhi arrossati.
"Perchè hai pianto?" le chiese lui osservandola attentamente.
"Non ti riguarda" mentì abbassando lo sguardo,  non poteva dirgli che era per lui.
Lui le accarezzò le labbra "Non mentire" la colpì con quello sguardo ambrato, causato dal riflesso del sole nei suoi occhi d'oro, rendendoli scuri.
"Scusa ma ora devo andare" esclamò la ragazza cercando di liberarsi dalle sue braccia forti.
"Bastava dirlo prima" rispose Kisshu sorridendo di nuovo. 
Lei non capì, ma si senti come trasportata, una sensazione di leggerezza l'avvolse, si guardò intorno, erano davanti al caffè.
"Vedi a volte anch'io sono utile" le sfiorò una guancia, guardandola sempre negli occhi. Lei si sentì di nuovo investita da quegli occhi, es enza volerlo arrossì.
"Grazie" sussurrò disarmata dagli occhi ardenti di Kisshu.
Lui sorrise, sapeva di non esserle indifferente, lo sapeva da tutti quei piccoli indizi che lei involontariamente gli dava.Il rossore, la rabbia e l'aggressività che solo lui sapeva scatenare e che lo inducevano ancora a sperare.
L'aveva osservata insieme a Masaya, sapeva che lui quelle reazioni non le provocava.
Allora perchè lei non lo notava, ne questo ne i suoi sentimenti? Non aveva fatto abbastanza per lei? Non se lo sapeva spiegare.
Ichigo lo osservava sorpresa di vederlo così, senza battutine,senza quel suo solito sguardo predatore, e si chiedeva cosa  gli passasse per la mente,
Lui si accorse di essere osservato.
"Kisshu" lo chiamò la ragazza. Lui sorrise attirandola a sè,  abbracciandola, chiedendosi quanto potesse durare prima di essere respinto.
Ma lei non lo respinse e lo lasciò fare, facendosi trascinare da lui.
Poi Kisshu la lasciò, "Su ora vai micetta, sei già abbastanza in ritardo" 
Lei annuì, e scappò via, ma si voltò un'ultima volta ma lui non c'era più.
Fece un sospirò e si preparò a entrare nel locale, quando venne bloccata da qualcuno che la chiamava.
"Ichigo!" lei si voltò, Masaya le correva incontro.
Lei si fermò e aspettò che lui la raggiungesse. 
"Ciao" la salutò lui avvicinandosi, "ciao" rispose lei guardandolo si avvicinarono scambiandosi un leggere bacio a stampo.
"Che ci fai qui?" chiese guardando il suo ragazzo.
"Volevo vederti e scusarmi per ieri sera" la guardò sorridendole.
"Non importa, non sarei stata di gran compagnia, mi sono addormentata subito!" cercò di non farlo sentire troppo in colpa.
"Quindi, è tutto ok?" Ichigo annuì.
"Scusa Masaya, ora devo proprio andare, senno Ryou e le altre mi fanno fuori stamattina, sono molto in ritardo.
"Ok, ci vediamo stasera" le diede un leggero bacio sulla guancia,e  corse via.
Ichigo rimase lì,lui non si era accorto dei suoi occhi rossi, non aveva notato che qualcosa non andava, non aveva notato proprio niente.
Sospirò confusa e finalmente entrò nel locale.
"Ciao" la salutò Ryou tranquillamente, lei lo guardò sorpresa, avrebbe dovuto essere arrabbiatissimo,lei era così in ritardo.
"Scusa Ryou, ma non ce l'hai con me?" chiese lei stupita.
Il biondo alzò la testa stupito. "Perchè c'hai messo pochissimo, credevo che saresti arrivata tra qualche ora, a proposito come hai fatto a fare così in fretta?"
La ragazza lo guardò e scoppiò a ridere, aveva quasi dimenticato che Kisshu l'aveva trasportata lì "ero per strada" si giustificò correndo nel retro per cambiarsi. 
"Ma... quella ragazza è proprio strana!" borbottò Ryan guardando Keiichiro.
"Secondo me c'è sotto qualcosa"  rispose Minto che aveva sentito tutto. I due ragazzi la guardarono curiosi.
"Insomma avete notato? è più stramba del solito,secondo me ha perso le rotelle" continuò facendo un gesto eloquente con le mani.
"Cosa dici! sono sempre la stessa, volete smetterla tutti di farvi gli affari miei!" esplose Ichigo che aveva sentito le parole di Minto.
"Vedete l'ho detto io" Minto sorrise soddisfatta di poter appurare le sue parole.
"Dai Minto lasciala in pace" Purin apparve con in mano dei piatti, "E vedi di andare di la, se non te lo sei scordato siamo in tre oggi!" 
Minto ritornò in sala a prendere ordinazioni.
"Zakuro non c'è?" chiese Ichigo.
"No è dovuta correre negli Stati Uniti" rispose Keiichiro.
Purin gli pose altre domande, ma lei non li ascoltava più ma guardava  fuori dalla finestra  chiedendosi dove fosse lui adesso.
 
 
 
 
 
"Ah sei qui allora" Una voce irruppe nei suoi pensieri.
"Ah sei tu.." Kisshu riportò il suo sguardo verso il caffè Mew, dove in quel momento si trovava Ichigo.
"Sai io non ti capisco, perchè sei qua?" chiese Kisshu alzandosi incontrando lo sguardo del fratello.
"E dove dovrei essere secondo te?" Chiese corrucciato l'altro. Kisshu sorrise, e lo guardò con l'espressione di chi la sapeva lunga.
"Insomma Pai, lo sai bene" Kisshu gli fece l'occhiolino, "In fondo lo sappiamo bene entrambi che vorresti essere lì invece che qui a sorvegliarmi" 
Pai si appoggiò a un camino posto sul tetto dove si trovavano, lo sguardo che guardava lontano.
"Io...io non sono come te Kisshu" disse Pai volgendo lo sguardo verso il fratello, nei suoi occhi viola, non vi era la solita disperazione, ma lo stesso dolore che Kisshu conosceva.
"Non sono capace ad apparire dal nulla, stravolgerle la vita, non sono capace" si portò una mano sul viso.
Kisshu rimase sorpreso dalle parole del fratello, per la prima volta si stava aprendo a qualcuno.
"Sai queste parole non dovresti dirle a me" rispose Kisshu serio, "Ma a lei" 
Pai lo scrutò in silenzio, la sua mente andò indietro di cinque anni, lei probabilmente nemmeno sapeva dei suoi sentimenti forse lei pensando a lui pensava ancora a un nemico, non poteva contare a differenza di Kisshu e persino Taruto che quella ragazza lo ricambiasse.
Kisshu osservavo il fratello, non era il caso di comportarsi come al solito, Pai soffriva e lui conosceva bene i dolori del cuore. Non vi era ironia in quella situazione, Kisshu era arrivato persino a credere che Pai non provasse sentimenti e che nemmeno ne avrebbe mai provati, 
Eppure da quando aveva incontrato Retasu qualcosa in lui era cambiato, era come se lei avesse sciolto il ghiaccio che lo avvolgeva da una vita intera.
"Insomma è da un po' che vi cerc- ahhh Kisshu!" 
"Zitto nanetto!" esclamò l'alieno tappando la bocca al più giovane dei tre.
Taruto guardò nella stessa direzione  del fratello.
"Oh quella ragazza dev'essere davvero importante per lui" pensò sentendosi triste per il fratello.
"è così" rispose Kisshu intercettando i pensieri di Taruto.
"Come lo è per me Ichigo" continuò rivolgendo lo sguardo verso del fratello minore.
Taruto li guardava entrambi, prima Pai e ora Kisshu. 
"Sai non pensavo che vi sareste mai innamorati, per Pai ormai non ci speravo più, e tu invece credevo non ne fossi capace" 
Kisshu sorrise pensando alla sua micetta. 
Ma improvvisamente una fitta al petto lo colpì era così forte da farlo inginocchiare a terra.
"Kisshu!" esclamò Taruto guardandolo, "Kisshu che ti succede?" Pai lo afferrò prima che cadesse svenuto.
"Pai cos'è successo?"  gli chiese Kisshu riprendendosi quasi subito.
"Io non lo so... ti sei sentito male!" Pai lo guardava preoccupato
Kisshu li osservò non capendo, "faceva male, molto male" continuava a toccarsi il punto dove poco fa aveva sentito dolore, proprio al cuore. Chissà perchè, pensò lui con un sorrisetto, proprio al cuore.






 
  
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