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Autore: telesette    07/11/2011    1 recensioni
Madelyn, figlia illegittima di un conte inglese, e Christopher, figlio secondogenito di Sir Doublewall. Giovani, tristi e innamorati... Una storia scritta per approfondire una volta per tutte il passato di due tra i personaggi più interessanti della serie di D'Artagnan, tuttora avvolti dal fascino del mistero.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Provincia e Contea di Dorincourt, Inghilterra, anno 1592

 

Molto lontano dalle ricche case signorili e dai quartieri raffinati di Londra, dove l’antica nobiltà feudale era radicalmente a contatto con l’aperta campagna, l’enorme divario che separava gli aristocratici dalla gente comune era più o meno come la stessa distanza che sussisteva per raggiungere l’orticello di casa. Sovente i figli dei signori preferivano la compagnia facile, alle austere dame altolocate, e le contadinotte erano da sempre le prede più ambite.
Il figlio dell’allora Lord Baldwin, un giovane di nome Ruthless, da qualche tempo aveva adocchiato una fanciulla davvero singolare. Nonostante fosse figlia di contadini, in possesso di una carnagione molto chiara e un insolito colore dei capelli, era una ragazza molto avvenente. Agli occhi del conte, costei risvegliava ogni sorta di bramosie peccaminose; tuttavia Julianne ( era questo il suo nome ) era troppo semplice e ingenua per concepire certe cose. Quando Ruthless cominciò ad avvicinarla, col suo modo di fare elegante e raffinato, Julianne non capiva perché mai un nobile fosse interessato a una donna qualunque come lei. Per Ruthless il corteggiamento di una pulzella non era altro che un gioco, un modo come un altro per divertirsi con ciò che riteneva già suo, e la povera Julianne non faceva certo eccezione. Ben presto la fanciulla abbandonò ogni tipo di inibizione, fidandosi ciecamente del nobile rampollo e delle sue belle parole, e si concesse a lui anima e corpo. Ovviamente non si trattò altro che di semplice lussuria ma, ingannata dalle sue vili promesse, Julianne credette davvero di aver trovato l’amore e il futuro accanto a quell’uomo sciagurato. Il castello di sogni della fanciulla però durò molto poco, non più di qualche mese… La realtà le fu finalmente chiara, non appena si fecero evidenti in lei i primi segni della gravidanza. Quando Ruthless scoprì che era incinta, non ci pensò due volte nell’interrompere quel gioco ( se un simile scandalo fosse giunto alle orecchie di suo padre, gli sarebbe costato il titolo, le terre e ogni suo avere ), così ordinò seduta stante ai suoi servitori di allontanare quella sciocca serva dal suo cospetto.

- Ma perché - domandò Julianne in lacrime, mentre gli uomini la trascinavano via con la forza. - Perché… Perché ?!?

Subito Ruthless sollevò la mano, facendo segno ai suoi di aspettare un momento. Julianne lo vide venirle incontro con un’espressione diversa sul volto, più dura, cattiva… Lo schiaffo che l’uomo le diede era niente in confronto a ciò che le disse dopo.

- Davvero pensavi che ti avrei elevata al rango di contessa ? Tu, miserabile piccola cagna, credevi davvero di potermi incastrare con un figlio… Pazza!

Ora Julianne poteva vedere chiaramente che genere di uomo fosse colui che aveva davanti. Un essere meschino e spregevole, che aveva giocato col suo cuore e i suoi sentimenti; un uomo spietato, che si era preso da lei ciò che gli interessava per poi abbandonarla al suo destino… Come aveva potuto concedere il suo amore a un individuo del genere ? Il solo pensiero di aver giaciuto accanto a lui, di essere stata solo carne da piacere nelle sue mani, la faceva sentire sporca; non era il fango e la miseria delle sue origini ad intaccare la sua povera dignità, quanto invece trovarsi al cospetto del viscido essere disgustoso che l’aveva sporcata dentro!
Ruthless sfoderò il suo pugnale, tenendo la lama all’altezza del volto di Julianne e facendo rabbrividire quest’ultima di terrore. La fanciulla sbarrò gli occhi ma, con suo grande stupore, l’uomo si limitò semplicemente a tagliarle una lunga ciocca di capelli.

- Troverò sicuramente altre donne, molto più giovani e più belle di te, mia cara - fece Ruthless cinico, tenendo alta la ciocca di capelli davanti a sé. - Ma questo tuo colore è così particolare: penso proprio che mi farò fare una parrucca di questo colore, così qualunque donna avrà la stessa espressione che avevi tu... quando ti contorcevi dal piacere come una bellissima porca!

Con la risata di Ruthless nelle orecchie e il cuore sconvolto dal dolore, Julianne si ritrovò così abbandonata al suo destino. Era sola, incinta e senza alcun mezzo di sostentamento; nessun uomo avrebbe accettato di sposarla, date che le voci si erano sparse in giro; e i suoi genitori le imposero categoricamente di rinunciare al bambino, se voleva continuare a vivere nella loro casa. Julianne partorì comunque, nonostante le difficoltà, e dal suo grembo nacque una bambina coi suoi stessi capelli color del mare. Per poter tirare avanti, durante il compimento della sua gravidanza, la donna vendette tutti i regali che Ruthless le aveva dato al tempo del loro fidanzamento. Si trattava solo di poche cose, di scarso valore e qualità, ma il ricavato le permise ugualmente una casa per mettere al mondo sua figlia. Subito dopo la nascita della bambina però, i soldi finirono e Julianne si vide costretta a prendere una difficile decisione. Non poteva restare nel suo paese, nessuno l’avrebbe accolta, doveva andarsene e la bambina era troppo piccola per sopravvivere ad un viaggio incerto come quello. L’unica possibile soluzione fu dunque quella di affidarla alle cure delle monache, nel vicino convento di Chalice, e andare in cerca di lavoro altrove.

- Abbiate cura della mia bambina - supplicò Julianne, lasciando dunque sua figlia tra le braccia della suora che venne ad aprirle.

Era triste doversi separare dall’unica gioia della sua vita, ma non aveva altra scelta. Vivendo nel monastero, sua figlia sarebbe cresciuta al sicuro, lontano dal male che era stato causa di tutta la sua sofferenza. Fu veramente difficile accarezzare il volto della piccola per l’ultima volta, prima di voltarsi e riprendere il viaggio, ciononostante Julianne si fece forza anche per superare questo momento. Come fece per rimontare sulla piccola carrozza che l’avrebbe condotta lontano da Dorincourt, la monaca le chiese tuttavia di rivelarle almeno il nome della bambina.

- Madelyn - rispose la donna con un filo di voce. - Si chiama Madelyn!

( continua col prossimo capitolo )

 

Angolo dell’Autore:
Innanzitutto comincio col sottolineare la citazione di un famoso racconto per ragazzi ( “Il Piccolo Lord” ). L’ipotetica contea di Dorincourt, menzionata nel racconto e rappresentata egregiamente nella versione cinematografica del 1980 ( film con Alec Guinness ), è un luogo che simboleggia fin troppo bene quella immagine fiabesca della campagna inglese, così come siamo soliti immaginarla. I nomi dei personaggi, almeno finora, sono tutti inventati ( compreso il Monastero di Chalice ) e solo in parte hanno un significato vero e proprio, come Ruthless ad esempio (“spietato” ) e Doublewall ( “doppio muro” ) che però comparirà nel prossimo capitolo.
Non faccio anticipazioni, se continuerete a leggere FORSE saprete come va avanti ( e dico FORSE perché, ad essere onesti ultimamente, con l’età sto diventando un po’ arteriosclerotico )… XD
Questa fanfiction è dedicata a zorrorosso e alla sua bellissima storia dal titolo: Fuga dalla Santa Inquisizione
^__^

Alla prossima!

NOTE:
"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni
Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

"I Ragazzi di EFP hanno scritto i racconti di “Niente è come prima” con un atto esplicito di fiducia nella possibilità di raggiungere altri coetanei, offrendo loro un motivo di indagine interiore. Generosi e speciali, con un gesto inaspettato hanno deciso di devolvere una parte del ricavato della vendita ad ADSINT che rivolge una particolare attenzione alle nuove generazioni con le loro esigenze e i loro sogni. Complici di un dono: quello dei pensieri, quello del sangue."
Giovanna Ferrante
Direttore de “il Globulo” Veicolo di informazione di ADSINT – Associazione Donatori di Sangue Istituto Nazionale Tumori

 

   
 
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