FROM JOHN WATSON'S BLOG
4 a.m., 221b Baker Street, Londra

4a.m. Scrivo per disperazione aspettando che il genio incompreso con cui coabito metta a riposo il violino. Oddio come vorrei alle volte che non mi avessero sparato. Quando alle 2 di notte di trovi a saltare da un edificio all’altro della città alle calcagna di un pazzo furioso vedi l’Afghanistan come il sogno di una vita. Sono John, John Watson. Ex colonnello nel esercito inglese, distaccato da due anni in Afghanistan.
Due mesi fa un gruppo di ribelli estremisti ha fatto irruzione al campo base: 3 vittime e due feriti. Mi hanno sparato alla spalla sinistra mentre cercavo riparo dietro l’armadietto dei medicinali. Nonostante la spalla sia stata l’unica parte ad essere colpita avvertivo dei terribili dolori alla gamba che cercavo di alleviare con l’aiuto del Vicodin e di un bastone.
Almeno era quello che facevo prima di finire a vivere con questo bizzarro genio del mistero che ritiene il mio zoppicare sia solo psicosomatico e ha avuto a cuore di dimostrarmelo lanciandosi in una folle corsa sui tetti di Londra durante il nostro primissimo caso. Ora il mio bastone è diventato parte integrante dell’arredamento del nostro singolare appartamento, anche se alle volte mi chiedo se non sarebbe più intelligente usarlo direttamente su Sherlock per mettere a freno i suoi pensieri.
La verità è che non ci riuscirei mai perché questo singolare individuo che scambia le chiamate della polizia con l’apertura dei regali di Natale mi comincia a stare simpatico.
Viviamo ormai da qualche mese in un piccolo appartamento al 221b di Baker Street, Londra, in affitto presso una simpatica signora di mezza età che Sherlock deve aver scambiato per la sua domestica. Ma è ora che vi racconti qualcosa di Sherlock Holmes. Lo conosco da appena una paio di mesi ma credo che anche se lo conoscessi da anni non ne saprei molto di più.
Ha un età indefinita che potrebbe aggirarsi sui venticinque anni come dai dieci in su. Non ho idea da dove provenga o quali siano le sue origini, quello che so è che elude con gran cura le mie domande. Chissà che non sia stato rinnegato dalla sua famiglia…
Non me ne stupirei visto che nei momenti di noia invece che prendere un buon libro e darsi all’ozio costruttivo della lettura, tira fuori la pistola e si diverte a bucherellare il muro, ma solo dopo aver sezionato un cranio, poi accuratamente riposto in frigo e aver eseguito un paio di esperimenti mortali sul mio povero cane. Sì, nel nostro piccolo appartamento ho trovato posto anche un delizioso cagnolino che credo spesso rimpianga la vita da randagio. L’ha portato a casa di ritorno da un sopraluogo per un caso e nonostante io fossi estremamente contrario alla cosa, visto che nel nostro appartamento c’è posto a malapena per noi, è riuscito a piegarmi quando ha inscenato senza preavviso un pianto isterico ed estremamente infantile, che logicamente si è rivelato solo un escamotage per riuscire ad ottenere ciò che voleva.
Il malcapitato trovatello è stato affettuosamente battezzato Mortimer Doyle, Sherlock ritiene che dargli due nomi sia più elegante, ed è diventato una sorta di mascotte ufficiale anche se siamo costretti a lasciarlo a casa ogni volta che veniamo chiamati per un caso se vogliamo evitare che contamini le scene del delitto e faccia a brandelli gli indumenti delle vittime.
Visto che sono un medico ed è evidente che Sherlock è “malato” immagino vi aspettiate che io faccia una diagnosi del mio coinquilino: Sociopatico iperattivo. Il problema è che non sono stato il a dirlo, è stato lui che durante il nostro primissimo incontro ha risposto senza che io chiedessi nulla alla mia espressione perplessa dicendo «Non trovi le parola doc? Sociopatico iperattivo, ecco cosa sono e ti chiedo la cortesia di non commettere il grossolano errore di confondermi per uno psicopatico altrimenti credo che qualcuno dovrebbe riprendersi la tua prestigiosa laurea» Per ora questo è tutto quello che vi so dire su Sherlock anche se sono ancora molti i dubbi che mi perseguitano (quello che mi assilla di più è sicuramente dove diavolo si è procurato pistola e distintivo se non è un vero detective?) e che non so mai se troveranno una risposta.
Visto che la mia analista mi ha consigliato di dar libero sfogo ai miei pensieri credo che continuerò a scrivere su questo blog, chissà che mano a mano tutti i pezzi del puzzle non vado al loro posto e io riesca davvero a capire chi è il mio pazzo coinquilino.

Angolo dell'autore:
(sì, ho visto che tutti hanno un loro angolo quindi lo desideravo anche io) Questo primo capitolo non è stato scritto da me... i prossimi sì!