Un uomo vestito in nero. con degli occhiali da sole e dalla
faccia pericolosa, era a terra, in una pozza di sangue. Aveva in mano un pugnale
d'oro, con uno strano simbolo.
Di fronte a lui, Aiko. Con una pistola in mano.
Leon fissava la scena. - A... Aiko? - Era inorridito.
L'uomo vestito di nero scomparve nel nulla. Lasciando il pugnale che aveva in
mano, per terra.
Aiko lo fissò con uno sguardo spento e cattivo. Aveva ancora la pistola in mano.
Possibile che quella ragazza piena di vita e contraria assolutamente alle armi,
fosse diventata così?
***
- Ah... - disse la ragazza. Si piegò e prese il pugnale. Lo fissò molto
attentamente ma anche in modo indifferente, la lama affilata a punta sfiorava il
naso. La lama aveva qualche gocce rosse.
- Come, Ah?! T... Ti rendi conto di aver appena ucciso una persona. - Il
ragazzo indicò il punto in cui era scomparso l'uomo.
Aiko distolse il suo sguardo dall' oggetto e lo fisso con un espressione
scocciata.
- Allora, prima di tutto quello non era una persona ma un Torch - disse la
ragazza dai capelli blu
- T... Torch? - rispose il ragazzo un po' spaventato
- I Torch sono dei corpi che si muovono, sono tipo degli zombie o qualcosa del
genere. Dentro di loro non esiste spirito, loro si muovono e basta...
Probabilmente causato da un mago malefico nelle vicinanze... - disse Aiko, dopo
lo fissò.
- E' opera di una magia, quindi? - disse il ragazzo.
- Esatto - rispose la ragazza - Io faccio parte di un organizzazione che elimina
questi Torch, sono in pratica una spia specializzata nell'uccisione di questi
Torch - disse tranquillamente fissando ancora l'arnese con qui volevano
colpirla.
- Quindi sei quasi una Killer... - disse Leon.
- Più o meno... - rispose Aiko
- M... MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI APPENA FATTO? HAI UCCISO UNA PERSONA
- il ragazzo cominciò ad urlare.
- Ah e secondo te, mi fa piacere tutto questo? - disse Aiko arrabbiata.-
Non ho scelto io! - concluse con un tono di disprezzo.
Leon si calmò.
- E' tutto incominciato quando mi morirono mamma e papà... Dovevano fare un
viaggietto del nulla... Eppure l'aereo che avevano preso era stato diroccato
- Aiko cominciò ad avere gli occhi lucidi e la voce singhiozzava.
- Quando seppi della morte non riuscivo più ad andare avanti, un giorno mentre
camminavo per strada pensando a loro fui circondata da uno strano cerchio a
terra con una stella a 5 punte... Poi da lì seppi cose che non sapevo. I miei
genitori erano su un aereo diroccato da un Torch ed io ero incaricata di
eliminarli... - disse quasi scoppiando a piangere. Si inginocchiò per terra.
Leon la fissava con uno sguardo intenerito.
- Il mio 18° compleanno, non l'ho neanche festeggiato perché ero in missione.
Ebbi solamente un messaggio al cellulare da Doremi, ma poi niente più... -
concluse strofinandosi gli occhi.
- Adesso mi capisci? - disse la ragazza alzandosi assumendo uno sguardo
arrabbiato.
Leon le sorrise, si avvicinò e le accarezzò la testa.
- Aiko, Aiko... Forza non è da te... No Pro, No Pro, non dirò a nessuno tutto
ciò... - disse Leon.
Aiko scoppiò in un pianto disperato e si aggrappò alla maglietta del ragazzo.
***
- Comunque... - disse la ragazza smettendo di piangere - Se dici questa cosa a
qualcuno io Morirò... -
Leon spalancò gli occhi.
- P... Però io potevo dirla a te, purché eri un mago! - disse buffamente per
tranquillizzarlo.
- Allora tranquilla Aiko! Non uscirà niente dalla mia bocca! Promesso Promesso -
disse Leon facendo una faccia buffa
- Pff... - disse Aiko facendo una smorfia. - Sei proprio stupido... - Aiko
scoppiò a ridere.
Leon aveva assunto una faccia tipo da gatto.
Aiko ormai si era buttata a terra tanto rideva. Non si fermava più.
- Perché ridi? - disse Leon avvicinandosi facendo sempre la stessa faccia,
- Bwahaahaha! - Aiko ormai rotolava tanto rideva.
***
Misora - Tramonto.
Una ragazza dai capelli blu era seduta sopra un tetto della
casa di Doremi. Indossava una minigonna blu scuro ed una t-shirt sbracciata, sul
celeste. Aveva dei sandali di legno con la fibbia marrone. Fissava quella palla
di fuoco che si perdeva all'orizzonte. Ripensava a Leon quando era arrabbiato e
di quanto era stato anche dolce.
Dietro di lei comparve una ragazzina dai capelli rossi. Indossava un top rosa e
dei bermuda bianchi. Anche lei aveva dei sandali di legno con la fibbia marrone.
- Aichan, ho portato un Manju*,
lo vuoi? - disse la ragazza porgendole un cestino contenenti dei Manju.
- Grazie... - disse Aiko mangiandosi un dolcetto.
- E' raro vederti in minigonna! - disse Doremi fissandola.
- Davvero? - disse Aiko accavallando le gambe mentre tirava un morso al
dolcetto.
- Allora? - disse Doremi guardandola.
- Allora cosa? -
- Come cosa? Come stanno i tuoi genitori? -
- Ah... Non ti avevo detto che erano morti? - disse Aiko fissandola incuriosita
- Ah? D.. Davvero? M... Mi spiace... - disse Doremi facendo una faccia molto
dispiaciuta.
- Piuttosto... - Aiko le si avvicinò. - Come và con Kotake? - Aiko fece un
sorrisetto. Doremi arrossì di colpo.
- Come, come và? Come dovrebbe andare secondo te? - disse Doremi arrossendo
facendo una faccia imbronciata.
- Come? Oh! - Aiko la guardò con un sorrisino malefico.
- S... Sembri Kappa*... - disse Doremi fissandola.
- Comunque... Come mai sei stata bocciata? - Aiko riprese la faccia normale.
- Ah... Beh... Ho avuto un incidente... -
Aiko a quelle parole si voltò di scatto e le si avvicinò ad una velocità
impressionante.
- In che senso?! - Le disse fissandola
- In motorino... Mentre tornavo a casa accompagnata da Kotak... Ups! -
Doremi si mise una mano alla bocca.
Aiko la riguardò con quel sorrisino malizioso. - Aha! -
- N... Non è come sembra! - disse Doremi agitandosi.
- Il problema è che finii in coma... E ci rimasi un mesetto, per questo persi
l'anno... - Doremi riprese l'espressione seria di prima.
- E Kotake? - Aiko le sorrise.
- Kotake mi veniva a trovare ogni giorno... - Doremi assunse un'espressione
dolce. - Era preoccupato... Il giorno in cui mi svegliai si mise a piangere ed
urlò per tutto l'ospedale...- disse Doremi sdrammatizzando.
Aiko la guardò. Ormai il sole era tramontato. Senza accorgersene erano finiti i
Manju, Doremi scese a prenderne altri.
Appena Doremi scomparve Aiko sentì una presenza. Prese la sua pistola e la
puntò. - Ehi... - disse una voce mentre le prendeva la pistola. - Sei
impazzita?! - disse Leon fissandola. - L... Leon? Scusami! Pensavo fosse un
Torch! - Aiko si inchinò.
- Ah... Comunque dove siamo? - disse Leon guardandosi un po' attorno.
- A casa di Doremi... Sul tetto, e se ti vedesse sarebbe un guaio... - disse
Aiko concludendo.
- Uffa, e va bene, torno a casa mia... - appena Leon si mosse scivolò su una
tegola e finì sopra Aiko.
- E... Ehi tutto bene? - disse Aiko fissandolo.
- Si... Aiko? - Lui la fissò. Era la prima volta che la vedeva in minigonna.
Arrossì. Appena lei vide il viso di lui, arrossì pure lei. Cominciò a sudare. I
loro battiti erano irregolari. Leon cominciò ad avvicinarsi. Aiko socchiuse le
labbra, ma teneva gli occhi aperti. I loro visi erano a qualche centimetro di distanza. Sentivano i loro Respiri.
- Aicha... -
Due occhi rosa fissavano la scena
Leon si allontanò dal viso della ragazza.
- Ah! - Aiko si accorse della sua amica che era tornata ed aveva un altro
cestello di Manju in mano. Arrossì di colpo.
- Ah! E poi dici a me... - Doremi la fissò sospetta.
I due ragazzi non si erano ancora staccati.
- Beene! Sono il terzo incomodo! Ciao a tutti! - disse Doremi facendo un
sorrisino per poi scendere di nuovo.
Aiko e Leon si fissarono. I due ragazzi erano ormai rossi in volto. Leon si
staccò di colpo.
- B... Beh... Allora.... Ciao... - disse mentre si teletrasportava
- C...Ciao... - rispose Aiko senza guardarlo in faccia.
" Perché il mio cuore batteva così forte? "
***
*Il Manju è un dolcetto farcito
con la marmellata di Azuki ( fagioli rossi ) e cotto al vapore.
* Il kappa è una creatura leggendaria uno spirito del folklore e della mitologia
giapponese che abita in laghi, fiumi e stagni. E' considerato secondo le
leggende un pervertito e maniaco....
Continua *________*
Grazie a tutti per i commenti! Sono commossa >.<